«Alla fine, non è stato molto peggio di tante pessime scopate che mi sono fatta in vita mia. Dopo venti minuti lo stavo salutando. Dopo altri trenta mi stavo già dedicando al secondo.» Così l’escort Serena ricorda il suo primo giorno di lavoro. Serena ha trentacinque anni e fa l’escort da sei, ovvero da quando ha perso il posto da segretaria contabile e – a suo dire – non è riuscita a trovarne un altro. Una decisione ponderata: Serena prima ha affittato un monolocale in una città limitrofa dove ricevere i clienti di giorno, in orario d’ufficio, per far credere alla sua famiglia di andare a lavorare come sempre; poi ha messo delle sue foto nuda e il suo numero di telefono su un sito per escort. «Ho clienti di tutti i tipi» racconta «quasi tutti italiani, dai venti ai sessanta anni. C’è quello che viene per provare e poi non torna più, e quello che mi cerca regolarmente una volta a settimana.» Serena fa tutto, tranne baciare sulla bocca e il sesso anale. «Guadagno cifre che non mi sognavo nemmeno: non penso proprio di tornare ad ammazzarmi di fatica per un lavoro diverso.»1
Il web ha cambiato per sempre l’approccio che abbiamo nei confronti del sesso a pagamento, da parte sia di chi lo offre sia di chi ne è «utilizzatore finale», mettendo così a nudo lati umani segreti, passioni, vizi e scelte di vita fino a poco tempo fa tenute nascoste, vissute in assoluto timore e vergogna. Tuttavia rimane ancora diffusa l’opinione che non ci sia nessuna differenza tra una escort e la classica prostituta, essendo l’escort nient’altro che una «squillo d’élite», che offre i suoi costosi servizi a chi può permetterseli. Se non si prende in considerazione che una escort di solito si sposta, fa viaggi anche lunghi, è disponibile per cene, fine settimana, vacanze in posti esotici, e che le è richiesta una buona dialettica e capacità di essere gradevole come compagnia, il suo rimane il mestiere più vecchio del mondo, rivolto però a persone che chiedono, incluso nel prezzo, un’esperienza più coinvolgente. Di conseguenza, chi si fa chiamare escort e non puttana, e chi dice di non aver mai frequentato puttane ma solo escort, non fa altro che addolcirsi una pillola che dentro di sé ritiene troppo amara, perché fermamente convinto che la puttana e il puttaniere siano figure moralmente e socialmente indegne.
Le escort sono spesso modelle, soubrette, attricette o aspiranti tali che, pur avendo il fisico adatto per i lavori appena citati, sono rimaste fuori dai giri che contano. Oppure sono donne normali, con un bel corpo, che hanno lasciato lavori «onesti», ma precari e poco remunerativi, per il ricco mondo del sesso a pagamento. Ma possono anche essere prostitute «standard» a cui è riuscito il salto di qualità, ovvero si sono liberate di maîtresse e papponi, hanno trovato clienti danarosi e si sono messe in proprio. Come ha fatto una escort che in anonimato, ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha raccontato di aver iniziato chiedendo 100 euro l’ora, accorgendosi presto di poter guadagnare di più lavorando meno, alzando i prezzi e selezionando al massimo la sua clientela. Così ha traslocato in un quartiere della Roma bene, ha cambiato sito dove pubblicizzarsi, scegliendone uno più esclusivo e più costoso, e si è rifatta il seno. Ha investito un bel po’ di soldi su se stessa, ha cambiato target di cliente e ora chiede 300 euro solo per conoscerla: «I miei clienti amano portarmi a cena, in ristoranti di lusso, farsi vedere con me, far finta che sono la loro fidanzata, portarmi in vacanza. Una escort la devi pagare quanto ti chiede, se puoi permettertela bene, altrimenti sono cavoli tuoi».2 Un’altra importante caratteristica delle escort è che scelgono liberamente di esercitare, senza altri obblighi se non la loro esigenza di denaro. Si autogestiscono totalmente: fanno sesso quando vogliono, con chi vogliono e solo se vogliono. Non hanno padroni alle spalle, anche perché i clienti evitano quelle escort che danno la sensazione di farlo sotto costrizione. Bramano la loro aura di indipendenza. In paesi dove la prostituzione è legale, per esempio il Canada, molte escort si affidano ad agenzie apposite, che si occupano di «smistare» i clienti, organizzare data e luogo degli incontri, prendendo una percentuale su ogni prestazione.
Un cliente da una escort pretende, insieme al rapporto sessuale, tutta una serie di atteggiamenti che, nel loro gergo, rientrano in quella che viene chiamata girlfriend experience: in pratica una escort deve dimostrare ogni volta, a ogni cliente, di essere una donna che fa sesso per il piacere di farlo e non perché è pagata profumatamente. Il cliente deve crederla un’amica che va con lui per simpatia e desiderio, e nient’altro: per questo vuole dialogo, intimità, scambio intellettuale, ma sempre da una posizione di superiorità. Una escort deve essere una persona istruita nell’arte della vita e della conversazione, attenta a non contraddire chi ha di fronte, a non metterlo mai in difficoltà, anche se l’uomo in questione non indovina un congiuntivo o è un presuntuoso figlio di papà. Il cliente paga per ottenere una bella ragazza confezionata in un’impeccabile scatola, pronta a essere scartata per vivere con lui un’avventura erotica intima «spontanea», paradossalmente senza secondi fini.
Una escort ha orari flessibili, introiti buoni, sa cinicamente come «lavorarsi» il cliente e non ha nessun problema a fare sesso senza sentimenti né attrazione fisica. Per lei, ogni cena è la firma di un contratto e ogni copula la sua attuazione, clausole incluse. Una escort può permettersi di comprare un intero guardaroba nuovo ogni due mesi, una sola scopata le può valere un paio di scarpe o una borsa di lusso, e ci sono clienti che arrivano a regalarle tutto ciò che desidera. Come ha fatto Scott Kennedy, dirigente d’azienda americano, che è arrivato a mettere in mano all’escort Crystal Lundberg la sua carta di credito aziendale: per la «modica» spesa di 6 milioni di dollari, la ragazza si è regalata una villa, un autista, interventi di chirurgia estetica e molti altri lussi (ovviamente entrambi sono stati denunciati dall’azienda per frode). «Quanto guadagno? Dipende» rivela una escort romana:
alcuni giorni faccio 4000 euro, altri solo 1000. In media, 40-60 000 euro al mese. Esentasse. Ho clienti danarosi: calciatori, imprenditori, attori, politici. Sono anche stata usata come «tangente» per corrompere qualcuno: a volte una notte con me è un regalo per ottenere qualcosa, magari una gara d’appalto. Il mio vero problema è versarli, i soldi: si sa, in banca non si può mettere oltre una certa cifra.3
«Alcuni giorni faccio 4000 euro, altri solo 1000.
In media, 40-60 000 euro al mese. Esentasse.»
Più di 10 000 euro è invece la liquidità che può essere importata in Italia dai paesi arabi, dove ragazze italiane vanno a fare le escort per principi di Dubai, del Qatar, del Kuwait, dell’Arabia Saudita. «Veniamo pagate dai 500 ai 2000 euro al giorno, più vari regalini extra» racconta l’escort Simona. «Si inizia come ragazze immagine nei locali dove vanno a divertirsi questi ricconi, e se uno di loro ti nota, ti sceglie, offre dai 5000 dollari in su per fare sesso con te. Se la ragazza non accetta, viene rispedita a casa il giorno dopo. Ma non succede quasi mai.» Non mancano richieste di prestazioni assurde, non sempre a chiave sessuale:
Una volta hanno proposto a tutte noi un gioco di resistenza con una gamba in aria, in equilibrio, chi avesse resistito di più, avrebbe vinto 5000 dollari. Alla fine, li hanno dati a ciascuna ragazza.4
Escort di questo tipo partono dall’Italia ogni settimana. I collegamenti tra loro e i principi arabi sono gestiti via web e poi sul posto da organizzazioni criminali i cui pesci piccoli, ma fondamentali, sono le maîtresse.
Quello dell’escort può essere un lavoro faticoso. Deve vestirsi ed essere sempre sexy, avere un trucco impeccabile, soprattutto deve essere costantemente di buon umore. Mai far notare al cliente che fa battute sgradevoli, o che non fanno ridere. Mai annoiarsi di quel che dice. Una escort deve aver voglia di provare ogni giochetto erotico, compreso il più hard, o il più degradante. Anche se le stanno infilando un dildo nell’ano, e lo stanno facendo in modo maldestro, deve fingere che le piaccia tantissimo, che lui sia il migliore amante in assoluto, seppur l’odore della sua pelle le dia la nausea; piegarsi a fargli un pompino, farselo arrivare fino in gola se il cliente vuole, non protestando se la sua igiene intima lascia molto a desiderare. Mai come in questo lavoro, il cliente ha sempre ragione. Una escort ha tutti i diritti di rifiutare un cliente, ma a suo discapito, nel senso che non solo il cliente ma anche il suo conto in banca rimane a bocca asciutta. Può altresì legittimamente cacciare in malo modo un cliente rivelatosi povero in canna.
Una donna che fa l’escort mette in gioco se stessa, il suo corpo, la sua mente, la sua dignità. Vuole fare tanto denaro e in breve tempo, puntando su quello che madre natura (o un buon chirurgo plastico) le ha concesso. Se ci sa fare, presto riesce facilmente a guadagnare talmente tanto da sentirsi più furba degli altri. Sebbene non ci sia un’età precisa per iniziare né per smettere, una escort «dipende» dal suo corpo. Il cliente paga principalmente per quello, dopotutto, per il suo fisico. Più è bella, più è richiesta e più può permettersi di selezionare la clientela e alzare il prezzo. Infatti una tariffa standard, a prestazione, non c’è. Non può esserci.
Le escort si trovano tramite il passaparola tra clienti, o più facilmente sui siti appositi, oppure sui social (dove alcune postano le foto dei luoghi da favola dove sono finite a lavorare, e i regali costosi che hanno ricevuto). Su questi siti e sulle loro pagine social, le escort si costruiscono un personaggio in grado di attirare più clienti possibile. Qui specificano non solo cosa sono capaci di fare, ma anche quello che non fanno, ovvero se amano il lesbo o lo rifiutano, se praticano o no il sadomaso, se invece sono specializzate proprio in quello. Ci sono escort che non accettano clienti stranieri e altre che vanno solo con arabi e russi, gli unici in grado di pagarle dai 1000 euro in su l’ora. Dato che in Italia è vietato lucrare sulla prostituzione, i siti che ospitano annunci escort hanno server all’estero, in paesi dove queste pratiche sono perfettamente legali. Dall’altra parte dello schermo, i clienti possono scegliere tra categorie di escort particolareggiate, come le bbw, le Big Beautiful Women, ovvero le escort obese, preferite per il loro aspetto rassicurante, materno, o per sculacciate sadomaso. Le bbw, specie se milf, sono molto apprezzate dai giovani in cerca di navi scuola e dagli anziani bisognosi di lunghe attenzioni consolatorie. Il loro punto di forza consiste proprio nella pazienza e nella disponibilità a lunghi petting, incontri senza fretta, a cui uomini fin troppo stressati dalla vita quotidiana si recano a frotte. Escort molto speciali sono le ragazze dell’agenzia tedesca Cinderella Escorts, che permette di mettere in vendita, tramite aste online, la propria verginità. Cinderella Escorts è s...