Conosci quella terra ove fioriscono i cannoni?
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Conosci quella terra ove fioriscono i cannoni?

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Conosci quella terra ove fioriscono i cannoni?

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Se avessimo vinto la Guerra mondiale allora saremmo uno stato altezzoso. E noi premeremmo finanche nel letto le mani sui fianchi dei nostri calzoni.

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Informazioni

Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

La poesia di Erich Kästner

di Artemio Focher

Erich Kästner (Dresda 1899-Monaco 1974) seppe variamente imporsi nella sua epoca in virtù di un eccezionale eclettismo: fu poeta di grande successo, autore (acclamato a livello internazionale) di letteratura per ragazzi, romanziere, drammaturgo ed epigrammista. Fu al contempo fecondo intellettuale nelle vesti di giornalista, critico, recensore e saggista. Ma fu altresì ricercato autore di cabaret, di drammi radiofonici nonché sceneggiatore cinematografico. Non vi è, di fatto, alcun ambito legato alla scrittura in cui il «miracolo tedesco»1 Kästner non si sia brillantemente cimentato e imposto2. È tuttavia indubbio che il suo primo interesse, la poesia, abbia rappresentato uno dei vertici più originali della sua intera carriera creativa.
Ancora studente, Kästner si rivelò con le prime liriche su testate scolastiche o di diffusione locale, ma già pochi anni più tardi iniziò a pubblicare poesie, per lo più incentrate su temi di sferzante attualità, sui giornali di Lipsia, città in cui si era laureato nel 1925 in materie umanistiche. Altrettanto fece a partire dal 1927, ma soprattutto dall’anno successivo su giornali e riviste di Berlino3, dove nel frattempo si era entusiasticamente trasferito (la metropoli gli permetteva infatti di cogliere al meglio i nuovi ritmi della sua epoca4 in una realtà dinamica e di incomparabile fascino)5 e, già a fine aprile di quello stesso 1928, con la raccolta a stampa di poesie Herz auf Taille (Cuore alla moda) seppe conseguire un primo imponente successo nazionale6. A questa raccolta di 49 liriche, in cui Kästner mostra di saper interpretare e analizzare la propria epoca in modo acuto e critico, ironico e cinico, utilizzando un linguaggio assai accessibile, tuttavia sempre pregnante, garbato ed elegante, ne seguirono rapidamente altre, che riscossero analoghi o ancora maggiori riconoscimenti: Lärm im Spiegel (Chiasso allo specchio), primavera 1929 (48 testi); Ein Mann gibt Auskunft (Un uomo fa sapere), settembre 1930 (48 testi); Gesang zwischen den Stühlen (Un canto non sapendo che pesci pigliare), novembre 1932 (47 testi)7. Questi volumi
in modo fulmineo divennero famosi. Innumerevoli lettori avvertirono subito come qui qualcuno stesse formulando in modo chiaro e orecchiabile ciò che milioni di individui stavano provando, ciò che forse tutti sapevano, ma che ancora nessuno aveva espresso. […] Le poesie di Kästner resero evidente la diffusa insicurezza e registrarono i sintomi della crisi (politica e personale, economica e sessuale). E pertanto gli sconfitti e gli sfortunati, i ripudiati e i delusi si riconobbero nei suoi versi8.
Le quattro raccolte, contenenti ben 192 liriche, costituiscono il cuore della produzione poetica di Kästner e, al di là del loro intrinseco valore, possono essere considerate oggi anche come un inusitato strumento di analisi critica degli anni della Repubblica di Weimar. Scriveva Winkelman già nel 1952:
[Quella di Kästner nelle sue poesie] non è una critica dilettantistica o superficiale: da uomo di profonda cultura e da giornalista esperto in commenti sociologici egli ha dato vita a una critica sociale degna di un sociologo, di un economista o di un politologo, come pure di un filosofo della cultura, di un moralista o di un sensibile poeta. La precisione e la verità delle sue critiche bilanciano e giustificano il suo stile spesso al vetriolo9.
Non stupisce quindi che già alla loro apparizione molte liriche si siano trasformate in chansons eseguite a grande richiesta nei sempre più apprezzati e importanti cabaret berlinesi, anche perché non di rado le poesie sono concepite già pensando a una lettura ad alta voce o a interpretazioni canore10.
Nel 1929 Kästner utilizzò un certo numero di sue liriche già apparse a stampa, intercalate a brevi sezioni in prosa di collegamento, per redigere il testo della rivista cabarettistica radiofonica Leben in dieser Zeit (Vivere in quest’epoca), «un quadro acustico-satirico della metropoli»11, con musiche (ed effetti sonori caratterizzanti una moderna grande città) di Edmund Nick12. L’opera venne presentata con immediato, grande successo innanzitutto dall’emittente di Breslavia, quindi trasmessa da gran parte delle altre radio tedesche. Con analogo apprezzamento l’opera fu poi portata sui palcoscenici della Germania dal 1930 fino all’avvento del nazionalsocialismo e, quindi, di nuovo dopo la guerra.
Con le sue poesie, apparse su varie testate (tra le altre «Das Tage-Buch», settimanale fondato da Stefan Grossmann e Ernst Rowohlt; «Die Weltbühne», settimanale diretto da Kurt Tucholsky e Carl von Ossietzky; «Montag Morgen», assai diffuso settimanale berlinese13; e «Simplicissimus», il celebre periodico umoristico e satirico fondato a Monaco nel 1896)14, come pure con l’attività giornalistica (in particolare a partire dal 1926), Kästner dimostrò costantemente un non comune coraggio e un deciso impegno in prima persona, affrontando anche spinosi temi politico-sociali in modo aperto e schietto, addirittura insolente, pur consapevole di inimicarsi parti talora assai influenti di opinione pubblica15.
Con l’ascesa del Partito nazionalsocialista nel gennaio del 1933, l’attività poetica di Kästner subì un improvviso, fatale, sia pure non imprevisto16 contraccolpo. Il 31 marzo di quello stesso anno l’intellettuale venne espulso dall’associazione nazionale che riuniva gli scrittori tedeschi e il 10 maggio i suoi libri di poesie, nonché il romanzo Fabian (apparso nel 1931), vennero bruciati sulle principali piazze tedesche nei roghi di opere invise al regime al grido «Contro la decadenza e il degrado morale»17. Dalla settimana successiva ogni sua opera, con l’unica, solo momentanea eccezione del romanzo per ragazzi Emil und die Detektive (Emil e i detective, 1929), venne vietata e tolta da librerie e biblioteche18. Egli si trasformò pertanto in un verbotener Autor (autore proibito), «un cadavere vivente»19 costretto a interrompere quasi completamente, per lo meno in patria, la feconda, nonché redditizia carriera di poeta, giornalista e intellettuale.
In quello stesso 1933 su «Kritische Gänge», l’inserto letterario della «Berliner Börsenzeitung», ormai pubblicazione portavoce del regime, presentando ampi profili degli autori «bruciati», si parla, tra gli altri (a firma di un certo Christian Jenssen), anche di Erich Kästner con riferimento alle sue poesie, definite «insulse porcherie»:
L’ampia diffusione negli scorsi anni dei lavoretti abborracciati di Erich Kästner, uno sbarbatello che confeziona prodotti letterari in serie, è spiegabile nel modo migliore con una riflessione di Goethe: «Alla lunga lo strumento retorico dell’ironia risulta sgradevole alle persone ragionevoli, confonde quelle deboli, ma appaga la massa della classe media». […] L’oggi trentaquattrenne Kästner iniziò la sua carriera – e questo non va mai dimenticato! – con la poesia, empia e perfida, Wenn wir den Krieg gewonnen hätten [Se avessimo vinto la Guerra mondiale]20 e variando con cinismo versi di canti popolari tedeschi. La mancanza di ritegno e di pudore, in virtù della quale anche la blasfemia già andava considerata «lirica», è rimasta parte fondamentale del suo essere. A tale deficienza ha messo a disposizione nei suoi volumi di poesie […] una fantasia e un’abilità nell’usare le parole addirittura diaboliche. Si tratta di poesiucole che, con sfacciata presunzione, distorcono in modo grottesco spirito e sentimento o che li criticano con malevolenza e un piacere quasi sadico. (Si prova vergogna per la Deutsche Verlags-Anstalt che li ha pubblicati). Il Leitmotiv di questi versi ricolmi di cieco catastrofismo, nei quali anche gli ultimi valori naturali sono stati paralizzati con sicurissima, gelida eleganza, suona ad esempio: «la nostra umanità non è nient’altro/ che della terra una dermopatia»21.
Nel 1938, tramite il suo avvocato, Kästner tentò di essere accolto nella Schrifttumskammer («Camera della letteratura», l’istituzione che accoglieva gli scrittori accettati dal regime) della Germania nazionalsocialista, ma, come prevedibile, la domanda venne respinta. Ne ricevette la seguente recisa risposta ufficiale, incentrata proprio sulla sua produzione poetica, che il regime reputava scandalosa e offensiva per il paese:
Ben raramente in lingua tedesca si è scritto qualcosa di peggio, quanto a contenuto disfattista22, delle centinaia di poesie pornografiche di Kästner sull’aborto, sull’omosessualità e su ogni altra perversione. Kästner può dirsi fortunato che nel 1933, per chissà quale motivo, ci si sia scordati di rinchiuderlo, e per parecchi anni, in un campo di concentramento, offrendogli pertanto l’occasione di guadagnarsi da vivere grazie al lavoro delle sue mani. Chi, come Kästner, si è messo in mostra in ambito letterario in siffatta maniera prima del 1933, ha definitivamente perso il diritto di poter ancora scrivere in lingua tedesca23.
Kästner, in realtà, anche dopo il 1933 riuscì a pubblicare in Germania un discreto numero di scritti, soprattutto commedie e sceneggiature per film servendosi di pseudonimi, addirittura celandosi dietro il nome di amici non vietati dal regime, e mantenendosi in uno spericolato, rischioso equilibrio tra le sue esigenze di autore (sia pure, di fatto, anonimo) e le grevi pressioni della dittatura in ambito culturale24. Tuttavia «in quegli anni Kästner non ha scritto nulla di cui più tardi doversi vergognare»25, ha opportunamente precisato Marcel Reich-Ranicki, il temutissimo e rispettato papa della critica letteraria tedesca del secondo Novecento. Kästner continuò invece a pubblicare fino al 1943 in Svizzera, dove le sue opere erano ovunque disponibili26.
Ad onta di un’esistenza comunque difficile e rischiosa, lo scrittore non esitò a restare in Germania e pertanto, pur avendone più volte occasione27, non riparò all’estero come gran parte dei colleghi. Suo malgrado entrò in tal modo a far parte della cosiddetta «emigrazione interna», ossia nell’ampia schiera di intellettuali che, pur non abbandonando la patria, ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Indice
  5. Chor der Fräuleins
  6. Coro delle signorine
  7. Ein Baum läßt grüßen
  8. Un albero risveglia la memoria
  9. Wiegenlied
  10. Ninna nanna
  11. Kennst Du das Land, wo die Kanonen blühn?
  12. Conosci quella terra ove fioriscono i cannoni?
  13. Der Mensch ist gut
  14. L’uomo è buono
  15. Ballgeflüster
  16. Bisbigli a un ballo
  17. Die Zeit fährt Auto
  18. Il tempo viaggia in auto
  19. Klassenzusammenkunft
  20. Raduno di classe
  21. Wieso warum?
  22. Come mai perché?
  23. Stimmen aus dem Massengrab
  24. Voci dalla fossa comune
  25. Sachliche Romanze
  26. Romanza oggettiva
  27. Sergeant Waurich
  28. Il sergente Waurich
  29. Lob der Volksvertreter
  30. Elogio dei parlamentari
  31. Eine Mutter zieht Bilanz
  32. Bilancio di una madre
  33. Fantasie von übermorgen
  34. Fantasia di dopodomani
  35. Die sehr moralische Autodroschke
  36. Il taxi integerrimo
  37. Warnung vor Selbstschüssen
  38. Monito prima di spararsi
  39. Hymnus auf die Bankiers
  40. Inno ai banchieri
  41. Monolog des Blinden
  42. Monologo del cieco
  43. Lob des Einschlafens
  44. Lode dell’addormentarsi
  45. Vornehme Leute, 1200 Meter hoch
  46. Persone di riguardo a 1200 metri sul mare
  47. Ein Pessimist, knapp ausgedrückt
  48. Un pessimista, detto in breve
  49. Selbstmörder halten Asternbuketts
  50. I suicidi stringono bouquet d’astri
  51. Die andre Möglichkeit
  52. L’altra possibilità
  53. Mißtrauensvotum
  54. Voto di sfiducia
  55. Familiäre Stanzen
  56. Stanze familiari
  57. Ein Mann gibt Auskunft
  58. Un uomo fa sapere
  59. Kurzgefaßter Lebenslauf
  60. Breve curriculum vitae
  61. Primaner in Uniform
  62. Maturandi in uniforme
  63. Eine Frau spricht im Schlaf
  64. Una donna parla nel sonno
  65. Misanthropologie
  66. Misantropologia
  67. Besuch vom Lande
  68. In visita dalla campagna
  69. Saldo mortale
  70. Saldo mortale
  71. Nächtliches Rezept für Städter
  72. Ricetta notturna per cittadini
  73. Dem Revolutionär Jesus zum Geburtstag
  74. A Gesù, il rivoluzionario, per il compleanno
  75. Genesis der Niedertracht
  76. Genesi della malvagità
  77. Das letzte Kapitel
  78. L’ultimo capitolo
  79. Die Entwicklung der Menschheit
  80. L’evoluzione dell’umanità
  81. Der synthetische Mensch
  82. L’essere umano sintetico
  83. Das Führerproblem, genetisch betrachtet
  84. La questione «Führer», da un punto di vista genetico
  85. Hunger ist heilbar
  86. La fame è curabile
  87. Exemplarische Herbstnacht
  88. Esemplare notte autunnale
  89. Ein Beispiel von ewiger Liebe
  90. Un esempio di amore imperituro
  91. Das Eisenbahngleichnis
  92. L’allegoria del treno
  93. Verdun, viele Jahre später
  94. Verdun, molti anni dopo
  95. Ein Kubikkilometer genügt
  96. Basta un chilometro cubico
  97. Zur Fotografie eines Konfirmanden
  98. A proposito della foto di un cresimando
  99. Alte Frau auf dem Friedhof
  100. Un’anziana signora al cimitero
  101. Stehgeigers Leiden
  102. Dolori di un violinista da caffè
  103. Das Altersheim
  104. La casa di riposo
  105. Tagebuch eines Herzkranken
  106. Diario di un cardiopatico
  107. Der Januar
  108. Gennaio
  109. Der Mai
  110. Maggio
  111. Der November
  112. Novembre
  113. An die Gratulanten
  114. A chi mi ha fatto gli auguri
  115. Epigrammi
  116. Präzision
  117. Precisione
  118. Zum Neuen Jahr
  119. Per l’Anno nuovo
  120. Eine Mutfrage
  121. Questione di coraggio
  122. Trotz allem
  123. Nonostante tutto
  124. Unsanftes Selbstgespräch
  125. Brusco soliloquio
  126. Definition des Ruhms
  127. Definizione della fama
  128. Kleiner Rat für Damokles
  129. Piccolo consiglio a Damocle
  130. Der schöpferische Irrtum
  131. L’errore creativo
  132. Damentoast im Obstgarten
  133. Brindisi alle signore nel frutteto
  134. Moral
  135. Morale
  136. Conditio sine qua non
  137. Conditio sine qua non
  138. Die unzufriedene Straßenbahn
  139. Il tram insoddisfatto
  140. An die Maus in der Falle oder: Freiheit und Christentum
  141. Al topo in trappola ossia: libertà e Cristianesimo
  142. [Warnung]
  143. [Monito]
  144. Notwendige Antwort auf überflüssige Fragen
  145. Risposta necessaria a domande superflue
  146. Inschrift an einer Kirchhofstür
  147. Iscrizione sulla porta di un cimitero
  148. Es läuten die Glocken
  149. Suonano le campane
  150. Der Gegenwart ins Gästebuch
  151. Nel libro degli ospiti della nostra epoca
  152. Grabrede für einen Idealisten
  153. Orazione funebre per un idealista
  154. Sich selbst zum 40. Geburtstag
  155. A se stesso per i 40 anni
  156. Doppelter Saldo
  157. Saldo doppio
  158. Gehupft wie gesprungen
  159. Una cosa vale l’altra
  160. Kopernikanische Charaktere gesucht
  161. Cercasi caratteri copernicani
  162. Note
  163. La poesia di Erich Kästner