Il cappello e il campo - Aner
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Il cappello e il campo - Aner

About this book

Dalla Prefazione:
Diversi anni fa un articolo su un quotidiano attirò la mia attenzione. L'oggetto dell'articolo era la scomparsa di una persona. Un incidente, una disgrazia che sapevo sarebbe passata inosservata, guadagnandosi solo un trafiletto tra le pagine di un quotidiano locale, quando invece la memoria di quell'uomo, per quel che avevano rappresentato le sue scelte, avrebbe dovuto essere onorata con caratteri cubitali su ogni testata nazionale.
Quel giorno ebbi l'idea di scrivere un racconto dedicato a questa persona. Un racconto che in qualche modo trattasse di lei e del posto che occupa la sua storia e la sua scomparsa nella memoria della collettività, nonché di tutti i ragionamenti che da quest'argomento possono svilupparsi.
Negli anni successivi il racconto è andato man mano formandosi nella mia mente, finché un giorno non ho deciso di iniziare a mettere tutto su carta.
Questo non è un libro per tutti, ma d'altronde quale libro lo è davvero?
L'intento principale era quello di non offrire al lettore un testo di facile e immediata comprensione, per spronarlo a interagire con esso. Per questo la lettura de Il cappello e il campo/Aner può lasciare con la sensazione che qualcosa manchi o che il senso del racconto non venga spiegato. In effetti manca molto, se quel molto lo si cerca scritto in parole su queste pagine, mentre se si va oltre la pura lettura e si analizza il testo, lo si studia e si ricercano le risposte oltre le pagine di questo libro, allora si potrà apprezzare appieno la bellezza e la complessità del romanzo.
Detto questo darò qualche spiegazione sulla struttura dell'opera e qualche suggerimento per individuare subito indizi che se seguiti faciliteranno la comprensione delle varie linee che il testo segue, pur sapendo che anche con l'aiuto di questa introduzione una comprensione totale sarà impossibile alla prima lettura.
La struttura è molto complessa e attribuirgli un genere o una trama precisa è cosa ardua.
Diviso in due volumi non consequenziali ma speculari, non ha importanza da quale si inizi la lettura, poiché in realtà andrebbero letti simultaneamente. Le storie possono sembrare separate, la struttura narrativa è diversa, ma anche senza alcun mio suggerimento iniziale, a una lettura minimamente attenta non sfuggono i parallelismi.

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Information

Capitolo II

Il regno del vino
- Frammenti di verità -
-Presenti la tua nuova amicizia alle vecchie, oppure vuoi solo che faccia conoscenza con il vino?
-Hai ragione, ma lo sai che il vino di Dioniso è come un caro amico, quindi dopo aver conosciuto Ilario e parlato di Ariele, mi sembrava giusto anticipargli qualcosa anche del vino.
-Ti ha parlato anche di me a questo modo?
-Ehm… Ma certo Agape, anzi molto, molto meglio!
-Ho capito, non aggiungere altro!
-Eccoci arrivati. Questo è il regno dell’amicizia e del vino!
-Venite, gli altri sono già qui.
-Qui solo due cose regnano: l’amicizia e il vino!
-Ed io caro? In quale delle due sarei compresa?
-Tu sei l’amore; e questo è anche il regno dell’amore e del vino!
-...E delle chiacchiere amico mio, delle chiacchiere fino all’alba e del vino!
-Credo sia chiaro oramai quale sia l’unico sovrano qui; è un piacere rivederti Ilario. Il nostro primo incontro sarebbe potuto andar meglio, ma sono sicuro che qui potremo porvi rimedio.
-Ben detto amico mio; ed ho qui pronta la cura!
-Non c’è dubbio che tu sia Ariele. La tua fama ti precede; ero impaziente di conoscerti.
-Tutti lo eravamo. Il nostro nuovo amico è arrivato questa mattina e non ha ancora un nome; a te l’onore.
-Ariele non ci deludere!
-Non tenerci sulle spine.
-Ci sta mettendo troppo, non è un buon segno.
-Dite che dovrei preoccuparmi?
-Piantala Ilario, lascia che si concentri.
-Il tuo nome è Sannyasi, è evidente!
-Che cosa ti dicevo? Ariele è unico!
-Non è male però. In giro c’è di peggio, vero Asti svapna!?
-Spiritosa! Potremmo chiamarti Sanny!
-Va bene, chiamatemi Sanny!
-Allora è per Sanny il primo brindisi della serata!
-A Sanny!
-Com’è questo vino? Non è squisito come dicevo?
-Basileo, se ci son mai state parole sprecate quelle furon le tue! Se si vuol decantar la bontà di questo vino non si ha che un modo: riempir subito un altro boccale e brindare ancora!
-Parole sante amico mio! Riempiamolo quindi e anche il secondo brindisi sarà per te!
-A Sanny!
-Ilario mi ha raccontato del tuo arrivo, della tua agitazione. Adesso va meglio vedo.
-Sì Sanny, poi sei andato via correndo e...
-Lo so Ilario, correre non è vostra abitudine. Va meglio, ma sarà merito del vino! Ancora sono tante le cose che non mi son chiare; anzi, ancora nulla mi è chiaro.
-Stenti ancora a credere di essere morto?
-Non è questo, anche se fa un certo effetto pensarci; quel che non riesco a comprendere è il vostro modo di accettare le cose.
-Quali cose?
-Ogni cosa Ilario; verità prive di testimonianza, se non quella di chi voi per primi ritenete folli. Sapere che al di là della foresta e oltre i monti vi è un mare e non aver voglia di navigarlo. Il sapere che ci sono altre città su quest’isola, non vi fa venir voglia d’essere stranieri?
-No!
-No!
-Ma in un certo senso lo siamo, anche se qui e non lì. Forse è per quello che non esploriamo l’ignoto: per restare tali.
-Sì Ariele, hai ragione, perché è proprio quello che sembrate: stranieri nella vostra stessa patria.
-La spiegazione è che il non vedere mai dimostrata una teoria ci spinge continuamente a immaginarne una nuova. Sapere che domani potremo ritrovarci ancora qui, a fare e disfare l’universo intero inebriandoci del vino più buono, ci appaga. Tu sei inquieto quanto un memore; sembri un cavaliere senza un re da difendere. Forse lo sono anch’io. La mia spada è l’intelletto, il mio scudo e il mio elmo sono la pazienza e la quiete. Forse combattiamo la stessa battaglia.
-Che sarà vinta solo da chi avrà combattuto al fronte; e questi se ne prenderà gli onori.
-Che sia. La vanità non mi appartiene.
-Sono d’accordo con Ariele. Ogni vita ha un senso e questo è il senso della nostra; e la nostra compagnia lo rappresenta appieno.
-Brindiamo alla nostra compagnia che oggi trova un nuovo membro!
-Alla compagnia!
-Basileo aveva ragione, sei davvero saggio.
-Ho soltanto una buona vista e scorgo ogni idea che popola un pensiero; siamo tutti libri e io le leggo tutte le parole racchiuse in ogni millimetro.
Ognuno crede in qualcosa di diverso; le nostre fedi hanno una radice comune, ma si sviluppano indipendentemente l’una dall’altra. Prova a chiedere.
-Conosco già il pensiero di Agape a riguardo e quello di Basileo, non credo sia dissimile dal tuo. Ilario, in cosa credi oltre che al brindisi?
-In cosa credo? Bene, seguitemi. Non credo nella tua visione, né nella tua Ariele; credo in entrambe. Credo in ciò che vedo poiché è vero; al verde dei prati, al rosso del vino. Alla fulgente bellezza di Agape nonché alla sua ostinatezza nel restare con Basileo.
-Ma dai! E noi che ti ascoltiamo!
-Un brindisi a Ilario!
-Ad Ilario!
-Lasciatemi continuare. Credo che in principio la verità sia stata infranta e disseminata ovunque; forse da un dio o forse è dio stesso quella verità. Adesso per quanto cerchiate e v’illudiate non potrete ritrovarla intera, ma quelle briciole sono presenti in ogni cosa. Non serve soffermarsi sulle singole briciole; se volete vedere la verità, dovrete osservare la totalità in un solo sguardo; è la verità stessa che infrangendosi creò entrambi i mondi, noi stessi e gli altri. Ogni cosa è frammento di verità, tutti lo siamo.
-Comincio a seguirti, è incredibile!
-No cara: è preoccupante!
-Inoltre credo che se dio esiste e non ha lasciato traccia, allora non vuole che lo troviamo, oppure vuole che giungiamo a lui seguendo ognuno la propria strada. Le nostre strade, unite alla radice come diceva Ariele ma separatesi, avranno tutte come meta lui: dio; e ricostruiremo la verità.
-Che sarebbe?
-Non saprei. Non posso mica pensare a tutto io!
-Sconvolgente!
-Ve lo ripeto: non dovete farlo parlare quando si beve!?
-Però mi è piaciuta! Un brindisi alla teoria della verità infranta!
-Salute!
-Vedi Sanny, Ilario ce l’ha dimostrato brillantemente: il non esserci una verità accertata ce ne regala infinite.
-Ariele, il non esserci una verità riconoscibile vi regala soltanto una miriade di supposizioni che nulla hanno in comune con la verità.
-Ilario non è d’accordo. Se avesse ragione lo sarebbero tutte; e lo sono, poiché nessuno qui è più sapiente dell’altro.
-Anche se l’altro è Ilario?
-Basileo non sono ancora ubriaco! Ho capito quello che hai detto!
-Sì Basileo, anche se l’altro è Ilario. Se nessuna teoria è vera, è vero che lo sono tutte.
Tutti noi quindi abbiamo diritto ad aver ragione.
-Un brindisi anche per Ariele e la sua teoria, l’unica che dia ragione a tutte, anche a quella di Ilario!
-Ad Ariele!
-Sono così confuso. Tutti potrebbero aver ragione con la propria teoria eccetto me che una teoria non ce l’ho!
-Guarda: nascondo questo tappo in una mano; se non indovini in quale mano è non significa che il tappo non esista. Se la risposta non è nella mano sinistra, allora è da sciocchi disperare: apri la mano destra, la troverai lì.
-Se credi poi che queste siano stravaganti, allora non hai sentito ancora niente. C’è un tizio di nome Nestore che è più strano di un memore. Come loro è un vagabondo, ma predica scagliandosi contro le persone che si radunano ad ascoltarlo. Alla fine si ritrova solo, nessuno gli resiste; ma non sembra importarsene, anzi, sembra quasi che li scacci di proposito. Secondo me ti piacerebbe!
- Serve un volontario -
-Perché non mi ci porti?
-Scherzavo, credo possa soltanto confonderti.
-Dico sul serio, vorrei incontrarlo.
-Non capisco neanche quel che dice... Chiedi ad Ariele, lui potrebbe farti da interprete!
-Sono la persona meno adatta. Nestore lo conosco e non andiamo molto d’accordo. Preferisco evitarlo. Forse Agape…
-Lo sapevo che alla fine sarebbe toccata a me, l’unica che non sa dire di no! Sei proprio sicuro di volerci andare?
-Qualcosa mi dice di sì; ma non voglio dar fastidio, indicatemi la strada, sono sicuro di poterci arrivare.
-Non ce ne sarà bisogno, qualcuno ti accompagnerà. Ho avuto un’idea, aspettate.
-Dove vai!?
-Chissà cosa gli passa per la testa?
-Eccolo. Dove sei andato?
-A risolvere la questione! Adesso ognuno prenda un’asticella; chi prenderà quella più corta accompagnerà Sanny da Nestore domattina.
-Ottima trovata!
-Era già risolta! Agape aveva accettato!
-Zitto Ilario, prendi la tua asticella. Ariele anche tu; e tu cara.
-Chi la mostra per primo?
-Comincio io!
-Ariele le nostre sono uguali, siamo salvi. Basileo o Ilario...
-Lo sapevo!
-Ilario è il fortunato!
-Lo sapevo!
-Brindiamo a Basileo e alla sua idea divertente e risolutiva!
-A Basileo!
-Allora mi accompagnerai tu Ilario, grazie!
-Non c’è di che!
-Un momento! Abbiamo brindato a tutti tranne che a me! Manca solo che brindiate al brindare stesso...
-Agape ha ragione amici; un brindisi al brindare!
-Al brindare!
-Ti devo un favore Ilario!
-Puoi dirlo forte. Spero solo che poi ti passi la voglia di voler ricordare.
-Dovrà per forza, non si è mai sentito di qualcuno che l’abbia riacquistata. La memoria o la conservi dal principio o l’hai perduta per sempre.
-Se fosse possibile, voi lo vorreste?
-Neanche morta!
-Perché mai? Se non ricordate non potete sapere cosa avete dimenticato.
-A giudicare dalla pazzia che con la memoria conservano quegli sventurati, non abbiamo dimenticato nulla di piacevole.
-Di sicuro non doveva esserci un vino come questo. Quello lo avremmo ricordato! Brindiamo al vino!
-Al vino!
-Ho capito. Certe soddisfazioni una donna deve prendersele da sola! Brindiamo ad Agape!
-Ad Agape!
-Ma chi è Dioniso?
-Quello laggiù, seduto in disparte che sorseggia dal suo calice.
-Per fare un vino così deve discendere da un dio!
-Che sia proprio lui!?
-Perché no! Sentite quest’altra teoria…
-No, è tardi, l’ascolteremo domani.
-Andate già via!?
-Sì, è stata una lunga giornata anche per me.
-Ma la colpa è tua! Non vuoi proprio rilassarti; come stamane: volevamo aiutarlo a capire, abbiamo camminato giù per il sentiero ma venti metri più in fondo ha perso i sensi! Che spavento! Divertente però.
-Bene, non mi dispiace affatto che domani toccherà a te accompagnarmi!
-A domani allora.
-A domani; è stato una piacevole serata…
-…Simpatici. Da quanto tempo li conoscete? Da quanto siete qui?
-Siamo qui da due giorni o da un milione. Qual è la differenza?
-Non lo so Agape, ma devono esserci domande alle quali si possa dare una risposta. Come impiegate le vostre giornate?
-Le passiamo discorrendo di ieri e aspettando il domani. Qualche volta capita una novità che diventa l’attrattiva; come lo sarai tu per qualche giorno!
-Non credo ci sia molto d’attraente... Ma quella cos’è!?
-Non avvicinarti Sanny!
-C’è scritto qualcosa...
-Non toccarla! Vai via! Via, è mia! Ladro, sei un ladro!
-Calma! Non voglio portarti via nulla!
-Mi è caduta! Solo per un attimo l’ho lasciata! Ti prego non portarmela via!
-Andiamo via!
-Mi sono allontanato solo per un momento e questi ladri volevano portarmi via tutto! Andate via! State lontani!
-Andiamo Sanny! Lasciamolo in pace!
-Lasciami in pace Sanny! Vai via! Fuggi Sanny!
-Non volevo derubarti, mi dispiace. Non so neanche chi tu sia!
-Io lo so! Lo so chi sono! Sei tu che non sai che seppur morto seguiti a morire! Via! Via…
-Basileo, chi era quello?
-Un memore!
-Ora che ne hai visto uno, hai visto anche cosa comporta ricordare. Hai visto la sua memoria? Quello è il fardello che sono condannati a portare.
-La sua memoria? Vuoi dire che quella pietra incisa è la sua memoria?
-Tutto ciò che è stato e che ora pesa sulla sua coscienza è racchiuso in quel nome, inciso affinché lo possa ricordare in eterno.
-Noi siamo fortunati! Hai visto il suo sguardo? Mi si stringe il cuore. Vorrei in qualche modo alleviare le loro sofferenze.
-Agape non regge la loro vista; neanche a me fa piacere incontrarli. Andiamo a casa.
-Dove fugge?
-Si nascondono nella foresta, in qualche caverna o sulle montagne. Vivono nel continuo timore che qualcuno possa derubarli della loro identità, come credono sia accaduto a noi.
-Mi dispiace, è colpa mia, non dovevo avvicinarmici. Ho rovinato una serata perfetta.
-Non è colpa tua, non potevi sapere. Non pensarci.
“La notte è splendida. Sul dorso la vecchia cicatrice, ma svanirà un giorno.
Vorrei non avere così tante domande che chiedono risposta per poter godere soltanto del luccichio delle stelle, così flebile eppur così tenace da resistere all’oscurità che si insinua tr...

Table of contents

  1. Prefazione
  2. Capitolo I
  3. Capitolo II
  4. Capitolo III
  5. Capitolo IV
  6. Capitolo V