Michel Foucault
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Michel Foucault

Diritto, sapere, verità

  1. 203 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Informazioni su questo libro

Il volume propone una raccolta di saggi che indagano da prospettive differenti la "cassetta degli attrezzi", nonché i principali temi foucaultiani, anche alla luce della produzione meno esplorata. Si tratta di "genealogie nella genealogia" di un'opera che, a un trentennio dalla morte del filosofo, storico o "fabbricatore di libri-bomba" – come preferirebbe esser ricordato –, continua a costituire fonte preziosa per gli studi contemporanei sulle nostre forme di vita, in particolare sui «sistemi impliciti che determinano, senza che noi ne siamo coscienti, le nostre condotte più familiari» (M.F.). Le riflessioni e le critiche sono tese ad aprire nuove piste di ricerca, a partire dalla centralità dei dispositivi giuridico e "parresiastico". Ogni saggio rintraccia allora, all'interno del labirinto foucaultiano, uno o più fili di quella tela complessa di relazioni che attraversano dimensione giuridica, epistemologia e struttura della verità. «Non però la struttura della verità oggettiva della scienza, ma quella della verità costruita, la verità della organizzazione, del governo delle persone, la verità artificiale del dominio» (Realino Marra). E poi, soprattutto, di quella tela appena abbozzata ma estremamente suggestiva che potrebbe portare ad un altro diritto, ad un altro sapere, e forse ad un'altra verità.

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Informazioni

Editore
Ledizioni
Anno
2016
Print ISBN
9788867053773
eBook ISBN
9788867055661
Categoria
Sociologia
Foucault e il diritto: dalla lotta al governo
di Tommaso Gazzolo
1. Introduzione
Una riflessione su ruolo e funzione del diritto all’interno del pensiero di Michel Foucault deve necessariamente fare i conti con quello che è stato definito l’«antijuridisme radical»1 dell’autore e, soprattutto, con il suo «concept non juridique du pouvoir»2. Nelle pagine che seguono, si tenterà di rimettere in discussione il presunto anti-giuridismo foucaultiano, con riferimento alle sue analisi dei rapporti tra «discorso giuridico» e «tecnologie del potere».
In particolare, compito delle pagine che seguono è quello di mostrare come l’elaborazione dell’analitica del potere da parte di Foucault conosca – soprattutto tra il 1976 ed il 1981 – differenti “fasi”, “scosse”, ripensamenti, con conseguenze rilevanti anche sulla definizione della relazione tra diritto e potere. A tale scopo occorrerà fare riferimento, anzitutto, alle lezioni tenute al Collège de France tra il gennaio ed il marzo del 1976 – e successivamente pubblicate con il titolo Bisogna difendere la società3 – nel corso delle quali si definisce la separazione, l’opposizione, tra «due grandi sistemi di analisi del potere»4, la teoria giuridica classica del potere e la teoria della lotta. Nel tentativo di analizzare il funzionamento dei «diversi dispositivi di potere», in altri termini, Foucault traccia un’antitesi tra due differenti discorsi di spiegazione ed analisi del potere: il giuridico e la lotta, l’ “ipotesi Reich” (il modello giuridico-repressivo) e l’ “ipotesi Nietzsche” (il modello polemologico).
Pure, si tratta di una contrapposizione particolarmente incerta e continuamente ripensata già a partire dalla pubblicazione, nello stesso anno del corso al Collège de France, de La volontà di sapere5. Le incertezze di Foucault, sul punto, riguardano soprattutto la possibilità di leggere il potere secondo il modello della «guerra» e del concetto di dominazione, al quale ultimo si andrà sostituendo, nel corso del tempo, quello di governo. Ciò, come vedremo, avrà conseguenze profonde anche sulla reale portata della critica del «discorso giuridico» presente nelle lezioni del 1976.
Pensare la relazione tra diritto e potere significa, pertanto, ripercorrere le diverse strategie che condurranno Foucault a passare «dalla lotta al governo»: è, infatti, in questo passaggio che si decide l’antijuridisme di Foucault, la sua reale portata, la sua “tenuta” teorica e concettuale.
Da ultimo, appare necessaria una precisazione. Il termine «diritto» non ricorre sempre, all’interno dei testi di Foucault, nella medesima accezione. Con esso, infatti, Foucault sembra intendere almeno tre significati (o “livelli” di analisi) tra loro differenti:
  1. «diritto» inteso come il modello giuridico di definizione e spiegazione del potere. Con tale espressione Foucault intende riferirsi, come si vedrà, al sistema di lettura del potere che si è imposto all’interno della cultura occidentale moderna, fondato sul «principio che il diritto debba essere la forma stessa del potere e che il potere debba sempre esercitarsi nella forma del diritto»6. Il potere è stato pensato costantemente a partire dal diritto, dal suo linguaggio, dal suo discorso: «L’Occidente ha avuto, come unico sistema di rappresentazione, di formulazione e di analisi del potere, il sistema del diritto»7;
  2. «diritto» inteso come sistema di domande che determina, regola e controlla il modello giuridico di spiegazione del potere e le risposte date dalle teorie giuridiche. Si tratta di un’accezione differente dalla prima (e che la precede, la rende possibile), la quale risponde al seguente problema: quali domande sul potere, quale particolare modo di interrogare il potere, rendono possibili delle risposte in termini giuridici? Così, esemplarmente, Foucault osserva:
    Noi stessi, quando cerchiamo di riflettere sulla nostra società, sul modo in cui il potere viene esercitato, fondiamo la nostra riflessione su una concezione giuridica: ci chiediamo dove sia il potere, chi lo detenga, quali siano le regole su cui si poggia, quale sia il sistema di leggi che il potere stabilisce sul corpo sociale8.
Qui non si tratta più di una critica del modello di spiegazione del potere, né del meta-discorso di legittimazione della teoria giuridica classica. Si tratta, diversamente, di una critica del sistema di domande, di un “livello” in cui il diritto, la «concezione giuridica» di cui parla Foucault, si identifica non tanto con una serie di tesi sul potere, quanto con un certo modo di interrogare il potere. È di questo che Foucault parla quando tenta – e dovremo vedere in che misura, e con quale efficacia – di pensare non tanto una risposta, quando una domanda nuova sul potere: come si esercita il potere? Quali sono i suoi effetti? Come funziona? Così Foucault:
[…] si dovrebbe sospettare che ci si lasci sfuggire una configurazione estremamente complessa di diverse realtà, quando si segna il passo davanti alla duplice domanda: che cos’è il potere? da dove proviene il potere? La semplice domanda: che cosa avviene?, sebbene piatta ed empirica, una volta che sia stata esaminata attentamente, mostra di non avere il compito di far passare in modo surrettizio una metafisica o una ontologia del potere, ma di consentire piuttosto una interrogazione critica sulle tematiche del potere9.
Il problema, qui, non è più quello di “rovesciare” il modello giuridico, l’ipotesi formale-repressiva del potere, ma di spostarsi rispetto alle domande che costituiscono il discorso giuridico. “Spostarsi”, domandando dal chi al come, potremmo dire, è già rispondere in un certo modo (lo stesso Foucault nota: «ritengo che avviare l’analisi con un “come” significa suggerire che il potere, come tale, non esiste»10), ed è mettere in discussione il diritto secondo una strategia, una prospettiva, un “livello” differente rispetto a quello della critica alle risposte che il diritto dà sul problema del potere.
3. «diritto» come strumento di limitazione del potere. In tale accezione, Foucault intende i...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Indice
  3. Per una genealogia dell'opera di Michel Foucault
  4. Foucault e il diritto: dalla lotta al governo
  5. Dall'internamento degli anormali al trattenimento degli anomici
  6. I limiti del panoptismo o Panopticon unbound
  7. Carcere, ragione disciplinare, storia delle dottrine penali
  8. La governamentalità tra government e governance
  9. Il filosofo e l'esperienza della follia
  10. Il dispositivo parresiastico
  11. La formidabile injonction
  12. Le radici investigative della rivoluzione scientifica
  13. Indice dei nomi