Prima lezione di paleografia
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Prima lezione di paleografia

Armando Petrucci

  1. 148 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Prima lezione di paleografia

Armando Petrucci

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I libri, i documenti privati e pubblici, le iscrizioni, le lettere, i graffiti, le scritte pubblicitarie e altro ancora: in una lezione magistrale i problemi e il modo di operare della paleografia intesa come storia globale della cultura scritta.

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Informazioni

Anno
2011
ISBN
9788858101827
Argomento
Storia
Categoria
Storia antica

Riferimenti bibliografici

Le indicazioni bibliografiche vengono fornite capitolo per capitolo e sono limitate al minimo, cioè ad alcune opere di natura generale, a quelle cui si fa riferimento nel testo e ad alcuni contributi particolari relativi ai singoli argomenti trattati.

Premessa

Per le due citazioni poste come epigrafi all’inizio cfr. P. Levi, Il sistema periodico, in Opere, I, Einaudi, Torino 1987, p. 641; S. Steinberg, Riflessi e ombre, Adelphi, Milano 2001, p. 59. La citazione di L. Schiaparelli è in Enciclopedia Italiana, XXVI, Roma 1935, p. 34. Per Jean Mallon cfr. Paléographie romaine, CSIC, Madrid 1952 («Scripturae monumenta et studia», III), pp. 11-12; e anche la raccolta dei suoi saggi De l’écriture. Recueil d’études publiées de 1937 à 1981, Paris 1982.
Concetti analoghi ho espresso in Au-delà de la paléographie: histoire de l’écriture, histoire de l’écrit, histoire de l’écrire, in Académie Royale de Belgique, Bulletin de la Classe des Lettres et Sciences morales et politiques, 1-6, 1966, pp. 123-135 e anche in Breve storia della scrittura latina, Il Bagatto, Roma 19922, pp. 17-20.
Per una prospettiva storiografica analoga cfr. R. Chartier, Au bord de la falaise. L’histoire entre certitudes et inquiétudes, A. Michel, Paris 1998. La citazione di G.R. Cardona è in Id., Storia universale della scrittura, Mondadori, Milano 1986, p. 11.

I luoghi e gli spazi

Come introduzioni generali alla storia della scrittura e delle scritture si vedano: M. Cohen, La grande invention de l’écriture et son évolution, I-II, Impr. Nat., Paris 1958; G.R. Cardona, Antropologia della scrittura, Loescher, Torino 1981; Id., Storia universale cit.; e inoltre L’écriture et la psychologie des peuples, Cnrs, Paris 1963; H.J. Martin, Histoire et pouvoirs de l’écrit, Perrin, Paris 1988; L’écriture: le cerveau, l’oeil et la main, Brepols, Turnhout 1990 («Bibliologia», 10); H. Gunter, O. Ludwig (a cura di), Schrift und Schriftlichkeit. Ein interdisziplinares Handbuch internationaler Forschung. Writing and its Use. An Interdisciplinary Handbook of international Research, Walter de Gruyter, I, Berlin-New York 1994; II, 1996; A.M. Christin (a cura di), Histoire de l’écriture. De l’idéogramme au multimédia, Flammarion, Paris 2001.
Per la storia della lettura si rimanda a G. Cavallo, R. Chartier (a cura di), Storia della lettura nel mondo occidentale, Laterza, Roma-Bari 1995.
Per la Roma antica come luogo di scrittura e di scritture cfr. G. Cavallo, Segni e voci di una cultura urbana, in A. Giardina (a cura di), Roma antica, Laterza, Roma-Bari 2000, pp. 247-79, da cui le citazioni nel testo. Per gli spazi di scrittura nella Roma di Sisto V cfr. A. Petrucci, La scrittura. Ideologia e rappresentazione, Einaudi, Torino 1986, pp. 43-49. La Bibbia del 1590 annotata da Sisto V è in Roma, Biblioteca Angelica, AUT. 7.3. Per gli spazi del libro soprattutto antico e medievale cfr. H.J. Martin, J. Vezin, Mise en page et mise en texte du livre manuscrit, Promodis, Paris 1990 e E. Ornato (e altri), La fabbrica del codice. Materiali per la storia del libro nel tardo medioevo, Viella, Roma 1999.
Per le minute d’autore cfr. A. Petrucci, La scrittura del testo, in A. Asor Rosa (a cura di), Letteratura italiana, IV, L’interpretazione, Einaudi, Torino 1985, pp. 283-308, con 40 tavole; A. Stussi, Introduzione agli studi di filologia italiana, Il Mulino, Bologna 1994, pp. 155-261.

Scrivere e no

Il titolo di questo capitolo è quello stesso di un mio libro di quindici anni fa: Scrivere e no. Politiche della scrittura e analfabetismo nel mondo d’oggi (con iconografia a cura di F. Petrucci Nardelli), Editori Riuniti, Roma 1987. La citazione iniziale di Cardona è in Antropologia cit., p. 89.
Più in generale cfr. H.J. Graff, The Legacies of Literacy. Continuities and Contradictions in Western Culture and Society, Indiana University Press, Bloomington-Indianapolis 1987; M.R. Pellizzari (a cura di), Sulle vie della scrittura. Alfabetizzazione, cultura scritta e istituzioni in età moderna, Esi, Napoli 1989; A. Bartoli Langeli, X. Toscani (a cura di), Istruzione, alfabetismo, scrittura. Saggi di storia dell’alfabetizzazione in Italia (secc. XV-XIX), F. Angeli, Milano 1991; A. Petrucci (a cura di), Pratiche di scrittura e pratiche di lettura nell’Europa moderna, in «Annali della Scuola normale superiore di Pisa», Classe di Lettere e Filosofia, s. III, XXIII, 2, 1993; A. Petrucci, F. Gimeno Blay (a cura di), Escribir y leer in Occidente, Valencia 1995; J. Timbur (a cura di), Popular Literacy. Studies in Cultural Practices and Poetics, University of Pittsburg Press, 2001. Per questo tipo di problemi, infine, può ancora essere utile il ricorso a A. Bartoli Langeli, A. Petrucci, Alfabetismo e cultura scritta, «Quaderni storici», 38, 1978.
In particolare per la situazione italiana cfr. A. Bartoli Langeli, La scrittura dell’italiano, Il Mulino, Bologna 2000. Cfr. anche A. Petrucci , C. Romeo, “Scriptores in urbibus”. Alfabetismo e cultura scritta nell’Italia altomedievale, Il Mulino, Bologna 1992 (ivi il saggio sulla situazione lucchese, pp. 77-108) e P. Supino Martini, Alfabetismo e sottoscrizioni testimoniali al documento privato nell’Italia centrale (sec. VIII), in Petrucci, Gimeno Blay (a cura di), Escribir y leer cit., pp. 47-61.
Per l’alfabetismo nel medioevo cfr. M. Mostert (a cura di), New Approches to Medieval Communication, Brepols, Turnhout 1999 (con ampia bibliografia). Per la Roma quattro-cinquecentesca e il “caso” Maddalena, cfr. M. Signorini, Alfabetizzazione nella Roma municipale: l’archivio Frangipane (1468-1500), «Scrittura e Civiltà», XVIII, 1994, pp. 281-307; A. Petrucci, Alfabetismo ed educazione grafica nella Roma del primo Cinquecento: da un libretto di conti di Maddalena pizzicarola in Trastevere, ivi, II, 1978, pp. 163-207. Per la delega di scrittura cfr. A. Petrucci, Scrivere per gli altri, ivi, XIII, 1989, pp. 475-87; il caso bolognese in O. Niccoli, Rinuncia, pace, perdono. Rituali di pacificazione della prima età moderna, «Studi Storici», 40, 1999, pp. 219-61. Per gli scribi delle società antiche cfr. G.R. Cardona, La cultura dello scriba, in P. Rossi (a cura di), La memoria del sapere. Forme di conservazione e strutture organizzative dall’antichità a oggi, Laterza, Roma-Bari 1988, pp. 3-28. Per i professionisti del Rinascimento cfr. almeno E. Casamassima, Trattati di scrittura del Cinquecento italiano, Il Polifilo, Milano 1966; A. Petrucci, Pouvoir de l’écriture, pouvoir sur l’écriture dans la Renaissance italienne, «Annales. Economies. Societés. Civilisations», 43, 1988, pp. 823-47; S. Morison, Early Italian Writing Books. Renaissance to Baroque, a cura di N. Barker, Ed. Valdonega, Verona 1990; C. Métayer, Humble métier et métier des humbles: l’écrivain publique à Paris, au XVIIe-XVIIIe siècles, «Scrittura e Civiltà», XVIII, 1994, pp. 325-49.
Per i grafici contemporanei cfr. A. Petrucci, Spazi del libro e invenzione grafica, in Disegnare il libro. Grafica editoriale in Italia dal 1945 ad oggi, Scheiwiller, Milano 1988, pp. 15-19. Per i “graffiti” cfr. Petrucci, La scrittura. Ideologia e rappresentazione, cit., pp. 149-64; più in generale F. Gimeno Blay, M.L. Mandingorra Levata (a cura di), “Los muros tienen la palab...

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