Social media marketing for dummies
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Social media marketing for dummies

Luca Conti

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  1. 224 páginas
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Social media marketing for dummies

Luca Conti

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Usa i social media per promuovere online! Utilizzi ogni giorno i social media per la tua vita personale, ma non li sai usare per comunicare professionalmente? Questo è il libro che fa per te! Scopri le opportunità per sviluppare il tuo business sulle piattaforme più popolari, partendo dalle basi e dai concetti più semplici, e inizia a padroneggiare metodologia e strumenti per raggiungere con successo i tuoi obiettivi.Introduzione - I social media in una strategia di web marketing - Il marketing sulle piattaforme più popolari - Social media marketing da professionisti - La sezione dei Dieci.

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Información

Editorial
Hoepli
Año
2018
ISBN
9788820385989
Categoría
Business
1
I social media in una strategia di web marketing
IN QUESTA PARTE…
Studierete come implementare una strategia di successo
Approfondirete perché ha senso investire nei social media
Scoprirete il vero valore del social web: la persona e il passaparola
Capitolo 1
Perché investire nel social web
IN QUESTO CAPITOLO
La parte abitata della Rete
Media e network, c’è una differenza
Il passaparola è l’obiettivo finale
Diversificare per non avere sorprese
C’era una volta una Internet in cui i siti erano pochi e tutti gli abitanti della Rete si conoscevano per nome (o quasi). C’era una volta un piccolo mondo chiamato blogosfera, dove i primi blogger scrivevano un proprio diario pubblico, condividendo link e opinioni, commentati da amici e sconosciuti con interessi affini. Quel mondo non era una favola. Quel mondo è evoluto e oggi è diventato il quartiere più popolato della Rete. Il social web, Internet delle persone, è un ritorno al passato. La differenza tra il passato e il presente è data dalle piattaforme utilizzate, dal numero di soggetti coinvolti e dalla quantità di contenuti prodotti. A differenza dei primi anni 2000, oggi alcune grandi piattaforme ospitano la maggior parte degli utenti per gran parte del loro tempo passato a conversare online. Le vedremo nei capitoli successivi. L’altra differenza sostanziale è il numero di persone che partecipano, anche solo con un commento, a questa conversazione: prima erano decine di migliaia, oggi decine di milioni, solo in Italia. Se comprendiamo tutto il globo, solo Facebook ospita più di 2 miliardi di persone ogni mese. Il terzo cambiamento sostanziale è la quantità di contenuti prodotti. Ogni due anni tutti noi creiamo – con testi brevi o lunghi, foto, video, commenti, articoli – un volume di informazioni pari a quello prodotto dal genere umano dall’età della pietra ai giorni nostri. Questo fenomeno non può essere quindi ignorato da chi ha l’interesse di comunicare, promuovere e vendere, attraverso Internet.
La parte abitata della Rete
Le piattaforme, centralizzate e non, che ospitano e raccolgono i contributi, in ogni forma, pubblicati e condivisi dalle persone online, rappresentano la parte abitata della Rete. Un quartiere ormai popolato da quasi tutti coloro che si collegano a Internet. Nielsen-Audiweb, nelle ricerche aggiornate ogni mese, stimano che in Italia questo pubblico rappresenti l’85-90% di tutti gli internauti. Il social web sta conquistando la Rete e chi opera nel mondo del marketing non può non tenerne conto. Facebook è senza dubbio la piattaforma più nota e usata, ma non è l’unica. Una quota sempre più ampia del nostro tempo e della nostra attenzione viene catturata da Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, Snapchat, WhatsApp, YouTube, Pinterest e altre piattaforme meno note e più di nicchia. Lo scopo è semplice da identificare: condividere informazioni, raccontare le proprie esperienze, organizzare la vita quotidiana di impegni e relazioni personali. Tutto diventa ancora più facile quando lo strumento che media tutte queste funzioni ce lo abbiamo in tasca: lo smartphone. Questo è la porta d’accesso alla Rete per oltre 20 milioni di italiani, e il numero cresce ogni giorno (Figura 1.1).
Se dedichiamo tempo a leggere articoli, sfogliare contenuti pubblicati da amici, familiari, aziende di cui ci serviamo, organizzazioni no-profit che sosteniamo, ne abbiamo sempre meno per il consumo di altri media. In alcuni casi il tempo dedicato al web si somma, affiancando quello per la radio e la televisione. In altri il tempo per il web ruba quello per altri mezzi, come la carta stampata. Conoscere il social web è fondamentale per muoversi agevolmente anche su altri media, perché il modo in cui consumiamo contenuti sulle piattaforme del social web – in maniera veloce, con attenzione limitata, attratti da elementi visuali – influenza le abitudini dei navigatori anche fuori da esse.
Per le imprese si tratta di un cambiamento epocale. Mai prima d’ora, nella storia del marketing e della comunicazione, le aziende hanno avuto l’opportunità di raggiungere un pubblico di potenziali clienti apparentemente senza intermediari, a costi ridotti, su scala globale, in maniera mirata. La pervasività della Rete e il suo sviluppo inarrestabile – al momento di andare in stampa è prossima all’orizzonte la soglia dei 4 miliardi di utenti – abbassano i costi per contatto, ma non è tutto oro ciò che luccica. Ai vecchi detentori dell’accesso (giornali, giornalisti, editori, televisioni) se ne sono aggiunti di nuovi più forti e potenti, oltre che globali, e il rumore di fondo, inteso come il volume di contenuti prodotto e pubblicato, si fa assordante.
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FIGURA 1.1 Le piattaforme social sono in gran parte usate tramite smartphone.
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RICORDA!
Scott Galloway, professore della NYU (USA), ha definito Google, Facebook, Amazon e Apple i quattro cavalieri dell’apocalisse. Nel suo libro The Four - I padroni (Hoepli, 2018) spiega perché il potere accumulato dai quattro giganti è un male per l’economia globale e per la società. Ottimo per approfondire il tema.
Media e network, c’è una differenza
Per muoversi con successo sul social web, il mondo business ha bisogno di acquisire nuove competenze e apprendere l’uso puntuale di nuovi strumenti. Chi resta ancorato al passato ne subirà, molto presto, le conseguenze. Chi saprà invece gestire la trasformazione verso il digitale, cavalcando l’onda del cambiamento, acquisirà un vantaggio competitivo. Una presenza attiva sul social web diventa quindi indispensabile, non perché non se ne possa fare a meno, ma perché non esserci significa regalare quote di mercato e di attenzione alla concorrenza e acquisire un ritardo verso i leader sempre più difficile da colmare (Figura 1.2).
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ATTENZIONE!
La presenza attiva sul social web non è da confondere con l’uso privato e personale delle piattaforme. Conoscere professionalmente le piattaforme è il primo passo per sapere come non usarle, prima ancora di capire come usarle e se usarle per scopi personali.
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FIGURA 1.2 Ello è un social network pensato per creativi e artisti. Questi possono incontrare il proprio pubblico, farsi conoscere e vendere le proprie opere.
La sfera del social web comprende due grandi sottoinsiemi, il cui confine è a volte difficile da identificare: social media e social network. Se le parole hanno ancora un significato, i primi nascono con l’intento di condividere contenuti e i secondi vedono la ragion d’essere nello sviluppo di una rete di relazioni, di un network di contatti di vario genere. Visti in un’ottica business, entrambi offrono vantaggi alle aziende che li usano, sia in termini di sviluppo di relazioni con clienti e potenziali clienti sia in termini di supporto tecnico e tecnologico alla pubblicazione e alla diffusione dei propri contenuti. I social media – piattaforme blog come WordPress, Blogger o Tumblr, spazi di archiviazione multimediale quali Instagram, YouTube, Flickr o SlideShare – nascono come grandi contenitori gratuiti, supportati dalla pubblicità, dove caricare e ospitare testi, video, immagini, presentazioni, documenti. I social network nascono invece come piattaforme attraverso cui replicare una rete di relazioni personali – intorno ad amicizia, lavoro e simili - sulle quali veicolare contenuti, privati o pubblici, uno a uno o uno a tanti. I contenuti pubblicati dagli utenti sui social media sono in genere pubblici e chi li carica ha l’obiettivo di farli conoscere e circolare, in un gruppo ristretto o più ampio. Sui social network le relazioni, nate come private e personali, si sono presto allargate, aprendosi a tutto il pubblico della Rete.
In questo scenario le aziende possono entrare in questi ambienti, per ascoltare e per capire meglio esigenze e bisogni degli utenti, in un ambiente dove la conversazione si sviluppa spontaneamente e con naturalezza. Solo una volta compreso il valore che come brand o impresa possono aggiungere alla conversazione, partecipano attivando un proprio profilo. Spesso gli strumenti di comunicazione di cui dispongono le aziende sono gli stessi utilizzati dagli utenti; in altri casi, come per Facebook, hanno a disposizione strumenti pensati appositamente per loro. Tutte le piattaforme di maggior successo, fondate su un modello di business supportato dalla pubblicità, offrono alle aziende di potenziare il proprio messaggio, sponsorizzando i contenuti pubblicati sugli spazi aziendali (per esempio su Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest), così da amplificare la portata e moltiplicare il pubblico raggiunto. Il marketing, la produzione di contenuti e la (parziale) sponsorizzazione degli stessi dovrebbero avere un semplice e unico scopo sul lungo periodo: sviluppare un passaparola inarrestabile.
Il passaparola è l’obiettivo finale
Il vero potere del social web sta nel passaparola (Figura 1.3). A differenza di tutte le altre forme di comunicazione e di promozione online, un contenuto pensato per stimolare l’attenzione gli utenti di un social network, se efficace, ha l’opportunità di essere condiviso, rilanciato, consigliato dagli utenti ai propri amici e contatti, moltiplicando la visibilità del messaggio per n volte. Ogni nuovo utente raggiunto attraverso il passaparola spontaneo da parte di un altro utente costa all’azienda zero, esclusa la produzione del contenuto, ovviamente. Si può facilmente capire come l’uso di queste piattaforme in qualità di semplice archivio di link o di materiali pensati e creati per altri scopi – comunicati stampa, articoli, locandine promozionali per la stampa – vanifichi quasi totalmente il passaparola potenziale.
Le piattaforme su cui attivarsi vanno studiate con attenzione, imparando il linguaggio usato dagli utenti, i momenti migliori per pubblicare e i formati più popolari.
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RICORDA!
Ogni piattaforma, tra quelle più popolari, offre agli utenti professionali dati relativi alle performanc...

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