Cortocircuito
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Cortocircuito

Come politica, social media e post-ironia ci hanno fottuto il cervello

  1. 111 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Cortocircuito

Come politica, social media e post-ironia ci hanno fottuto il cervello

Informazioni su questo libro

Da Di Maio e Salvini, da Trump alla Brexit, lo stile di comunicazione politica dove chi grida di più ha ragione, dove chi è più sicuro trionfa e dove la battuta conta più dell'approfondimento è diventato quello comune. È lo schema politica - social media ed è in cortocircuito. In campo ci sono "Loro", i populisti che impongono i temi perlopiù marginali di cui parlare. Nel mezzo TV e giornali capaci di amplificare il rumore e generare ulteriore disordine informativo. All'ultimo posto i cittadini, ovvero i "Noi", che reagiscono scandalizzati a ogni provocazione schierandosi e commentando provvedimento del Ministro del Lavoro come se fosse un outfit di Chiara Ferragni. Quando e come si è creato questo stile di comunicazione? Chi sono gli attori e perché è importante fermarlo? In questo pamphlet dal taglio narrativo, Gabriele Ferraresi racconta casi significativi degli ultimi mesi e insieme all'analisi di sociologi, linguisti e filosofi cerca di capire i meccanismi di questa strategia di amplificazione del segnale basata sull'indignazione dei "buoni", che si galvanizzano a colpi di condivisioni su Facebook, retweet e commenti su Instagram.Un meccanismo consolatorio ma inutile: serve forse a contarsi, a sentirsi meno soli, ma andrebbe fatto con cautela. Perché è esattamente il carburante di cui hanno bisogno "Loro". Glielo stiamo regalando e sarebbe il caso di smettere.

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Informazioni

Editore
Ledizioni
Anno
2019
Print ISBN
9788867059683
eBook ISBN
9788867059621
NOTE
1 Ad agosto 2018 su Rivista Studio una persona con un cervello che funziona, Laura Fontana, spiegava così la strategia dei contenuti di Matteo Salvini su Instagram: Ha un piano editoriale strutturato su delle rubriche ben definite (…) Più l’attaccano, più è contento. Più lo citano per parlarne male, più lui trasforma ogni minaccia in opportunità. Salvini dà ai suoi hater esattamente quello che si aspettano, più che dare ai follower quello che vogliono. La stessa strategia usata da quelli che oggi sono gli influencer più in vista: se vuoi diventare influente online devi avere più hater che fan”. Più lo insultano, più lo ricaricano.
2 Se devo spiegarvi chi è Marsellus Wallace andiamo male. Comunque potete entrare nell’età adulta ora e guardare Pulp Fiction con 25 anni di ritardo, c’è anche su Netflix.
3 Triggerare: innescare una reazione eccessiva rispetto alla reale gravità del fatto che la scatena.
4 https://medium.com/@antoniopavolini/parole-ostili-a-che-punto-siamo-3148792884a4
5 Chi si ricorda di Toninelli dal parrucchiere dopo che era crollato il ponte Morandi a Genova? Con Toninelli non sei al sicuro neanche su Instagram.
6 Pietro Nenni nasce a Faenza l’8 febbraio 1891 e muore a Roma il 1° gennaio 1980: politico, giornalista e ultimo leader del Partito Socialista Italiano prima dell’era Craxi.
7 Su l’Espresso a ottobre 2013 è uscito un pezzo amarcord per i vent’anni di Forza Italia: “C’è chi aveva gli occhiali e ora non li porta più, chi faceva saluti romani e adesso preferisce il dito medio, c’erano i socialisti e i comunisti poi passati coi padroni, le miss trasformate in ministri”. http://espresso.repubblica.it/palazzo/2013/09/05/news/forza-italia-i-big-20-anni-dopo-1.58779
8 I 300mila fucili di Umberto Bossi, chi se li ricorda? Ve li ricordo io: https://www.varesenews.it/2008/04/bossi-riforme-300-mila-uomini-pronti-se-la-sinistra-si-oppone/217342/
9 Confirmation bias: è un autoinganno che può colpire chiunque, “la ricerca o l’interpretazione di prove in modo che siano favorevoli a esistenti credenze, aspettative o ipotesi [del soggetto interpretante]”, così lo definisce lo psicologo Raymond Nickerson.
10 Virtue signalling: far vedere agli altri quanto si è buoni, giusti, “migliori”, soprattutto online ma non solo. La carità pelosa delle raccolte fondi per i compleanni su Facebook è un ottimo esempio.
11 Pagina Facebook molto bella a riguardo: “Il vittimismo dei camerati”. https://www.facebook.com/piagnisteo/
12 https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/censura-facebook-fakenews-
pagine-populiste-117667/
13 La parabola umana di Miss Violetta Beauregarde / Cristina Gauri, passata dal Mi Ami del 2006 a Casa Pound e a centinaia di articoli sul Primato Nazionale è davvero straordinaria. C’è da sperare in una biografia a breve: mi offro volontario per scriverla!
14 https://www.buzzfeednews.com/article/nicolenguyen/facebook-is-turning-instagram-into-facebook
15 Geert Lovink è un saggista e teorico della rete olandese. È uno dei pochi che oggi ci stanno capendo qualcosa.
16 Jacques Derrida nasce ad Algeri il 15 luglio 1930 e muore a Parigi il 9 ottobre 2004. Filosofo, saggista e accademico francese, spiegarlo in una nota è impresa insensata. Un buon libro per conoscerlo è Jacques Derrida. Il desiderio della scrittura, di Simone Regazzoni.
17 Buffi cosetti gialli appassionati di banane, i minions nascono come tirapiedi del protagonista nel film di animazione Cattivissimo me. Per estensione definisco minion i tirapiedi del consenso online delle nuove destre.
18 Quanto stanno in media gli esseri umani sui social media? Circa 2 ore e 15 minuti al giorno, almeno secondo una ricerca di We Are Social e Hootsuite. Gli iscritti a livello globale ai social media sono 4,3 miliardi. Fonte: https://blog.hootsuite.com/simon-kemp-social-media/
19 Non stiamo a partire dalla definizione di Dawkins di meme sennò non ne usciamo vivi: Patrick Davison già nel 2009 definiva il meme come “Un pezzo di cultura, di solito una battuta, la cui influenza cresce diffondendosi online”, ed è citato da Alessandro Lolli in La guerra dei memeFenomenologia di uno scherzo infinito, che aggiunge: “Il meme è quindi un oggetto che si distingue dal semplice contenuto virale in virtù della sua apertura a nuove versioni (…) Quando parliamo di ‘cornici memetiche’ o cornici per battute ci riferiamo a quella parte del meme che non cambia (in inglese ‘template’ o ‘format’) e che in un certo senso è il meme”.
20 Qui intervista integrale: http://www.blackmailmag.com/Intervista_a_Tommaso_Labranca.htm
21 Studio della britannica Royal Society for Public Health pubblicato da The Economist il 18 maggio 2018, titolo per cui non serve traduzione: How heavy use of social media is linked to mental illness. https://www.economist.com/graphic-detail/2018/05/18/how-heavy-use-of-social-media-is-linked-to-mental-illness
22 https://www.thegu...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Il Quant
  3. Cortocircuito
  4. Colophon
  5. Indice
  6. Introduzione
  7. Noi
  8. Loro
  9. Media
  10. Influencer
  11. Brand
  12. Epilogo
  13. Note
  14. La collana