Tutti per uno. Uno per tutti
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Stefano Rossi

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Stefano Rossi

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Pensa per te.Quante volte l'abbiamo sentita.E su questa convinzione abbiamo costruito la nostra visione della vita e del mondo.E, invece, vale il contrario: bisogna pensare per gli altri.E la scuola deve riacciuffare la sua missione: aiutare i ragazzi a scoprire il proprio posto nella comunità.Questo testo, solido nel fondamento concettuale e pratico nei suggerimenti educativi e didattici, intende presentare una proposta pedagogica concreta e attuale, con cui trasformare la scuola e la classe in una comunità di apprendimento che costruisce socialmente la conoscenza e promuove l'autorealizzazione reciproca degli studenti.Raccogliendo il contributo di grandi pedagogisti della storia (Dewey, Freire, Freinet), la scuola viene intesa come una palestra di democrazia, in cui gli studenti apprendono insieme e si educano reciprocamente.Insegnare con un approccio cooperativo significa recuperare efficacia e intervenire su temi difficili quali l'individualismo, l'emarginazione, le difficoltà di integrazione, il bullismo e le diverse forme di disagio scolastico.Le strategie pedagogiche presentate sono utilizzabili nella scuola media inferiore e superiore e si integrano facilmente con le lezioni frontali per costruire una scuola cooperativa.È tempo di sperimentare.

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Information

Year
2015
ISBN
9788861533233

PARTE SECONDA

Pratica dell’Apprendimento Cooperativo

La progettazione delle lezioni cooperative

Quando società e natura vivranno nell’aula scolastica, quando le forme e gli strumenti didattici saranno subordinati all’esperienza, allora la cultura diventerà strumento della democrazia.
John Dewey
L’applicazione dell’AC richiede una progettazione pedagogica che contempla diversi aspetti: la costituzione dei gruppi, l’insegnamento delle abilità sociali, le strategie per la costruzione del gruppo e per l’apprendimento.

a) La costituzione dei gruppi

Un gruppo è definito al meglio come una totalità dinamica basata sull’interdipendenza.
Kurt Lewin
I gruppi nel Cooperative Learning possono variare per quantità, qualità e durata.

La dimensione dei gruppi

Nell’AC si utilizzano piccoli gruppi, al massimo di quattro membri, perché:
tutti lavorano ed è più difficile nascondersi nel gruppo;
più il gruppo è grande, maggiori sono le abilità sociali da possedere;
se ci sono difficoltà relazionali, si notano e si può intervenire.
Per Kagan tra i piccoli gruppi è più efficace utilizzare i gruppi da quattro, per diverse ragioni:
si evita la dinamica dei gruppi da tre, nei quali si forma una coppia che interagisce e l’outsider che rimane isolato;
si può dividere il gruppo da quattro in due coppie di lavoro, aumentando così il livello di partecipazione;
nel gruppo da quattro vi sono più interazioni rispetto al gruppo da tre e ciò facilita l’apprendimento, perché aumenta lo squilibrio cognitivo tra i partecipanti.
La classe può non essere divisibile per quattro, in questo caso se avanza un solo studente lo si inserisce nel gruppo da quattro, in cui può apprendere meglio e se ne avanzano due, si costituiranno due gruppi da tre.
Per le prime settimane di utilizzo dell’AC è consigliabile utilizzare le coppie di studenti perché è più semplice la collaborazione tra i ragazzi e la gestione del gruppo classe da parte dell’insegnante. Si può iniziare con attività semplici come leggere un testo, riassumerlo o fare degli esercizi insieme, combinandoli con l’insegnamento di abilità sociali di base come verrà spiegato nelle pagine seguenti.

La composizione dei gruppi

Per qualità il l’AC predilige i gruppi eterogenei formati dall’insegnante: sono presenti uno studente con alto rendimento, due con un rendimento medio e uno con basso rendimento. Per facilitare l’eterogeneità si mischiano ragazzi e ragazze, come anche le eventuali etnie, evitando che nel gruppo vi siano grandi amici o studenti con situazioni conflittuali.
Per costituire i gruppi eterogenei per rendimento basta scrivere i nomi degli studenti in una lista che vada dagli studenti con più alto rendimento a quelli con più basso rendimento.
Per ogni gruppo prendere uno studente con alto rendimento, due studenti medi e uno studente basso, mischiando ragazzi, ragazze e le diverse etnie.
I gruppi eterogenei hanno diversi vantaggi rispetto ai gruppi omogenei:
consentono di avere per ogni gruppo uno studente con alto rendimento, che può essere una risorsa funzionale per la gestione dell’aula;
secondo la teoria degli squilibri cognitivi, permettono un migliore apprendimento, per cui si apprende dagli altri solo quanto è diverso dal proprio livello di sviluppo;
si facilita l’integrazione tra i sessi e le etnie;
si evita che si costituisca un gruppo con quattro studenti con basso rendimento.
I gruppi eterogenei possono essere utilizzati per periodi lunghi, anche diversi mesi e possono essere intervallati da gruppi casuali per compiti di breve durata. In questo modo si facilita il lavoro nei gruppi ma anche la costruzione del gruppo classe.

La durata dei gruppi

I fratelli Johnson individuano tre tipologie di gruppi per la durata:
gruppi informali (da tre minuti ad una intera lezione) sono utilizzati per favorire la conoscenza tra i membri della classe;
gruppi formali (da una lezione a diverse settimane) consentono di insegnare le abilità sociali e vanno mantenuti finché tutti i membri non le hanno apprese;
gruppi di base (che durano da sei mesi ad un anno) e fungono da supporto emotivo, per specifici obiettivi educativi.

Il sociogramma di Moreno

Il sociogramma è uno strumento utile per analizzare la struttura psicosociale della classe.
Può essere costruito in base ai diversi criteri che si intende indagare:
aspetto affettivo/relazionale (chi vorresti come compagno di gita, banco…);
aspetto organizzativo del gruppo classe (chi vorresti come capoclasse, caposquadra…);
aspetto funzionale (chi vorresti come compagno nel gruppo cooperativo).
In ambito pedagogico può quindi essere utilizzato per diversi obiettivi: la costituzione dei gruppi cooperativi, la disposizione nei banchi, l’inserimento di un nuovo studente, casi di conflittualità tra studenti e gruppi, alunni emarginati, dare ruoli di responsabilità e per analizzare il miglioramento delle dinamiche di classe, grazie all’utilizzo dell’apprendimento cooperativo.
Rispetto alla costituzione dei gruppi può essere utile per individuare i soggetti più fragili e isolati socialmente, o quelli che hanno maggiori conflittualità coi compagni.
Per aiutare i ragazzi isolati si può inserirli in gruppi o anche in una coppia cooperativa con uno studente che abbia buone relazioni sociali, così da facilitarne l’integrazione col resto del gruppo classe. Quando invece dal sociogramma emergon...

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