7 pagine

Alessandro Guandalini

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2013
• Print ISBN: 9788859109952
• eBook ISBN: 9788859110491
• Argomento: Literature
• Categoria: Poetry

Eh sì, molti ti chiederanno: "Fra questi sette peccati, qual è quello che ti appartiene di più?". Una sola risposta potrà essere valida: "Tutti e sette". Un po' di ciascuno dei sette vizi capitali vive in ognuno di noi, che dobbiamo stare in equilibrio a gambe incrociate su un filo sottilissimo, ogni giorno, cercando di non cadere giù. Questo libro è la storia estrema di un personaggio estremo che vive una vita estrema, anzi sette vite estreme, proprio come quelle dei gatti. Un viaggio che sembra così lontano da noi, ma che a ogni parola ci riporta a valutare la bellezza di essere umani con tutti i pregi e i difetti... anzi i vizi.
Buon viaggio a tutti.

* * *

Molle

tremendamente molle

sprofondato nella tua poltrona

come un rospo sul suo trono

sbadigli alla vita prendendoti gioco di te.

Nulla ti tocca

Nulla ti muove

Nulla ti emoziona

Passivo alle carezze della vita

* * *

Che sia pigrizia, inedia, ozio

lasciatemi qua disteso

come se non vi importasse nulla di me

non preoccupatevi

a me piace

* * *

Assolutamente in balia

passivo

quotidianamente

soffocato da te stesso

superficialmente

abbandonato alla vita

vuoto

indiscutibilmente

privato in te stesso

incondizionatamente

rassegnato al giorno

cupo

che finalmente spazzerà te stesso

* * *

Immobile sei a galleggiare in un brodo beige

* * *

Completamente appagato

senza più nulla da cercare

senza curiosità

senza linfa

Un tronco vuoto che nemmeno da lontano possa sembrare umano

* * *

Intorno a me

ho costruito tutto io

muri che sembrano invisibili

ma ci sono

si fanno sentire

ballano davanti a me

un valzer senza musica

tutto è sordo

ovatta

cieco d’orecchio

intorno a me

ho costruito tutto io

* * *

L’ozio non solo è il padre di tutti i vizi, ma anche la madre

* * *

Pensi proprio che non ti muoverai, oggi, senti che tutto quello di cui hai bisogno è qui fra queste quattro mura, un cubo magico piccola finestra che riflette l’interno, tu non ti muoverai, resterai li re per un giorno della tua fortezza invisibile seduto sul tuo trono di cartone, da li sai che puoi comandare il mondo, tu li sei il re del mondo. Hai chiuso la porta a chiave non vuoi essere disturbato, inquinato, ma caro Vittorio, non ti preoccupare, stai tranquillo nessuno ti disturberà, sarai solo tu, col tuo vuoto a rendere: mangerai, dormirai, ti laverai tutto da li, sarai tu a disposizione solo di te stesso, soddisfazione sì, tu vuoi solo soddisfazione, ti farai accarezzare da mani morbide che si chiuderanno intorno a te.

Eccoti quasi ingobbito con lo sguardo spento, le dita che si muovono solitarie, un automa davanti allo specchio delle tue brame, che risponde sempre che sei tu il più bello del reame, vivi mille vite in un secondo, passi da est a ovest da nord a sud, sei perso in uno stato di catalessi dove la gioia ti è data da un piatto di spaghetti freddi mischiati con un caffè lungo quanto basta per non finire mai e il tuo parlare muto con realtà lontane ti fa sentire a casa.

Non ti muovi, resti lì, mille immagini ti passano davanti, ma per te non fa differenza che sia violenza, gioia, morte o vita per te è uguale, tu sei rapito, in un angolo, sbrani passivo realtà che non sono tue, perché la tua non ti appaga più, non basta più, hai bisogno di altro, hai bisogno di fatti nuovi che non capirai mai, di amici nuovi che non incontrerai mai, ma è questo il bello, un’amicizia che non si consuma è un’amicizia che non finisce mai, tutte le cose che escono dalle tue dita sono immortali. Hai paura, sì hai paura caro Vittorio, pensi di essere padrone del mondo ma non sei nemmeno padrone di te stesso tra queste mura, allora oggi non vuoi rischiare, uscire, stringere mani e guardare negli occhi la gente, perché sai che loro si accorgerebbero delle tue paure, quindi preferisci la tua verità fasulla fatta di tutto e niente, dove basta un gesto di un’ unghia su un tasto accogliente per cancellare qualcosa che non ti va, qualcosa che per un attimo ha detto che tu non sei il re, qualcosa che ti sbatte fuori da quella porta alle tue spalle chiusa a chiave dove la realtà continua a prendersi tutto da te e non ti restituisce nulla.

È vero quello di cui hai bisogno è un nascondiglio, un posto dove niente ti obblighi a fare quello che non vuoi, ma ti senti sempre più pesante, tutto il tuo...

Indice dei contenuti

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