1. I progetti europei di Heath
1. La ârelazione necessariaâ e la valutazione britannica della distensione
Dalla âspecial relationshipâ alla ârelazione necessariaâ: si può riassumere in questi termini il legame che unĂŹ Regno Unito e Stati Uniti dâAmerica nella prima metĂ degli anni Settanta, periodo che rappresentò un momento di svolta fondamentale per lâimpegno europeo dei britannici sotto la guida del governo conservatore di Edward Heath, il quale aveva trionfato a sorpresa alle elezioni politiche del 18 giugno del 19701.
Lâespressione âspecial relationshipâ era stata resa popolare da Winston Churchill nel suo discorso a Fulton del 5 marzo 1946 sulla âcortina di ferroâ, in cui invocò la ârelazione fraterna fra tutti i popoli di lingua inglese nel mondoâ, la quale implicava âuna relazione speciale tra il âBritish Commonwealth Empireâ e gli Stati Uniti dâAmericaâ2.
A partire dalla seconda guerra mondiale la Gran Bretagna e gli Stati Uniti stabilirono un rapporto speciale tanto per qualitĂ , quanto per importanza, e fondato su unâattiva consultazione e una proficua cooperazione in campo militare e in quello dellâintelligence3.
Tra le caratteristiche fondamentali della âspecial relationshipâ durante la guerra fredda citiamo: una comunanza di interessi (ovvero una politica estera volta al contenimento dellâUnione Sovietica), unâideologia condivisa, un sistema di stretti rapporti personali, favoriti da una lingua in comune4, e lâobiettivo di creare un sistema di sicurezza in Europa che garantisse relazioni pacifiche al di lĂ della minaccia sovietica.
La relazione anglo-americana, nel complesso, visse fasi alterne, a causa della condotta di entrambi i paesi: durante i primi anni dellâamministrazione Eisenhower gli USA avevano rigettato lâidea di un rapporto particolare con la Gran Bretagna, e la crisi di Suez5 aveva contribuito a creare ulteriori tensioni.
Macmillan e Kennedy, al contrario, erano stati i protagonisti, nei primi anni Sessanta, di unâautentica rinascita della âspecial relationshipâ6 che culminò con lâaperto appoggio di JFK ai propositi di ingresso del Regno Unito nella CEE.
Circa il governo di Edward Heath, la storiografia maggiormente diffusa vede gli anni 1970-74 come il punto piĂš basso della âspecial relationshipâ.
Heath viene sovente dipinto come un leader del tutto disinteressato al rapporto con gli Stati Uniti, e totalmente concentrato sul proprio progetto europeo7.
Il premier britannico avrebbe cosĂŹ cercato di ridimensionare la ârelazione specialeâ con gli americani al fine di mettere in luce le credenziali europeistiche del proprio paese8.
Lo storico Andrew Roth ha parlato, a tal proposito, di una politica estera britannica imperniata sullo slogan: âPiĂš vicini alla Francia e piĂš lontani dagli USAâ9.
In realtĂ , un rapporto positivo con gli USA fu ritenuto basilare dal governo conservatore, che voleva sfruttare il legame privilegiato con gli Stati Uniti, ma allo stesso tempo desiderava evitare di essere considerato come il âcavallo di Troiaâ al servizio degli americani10.
Questâultima tesi fu uno dei grandi motivi che negli anni Sessanta portarono a una feroce ostilitĂ da parte del presidente francese Charles De Gaulle verso lâentrata in Europa del Regno Unito.
Il rifiuto del presidente francese risultava strettamente correlato alle sue posizioni fortemente anti-americane in merito alle strutture della NATO.
Difatti, sin dalla fine degli anni Cinquanta, De Gaulle aveva invocato lâattuazione di riforme che modificassero le istituzioni della NATO, criticando aspramente le strutture di base dellâalleanza occidentale, e dal 1959 al 1966 egli ritirò progressivamente le forze militari francesi dalle esercitazioni della NATO11.
Lungo lâintero corso degli anni Sessanta, De Gaulle era stato il grande oppositore del dominio americano nella NATO12, e nel 1963 egli spiegò che con lâingresso britannico in Europa, anche la CEE sarebbe caduta sotto il controllo e la direzione degli Stati Uniti13.
La crisi della sterlina e il deficit della bilancia dei pagamenti erano ulteriori fattori che complicavano lâingresso britannico nella ComunitĂ , cosicchĂŠ questo atteggiamento dilatorio della Francia si concretizzò, nel maggio 1968, in un esplicito e ufficiale veto, che fece seguito a quello giĂ posto nel 196314.
De Gaulle, per suo conto, temeva che il âblocco anglo-sassone Gran Bretagna-USAâ potesse andare a scapito dellâegemonia della Francia, ed era fermamente convinto che i britannici non fossero altro che i portavoce degli interessi americani15.
Heath voleva a ogni costo allontanare dalla mente dei leader europei simili convinzioni, e aveva deciso di misurarsi con la sfida di mantenere un alto livello di collaborazione in Europa preservando nel contempo legami speciali con gli USA nei campi della difesa e dellâintelligence, e tentando di promuovere il dialogo transatlantico16.
Il governo britannico, difatti, si poneva due obiettivi fondamentali. In primo luogo, lâacquisizione di un ruolo politico di primo piano e di una rinnovata prosperitĂ economica, attraverso la conclusione soddisfacente dei negoziati per lâentrata nella ComunitĂ Europea.
In secondo luogo, un ulteriore scopo era la difesa della sicurezza nazionale sostenendo la coesione allâinterno dellâAlleanza Atlantica.
Per Heath esistevano due Europe, una rappresentata dalla NATO, di cui gli USA erano una parte vitale, e lâaltra rappresentata dalla ComunitĂ , in cui i paesi membri erano chiamati a un maggiore senso di responsabilitĂ in merito alla questione della sicurezza dellâEuropa unita.
Atlantismo ed Europeismo erano due parti complementari della stessa strategia volta a ridare un ruolo internazionale di prestigio alla Gran Bretagna, paese che vedeva la propria influenza ridotta da fenomeni come la dĂŠtente o la diplomazia triangolare del Consigliere per la sicurezza nazionale USA Henry Kissinger, che spingevano gli Stati Uniti ad instaurare importanti canali comunicativi con URSS e Cina a scapito della âspecial relationshipâ.
In questo senso, la relazione con gli USA era molto importante, sia per assicurare la difesa europea (e quindi britannica), sia per garantire lo sviluppo di un rapporto piĂš equo tra Stati Uniti ed Europa17, in cui la rilevanza politica e strategica del Vecchio Continente venisse riaffermata con decisione.
Inoltre, vari studiosi, tra cui Ilaria Poggiolini, hanno fatto riferimento allâobiettivo âequidistanzaâ18 tra gli USA e la Comun...