Senza tabù
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Senza tabù

Il mio corpo (come funziona) - il piacere (come si fa)

Violeta Benini

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  1. 240 páginas
  2. Italian
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Il mio corpo (come funziona) - il piacere (come si fa)

Violeta Benini

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Tu che mi leggerai potrai avere quindici anni o magari anche ottanta, avere già delle conoscenze sul tuo corpo e sulla sessualità oppure averne pochissime, o ancora avere difficoltà a trattare l'argomento. Se stai iniziando a esplorarti o a esplorare altre persone, sono tante le cose che mi piacerebbe che tu sapessi. Il sesso non è quello dei porno. Il sesso non è quello che si legge sui libri di anatomia. Il sesso non è solo quando c'è l'amore. Il sesso non è solo quello tra uomo e donna. Il sesso non dovrebbe essere un tabù, una vergogna di cui non si deve parlare. Il sesso non è nemmeno questo libro. Qui, però, troverai tante risposte ai dubbi che possono passarti per la testa, alle curiosità che ti sorgono spontanee, alle domande che ti sono venute in mente ma che non sai veramente a chi fare. Per aiutarti un po', ci ho messo dentro anche delle illustrazioni anatomiche molto semplici. A volte alcuni dettagli sono volutamente più grandi oppure sono stati omessi. Ho cercato, però, di fare in modo che tutte le cose fossero al loro posto affinché tu possa avere le coordinate per conoscere meglio il tuo corpo e quello delle persone con cui amoreggerai. Puoi prenderti il tuo tempo e leggerlo con calma, cercando le informazioni che ti interessano di più; divorarlo alla velocità della luce per imparare tutto ciò che hai sempre voluto sapere; usarlo come un manuale vero e proprio ed "esercitarti" in autonomia (oppure in compagnia): insomma, ricordati che questo libro è tuo, il corpo è il tuo e non devi rendere conto a nessuno.

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Información

Año
2020
ISBN
9788865976685
1

Chi sei

Caratteri primari e secondari
Siamo tutti uguali. Non è una frase retorica. Se togliamo lo strato di pelle, gli organi genitali e le mammelle siamo essenzialmente identici.
I nostri corpi sono fatti di ossa che stanno insieme grazie a muscoli e tendini, vasi sanguigni, nervi, vasi linfatici e tessuto adiposo. La struttura ossea e le riserve di lipidi possono cambiare in base ai cromosomi, all’attività fisica, a patologie, a qualche trauma o a malformazioni congenite, ma siamo tutti fatti allo stesso modo.
Sono i genitali, i caratteri secondari e la pelle a fare di noi persone uniche e diverse.
I particolari più significativi che ci permettono di distinguere i maschi dalle femmine sono i caratteri sessuali primari, ovvero le gonadi (le ovaie e i testicoli) dove si originano i gameti (le cellule, ossia gli ovuli e gli spermatozoi).
Ci sono poi i caratteri secondari, che sono determinati dagli ormoni sessuali.
I caratteri secondari genitali sono quelli che permettono, assieme ai primari, la riproduzione della specie, quindi l’utero, la vagina, la vulva, la clitoride (anche se non è essenziale per la riproduzione), il pene e la prostata.
I caratteri secondari extragenitali si manifestano completamente dopo la pubertà.
Sugli ormoni sessuali circolano credenze non proprio corrette. Per esempio molti pensano che il testosterone sia l’ormone dei maschi e che gli estrogeni siano gli ormoni delle femmine.
In realtà ogni corpo ha una gamma completa di ormoni sessuali, solo che li produce in quantità diverse.
Il testosterone ha una azione più mascolinizzante mentre gli estrogeni hanno una azione più femminilizzante.
Questi due ormoni hanno un peso importante nello sviluppo dei caratteri secondari e possono portare al dimorfismo sessuale con la pubertà, cioè alla differenziazione tra maschi e femmine.
Seni: di solito sono poco sviluppati nei maschi e più sviluppati nelle femmine con misure e forme molto diverse.
Barba: di solito è presente nei maschi e assente nelle femmine.
Peluria: è più presente e visibile nel corpo maschile, meno presente in quello femminile.
Voce: è più grave e profonda nei maschi, più acuta nelle femmine.
Pomo d’Adamo: è grande e visibile nei maschi, piccolo e poco visibile nelle femmine.
Muscoli: i corpi maschili hanno più massa muscolare e più forza dei corpi femminili.
Accumulo di adipe: è meno presente nel corpo maschile (13-15% della massa corporea), più presente nel corpo femminile (22-25% della massa corporea) dove si accumula in aree diverse.
Struttura ossea: i maschi hanno spalle più larghe e bacino più stretto, le femmine spalle più strette e bacino più largo.
Oltre che dagli ormoni, i caratteri sessuali secondari sono influenzati da fattori genetici, dallo stato emotivo e da altri fattori ambientali e culturali.
Purtroppo viviamo ancora in un mondo dove le persone sono giudicate in base al loro guscio. Del resto ogni epoca storica ha imposto i propri canoni di bellezza.
Nel Paleolitico l’ideale di bellezza era la donna in sovrappeso, perché rappresentava la fertilità. Nel Rinascimento era una donna pallida, con il bacino stretto e i fianchi larghi. Negli anni Venti del Novecento era una donna magra e androgina. Nella nostra epoca l’ideale di bellezza è una donna sportiva e sempre curata.
Vi sarete accorti che ho citato solo esempi di donne. In effetti i cambiamenti fisici da un’epoca storica all’altra hanno riguardato soprattutto i corpi femminili. Sono state le donne che per adeguarsi ai canoni estetici del momento hanno dovuto diventare più magre o più grasse. E mostrarsi più materne o più lavoratrici, più seduttrici o più caste, più muse o più angelo del focolare, più morbide o più scolpite.
Al contrario all’uomo non sono mai richiesti cambiamenti corporei. Al massimo le mode delle varie epoche imponevano agli uomini di avere i baffi, la barba o il viso glabro, di indossare parrucche o impomatarsi i capelli, di portare il bastone e il cappello, di vestirsi secondo la foggia del momento.
Naturalmente anche le donne hanno dovuto adattarsi alle mode da sempre, usando corsetti o tuniche, imbellettandosi il viso col bianco di piombo, indossando parrucche o portando i capelli corti alla “maschietta”, sfoggiando scarpe col tacco o calzature più castigate.
Le persone sono tutte diverse, dicevamo, ma poche corrispondono naturalmente all’ideale di bellezza dominante dell’epoca in cui vivono. La maggior parte deve faticare parecchio per riuscire ad avvicinarsi all’immagine di perfezione imposta dalla società (magari ricorrendo a qualche filtro fotografico o a un buon programma di grafica). E spesso, tutto questo affannarsi per rientrare perfettamente nei canoni è frustrante.
Sarebbe bello, invece, che ci insegnassero fin da piccoli che andiamo bene così come siamo, qualsiasi forma abbiano il nostro petto, la pancia, il naso, le orecchie e i genitali.
Questo non significa che eventuali problemi di salute vadano ignorati. Un corpo in sovrappeso o in sottopeso rischia conseguenze anche pesanti, ma ciononostante quel corpo merita di essere amato. In questo modo sarà anche più facile che quel corpo si mantenga in salute.
Quando ci alziamo e andiamo a lavarci la faccia, dovremmo essere felici di vederci allo specchio.
E non dovremmo mai dimenticare che i corpi “normali” non sono perfetti. Non sono simmetrici al 100%. Non esiste un seno perfetto. Non esiste una misura ideale del pene così come non esiste una misura ideale delle labbra interne o esterne della vulva.
Eppure la maggior parte delle persone si vergona del proprio corpo. Da questo punto di vista, il tabù della nudità non ha aiutato. Ancora oggi, infatti, molti genitori non si mostrano nudi ai figli, che così crescono senza avere riferimenti.
Io da piccola ho sempre visto il seno di mia madre che allattava, e la sua vulva che ovviamente era diversa dalla mia. Anche mio padre girava nudo per casa. Sono cresciuta consapevole di com’erano fatti due corpi normali. E per me è sempre stato normale che le vulve fossero diverse l’una dall’altra, più o meno labbrose, scure e pelose.
Purtroppo poco prima dell’adolescenza è venuto a mancarmi il confronto con mia madre. Verso i quattordici anni avevo già una quinta e si sa che la gravità non guarda in faccia nessuno. Eppure sono quasi sicura che avrei vissuto la mia condizione serenamente, se non fosse stato per una parente che ha cominciato a prendermi in giro. Mi diceva che con “le tette cadenti ci si faceva le trecce, ci si spazzava per terra”. È arrivata perfino a suggerirmi di ridurmi il seno con un intervento chirurgico. Insomma è riuscita a farmi sentire inadeguata.
Per anni ho indossato il reggiseno anche quando andavo a dormire, nonostante mi desse fastidio. Non ho frequentato sport perché non volevo farmi vedere nuda e con le tette “cadenti”.
Oggi non considero più il mio seno “cadente”, penso che abbia una forma naturale ed è una delle cose che mi piace di più del mio corpo.
I nostri corpi possono differenziarsi per un’infinità di caratteristiche:
la distribuzione del grasso corporeo;
l’altezza;
la forma del bacino;
lo sviluppo dei muscoli;
la distribuzione dei peli e l’età in cui compaiono;
il colore della pelle;
il colore e la forma dei capelli;
la forma delle orecchie;
la forma del naso;
la forma del seno;
e tante altre ancora…
Nonostante questo esiste ancora gente che prende in giro gli altri per la loro diversità.
Chi bullizza il prossimo non segue sempre regole precise e a chiunque può capitare di essere preso di mira: persone obese, normopeso, sottopeso; persone alte, basse e nella media; persone con i capelli rossi, castani, neri, ricci o lisci; persone con le tette grandi, medie e piccole.
Ultimamente il bullismo legato all’aspetto fisico ha preso il nome di “bodyshaming” (letteralmente, “deridere il corpo di qualcuno”). Per contrastarlo è nato il movimento “bodypositive” che esalta la bellezza insita in ogni corpo e promuove l’autoaccettazione.
Il bodypositive deriva principalmente dal movimento “curvy” ma vuole parlare a tutte le persone, non solo a quelle in sovrappeso.
Una persona in sovrappeso o sottopeso non ha bisogno che gli altri le ricordino qual è la sua condizione: vive con il suo corpo tutti i giorni. Chi non la conosce non può sapere se ha altre patologie o altre difficoltà (sottopeso e obesità sono già una patologia).
Siamo tutti diversi, abbiamo tutti una storia alle spalle e difficoltà quotidiane più o meno grandi. Se ci fermiamo all’aspetto fisico, limitiamo molto ciò che potremmo conoscere di un’altra persona. Potremmo perderci molte cose: scambi di idee interessanti, collaborazioni efficaci, incontri speciali, amicizie profonde e perfino amori da batticuore.

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