IL MIRACOLO DEI QUANTI
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IL MIRACOLO DEI QUANTI

Un miracolo per me - ed uno per il mondo

Marion Deym

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IL MIRACOLO DEI QUANTI

Un miracolo per me - ed uno per il mondo

Marion Deym

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Hai un desiderio? Vorresti anche che accadesse un miracolo nella tua vita? Può funzionare! Ma - come nascono i miracoli?L'analisi dei miracoli nel cristianesimo, buddismo e sciamanesimo ci aprono gli occhi - e la conoscenza della fisica quantistica è la chiave per il mondo delle meraviglie.Devi imparare alcuni segreti e - lasciati sorprendere!

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Information

Year
2021
ISBN
9783740778132

Parte 1 Miracoli nel nostro mondo

Per tutti coloro che vogliono sapere.
Qualora questa Parte 1 fosse per voi diventata, a questo punto, prolissa, complicata, troppo religiosa oppure noiosoa, allora saltatela semplicemente!
Quindi è meglio entrare direttamente nella ‚Parte 2‘.
Qui si apprende brevemente ed in modo conciso ciò che viene trattato di più importante nella Parte 1‘. Poi, nella Parte 3‘, ci si può direttamente dedicare alla pratica.
Più tardi, dopo i primi successi, si può recuperare la ‚Parte 1‘. Potrete realizzare cosi che tutto il nostro mondo è incredibilmente inafferrabile, affascinante, ed estremamente eccitante. Buon divertimento!

Il nostro mondo –
dal punto di vista della fisica quantistica

Che influenza possono avere le scoperte rivoluzionarie della fisica quantistica, sui miracoli mistici e misteriosi che accadono di tanto in tanto? Non ci crederete, ma riescono a chiarire il tutto – spiegano come sono possibili – portano luce nel segreto del miracolo. Lasciatevi sorprendere!
Scoperte: da uno a cinque:
Le scoperte della fisica quantistica sono per molti versi una sensazione. Per prima cosa, dobbiamo a loro tutta la tecnologia dell’informazione. Senza di loro, non ci sarebbero nè il telefono, e nè il computer o le lavatrici completamente automatiche. Inoltre ci mostrano un modo di comprensione dei miracoli, ed è su questo che ci concentreremo ora.
1. Scoperta: la formula E = h. f di Max Planck
Poiché, verso la fine del 19 ° secolo, la fisica classica aveva raggiunto i suoi limiti nella descrizione di oggetti fisici, come la luce, l‘energia, la materia ed altri, si dovevano ora cercare e trovare nuovi modi. Nel dicembre del 1900, durante una conferenza (“Alla teoria della legge della distribuzione di energia nello spettro normale”) Max Planck menzionò per la prima volta il termine ‚quanti di energia‘. Questo preciso momento viene considerato come la nascita della fisica quantistica.
Un quantum, detto anche particella leggera o fotone, è una parte dell’onda elettromagnetica (per es. luce, onde radio, raggi X). Non ha massa, ma un’energia che dipende dalla sua frequenza. Per eseguire una misurazione, Planck introdusse il “quanto elementare di azione”, una nuova costante universale “h” con la formula: E = h. f (energia (E) = quanto elementare di azione (h) volte frequenza del fotone (f) –e ricevette per questo il Premio Nobel nel 1918).
Quel “quanto elementare di azione” è così significativo, perchè ha creato la base per i riconoscimenti rivoluzionari di altri premi Nobel, di fama mondiale in fisica, come Einstein, Heisenberg, Schrödinger ecc.
Così, negli anni 1905 e 1916, Albert Einstein cambiò le idee di spazio, tempo e materia con la sua teoria della relatività: E = mc2 (energia = massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato) e Werner Heisenberg e Nils Bohr scossero, nel 1927, la convinzione di una materia solida, con l´Interpretazione di Copenhagen, un’interpretazione della meccanica quantistica.
2. Scoperta: la “coincidenza” di Werner Heisenberg
Finora, nella fisica classica, si doveva misurare solo un’onda o solo una particella, ma ora, in fisica quantistica, si devono misurare entrambi contemporaneamente, anche se non è possibile.
Le onde si diffondono nello spazio, mentre le particelle invece sono fisse in un posto. Dunque questo non permette di rispondere contemporaneamente a due domande diverse. Alla domanda del “dove”, si dovrebbe rispondere, ubicando l´onda della materia in un posto fisso, come presso una particella, mentre, vice versa, alla domanda riguardante “l´impulso”, si dovrebbe invece rispondere: presso un´onda. Ma che cos´è veramente l´onda di materia?
Nel 1927 Heisenberg ha sviluppato la “relazione di incertezza” (o il “principio di indeterminazione”) per luogo ed impulso e, successivamente, per energia e tempo. Vuol dire che nelle misurazioni, non c’erano più, nè risultati individuali, nè una previsione esatta. Impensabile per la fisica classica del passato! La casualità e la coincidenza giocavano ora, improvvisamente, un ruolo.
Nella stessa direzione andava l’interpretazione della probabilità della funzione d’onda‘, proposta da Max Born. Dato che gli oggetti quantici, come gli elettroni od i quanti di luce, non sono particelle in modo univoco (dualismo onda-particella), è diventato, da allora, determinante, il tipo di misura eseguito.
3. Scoperta: ‚L’osservatore‘ di Erwin Schrödinger
E qui entra in gioco il nuovo ruolo dell’osservatore. Erwin Schrödinger, guidò nel 1935 un esperimento mentale, diventato famoso sotto il nome di ‚Schrödinger’s cat’.
Immaginate un gatto in una scatola chiusa. Dentro ci sono anche una cassetta chiusa, con acido cianidrico, un atomo radioattivo, che si sbriciola al 50% in qualsiasi momento nell’arco di un’ora ed un martello. Se l’atomo cade, il martello viene messo in movimento, rompe il coperchio dell’acido cianidrico ed il gatto viene avvelenato e muore. Se invece non decade, allora rimangono: il coperchio chiuso ed il gatto in buona salute.
È solo nel momento in cui l’osservatore cosciente apre la scatola, che riusciamo a vedere se il gatto è morto o no. Ma prima che la scatola venga aperta – ed ecco che a questo punto la piccola storia diventa eccitante – il gatto è allo stesso tempo vivo e morto. Finché la scatola rimane chiusa, esistono entrambe le opzioni, allo stesso tempo, come realtà .
Solo l’osservatore cosciente, aprendo la scatola, trasforma una delle due possibilità in una realtà visibile.
Schrödinger ha dimostrato con il suo esperimento, che fin´al momento della misurazione, cioè fino a quando l’osservatore guarda nella scatola, in questa non vi è un risultato esatto, ma due realtà simultanee. Ha fatto riferimento alla relazione d´ incertezza di Heisenberg: l’elettrone è contemporaneamente ovunque, sia durante la rotazione intorno al nucleo che mentre viene spalmato. Cioè, il risultato è imprevedibile.
Che cosa significa tutto ciò per noi? Siamo noi, l’essere umano, l’osservatore, che può influenzare in modo significativo il risultato. Questo è rivoluzionario, davvero fantastico. È quindi la nostra grande possibilità di essere personalmente coincidenti e di potere influenzare la casualità. E così, un miracolo è possibile. Dobbiamo solo apprendere, come si fa esattamente. Quindi, ricordiamo la frase per dopo: “La fisica quantistica” è anche chiamata “fisica informativa”!
4. Scoperta: “l’entanglement quantico”
Dal momento del Big Bang, circa 13 miliardi di anni fa, come da un’unità originale, sono sorti la materia, lo spazio ed il tempo; sono tutti nel cosmo, e mischiati tra di loro; ciò significa che il tutto è connesso per sempre, energeticamente ed in modo informativo.
Pertanto, “pensieri, energia e materia, che sono tutti fatti di informazioni, hanno la proprietà di trasmettere informazioni infinitamente veloci e senza ritardi dagli uni agli altri” :(Hollerbach, vedi pag. 55).
Tali effetti fisici quantici vengono sperimentati oggi, in ogni momento ed ovunque, nella tecnologia dell’informazione: alla radio, al computer, alla televisione, sù quasi tutte le macchine.
Solo per la nostra vita umana, personale, non è stato ancora riconosciuto. Consistiamo anche noi da 99,99 …% di energia. Perché non abbiamo notato che anche nelle nostre vite i cambiamenti funzionano attraverso le informazioni?
5. Scoperta: il linguaggio delle immagini e dei sentimenti
In ogni computer ed in tutte le moderne tecnologie, le informazioni si svolgono con la lingua del codice binario di uno e zero. Anche per noi, per i cambiamenti nella nostra vita, esiste un linguaggio dell’informazione nel campo dell’energia, un impulso che fa funzionare tutto: è il linguaggio delle immagini e dei sentimenti. Una volta che li usiamo, tutto può essere spostato e tutto può succedere.
Nella pratica (‘Parte 3’) si imparerà di più in merito e si eserciterà come comunicare in questo modo.

La materia non esiste.

Max Planck confermò nel 1944 la consapevolezza che non esiste materia in sé, ma solo un ‘tessuto di energie, al quale è data la forma della mente intelligente’. Ecco riprodotta qui di seguito la sua dichiarazione:
“Egregi Signori, come fisico, che ha dedicato tutta la sua vita alla scienza sobria, allo studio della materia, sono certamente libero dal sospetto di essere considerato una persona dallo spirito confuso. Per cui voglio dire quanto segue, rispetto alla mia ricerca sull’atomo: la materia in sé non esiste. Tutta la materia sorge ed esiste solo grazie ad una forza che fa vibrare le particelle atomiche, rendendole così il più piccolo sistema solare del mondo intero. Ma poiché non c’è, né una forza intelligente, né un potere eterno nell’intero universo[..] dobbiamo considerare dietro a questo potere uno spirito cosciente ed intelligente. Questo spirito è la causa originale di tutta la materia. Non la materia visibile ma la transitoria è il reale, il vero, perché la materia non esisterebbe affatto senza lo spirito, ma lo spirito invisibile, immortale è la sola verità! [...] Così non esito a nominare questo misterioso creatore, così come tutti i popoli culturali della terra l’hanno chiamato già da millenni: Dio! In questo modo, il fisico che si occupa della materia, arriva, partendo dal regno della materia in quello di Dio. E così il nostro compito è finito, e dobbiamo trasmettere la nostra ricerca nelle mani della filosofia.” (Archivio sulla storia della Max Planck Society, Dip. Va, Rep. 11 Planck, No. 1797)
Abbiamo visto che il nostro mondo non è in alcun modo stabile e durevole come abbiamo pensato che fosse finora. La casualità (‚principio di indeterminazione‘) e l’osservatore (gatto di Schrödinger) influenzano attivamente il risultato. Le cose accadono, ma non come scientificamente previste. Per cui, comminciamo da ora in poi ad osservare “in una nuova maniera, cosciente”.
La domanda importante è: “Quali sono le regole per un miracolo? Cosa dobbiamo sapere, apprendere per poterlo ricevere?”

Un altro modo di pensare

Albert Einstein ci guida su un nuovo percorso di comprensione. La sua famosa citazione: “Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”, è una pietra miliare sulla via al miracolo. Indica che ci vuole molto di più di un buon senso per risolvere un problema. La nostra ragione ci dice: “Se non hai qualcosa, vuole dire che non ce l’hai. Quindi Punto.” Ma questo è controproducente – perché vogliamo averlo. Secondo Einstein, dobbiamo spengnere l‘intelletto, dobbiamo superarlo, ingannarlo per arrivare ad un’altro modo di pensare. Bisogna andare ad una dimensione più alta per sperimentare il successo.

La dimensione superiore

La dimensione superiore è, con Einstein, il punto di svolta e di cerniera per i miracoli. Ma cos’è questa ‘dimensione superiore’? Che cosa significa in realtà e come può essere utilizzata? Prima di tutto: la dimensione superiore supera tutto ciò che possiamo immaginare. Ha molti nomi, come il cielo o il paradiso (nel senso religioso, questo è il luogo del soprannaturale o divino), cosmo, universo, onnipotenza, sfera di energia, universo (nel senso fisico questa è la totalità dello spazio, del tempo e di tutta la sua materia ed energia). È un luogo di potenza assoluta, di tutto e per tutti, è ispirazione, motore e rifugio per Cristiani, Buddisti, Sciamani, Artisti, Filosofi, Scienziati, Atleti, insomma per tutti. È un potenziale illimitato. Qui i problemi possono essere risolti ed i miracoli possono sorgere ed accadere. Tutti coloro che la conoscono, la usano del tutto coscientemente. È quindi – nel nostro contesto – il ‚luogo del nostro desiderio‘.
Appena abbiamo imparato a catapultarci in questa dimensione superiore ed a metterci le informazioni appropriate (nel linguaggio delle immagini e dei sentimenti, la ‚nostra lingua di informazione‘) e fare tutto per ‚bene‘, allora è possibile che si possa sperimentare un miracolo.
I miracoli sono sempre il dono di un potere più alto, non importa come lo si chiami. Noi stessi non possiamo fare nulla da soli – ma possiamo diventare magnetici per un miracolo: agiamo il più spesso possibile in questa dimensione superiore (vedi “La pratica”). Una volta che abbiamo accesso al mondo spirituale, apprendiamo e capiamo che tutto è uno. A questo livello, inizia la beatitudine.
La cosa affascinante è, che la cognizione di Einstein di risolvere problemi ad un livello superiore, si trova decisamente in quasi tutte le religioni. Da sempre ed ancora oggi, tutti s´inalzano, in maniera intuitiva, per pregare, meditare o cadere in trance. I Cristiani pregano per avvicinarsi a Dio e chiedergli di esaudire i loro desideri. I Buddisti meditano per raggiungere l’Illuminazione ed il Nirwana, che rappresentano la più eccelsa felicità e gli Sciamani entrano in trance per potere effettuare dei miracoli.
Oggi invece, sempre di più ‚coloro che cercano una ´dimensione superiore‘ prendono la droga per aumentare la creatività o per dimenticare semplicemente i loro problemi ; si sentono “high” ma è un dramma perchè sono sulla via sbagliata. Con la droga rovinano la loro salute e spesso la loro bella vita.
Ci sono tanti modi per raggiungere la felicità. Ma perché personalmente non sperimentiamo quasi mai un miracolo? Che cosa non abbiamo ancora riconosciuto – perché brancoliamo nel buio? Sembra che ci manchino alcuni elementi costitutivi molto importanti. Sembra che c’è un segreto nascosto che ci disturbi, che ci impedisce di raggiungere un miracolo – che diavolo è? C’è un ‘qualche cosa’ che dobbiamo ancora scoprire.
Ma prima diamo un’occhiata alle meraviglie, ai miracoli che esistono nel cristianesimo, nel buddismo e nel sciamanismo. Durante l’analisi, acquisiremo saggezza e conoscenza rivoluzionarie e scopriremo anche il motivo del nostro blocco all’incontro del miracolo. Dopo di che siamo pronti per la pratica.
n´occhiata veloce, importante per la nostra comprensione dei miracoli.
Fisicaquantistica * Non c’è materia in sé (Planck: “quanto elementare di azione”): tutto è possibile. * La casualità gioca un ruolo (Heisenberg: principio di indeterminazione). * L’osservatore decide il risultato (Schrödinger: esperimento mentale). * Le informazioni sono prese in maniera infinitamente veloce (impulso degli uomini: il linguaggio, delle immagini e dei sentimenti). * La dimensione superiore è il ‘luogo’ in cui i problemi sono risolti. ‘(Einstein) * La luce è l’energia pura, con massa a riposo ‚0‘

Il nostro mondo –
dal punto di vista del cristianesimo

Le seguenti due citazioni bibliche contengono, in teoria, tutto il mistero di un miracolo: [Gesù disse]: “23 In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. 24 Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete.” (Marco 11, 23-24) Ed anche: Gesù disse ai discepoli: “11 Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12 Cosi a chi ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza; ed a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.” (Matteo13, 11-12)
In un primo momento queste parole possono sembrare un poco ‚misteriose‘, per lo meno sorprendenti. Ossia, ...

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