Spettatori del romanzo
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Spettatori del romanzo

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Spettatori del romanzo

Informazioni su questo libro

In che senso un romanzo può essere visto? In che misura la lettura di un testo narrativo è sovrapponibile all'esperienza cinematografica? I saggi qui raccolti cercano innanzi tutto di rispondere a queste domande. Il fulcro della questione, prevedibilmente, è il nesso narratore-pubblico: che nel cinema si presenta con caratteristiche assai diverse da quelle del racconto scritturale. Tanto più che il sogno di un romanzo narratorless ha preceduto, anzi prefigurato, la nascita del film. In un universo narrativo che fa di tutto per mettere tra parentesi l'istanza autoriale ed enunciativa, cresce la responsabilità dei destinatari.

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Informazioni

Editore
Ledizioni
Anno
2016
eBook ISBN
9788867054312
LA RAGIONE CRITICA / 9
Collana diretta da Stefano Ballerio e Paolo Borsa
Paolo Giovannetti
Spettatori del romanzo
Saggi per una narratologia del lettore
ISBN 978-88-6705-386-5
© ٢٠١٥
Ledizioni – LEDIpublishing
Via Alamanni, 11
20141 Milano, Italia
www.ledizioni.it






È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, senza la regolare autorizzazione.
NOTA AL TESTO
Sono inediti i capitoli 1 e 4. Il capitolo 2 fonde e rielabora due saggi editi, rispettivamente: “I Malavoglia come romanzo figuralizzato.” Allegoria XXVI, 69-70 (2014): 171-210 e “Le cornici di Mastro-don Gesualdo. Un’analisi e una proposta teorica.” Nuova rivista di letteratura italiana XVIII, 1 (2015): 193-230. Il cap. 3 amplia: “Se, e come racconta la poesia di Vittorio Sereni.” Vittorio Sereni, un altro compleanno. A cura di Edoardo Esposito. Milano: Ledizioni, 2014. 43-57. Poche le modificazioni introdotte nei due saggi in appendice: “«Faccio delle cose coi libri», Calvino vs anni Settanta.” Enthymema 7 (2012): 401-08; “Come chiamarlo? 1912 + 1 e l’arte del ‘racconto’ in Sciascia.” Todomodo IV (2014): 43-52.
Ringrazio Silvia Contarini e Monika Fludernik per i consigli preziosissimi su aspetti nodali della trattazione (il loro contributo verrà puntualmente ricordato). Del tutto impossibile è invece nominare le molte persone con cui ho avuto utili confronti: a partire dai revisori anonimi delle riviste sopra ricordate, passando attraverso gli studenti delle scuole di dottorato (Messina e Salerno) e il pubblico, anche di colleghi, del Circolo filologico linguistico di Padova e della Scuola superiore di Udine, a cui fra 2013 e 2015 ho presentato i primi risultati di queste ricerche. Molto più che un ringraziamento mi sento infine di rivolgere al mio allievo Filippo Pennacchio, cui devo non poche imbeccate bibliografiche (e qualche preziosa consulenza grafica): senza il nostro pressoché quotidiano colloquio, la mia ricerca narratologica sarebbe stata, se non proprio impossibile, certo assai meno appassionante.
INDICE
1. INTRODUZIONE

1.1.
Una storia nella teoria narratologica

1.2.
Modi della figuralità verghiana

1.3.
Le difficili relazioni fra narratologia e ‘poetica’

1.4.
Il «cerchio tipologico» alla prova del tempo

1.5.
La paradossale centralità del lettore (o dell’autore?)

2. DAI MALAVOGLIA A MASTRO-DON GESUALDO: PROGRESSI DELLA FIGURALITÀ VERGHIANA

Parte I. I Malavoglia: un romanzo senza narratore

2.1.
Il cerchio tipologico di Stanzel e Verga: convergenze necessarie

2.2.
Personaggi che danno forma al mondo: dalla coralità al monologo

2.3.
Racconti singolativi e l’‘effetto Maruzza’: ciò che sfugge all’impersonalità

2.4.
Un ascolto figuralizzato: come leggere l’incipit del romanzo

2.5.
Verga, il Sud del mondo, e il cinema (parte prima)

Parte II. Le cornici di Mastro-don Gesualdo

2.6.
Ricezione critica: le imperfezioni di un capolavoro?

2.7.
La (presunta) voce dell’autore

2.8.
Dal coro al personaggio: un continuum

2.9.
L’ascolto, il centro deittico vuoto, il montaggio: tre ‘cornici’ cruciali

2.10.
Conclusioni. Verga e il cinema (parte seconda), nuovi (sub-)frames

3. SE, E COME RACCONTA LA POESIA DI VITTORIO SERENI

3.1.
I limiti di un’eredità critica

3.2.
La mediazione narrativa in Frontiera e nel Diario

3.3.
Un io dislocato, oltre che drammatizzato

3.4.
Un approdo (lirico-)ironico?

4. VISTO DA ALTRI, E RIVISTO. APPROSSIMAZIONI ALLA ‘SITUAZIONE NARRATIVA’ CAMERA EYE

4.1.
Un radicamento soggettivo

4.2.
«Situazione narrativa neutrale», camera eye, focalizzazioni: una sintesi impraticabile?

4.3.
La deissi (e l’omodiegesi) ineliminabile

4.4.
Frame cinematografici ed epistolari

APPENDICE

1.
«Faccio delle cose coi libri». Calvino vs anni Settanta

2.
Come chiamarlo? 1912 + 1 e l’arte del ‘racconto’ in Sciascia

BIBLIOGRAFIA

INDICE DEI NOMI

1. INTRODUZIONE
1.1. Una storia nella teoria narratologica
1. Il titolo lo dichiara a chiare lettere: questo è un libro innanzi tutto di teoria, e il suo dominio è il discorso narratologico, la riflessione intorno ai modi di raccontare, in letteratura e nel cinema. Ma le teorie presuppongono altro, e ne sono presupposte. Se dovessi escogitare una definizione sintetica capace di suggerire il senso critico complessivo dei saggi qui raccolti, mi piacerebbe parlare di difetti dell’io. Rovescerei così il titolo di un recente numero monografico del Verri Eccessi dell’io –, e farei in particolare riferimento al bel contributo di Daniele Giglioli (“L’autore”), che su una peculiare configurazione dell’io narrativo contemporaneo ha svolto importanti considerazioni. Semplificando e radicalizzando al massimo il discorso, potrei persino dichiarare che la letteratura narrativa di cui qui si parla si contrappone a tutto ciò che il dibattito sulla produzione italiana (e non) contemporanea sta proclamando, da un ventina d’anni a questa parte.
Se oggi l’ipertrofia dell’io romanzesco è arrivata al punto di colonizzare il discorso politico e storico – nella forma per lo più dell’autofiction –, la ‘finzionalità’ di cui mi occupo segnala il percorso diametralmente opposto: ci mette in contatto con esperienze narrative che si lasciano condizionare dall’alterità del lettore, dalla spinta di uno sguardo terzo, che al limite è quello di una camera – sia essa fotografica o, più spesso, cinematografica. Soprattutto: mentre oggi assistiamo a una riscossa dell’autore, a un suo ritorno, anzi al suo dilagare, alla sua rivincita sopra il narratore, la costellazione in cui questo libro si situa aveva l’ambizione di ridiscutere entrambe le istanze: tanto l’autore quanto il narratore. A dirla tutta, aveva l’ambizione di far piazza pulita di ciò che ‘crea’, ‘origina’ il discorso, che vuole platealmente appropriarsene...

Indice dei contenuti

  1. CoverImage
  2. Giovannetti-1