Famiglie migranti nei percorsi di ricongiungimento: traiettorie di ricostruzione e di inclusione sociale
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Famiglie migranti nei percorsi di ricongiungimento: traiettorie di ricostruzione e di inclusione sociale

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Famiglie migranti nei percorsi di ricongiungimento: traiettorie di ricostruzione e di inclusione sociale

Informazioni su questo libro

"I percorsi migratori, che interrogano gli aspetti più profondi dell'identità personale e sociale di un individuo, non possono essere considerati se non come inscritti all'interno di un complesso intreccio di relazioni interpersonali che costituisce e influenza la realtà dinamica della famiglia nella migrazione. [… ]L'equilibrio della famiglia è costantemente rinegoziato in relazione ai suoi rapporti con le reti sociali esterne del contesto di origine e di accoglienza ma la sfida più grande per una famiglia migrante è rappresentata dalla complessità delle dinamiche tra i suoi membri, ciascuno con un percorso individuale caratterizzato da bisogni, aspettative ed emozioni diverse".(Dall'introduzione)

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Informazioni

Famiglie migranti nei percorsi
di ricongiungimento: traiettorie di ricostruzione
e di inclusione sociale
di Federica Viscomi

Introduzione

I percorsi migratori, che interrogano gli aspetti più profondi dell’identità personale e sociale di un individuo, non possono essere considerati se non come inscritti all’interno di un complesso intreccio di relazioni interpersonali che costituisce e influenza la realtà dinamica della famiglia nella migrazione. La famiglia cambia la migrazione e, allo stesso tempo, la migrazione cambia il modo di fare famiglia. L’equilibrio della famiglia è costantemente rinegoziato in relazione ai suoi rapporti con le reti sociali esterne del contesto di origine e di accoglienza ma la sfida più grande per una famiglia migrante è rappresentata dalla complessità delle dinamiche tra i suoi membri, ciascuno con un percorso individuale caratterizzato da bisogni, aspettative ed emozioni diverse.
Nel contesto italiano l’interesse per la dimensione familiare negli studi sociali è legato alla femminilizzazione e alla transnazionalizzazione del fenomeno all’interno di un quadro più ampio che richiama i temi delle catene globali di cura, del care drain, della genitorialità a distanza dei ricongiungimenti familiari.

1. Il ruolo della famiglia nel processo migratorio

Risulta fondamentale mettere al centro dell’analisi dei processi migratori la famiglia per diversi motivi. In primo luogo perché rappresenta la motivazione alla base di molti dei movimenti migratori, come nel caso dei ricongiungimenti familiari. La letteratura psicosociale ha evidenziato come il migrante nel suo viaggio porti spesso con sé un mandato familiare da assolvere costituito da desideri e da aspettative, reali o presunte. In secondo luogo perché è la famiglia con le sue strategie a modificare il progetto migratorio, determinando elementi del percorso che riguardano la scelta di chi deve partire, per dove, con quali mezzi e modalità. Il terzo motivo riguarda il fatto che la famiglia rappresenta il medium tra le generazioni, le loro diverse aspettative e traiettorie, tra il mondo adulto e i percorsi dei figli inseriti nello stesso progetto migratorio.
Questo permette di valutare e prevedere problemi e conseguenze relative all’immigrazione in una prospettiva temporale più ampia, non appiattita sul presente.
Guardare all’immigrazione in un’ottica intergenerazionale significa accogliere l’idea che essa mette in scena più stirpi, più generazioni, più generi e il loro intrecciarsi; significa ipotizzare che costi e guadagni sono visibili solamente nello scorrere del tempo e nella storia familiare1. L’ottica intergenerazionale sposta radicalmente la prospettiva e indica nella capacità di sapersi prendere cura dei legami la sfida che la famiglia è chiamata ad assolvere nel tempo. Si tratta di uno dei fattori che determina il grado di benessere della famiglia migrante che affronta separazioni, fratture e, in molti casi, la lunga attesa del ricongiungimento. Numerose ricerche affermano che la presenza della famiglia in immigrazione è indicatore di maggiore integrazione2 e comporta la stabilizzazione dei flussi3 assumendo un ruolo decisivo nella modalità di inclusione nel nuovo contesto.
È anche vero, però, che la migrazione chiede alla famiglia di tenere insieme parti diverse e contrastanti tra loro, presupponendo un faticoso lavoro di confronto e di rielaborazione di significati. Come osserva Scabini4 integrare le differenze presuppone la capacità di trovare e valorizzare ciò che accomuna: senza riconoscere ciò in cui ci si può rispecchiare reciprocamente, la differenza spaventa e blocca. È per questo che nei contesti familiari la capacità di prendersi cura di ciò che è simile e diverso allo stesso tempo significa accettare che ciascuno (genitore o figlio che sia) abbia desideri, aspettative, caratteri propri. In questo senso la vera sfida per la famiglia, ai fini della riuscita della transizione, consiste nel far dialogare le differenze avendone cura e riconoscendo sia ciò che è unico sia ciò che lega le persone e le generazioni. Queste dinamiche relazionali in alcuni casi possono diventare fonte di tensione e conflitti sia all’interno del nucleo stesso che rispetto alla società, spesso per il diverso grado di inclusione dei membri nel nuovo contesto o in relazione all’accettazione di comportamenti e stili di vita più vicini al Paese di arrivo o a quello di partenza da parte dei diversi componenti. Eppure parlare delle questioni intergenerazionali e, in particolare di conflitti tra genitori e figli, riducendoli ad una mera questione di adesione ad una cultura piuttosto che ad un’altra, appare riduttivo perché tale tesi rischia di non valutare la costruzione di identità fluide, di appartenenze multiple e di culture come sistemi aperti ed interconnessi tra loro.
L’incontro con le famiglie migranti ci mette in contatto con percorsi familiari eterogenei e con rappresentazioni e strutture differenti: famiglie transnazionali, circolanti, ricostituite, miste, forzate, monogenitoriali, poligamiche e ricongiunte. Il ricongiungimento familiare, l’istituto previsto per le famiglie straniere al fine di potersi ricomporre come nucleo, rappresenta uno dei principali canali di ingresso nei Paesi di immigrazione. Rispetto alle migrazioni economiche quelle familiari sfuggono alla volontà di pianificazione e di controllo degli ingressi e dei soggiorni da parte degli Stati dal momento che rispondono ad un diritto dei lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti a ricostituire l’unità del proprio nucleo familiare. Da un lato le politiche migratorie dello Stato hanno il potere di disciplinare la condizione giuridica dello straniero disponendo di un largo margine di discrezionalità, dall’altro sono vincolate al rispetto dei trattati internazionali su diritti fondamentali della persona. Nel caso del ricongiungimento: diritti umani, dei minori e dell’integrità familiare. Tale tensione inevitabilmente impatta sulla vita quotidiana delle famiglie dal momento che, come osservato da Bonizzoni5, la normativa va ad articolarsi con le loro scelte. Le politiche migratorie di ogni Stato, insieme ad altri fattori, possono ostacolare o favorire la costruzione di famiglie nel contesto migratorio e determinarne la tipologia in relazione alle caratteristiche dei permessi di soggiorno e alla normativa sui ricongiungimenti e sulla cittadinanza.

2. Il ricongiungimento familiare: un diritto stratificato e selettivo

La riunificazione familiare è rilevante ai fini dell’integrazione del migrante perché contribuisce allo sviluppo della personalità, del benessere e all’inserimento nella società ospite. L’effettiva tutela del diritto al ricongiungimento, solo se pienamente garantito, può costituire uno strumento ricco di potenzialità che agevola l’integrazione dei cittadini e che, di conseguenza, si configura come condizione fondamentale affinché la politica di immigrazione sia anche politica di integrazione. Eppure, secondo la normativa italiana, il diritto al ricongiungimento familiare è distribuito in modo differenziato tra la popolazione migrante ed è vincolato al possesso di determinati requisiti di residenza, di reddito e di abitazione.
La normativa vigente confina la forma famiglia a modelli tradizionali nucleari ed è esclusa la possibilità di ricongiungere membri della famiglia intesa in senso più esteso compresi coloro che potrebbero essersi occupati dei figli del migrante sostituendosi a lui nelle sue funzioni genitoriali prima del ricongiungimento. Nella disciplina si scorge la tendenza a rispondere alla questione posta dall’immigrazione, ovvero la “diversità”, attraverso un discorso identitario e culturale basato su verità supposte e non sempre riferito alla vita reale delle persone6. Infatti, le forme familiari a cui le norme fanno riferimento spesso non coincidono con l’idea e l’esperienza di famiglia di chi migra o che è stata sperimentata prima di migrare.
La possibilità di ricongiungere i nonni ed i figli maggiorenni è formalmente circoscritta alle persone a carico e pri...

Indice dei contenuti

  1. Colophon
  2. Master in “Immigrazione, genere, modelli familiari e strategie di integrazione”
  3. Famiglie migranti nei percorsi di ricongiungimento
  4. Presentazione del Master