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Archivi, biblioteche e territorio: Vol. II - da Nerviano a Villa Cortese
Informazioni su questo libro
Questa pubblicazione nasce dall'esigenza di soddisfare un bisogno che le biblioteche e gli archivi del comune aderenti al Consorzio avvertivano da tempo: censire il materiale documentario e bibliografico di storia locale.Il volume riporta le informazioni che consentono di far emergere gli specifici nuclei contenutistici presenti nei fondi archivistici e bibliografici e si pone come strumento di consultazione indispensabile per valorizzarne il patrimonio storico-documentale. Ne emergono in modo chiaro temi istituzionali e personaggi che hanno contribuito ad elevare la storia locale del territorio.
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Informazioni
eBook ISBN
9788867052127Rho
Drappo di colore rosso, avente nel centro una ruota d’oro a cinque raggi interni e dieci punte sulla circonferenza esterna, contornato da due rami di quercia e lauro.
L’effigie cittadina è la ruota con cinque raggi, araldo della famiglia dei Capitanei de Raude, casata discendente dai Duchi di Sassonia e di Baviera. I cinque raggi sono un richiamo ai cinque imperatori: Enrico I, Ottone I, Ottone II e Ottone III ed Enrico II. In araldica la ruota indica fortuna o vittoria, rifacendosi a un detto latino: “la ruota potente schiaccia tutto ciò che è opposto”.
Nell’antichissima Basilica di Aquileia esiste una cappella detta dei Torriani nella quale, fra due sarcofagi, è posta una lastra tombale con incisa l’effigie di Allegranza da Rho (XIV secolo), moglie di Moscone della Torre e madre del patriarca Gastone, sepolto nel chiostro di Santa Caterina a Firenze. Sulla stessa lastra è pure inciso lo stemma di Rho, raffigurato da uno scudo con una ruota nel mezzo.

Stemma
Storia del Comune
L’origine del nome Rho è piuttosto controversa e sono numerose le ipotesi al riguardo.
Alcune fonti fanno provenire il nome da Campi Raudi, il luogo dove il console Mario sconfisse i Cimbri; tale toponimo deriverebbe a sua volta dal toponimo celtico rhaudes, che significa “campo”, oppure raud o rod, che significa “fiume”. Un’ulteriore possibile derivazione etimologica potrebbe essere il termine longobardo rode, che indicava una terra di confine; o ancora dalla parola latina raudum derivante dalla rem rudem et imperfecta, con il significato di “cosa rude e imperfetta" e che probabilmente indicava un rozzo castello o un’antica casa cantoniera, a difesa della via per il Verbano, l’attuale Sempione, dato che Rho dista dieci miglia da Milano.1
In un documento risalente all’anno 846, Rho, è citato come “Vico Raudo" ossia un gruppo di abitazioni circondate da terre coltivate. In altri atti il borgo di Rho è indicato con nomi diversi: Rhode, Rodo, Raude, Raudo, Rhaudum, e intorno al XVI secolo Rò, Rhò e Rho. L’attuale denominazione di Rho, che ufficializza la presenza della lettera “h" in mezzo al nome, risale al 1932.2
Rho è uno dei centri abitati più antichi della Lombardia e ciò è dimostrato dal fatto che durante gli scavi per la costruzione di edifice o strade sono venuti alla luce numerosi reperti archeologici relativi all’età romana ritrovati durante gli scavi del 1876, 1890 e 1917. Negli anni successivi sono stati scoperti altri reperti che, sebbene di importanza minore, sono stati determinanti per dimostrare che fin dall’età imperiale romana, ebbe un’importanza notevole.

Via Umberto I, inizi del Novecento
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano redatti nel 1346" Rho risulta incluso nella pieve di Nerviano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Rò" come “la corte o locho da Rò”.
Nei registri dell’estimo del Ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Rho risulta ancora compreso nella medesima pieve. Grazie all’abbondanza di acqua e di terre fertili nel XV secolo molti nobili milanesi si trasferirono a Rho, costruendo sontuosi palazzi, in gran parte oggi demoliti. La nobile frequentazione era tale che fu costituita una Universitas nobilium dicti loci de Raude. Fra il Cinquecento e il Seicento furono eretti anche due conventi: degli Agostiniani e dei Cappuccini (sulla strada che conduce verso Lucernate), entrambi distrutti durante invasione napoleonica.
Dalle risposte ai 45 quesiti della Giunta del Censimento del 1751 emerge che l’apparato amministrativo del comune, che contava 1709 anime, era costituito da un organo consiliare composto da console, due sindaci, due deputati, diciotto consiglieri, e presieduto dal cancelliere e dal podestà o suo luogotenente: un cancelliere, residente in loco, e un esattore, scelto ogni tre anni con asta pubblica, completavano l’apparato amministrativo. A metà del XVIII secolo il comune, infeudato dal 1537, era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale residente in Milano e a quella “di maggior magistrato" del podestà di Milano. Nel 1771 Rho contava 2.319 abitanti.
Con il successivo compartimento territoriale della Lombardia austriaca del 1786, il comune rimane nella pieve di Nerviano, inclusa nella provincia di Milano. Con la dominazione francese e organizzazione del dipartimento del Verbano, il comune di Rho viene inserito nel distretto di Saronno. Soppresso il dipartimento del Verbano, con la legge del 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d’Olona, Alto Po, Serio e Mincio, Rho viene trasportata nel dipartimento d’Olona, come capoluogo di distretto.
Con decreto 8 giugno 1805 a Rho fu inserita nel cantone II di Saronno: comune di III classe, contava 1.834 abitanti.
Secondo quanto disposto dal decreto di aggregazione e unione dei comuni del dipartimento d’Olona del 1809, al comune di Rho vennero aggregati i comuni soppressi di Castellazzo presso Rho, Barbajana e Passirana: la sua popolazione raggiunse pertanto le
2.878 unità. Nel 1811, con il successivo decreto di concentrazione e unione dei comuni del dipartimento d’Olona, Rho venne trasportato nel cantone III del distretto I di Milano, di cui divenne capoluogo. Il comune era formato dai seguenti aggregati: Rho, Castellazzo presso Rho, Cerchiate, Mazzo, Pantanedo e Terrazzano, questi ultimi inseriti in precedenza nel cantone IV del distretto I di Milano: gli abitanti del comune divennero 2.801.
A Rho, con dispaccio governativo 17 gennaio 1841, fu aggregato il comune soppresso di Castellazzo, che, con dispaccio governativo 21 aprile 1843, venne poi unito a Lucernate.
Il comune di Rho, che aveva convocato generale nel 1844; nel 1853 era retto da un consiglio comunale, privo di ufficio proprio. La sua popolazione era formata da 3.687 abitanti.
In seguito all’unione delle province lombarde al Regno di Sardegna, nel 1859, il comune di Rho con 4.033 abitanti, era retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri. In base alla legge sull’ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Secondo il censimento del 1871, gli abitanti risultavano in numero di 4.227. Sino alla fine del secolo XIX Rho fu il paese fu essenzialmente agricolo, settore oggi quasi del tutto scomparso. All’inizio del Novecento venne aperto un grande complesso manifatturiero tessile, a cui fecero eco gli stabilimenti di industrie meccaniche chimiche e alimentari.
Nel 1928 al comune di Rho vennero aggrega...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Copylettori
- Sommario
- Autori
- Presentazione
- Presentazione Del CSBNO
- Introduzione Metodologica
- Nerviano
- Novate
- Paderno Dugnano
- Parabiago
- Pero
- Pogliano Milanese
- Pregnana Milanese
- Rescaldina
- Rho
- San Giorgio su Legnano
- San Vittore Olona
- Senago
- Sesto San Giovanni
- Settimo Milanese
- Solaro
- Vanzago
- Villa Cortese
- Bibliografia Generale
- Tavola Delle Abbreviazioni