Poesie, Menzogne e Ladri di Polli

Francesco Arena

• Editore: Aletti Editore
• Anno: 2013
• Print ISBN: 9788859113690
• eBook ISBN: 9788859113850
• Argomento: Literature
• Categoria: Poetry

"Generazioni disattente,
Indifferenti al mistero della passione,
patetici come un plotone d'esecuzione senza pallottole"
(Dalla poesia La primavera mi sta sul cazzo)
Tentare di descrivere i sentimenti attraverso sferzate sorprendenti e repentine, che non ti aspetti. Guardare alla realtà contingente da un'angolatura poco esplorata. Una narrazione che si presenta scarna, cinica e disadorna da prolissi panegirici letterari, senza per questo apparire loffia. Anzi proprio questa sua peculiarità conferisce alla lirica una prorompente potenza affettiva, mettendo in luce la realtà percepita dal poeta. Una dimensione che diventa, attraverso le sue parole, palpabile, viva e che si arricchisce, verso dopo verso, di maggior laconica veridicità. Il lettore rimane come travolto da un'onda che rileva una caleidoscopica passione Francesco Arena nasce a Roma il 21 maggio del 1975 ed esercita la professione di infermiere presso una struttura romana. Proprio l'attività che svolge, lo porta a sviluppare una già spiccata sensibilità nei confronti della realtà circostante. Fin da piccolo, forte è la necessità di scrivere la vita di tutti i giorni. L'influenza delle opere di Bukowski, la musica metal e la cultura dei tatuaggi rendono la realtà che descrive cruda e appassionata.
Poesie, menzogne e ladri di polli è la sua opera prima.

“Ottimismo, amore, positività, e tutte le altre mie allergie.”

Non ricordo chi per primo me lo abbia chiesto,

se la mia compagna, un amico, o tutti i nemici che mi tengono in vita.

Chiunque sia stato mi ha chiesto il perché scrivo solo del nero della vita

e lascio nella penna tutto il resto.

Davvero non riuscite a vedere?

Non riuscite a vedere come la positività, esca da ogni mio poro

grazie all’odio per le persone che creano tumulti nella mia vita.

Scruto, studio,

e con tutta la presunzione che riesco a manifestare,

penso… “cazzo!

sono proprio diverso”.

Vivo questo con ottimismo, perché so che mai mi potrò uniformare

anche per le mie caratteristiche fisiche.

Migliaia di particelle oscure che compongono il mio ego

attraggono amore,

quell’amore che dura il tempo della scoperta di un erezione

più duratura, più soddisfacente.

Diciamocelo: anche le mie allergie non vanno sottovalutate.

Mi allontanano con periodicità dalla rinascita,

e ogni mio starnuto mi ricorda l’arrivo del estate,

che con il suo caldo asfissiante, immobilizza i miei intenti.

Credo ormai di essere più che sicuro,

non sopporto, ottimismo, amore, positività, e tutte le altre mie allergie.

“La primavera mi sta sul cazzo”

È da un po’ che sono seduto qui.

Guardo le persone rincasare frettolosamente,

fermo, immobile nel mio momentaneo bisogno di niente.

Ci vorrebbe un contagio per mettere tutti sullo stesso piano d’assenza,

Credo di non poter pretendere così tanto.

Chi vorrebbe essere al posto mio, io non voglio essere nel loro.

Generazioni disattente,

Indifferenti al mistero della passione,

patetici come un plotone d’ esecuzione senza pallottole.

Ho difficoltà a capire l’inverno,

Sento caldo in estate,

la primavera mi sta sul cazzo, troppi colori,

forse non a caso sono daltonico,

Qualcuno ha voluto che vedessi le cose in modo diverso,

con difficoltà.

Come conoscere una lingua in parte,

tentare con giri di parole di chiedere ad uno sconosciuto

come tornare a casa.

Come rinchiudere le emozioni a tavola,

Poi sprofondare in una dieta violenta;

come cadere prima o poi senza energie.

Quanto vorrei ci fosse qualcuno che ammonisse

questo mio momento

e sconvolgesse le...

Indice dei contenuti

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