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Informazioni su questo libro
Un mannello di poesie viene qui raccolto per un nuovo Canzoniere d'amore, singolare nella forma e nel modo. Una scrittura aguzza percorre queste pagine e le attraversa con l'acutezza della sua stessa passione. La complessità delle situazioni e delle immagini trova nella felicità del discorso il suo maggiore punto di forza cui si unisce una incalzante aria di giovinezza a formare di questo poemetto un unicum della nuova poesia italiana.
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Informazioni
CARTESIO INNAMORATO
l’amore per te
non può finire
l’amore sì
quello degli amanti
quello sì che è finito
ma l’amore di una vita no
lontano vicino
dolce solitario
poetico affranto
l’amore senza fine
che io canto
non può finire
l’amore sì
quello degli amanti
quello sì che è finito
ma l’amore di una vita no
lontano vicino
dolce solitario
poetico affranto
l’amore senza fine
che io canto
te l’ho detto
perché è quel che provo
e sempre proverò
te l’ho detto
perché non sei il nuovo
gioco
del poeta bambino
no tu sei il cuoio
del mio cammino
sul calmo fuoco
che accendi tu per me
te l’ho detto
perché io muoio
ogni volta
che perdo te
ogni volta
mi rinnovo
ogni volta
che risento te
te l’ho detto
perché sei bella e buona
l’ideale greco
che mi risuona
nel concetto
che ho di te te
l’ho detto
perché sei il mare
il cielo
l’acqua
sei la terra
che verrà
te l’ho detto
perché mi commuovo
se il cuore mi dice
che mai più
sarà
così felice...
l’ultimo verso
lo sai da te!
perché è quel che provo
e sempre proverò
te l’ho detto
perché non sei il nuovo
gioco
del poeta bambino
no tu sei il cuoio
del mio cammino
sul calmo fuoco
che accendi tu per me
te l’ho detto
perché io muoio
ogni volta
che perdo te
ogni volta
mi rinnovo
ogni volta
che risento te
te l’ho detto
perché sei bella e buona
l’ideale greco
che mi risuona
nel concetto
che ho di te te
l’ho detto
perché sei il mare
il cielo
l’acqua
sei la terra
che verrà
te l’ho detto
perché mi commuovo
se il cuore mi dice
che mai più
sarà
così felice...
l’ultimo verso
lo sai da te!
sei così cara
quando scrosci
via cavo su di me
le cascate del Niagara
io soffio il sax tenore
come si fa
con vertigini di camosci
leggendo romanzi di nuvole
sospesi sulla storia
di te
che sempre hai creduto
nelle mie poesie
a fondo perduto
quando scrosci
via cavo su di me
le cascate del Niagara
io soffio il sax tenore
come si fa
con vertigini di camosci
leggendo romanzi di nuvole
sospesi sulla storia
di te
che sempre hai creduto
nelle mie poesie
a fondo perduto
ti penso
dunque sono...
dunque sono...
mandami stretta al vento
una carezza
non posso più
fare a meno
della tua dolcezza
tu che ami viaggiare
vieni con me
dalla parte buia
della luna?
Per un poco
la terra ci terrà
lontano da occhi indiscreti
cammineremo
sulle tombe del cielo
dove gli astri
vanno a morire
e si svelano i segreti...
dopo cosa faremo?
Cosa importa
altrimenti
perché credere
ai poeti!?
una carezza
non posso più
fare a meno
della tua dolcezza
tu che ami viaggiare
vieni con me
dalla parte buia
della luna?
Per un poco
la terra ci terrà
lontano da occhi indiscreti
cammineremo
sulle tombe del cielo
dove gli astri
vanno a morire
e si svelano i segreti...
dopo cosa faremo?
Cosa importa
altrimenti
perché credere
ai poeti!?
adesso ti ho fusa
nel vetro
stai nella neve
così bianca
che pari sospesa
nella notte
accesa
dalla luna piena
mi vieni dietro
figura lieve
il tuo pensiero mi affianca
tardi
al fiume lucente
nella rena
nel vetro
stai nella neve
così bianca
che pari sospesa
nella notte
accesa
dalla luna piena
mi vieni dietro
figura lieve
il tuo pensiero mi affianca
tardi
al fiume lucente
nella rena
mi prese la brama
di sdraiarti per terra
e sciogliere l’asfalto
il treno era fermo
le tue braccia da statua
i tuoi vestiti ti calzavano
il corpo da antilope
snella
baciarti
baciarti
era il sogno
di sfiorare una stella
di sdraiarti per terra
e sciogliere l’asfalto
il treno era fermo
le tue braccia da statua
i tuoi vestiti ti calzavano
il corpo da antilope
snella
baciarti
baciarti
era il sogno
di sfiorare una stella
i monti incendiati
senza fiamme
gli alberi rossi
di furore
i prati fieri
di ruggine cosparsa
sui mirtilli
rosse le nuvole
rosso il mio respiro
rosso il mio cuore
socialista
solo tu sei azzurra
di un azzurro
che infinito
mi conquista
senza fiamme
gli alberi rossi
di furore
i prati fieri
di ruggine cosparsa
sui mirtilli
rosse le nuvole
rosso il mio respiro
rosso il mio cuore
socialista
solo tu sei azzurra
di un azzurro
che infinito
mi conquista
pillole di vento
ingoiavo
dai tuoi baci
tremante
alla tua luce
sahariana
nella penombra
di una caverna
sembravo un diogene
con la lanterna
cercando in me
l’uomo
finito sotto la tua pelle
ingoiavo
dai tuoi baci
tremante
alla tua luce
sahariana
nella penombra
di una caverna
sembravo un diogene
con la lanterna
cercando in me
l’uomo
finito sotto la tua pelle
ci incontrammo nelle Ardenne
pioveva col sole
preda di cumuli
minacciosi
così si visitano le trincee
col fango
pensa a quei soldati
a tutti quei morti
viviamo come se
non ce ne fossimo
mai accorti
mi dicevi solenne
inorridita dall’umana miopia
poi parlammo di arte greca
preferisco il dorico
mi dicesti
con voce intrisa
di filantropia
il tono dolce
categorico
pioveva col sole
preda di cumuli
minacciosi
così si visitano le trincee
col fango
pensa a quei soldati
a tutti quei morti
viviamo come se
non ce ne fossimo
mai accorti
mi dicevi solenne
inorridita dall’umana miopia
poi parlammo di arte greca
preferisco il dorico
mi dicesti
con voce intrisa
di filantropia
il tono dolce
categorico
siamo noi
tra terra e cielo
occhi e mani
ventre e cuore
tra tempo e fine
siamo noi
tra silenzio e vita
nuvole e vento
tra lune e infiniti
noi siamo
due poeti
nella sera
tra reale e vero
siamo noi amuleti
di speranza
per la biosfera
tra terra e cielo
occhi e mani
ventre e cuore
tra tempo e fine
siamo noi
tra silenzio e vita
nuvole e vento
tra lune e infiniti
noi siamo
due poeti
nella sera
tra reale e vero
siamo noi amuleti
di speranza
per la biosfera
il filosofo Cartesio
razionale e razionalista
è appena diventato
guardia forestale
contro la congiura
ambientalista
che lo vuole nemico
dell’ordine naturale
incontra un ermellino
che chiede a lui
così sapiente
se sappia
cosa sia un bacio
Mi permetti una proporzione?
Una similitudine
si lancia Cartesio innamorato
come la ghiandola pineale
coniuga mente e corpo
così di sesso e amore
il bacio è congiunzione...
l’ermellino
da bianco
divenne marroncino
razionale e razionalista
è appena diventato
guardia forestale
contro la congiura
ambientalista
che lo vuole nemico
dell’ordine naturale
incontra un ermellino
che chiede a lui
così sapiente
se sappia
cosa sia un bacio
Mi permetti una proporzione?
Una similitudine
si lancia Cartesio innamorato
come la ghiandola pineale
coniuga mente e corpo
così di sesso e amore
il bacio è congiunzione...
l’ermellino
da bianco
divenne marroncino
sul pentagramma
di dense foschie
appoggiate
al leggio della terra
spuntano
cime di alberi
tetti
di case addormentate
sfilano stelle
nell’ultimo buio
prima del domani
di dense foschie
appoggiate
al leggio della terra
spuntano
cime di alberi
tetti
di case addormentate
sfilano stelle
nell’ultimo buio
prima del domani
la luna
mi pianta in corpo
le tue radici
mi pianta in corpo
le tue radici
ogni tanto
so chi sei
quando ti sfili
dal mare
la camicia aperta
e lasci uscire
con inquietudine
la tua penisola
affusolata
so chi sei
quando ti sfili
dal mare
la camicia aperta
e lasci uscire
con inquietudine
la tua penisola
affusolata
Il cuore...
Indice dei contenuti
- Viole d’inverno
- Copyright
- Titolo
- Sommario
- Introduzione
- Prefazione di Umberto Piersanti
- Viola D’inverno
- Tre
- Cinque
- La Tua Voce
- Letterario
- Il Tutto
- Sai
- Ciclo del p greco
- E
- Altre
- Due
- Ciclo di Cres
- Il nostro concerto
- So che soffri
- Sogni
- Dopo di te
- Cartesio innamorato
- Ultime
- Nota di Matteo Bianchi
- Ringraziamenti