La ricerca
Serata fiacca. Fiacca davvero.
Niente amici, niente uscite.
O meglio, niente uscite per me, perché sembra che il resto del mondo sia fuori a divertirsi. O forse si divertono in casa, ma fa poca differenza…
I gruppi languono. E dire che ho pure provato a spargere un po’ di messaggi in giro: WhatsApp, Messenger, Telegram.
Niente di niente.
Ma non rinuncio, eh, non sia mai detto che io rinunci!
Se il venerdì è il nuovo sabato, un venerdì in casa non è certo un dramma. E poi chi lo dice che si concluderà in casa?
Dai, faccio un giro su Tinder. Se incrociassi la ragazza che ho visto stamattina in metro…
…e comunque ci sono ancora il sabato e la domenica…
La ricerca di un partner nell’universo digitale
Sappiamo bene che l’inizio di un rapporto, indipendentemente dal fatto che abbia origine nel mondo materiale o in quello virtuale, non può prescindere dal combinarsi di più fattori: contatto, incontro e conoscenza.
Quel che porta a differenziare in maniera consistente i due contesti, è la sequenza con cui queste diverse fasi possono realizzarsi.
Mentre le occasioni di conoscenza che si manifestano nell’universo fisico trovano realizzazione, sempre e costantemente, grazie all’“essere presente”, all’“interagire” e, quindi, come conseguenza di un precedente contatto, negli incontri digitali non è così.
Nel mondo digitale, infatti, non solo per interagire con qualcuno non abbiamo la necessità di incontrarlo, ma possiamo anche provare a “conoscerlo” senza avere con lui alcun tipo di contatto. Tramite una semplice ricerca, accedendo ai suoi profili social (se pubblici) o analizzando le altre infinite tracce che, in un comportamento da utente standard, avrà disseminato in rete, potremo ottenere una testimonianza diretta del suo porsi di fronte agli altri, del suo modo di pensare, della sua personalità.
Proprio sulla base di questa profonda differenza, che avremo modo di affrontare più volte durante il nostro percorso, abbiamo assistito al moltiplicarsi nel tempo dei canali attraverso cui gli incontri online prendono vita e corpo. Questo può accadere sia in maniera del tutto casuale perché, ad esempio, abbiamo visto una foto che ci ha attratto particolarmente e abbiamo provato a contattare chi vi era ritratto, aprendo un canale di dialogo, sia attraverso una ricerca mirata, con lo specifico scopo di trovare un partner, occasionale o duraturo che sia, come avviene nel caso specifico delle applicazioni per incontri o dating app.
L’utilizzo di questi specifici canali rende il mondo virtuale differente da quello fisico non solo per le modalità di ricerca, ma anche, e soprattutto, per le basi e le premesse del futuro, possibile confronto.
In dettaglio, quando approcciamo qualcuno nel mondo fisico abbiamo un gran numero di elementi, anche se non espliciti, che rendono noi e l’altro ugualmente pronti a conoscersi e a cogliere le reciproche intenzioni. Entriamo in relazione attraverso questi elementi, ma il prosieguo dell’approccio non è quasi mai “certo”, si svolge attraverso un corteggiamento, un progressivo mettersi in gioco, il cui esito non si limita a un banale “sì” o “no”, può assumere colori e sfumature diverse e variabili.
In rete, invece, la possibilità di sapere che qualcuno è interessato a noi, come vedremo in seguito, anche grazie a una semplice preferenza, ci pone in una posizione di vantaggio, senza alcun rischio e senza, in alcuni casi, necessità di interagire.
In pratica si definiscono regole interattive nuove e diverse, che determinano un comportamento reale differente sia in chi si avvicina sia in chi è avvicinato.
Inoltre, essendo a conoscenza di un interesse reciproco, si è idealmente più sicuri e tranquilli ma, allo stesso tempo, si mette in pratica una strategia predeterminata che elimina sorprese e, di fatto, dà potere in maniera più decisa a chi viene contattato.
Nell’interazione fisica si ha, più democraticamente, la stessa quantità di informazioni e un dubbio di sottofondo sul reciproco di interesse.
E si è più spinti alla conquista.
Nell’universo digitale, il comportamento tenuto alla prima interazione sarà influenzato da queste informazioni e sarà già orientato strategicamente, con meno spinta alla conquista e con ruoli reciproci già in parte definiti.
Come spesso accade nell’utilizzo delle applicazioni per incontri.
Le applicazioni per incontri
L’origine del Dating Online e la sua evoluzione
Per avere un’idea di quanto il fenomeno delle applicazioni di dating sia diffuso e conosciuto, è sufficiente compiere un piccolo esperimento sociale.
Parlatene nel bel mezzo di una festa, meglio se una festa i cui partecipanti appartengano a diverse fasce d’età. Vedrete che, al netto di pudori, imbarazzi o pudicizie più o meno reali, l’argomento avrà una larga base di conoscenza e diffusione.
Questo perché il dating online, ovvero la pratica che consiste nel ricercare, attraverso app e siti Web, potenziali partner da incontrare per un appuntamento romantico, affonda le proprie radici in un passato che, alla luce della velocità dell’evoluzione digitale, possiamo considerare ormai remoto. E di un’evoluzione specifica possiamo parlare nel campo del dating online, soprattutto se consideriamo il punto da cui tutto è partito, ovvero quei primi siti per incontri che avevano, nella visione comune, quello strano e misterioso appeal che li poneva a metà strada tra il “trasgressivo” e il “perverso”.
Le primissime camere virtuali di incontri per adulti, per esempio, sia che si trattasse di canali chat o di siti dedicati, erano considerate i semplici precursori di quello che, negli ormai lontani anni Novanta, si favoleggiava essere un futuro prossimo da vivere all’insegna del sesso virtuale.
Camere che, tuttavia, si rivelavano spesso meno virtuali dell’atteso, caratterizzate da rapidi e goffi tentativi di passare velocemente da fantasie scritte a incontri dal vivo e al conseguente sesso fisico.
Più o meno a pagamento.
Successivamente il fenomeno ha assunto forma e consistenza differenti già con l’arrivo delle piattaforme online “Match.com”, nel 1995, e “OKCupid” nel 2004, che hanno provato a fornire dignità autonoma al dating online liberandolo da pregiudizi e luoghi comuni, ma ottenendo un successo solo parziale.
Oggi le cose sono diverse.
Molto diverse.
Le app di dating hanno sdoganato definitivamente i sistemi di appuntamento, sistemi che, complice anche una differente visione del mondo, si avvalgono in maniera consistente delle stesse metodologie e degli stessi strumenti che guidano le comuni esperienze di socialità digitale.
Come osservato dal sociologo Giovanni Boccia Altieri, infatti: «La tradizione delle dating app ha incontrato la generazione dei millennials, per i quali la cultura dell’“hooking up”, cultura del sesso occasionale, è diventata una prospettiva, non una degenerazione dei costumi, una prospettiva accettata sia da uomini che da donne, molto diffusa soprattutto nei college».
Niente di male, quindi, non solo negli incontri occasionali, ma negli incontri occasionali con sconosciuti, contattati esclusivamente in ambito digitale.
E le applicazioni di dating offrono davvero tante possibilità di selezione in termini di sesso, età, distanza dal partner che si desidera incontrare. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, le esigenze e le intenzioni, e quelle che analizzeremo più avanti sono solo le più celebri tra le possibilità offerte dal panorama…
Le caratteristiche che rendono le Dating App attraenti
Ricordate le agenzie matrimoniali?
Negli anni ‘90, prima che si diffondesse l’utilizzo delle chat online, costituivano il principale canale diretto attraverso cui entrare in contatto con altre persone alla ricerca di un partner che corrispondesse o, quantomeno fosse simile, al profilo desiderato. O ancora gli a...