La lettura digitale e il web. Lettori, autori ed editori  di fronte all'ebook.
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La lettura digitale e il web. Lettori, autori ed editori di fronte all'ebook.

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
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La lettura digitale e il web. Lettori, autori ed editori di fronte all'ebook.

Informazioni su questo libro

Cosa cambia nelle abitudini di lettura di chi sceglie di leggere un ebook? In che modo l'editoria affronta i cambiamenti che il digitale porta con sé? Qual è il ruolo del web nel determinare queste trasformazioni? A queste ed altre domande un gruppo di undici book bloggers, riuniti in occasione di LibrInnovando 2011, tenta di rispondere in questo libro.A partire da un'idea di Marco Giacomello, gli autori offrono riflessioni e ricerche originali, utili tanto al lettoreincuriosito dalle possibilità della lettura digitale quanto al professionista – l'editore, l'autore, il libraio – che si trova a vivere i mutamenti dell'editoria.Ma se cambiano i libri, cambia anche il modo di fare e diffondere cultura in Italia: l'ebook apre nuove possibilitàdi condivisione e socializzazione del sapere, che bisogna, criticamente, saper cogliere. Questo volume, parlando senza eccessivi tecnicismi e sempre con un profondo rispetto del lettore, sviluppa alcuni punti nodali e indica delle strade percorribili.

Domande frequenti

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Informazioni

PARTE II

L’editoria digitale e la rete

5. Diritto ed ebook: perché sbagliando
si deve imparare

di Marco Giacomello
www.marcogiacomello.com
La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie
J .M. Keynes
Il mondo dell’editoria sta attraversando in questi anni il cambiamento più rilevante dall’invenzione della stampa a caratteri mobili di Johann Gutenberg (XV secolo). L’avvento del digitale anche in questo settore – considerato intoccabile sino a pochi anni fa – sta rivoluzionando logiche, classificazioni e certezze comuni.
Le modifiche non riguardano solo la tecnica di riproduzione, ma anche le strutture e le forme del supporto con il quale il lettore fruisce delle informazioni. Internet e le tecnologie dell’informazione hanno così mutato il ruolo che gli attori tradizionali si erano conquistati nel mercato delle informazioni e oggi, chi legge, guarda o ascolta entra in concorrenza con l’autore o l’intermediario creando nuove espressioni culturali in quella che viene definita remix culture. I singoli individui, da meri fruitori passivi, sono diventati attivi creatori di nuova cultura e conoscenza.
Il fenomeno dei libri digitali, sorto negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso, è giunto in Italia solo da pochi anni e le relative quote di mercato (rispetto al tradizionale libro cartaceo) sono ancora molto limitate.
L’analisi delle società dove il fenomeno ebook si è già sedimentato, hanno però dimostrato come le possibilità offerte dagli ebook siano enormi e in grado di modificare abitudini, modelli consolidati e convinzioni del mercato editoriale.
Il mondo del diritto, completamente travolto da queste novità, sta cercando rifugio in categorie dogmatiche e forme di tutela create per il mondo cartaceo off-line, senza tener conto che queste non sono sempre adattabili tout court al fine di disciplinare fenomeni diversi.
Si deve dunque considerare che è necessario ripartire da zero utilizzando nuove basi e nuove visioni, partendo da concetti come quelli di dematerializzazione e di destatualizzazione delle opere.
La cornice giuridica italiana non fa purtroppo eccezione e si dimostra inadeguata e non al passo con i tempi. L’articolato di norme che regola il diritto d’autore nostrano, e di conseguenza anche i contratti editoriali, risale al 1941 (l. 22 aprile 1941, n. 633).
La prima risposta del mondo del diritto alla richiesta degli editori/autori di una disciplina del fenomeno dei libri digitali è stata quella di tentare mere trasposizioni del classico contratto di edizione – disciplinato dagli artt. 118 ss. della l. n. 633/1941 e avente a oggetto il trasferimento all’editore del diritto di “pubblicare per le stampe” – al nuovo mondo digitale.
L’effetto è stato, ed è attualmente, disastroso per vari motivi – i due “prodotti” (libro cartaceo ed ebook) hanno caratteristiche ontologiche e giuridiche diverse, e cercare di “adattare” un contratto di edizione per le stampe alla pubblicazione di un ebook, vincolandosi alla disciplina all’uopo prevista dalla legge sul diritto d’autore del 1941, è operazione senza senso e giuridicamente pericolosa:
  1. in primis perché l’ebook viene ad esistenza in modo differente dal libro cartaceo – cambiano alcuni dei soggetti della filiera produttiva (addetti all’editing digitale, personale specializzato nella conversione del testo nel formato digitale) e distributiva (piattaforme di distribuzione digitali, piattaforme di auto-pubblicazione) – si trasformano e si modificano costi, processi, prospettive e tempi. Cambia inoltre il concetto di promozione e di marketing dei libri digitali che possono essere condivisi in maniera eguale tra editore e autore, modificando responsabilità e tutele che il diritto d’autore classico pone nei confronti di chi pubblica un libro cartaceo;
  2. in secondo luogo perché contratti editoriali per la pubblicazione di ebook mutuati sic et simpliciter dalle logiche che vigono nel mondo della carta possono portare a nullità dello stesso contratto.
Si pensi infatti all’art. 122 della l. n. 633/1941 il quale prevede che:
il contratto di edizione a termine conferisce all’editore il diritto di eseguire quel numero di edizioni che stima necessario durante il termine, che non può eccedere venti anni, e per il numero minimo di esemplari per edizione, che deve essere indicato nel contratto, a pena di nullità dello stesso.
Questa norma prevede che ogni contratto di edizione debba contenere al suo interno una clausola che indichi in maniera specifica il “numero minimo di copie” che dovranno essere stampate a pena di nullità dell’intero contratto di edizione, norma oggettivamente inapplicabile al mondo dei libri digitali, dove nulla viene stampato e tutto rimane in formato digitale.
Altro esempio calzante è dato dall’inapplicabilità del principio di esaurimento del diritto di distribuzione (previsto dall’art. 17 della legge sul diritto d’autore n. 633/1941) ai libri digitali, in quanto lo stesso non si applica in caso di:
messa a disposizione del pubblico di opere in modo che ciascuno possa avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individualmente, anche nel caso in cui sia consentita la realizzazione di copie dell’opera.
Clausole di analoga natura sono inapplicabili all’intero mondo dell’editoria digitale e il diritto non può che prenderne atto, ripensando la struttura dei contratti tipici dedicati a questo settore dell’industriale culturale.
Si pensi inoltre alla diversità strutturale connessa all’ideazione, creazione, conversione, pubblicazione e distribuzione di un libro digitale rispetto al suo corrispettivo cartaceo:
  • geolocalizzazione delle vendite,
  • diverso formato elettronico di vendita,
  • possibilità di auto-pubblicazione diretta da parte degli autori (c.d. self publishing),
  • conversione del file digitale,
  • integrazione del libro digitale con link, musica e video (possibilità questa prevista dal nuovo formato epub 3 o HTML 5),
  • enhanced books (i c.d. libri arricchiti),
  • applicazioni create appositamente per un singolo libro e rilasciate per particolari device di lettura (Kindle, iPad, Galaxy ecc.),
  • stampa in modalità print-on-demand (POD),
  • noleggio o prestito degli ebook,
  • esperienze di social reading.
Tutte queste funzioni permesse dai libri digitali necessitano di regole precise e nuove, le quali devono essere redatte sfruttando una visione lungimirante e attenta ai segnali che la società fornisce.
È chiaro come, in un momento di transizione come quello attuale tra carta e digitale, il modello precedente e quello che segue si sovrappongono, facendo sì che non sia chiara la direzione da seguire, anche e soprattutto nel mondo del diritto positivo e della contrattualistica.
È forse banale da affermare, ma in questo momento nel mondo dell’editoria si deve discutere non solo del “contenuto” dei libri ma anche del “cont...

Indice dei contenuti

  1. Copertina e Colophon
  2. Indice
  3. Prefazione
  4. Introduzione
  5. Parte I
  6. parte II
  7. Appendici
  8. Bibliografia e sitografia
  9. Gli autori
  10. La collana