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Se uccidi un angelo
Gabriella Zagaglia
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Se uccidi un angelo
Gabriella Zagaglia
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Forse è così che nascono gli Angeli.
Quando una piccola luce si estingue
prima di aver brillato,
come una stella morta bambina,
un Angelo mette le ali.
E la sua paura trova pace
tra le pieghe della terra,
dove il suo sangue ha saziato gli inferi.
E per ogni sua lacrima, all’alba,
nascerà una stella alpina.
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Information
Ā
Sensazioni (1)
Freddo,
fughe di rosso.
Oltre lāorizzonte
geme la certezza.
Precipitano corpi
come piombo fuso,
avvolti nel giro
della vita.
Il gelsomino amoreggia
con la passiflora
sotto il porticato assolato.
Frusciano alla brezza
leggera, panni setosi.
Mani di madre
coltivano bimbi su vivai
profumati
e un caldo flusso riempie
lāetere.
Ā
Mediterraneo
Danzavi su unāonda
anomala,
con gli arti appesi
sugli occhi del vento.
Lo smarrimento
era cristallo solido
sotto lo stupore del sole.
Un piccolo uomo,
scevro di stile
come un albero bianco
senza fronda nƩ frutto,
inesorabilmente perso.
Capelli dāebano
ed occhi vuoti dispersi
tra i coralli,
organi artigliati
alle alghe del fondale
insanguinato.
Scompare lo scempio
allāorizzonte
insieme alle memorie
e alle colpe.
Il mare non sa piangere.
In sƩ, le lacrime annegano.
Ā
Ā
Ā
Avrei
Avrei fatto di unāidea un pensiero.
Avrei curato germogli scarlatti
come pulcini implumi,
tra le mie dita spinate.
Avrei asciugato il sale sui volti trafitti,
mentre copioso scorreva il dolore.
Avrei evitato i campi minati.
Avrei sperato dāannegare
nellāultimo sguardo di mia madre,
prima dellāoblio.
Avrei scelto la via maestra
e raggiunto la meta dei giusti.
Ā
Ma le mie idee sono rimaste embrione
e i germogli strappati alla carne.
Il sangue ĆØ esondato oltre
gli argini
e delle mine son scempio le mie ossa.
Gli āAvreiā sono croci di donne
perdute.
Lascito
A te, compagno
dāavventura
di cui,
per sorte o sortilegio
condivido il fianco,
a te lascerĆ²
pensieri sbrigliati
e sogni audaci.
Il mio ultimo tramonto
lo troverai appe...