Il rosso sulle mani dorate

Federica Ribis

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2012
• Print ISBN: 9788859105541
• eBook ISBN: 9788859105930
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Poesia

L'impostazione tematica del mio libro si identifica nel significato di essere divisa in poesie, per creazione definitiva di una sorta di poemetto.
Nelle poesie compare sempre il tema della «bambina» - che io identifico come rossa, o come presente nei momenti di suono, di scampanellio, di forza vibrante dell'atmosfera creata dai poteri del luogo immaginario, dalla forza «solare» nel compito centrale del libro - che stila un rapporto di sensi molto complesso con la realtà che la circonda e gli altri personaggi.
La poesia vuole riprendere il fantastico, la narrazione figurativa, con tempi immediati, con prassi di volontà a volte accentuata fino al limite, a volte presente con veloce, ma inquadrativa definizione dei personaggi e del potente stato di volontà della «bambina», come fulcro principale.
La realtà rossa, a volte anche fortissima, spiega un conflitto tra la forza universale e l'infinto spazio dell'animo, forte ancora, conturbato, delineato e molto presente, con l'attesa definitiva di una chiarezza calma e, nei continui, sincera.
Federica Ribis

Le giornate che non scorrono.

“Non è forse per me che hai sempre nascosto la pietà?”,

lei rispose urlando contro i venti ammaestrati.

“Saranno giorni, che nascondi il tuo vero sole,

sotto milioni di piccoli satelliti, tuoi somiglianti!....”

Quanti giorni erano passati dalle albe nascoste dietro l’orizzonte,

non fu facile capire per le altre persone, se quel sole aveva voce,

che avessero mai sentito prima.

Si aprirono tante porte, che forse non esistevano prima per le strade.

Lei raccolse su di se, la veste che era diventata lunghissima,

e i campanelli piccolissimi alla misura delle dita.

“Sono anni, trascorsi ad aspettare, il tuo urlo, finalmente,

anni in cui aspettavo di raccogliere i fiori blu, sui crinali,

che aspettavo di capire se per le mani della gente, passava davvero il chicco,

delle messi, però ho aspettato, ricordalo, che il fiore, da cui sei scesa al mondo,

si rimboccasse l’anima da solo...!”

Non parlarono più per ventidue anni, in un giorno solo,

però cominciarono a scrollarsi le vesti e a vestirsi,

di sottane bianche al vento.

Gli uomini contenti,

il sole sempre più grande.

Le mani a timpano.

Non capiva, più la gente, se parlare al sole,

fosse un’azione educata, o un affronto.

La bimba, ora rossa, fissava, gli occhi della gente,

fissava, la sua testa sulla traiettoria del sole.

“Non considero, finita, la mia presenza, qui davanti al mondo,

e agli eventi, che aspettano di succedere....!

So che dagli occhi lucenti, del grande sole, stanno per uscire,

tanti esseri luminosi, che sostituiranno, noi e la vita....!”.

La popolazione aumentava, di momento in momento,

uscendo da finestre di mille case, finestre argentee, d’acqua.

Poi passò al sole, il momento di cambiare lo sguardo, di contare i vivi,

ma lo fece solo quando sentì espirare il suo vero calore, su di lui,

e sul suo corpo di fuoco, di limpidezza.

Quando, accadde, che lei strinse con tutta la sua forza,

le mani intorno al rosso, e intorno a tutte le vesti che le scaturivano, dalla grande,

in mano strinse anche gli occhi e aprì la bocca, con tutti i denti.

Le parti conflittuali.

Nessuno, nemmeno più il Sole,

sapeva dove si trovasse, in quel momento il mondo,

e l’intero universo.

Sono stati, i secondi filari, o i terzi, o i trentesimi,

a passare tutti fuori dagli occhi del sole,

ma non fermavano il fluire delle parole, dalle loro bocche.

Si udivano, saluti pronunciati male,

schizzi di parole, che non si fermavano che sugli accenti.

Il Sole, rinvigorì il suo assetto,

la bambina rossa, concretamente, rideva di chiunque.

Passarono notti, o forse giorni, che erano lampi lunari,

si scrissero da soli, da soli interi paginoni di libri immensi.

Lei tingeva di rosso le sue mani, per provocare una desistenza,

ai venti, di strapparle le cose di mano.

I campanellini fermi, pronunciavano con i loro sguardi,

fermezza.

L’improvviso.

Fra tutta la gente, del mare del cielo,

dei terrestri spalancati, rimase fra le sue mani,

la gioia di poter non soccombere all’ingiuria.

Si incontrarono, per...

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