Nell'acquario di Facebook
eBook - ePub

Nell'acquario di Facebook

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Nell'acquario di Facebook

Informazioni su questo libro

Nell'acquario di Facebook. La resistibile ascesa dell'anarco-capitalismo.Facebook si avvia ad avere un miliardo di utenti. È uno straordinario dispositivo in grado di mettere a profitto ogni movimento compiuto sulla sua piattaforma. Nell'illusione di intrattenerci, o di promuovere i nostri progetti, lavoriamo invece per l'espansione di un nuovo tipo di mercato: il commercio relazionale. Nell'acquario di Facebook siamo tutti seguaci della Trasparenza Radicale: un insieme di pratiche narcisistiche e pornografia emotiva. Ci siamo sottoposti in maniera volontaria a un immenso esperimento sociale, economico, culturale e tecnico. L'anarco-capitalismo dei right libertarians californiani è il filo conduttore che ci permette di collegare Facebook ai Partiti Pirata europei, a Wikileaks. Gli algoritmi usati per la pubblicità personalizzata dai giganti della profilazione online, i nuovi padroni digitali (Facebook, Apple, Google, Amazon) sono gli stessi utilizzati dai governi dispotici per la repressione personalizzata. Nel nome della libertà di profitto. Tranquilli, nessun complotto: è solo ilFAR WEST DIGITALE.IPPOLITA è un collettivo di scrittura conviviale. Libri e software copyleft http://ippolita.net

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Nell'acquario di Facebook di Ippolita in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Informatica e Interazione tra uomo e computer. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

PARTE SECONDA
IL PROGETTO RIGHT LIBERTARIAN
ALLA CONQUISTA DEL MONDO: SOCIAL

NETWORK, HACKER, ATTIVISMO,
POLITICA ISTITUZIONALE
Ognuno vuole amici potenti.
Ma loro ne vogliono di più potenti.
Elias Canetti
1. Ideologie in rete: l’Illuminismo di Google e il Libertarianesimo di Facebook
E siamo giunti all’aspetto più personale, che ci tocca più da vicino: la questione politica. Anche se apparentemente la politica non c’entra nulla con i social network, in realtà c’entra eccome. Anzi, l’ideologia politica soggiacente alle logiche aziendali è anche la grossa differenza tra i due colossi della socialità online ormai concorrenti da diverso tempo, cioè Facebook e Google.
Ippolita si è prodigata nell’attaccare senza riserve il totalitarismo di Google, mediatore di tutte le informazioni del mondo. Eppure Google, in un certo senso, è un progetto illuminista: è la continuazione del vecchio sogno di conoscenza globale, espanso a tutti coloro che hanno accesso ai servizi di Google, un benevolo tiranno illuminato. Liberare l’essere umano dal suo «stato di minorità» e renderlo più autonomo è l’obiettivo dell’Illuminismo, senz’altro condivisibile. Il lato oscuro di Google è dunque il lato oscuro dell’Illuminismo stesso, ovvero il dispiegamento senza fine della Razionalità scientifica, del Progresso tecnologico e di tutte le mitologie ad esso collegate. Il momento regressivo della Ragione è la barbarie del controllo totale, l’alienazione dell’umano (e del vivente nel suo complesso) che si sottomette alla nuova religione della Macchina. Google è senza dubbio un’incarnazione della Megamacchina in tutti i suoi aspetti positivi e negativi: ha creato algoritmi e filtri per servire risultati in maniera nuova, è frutto di ricerca e innovazione tecnologica. Offre servizi che potenziano attività quotidiane preesistenti, in origine tutte basate sulla ricerca di informazioni. I suoi contenuti non derivano solo dalla profilazione degli utenti, ma anche e soprattutto da una tensione alla creazione di un patrimonio informativo liberamente fruibile. Con tutti i limiti della libertà d’accesso gestita per conto degli utenti da un soggetto tecnico, e non dagli utenti stessi, che si propone di non far del male (Don’t be evil) in un contesto di «libero mercato» capitalista.
Negli USA, è percepito come un progetto politicamente piuttosto liberal, cioè di centro-sinistra, secondo i criteri europei. Nel mondo, è percepito come un fautore della libertà d’espressione, che si oppone ai governi repressivi e anti-americani. Le dispute con la Cina hanno propagandato l’immagine di un’azienda impegnata nella diffusione dei valori democratici o, quantomeno, di una formale democrazia dell’accesso alle informazioni. E in effetti c’è del buono nell’idea di mettere tutte le informazioni a disposizione di tutti.
D’altra parte, si tratta in fondo di una singolare reinterpretazione del sogno americano: Google declina il mito del West spostando online la frontiera del movimento di conquista. Il progresso è nell’accumulo di dati che infittisce la rete e una visione universalistica di koiné su scala globale, di Enciclopedia a cui tutti contribuiscono, estesa a ricerche, immagini, mail, mappe, libri, articoli, a ogni cosa. Insomma, se non consideriamo l’enorme problema della gestione delle conoscenze da parte di un soggetto privato, se non ci preoccupiamo della delega tecnocratica, tutto sommato Google non è poi così male. Certo, si faranno sempre più frequenti e inevitabili i conflitti (a causa dell’ampiezza degli interessi di Google e della portata globale dei suoi servizi) con privati, istituzioni nazionali e internazionali per violazione della privacy, sospetti abusi di posizione dominante, costituzione di cartello, collaborazione con servizi governativi per fini di spionaggio, e via dicendo. Ma è altrettanto certo che, in quanto impresa di conoscenza globale, Google non muove da premesse ideologiche chiaramente identificabili nel panorama politico.
Non si può dire lo stesso di Facebook, un progetto promosso e finanziato dall’estrema destra statunitense, right libertarians ovvero libertari di destra, noti anche come anarco-capitalisti, un ossimoro quanto mai calzante. Rendere conto in breve di questa ideologia politica è davvero arduo, specialmente assumendo un punto di vista europeo. Infatti in Europa le idee libertarie sono storicamente legate all’anarchismo e quindi a un internazionalismo socialista, pur ricco di sfumature che vanno dal municipalismo libertario all’anarco-sindacalismo, dal comunismo anarchico all’individualismo; ma in ogni caso, ricondurle invece a una lettura risolutamente anti-socialista sembra un’assurdità logica.
Eppure, come vedremo, i libertari di destra (d’ora in poi libertariani, per distinguerli dai left libertarians di matrice anarchica) svolgono un ruolo centrale nelle politiche e nelle pratiche non solo di Facebook ma di tutto quel complesso di valori che sta emergendo dai mondi digitali negli ultimi decenni. Sussistono punti di contatto rilevanti tra le pratiche dell’hacking e le idee professate dai right libertarians. In questa prospettiva non si tratta di un excursus tra la filosofia politica e la teoria economica, ma di un tentativo di individuare un filo rosso nel dispiegarsi di fenomeni apparentemente alieni fra loro come Facebook, Wikileaks, Anonymous, tanto per citarne alcuni.
2. I libertariani: breve storia di un capitalismo fanatico
Il libertarianesimo è un variegato complesso di correnti politiche che, a partire dagli anni Sessanta del Novecento, si pongono come realizzazione radicale delle libertà individuali, in un contesto esclusivamente di libero mercato e considerate in totale opposizione a qualsiasi tradizione e pratica socialista. Alcune varianti ritengono che sia possibile mantenere un minimo di società condivisa, confondendo volutamente le relazioni sociali con le istituzioni sociali, e si configurano perciò come minarchismo (fautori dello «Stato minimo»). Ma l’individualismo radicale apparentemente «anarchico», nelle opere dei pensatori libertariani più noti, come Murray N. Rothbard, Robert Nozick, Ayn Rand, si può realizzare solamente con l’abbattimento delle istituzioni sociali oppressive, tra le quali spicca lo Stato; da cui la definizione paradossale di anarco-liberali o anarcocapitalisti1.
Per capire il contesto teorico da cui prende le mosse l’anarco capitalismo è utile studiare un poco le posizioni di Rothbard, il primo a usare il termine libertarian. Economista, allievo di Ludwig von Mises negli anni Quaranta a New York, Rothbard opera una sintesi originale tra il feroce anti-socialismo della scuola economica austriaca e i pensatori individualisti americani, in particolare Lysander Spooner e Benjamin Tucker. Il libero mercato capitalista, sulla scorta della teoria economica austriaca, è l’unico sistema capace di garantire le libertà individuali, buono per natura; dunque, una forma di giusnaturalismo che vede nel diritto alla proprietà un diritto «naturale» e nell’espansione della stessa l’unico baluardo della «vera libertà». Qualsiasi istituzione che si frapponga tra l’individuo e il godimento della proprietà privata è da considerarsi oppressiva, una tirannide contro la quale tutto è lecito. In funzione del fine supremo della libertà individuale Rothbard critica quello che ritiene il moralismo legalista dei libertariani più accomodanti con lo status quo istituzionale e ritiene che la pratica politica debba farsi beffe delle leggi oppressive degli Stati e dei regolatori in vista di un mercato davvero libero.
Si viene così a determinare un cortocircuito nella formulazione stessa del concetto di libertà: in definitiva, l’unica libertà che conta è quella del mercato capitalista, in quanto frutto della libera azione di soggetti individuali assolutamente liberi mossi dal proprio interesse privato di accumulo e fruizione. Poiché l’anarchismo individualista è il massimo della libertà individuale, e il libero mercato è la realizzazione di tale libertà, ne deriva, nelle parole stesse di Rothbard, che anarchismo e capitalismo sono sinonimi:
noi [anarco-capitalisti] crediamo che il capitalismo sia la piena espressione dell’anarchismo e l’anarchismo sia la piena espressione del capitalismo. Non solo sono compatibili, ma non è possibile ottenere l’uno senza l’altro. Il vero anarchismo sarà capitalista e il vero capitalismo sarà anarchico2.
Prenderemo in esame più avanti i paradossi di questa professione di fede nella bontà del libero mercato. Per ora ci interessa sottolineare quanto le parole chiave della dottrina economica e politica libertariana siano profondamente affini alle pratiche del turbocapitalismo californiano3: libertà individuale realizzata solo in termini di scambi economici e monetari; individui considerati come attori liberi per natura, che attribuiscono un valore totalmente soggettivo a oggetti, servizi e utilità disponibili in un ideale mercato libero capitalista; deregolamentazione assoluta necessaria alla realizzazione del mercato buono per natura, privo di interferenze statuali o comunque sovraindividuali; proprietà come diritto naturale posto a fondamento dell’identità individuale; accumulo di beni e utilità come fine e contenuto stesso del concetto di libertà.
La società è vista come il prodotto di azioni umane di scambio economico individuale. Per capire come si arrivi a comporre tale visione è necessario un ulteriore passo indietro. Nella visione della teoria economica austriaca, e in particolare nella formulazione del maestro di Rothbard, Ludwig Von Mises, l’individuo ha una prassi che lo determina, a priori, a prescindere dalle azioni concrete che compie, il cui studio, la prasseologia appunto, consente di carpirne gli assiomi invarianti.
Le verità assolute derivano da un solo assioma, l’Assioma Fondamentale (principio dell’Azione)4, ovvero: gli individui agiscono per conseguire dei fini (soggettivi), e per fare ciò usano dei mezzi. Tale assioma è considerato vero per tutti gli esseri umani, ovunque, in ogni tempo; non è invalidabile o falsificabile, perché anche se lo nego sto agendo (nella negazione). In termini filosofici, diciamo quindi che l’assioma dell’azione è una proposizione sintetica a priori. Dall’Assioma Fondamentale deriva la verità, altrettanto assoluta, che ogni individuo cerca sempre di massimizzare la propria utilità. Un individuo agisce sempre per modificare la propria condizione presente, giudicata insoddisfacente, per sostituirla con una condizione reputata migliore. Dunque, ogni azione umana è eliminazione di un’insoddisfazione percepita, di un bisogno. In altri termini, ogni azione umana è tesa all’acquisizione di utilità. Ogni azione è tesa al profitto individuale, del tutto soggettivo. L’individuo non può fare a meno di agire, di muoversi, e di cercare di massimizzare il proprio beneficio, che ci concretizza nell’accumulo di beni. Tanto è bene, di più è meglio. Quantità.
Il concetto di tempo come risorsa scarsa contribuisce a chiarire ulteriormente l’enorme influenza di questa dottrina dell’essere umano libero in quanto consumatore nella realizzazione dei social network digitali e del conglomerato ideologico sottostante al cosiddetto web 2.0. Data la scarsità della risorsa tempo, e poiché il fine delle azioni umane è il soddisfacimento di bisogni attraverso il consumo-accumulo di beni, prima si consegue la soddisfazione, meglio è. Da questa impostazione completamente deduttiva deriva che quanto più breve è il periodo dell’azione, che sia essa produzione o consumo, meglio è. Gli individui, consumatori mossi da bisogni soggettivi, preferiscono una soddisfazione presente a una soddisfazione futura. Presto è bene, prima è meglio. Rapidità.
Naturalmente la prasseologia nei diversi sviluppi degli autori della Scuola austriaca è ben più articolata e complessa di quanto sia possibile riportare qui; talora, come ogni teoria che si propone come assolutamente vera in ogni tempo e luogo e per chiunque, presenta contraddizioni insanabili. Importa però soffermarsi ancora su quello che è in effetti il punto di contatto con la tradizione individualista americana, di ascendenza anarchica, ovvero il soggettivismo assoluto. Nella teoria economica classica, inglese ma non solo (anche in Marx, ad esempio), esistono valori oggettivi da cui si deriva un’assiologia5. Secondo la prasseologia austriaca invece non esistono valori oggettivi. Lo scambio economico può essere vantaggioso per entrambi i contraenti; anzi, deve esserlo, altrimenti l’assioma della massimizzazione del profitto individuale nel minor tempo possibile sarebbe invalidato. Ciò significa che un bene ha un valore diverso per individui diversi, da cui deriva la possibilità di un profitto generalizzato e di una crescita illimitata effettiva, non basata sull’errore di valutazione del valore oggettivo.
Ma questa espansione generalizzata di benessere economico individuale, che qui coincide con la libertà tout court, è possibile solamente in una situazione di libertà assoluta (economica), ovvero di interferenza nulla da parte di istituzioni, comunque coercitive, che sottraggono proprietà agli individui, manipolano le coscienze, castrano le percezioni degli individui, per natura capaci di tendere al soddisfacimento rapido e completo dei loro bisogni attuali e di proiettarsi in una nuova azione tesa a soddisfare nuovi bisogni, in una progressione infinita. Ecco l’aggancio con l’individualismo: l’individuo, soggetto assoluto posto in maniera assoluta, necessita di libertà assoluta, ovvero letteralmente di essere sciolto da ogni vincolo (lt. ab-solutus).
Lo Stato nazione, socialista ma anche capitalista, è chiaramente il nemico comune della scuola austriaca e dell’individualismo americano; a maggior ragione lo stato federale e tutte quelle istituzioni che pretendono di regolare il mercato capitalistico, riducendo di fatto la libertà individuale. Non tutti i libertariani sostengono la necessaria distruzione dello Stato. Oggi, l’esponente più conosciuto della visione anarco-capitalista è l’economista statunitense David Friedman, fautore di un certo gradualismo nell’abolizione dello Stato-oppressore.
L’intero discorso anarco-capitalista si può sintetizzare in una parola: privatizzazione. Privatizzazione estesa a ogni settore della società, a cominciare dalle imprese fino al di...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Titolo
  3. Colofon
  4. Indice
  5. Parte prima Ho mille amici ma non conosco nessuno
  6. Parte Seconda Il progetto right libertarian alla conquista del mondo: social network, hacker, attivismo, politica istituzionale
  7. Parte terza Le libertà della rete
  8. Grazie A:
  9. You’ll Never Walk Alone:
  10. Licenza Creative Commons BY-NC-SA 3.0