Sportivo sarà lei
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Sportivo sarà lei

  1. 248 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Sportivo sarà lei

Informazioni su questo libro

Divertire e divertirsi era il talento di Beppe Viola. Con questo libro, fatto di testi dimenticati o dispersi («fogli, foglietti, appunti… più un tot di pezzi strepitosi, distribuiti a chi capiva la stoffa e a chi no», racconta Giorgio Terruzzi), veniamo catapultati nel laboratorio Viola in tutta la sua più irriverente sardonicità, lì dove è concentrato il suo istinto creativo, fatto di sorpresa, stupore, spiazzamento. Naturalmente, si parla di calcio: Milan, Inter, doping, arbitri, moviola, presidenti, tifosi, ma anche di rugby, amicizia, cavalli, donne; poi ci sono interviste mai realizzate, una serie di «quelli che» tagliati dalla canzone, progetti per altre canzoni, spot pubblicitari e trasmissioni radiofoniche.Sono pezzi che possono essere letti anche come una biografia in filigrana dell'ultimo Viola, segnata dalla creazione dell'agenzia giornalistica Magazine, altrimenti detta Marchettificio: «La scelta dei collaboratori – scrive Viola a Franco Carraro, presidente del Coni – viene fatta soltanto ed esclusivamente sulla base della mia simpatia personale. In tanti anni di marciapiede sappiamo perfettamente quali sono i giornalisti bravi, quelli modesti, chi becca la stecca e chi lavora seriamente e con competenza».Quella Milano e quell'Italia vengono spietatamente scansionate dal suo occhio vigile e malinconico, e filtrate da un «lessico famigliare» che è ormai diventato patrimonio nazionale.Accompagnano la raccolta le testimonianze inedite della figlia Marina Viola, autrice di Mio padre era anche Beppe Viola (Feltrinelli 2013), di Giorgio Terruzzi, noto commentatore sportivo e scrittore, nonché allievo e grande amico di Beppe Viola, e di Marco Pastonesi, anche lui noto giornalista sportivo e scrittore, che ai tempi lavorava per «Vogue», il giornale «per abbronzati a novembre».Con scritti di Marco Pastonesi, Giorgio Terruzzi e Marina Viola

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Informazioni

Editore
Quodlibet
Anno
2017
Print ISBN
9788822900937
eBook ISBN
9788822909046
Personale 1
L’ufficio nr. 341 (terzo piano, sezione giornalismo) è certamente tra i più disadorni del palazzo Rai, sia come presenze fisiche, sia per la scarsità di mezzi audiovisivi che vi contiene. Dopo l’addio del collega Carapezzi Adone, l’ufficio è occupato da Fineschi e dal sottoscritto, accoppiata per nulla prestigiosa, ai quali è stata data in dotazione una scrivania di diverso modello forse perché uno lavora per la radio, l’altro per la Tv. La terza scrivania è stata ripulita da Carapezzi e ora è sprovvista di titolare.
Ciò, evidentemente, consente libero accesso a chiunque si trovi a passare per i corridoi del terzo piano. Per fortuna l’ufficio non ha in dotazione né un televisore né una radio, né il malloppo di quotidiani che viene distribuito ai colleghi più importanti degli altri settori. L’ufficio nr. 341 ha – tutta per sé – una macchina per scrivere e un telefono.
Di questi esemplari esiste anche una copia «negativa» nel senso che sia la seconda macchina che il secondo apparecchio sono da tempo fuori uso e in attesa di riparazione. (Nel ’78 è stato sollecitato l’intervento degli addetti ai lavori, ovviamente senza successo).
La disponibilità del suddetto ufficio è assoluta. Capita infatti di incontrare nella stanza vecchi amici, ex collaboratori Rai, compagni di scuola, pittori illustri, aspiranti giornalisti, comparse della Tv, uscieri, reduci del ’15-’18, spogliarelliste e via dicendo. La domenica è il giorno di punta, proprio come accade negli ospedali per le visite dei malati.
Tutto ciò è molto simpatico, ma comporta anche qualche piccolo inconveniente, tipo la sparizione di oggetti (portacenere portato da casa mia), giornali (comprati presso l’edicola di via Lomellina) e capi di vestiario (la giacca del dr. Carapezzi).
Desidererei sapere quanto segue.
a) State per caso attrezzando l’ufficio per la ripresa diretta di una trasmissione speciale del tipo «Chi lo prende per primo ha vinto» o «Come occupare la Rai senza dare nell’occhio»?
b) È colpa del riflusso?
c) I redattori Fineschi e Viola sono invitati a svolgere – oltre che il normale lavoro – anche mansioni di p.r. con gli ospiti della Rai?
d) È opportuno arricchire l’ufficio con arredamento più vistoso per sviluppare l’attività?
e) Fineschi e Viola devono trovarsi un altro posto di lavoro?
f) Si tratta di una manovra sottile per migliorare il livello professionale delle nostre prestazioni?
g) Possiamo ospitare anche entreneuses o spacciatori di droga?
h) Vogliamo distruggere anche la macchina per scrivere e il telefono funzionante per «potenziare» il via-vai?
i) Dobbiamo iscriverci alla Dc?
Insomma, per cortesia, diteci qualcosa in merito perché vogliamo continuare a essere il più possibile utili all’Azienda.
Con rinnovata stima per i dirigenti e incrollabile fede nell’Aldilà.
Milano, 18 gennaio 1979
Personale 2
Caro presidente,
la mia specialità è scrivere a chi si trova al mare, la speranza è di ricevere una risposta entro Natale. Mi rivolgo a lei (o tu?) soltanto ed esclusivamente per spudorato interesse. Avessi vinto alla lotteria lo terrei nascosto anche ai familiari. Dunque, veniamo alla facenda.
Intanto cosa significa Magazine. Per il momento è una «roba» creata insieme ad alcuni amici-colleghi per tirare a casa qualche lira senza correre il rischio della galera. Dopo vent’anni di Rai-Tv (assunzione 1° gennaio 1962) ho deciso di divertirmi mettendo a frutto quel briciolo di popolarità-professionalità che ho rimediato col mio lavoro, inventando qualcosa cui è stato dato appunto il nome di Magazine (la timidezza è il mio forte). Facciamo marchette, tanto per parlarci chiaro.
Si organizzano servizi e corrispondenze per quotidiani cosiddetti di provincia (Gazzettino Venezia, Secolo XIX Genova, Giornale di Sicilia Palermo, Tirreno Livorno, Mattino Napoli, Eco di Bergamo, Nuova Sardegna Sassari e via dicendo), ai quali inviamo pezzi sia su fatti del giorno sia relativi ad avvenimenti speciali (Giro d’Italia, mondiali calcio ecc.). Rispettando le aree di distribuzione, un articolo viene opportunamente ricompensato. La moltiplicazione dei pani e dei pesci in versione giornalistica. Attenzione: non è un’agenzia perché non dà notizie, ma soltanto commenti, presentazioni o schede di personaggi. Per quanto riguarda settimanali o periodici in genere, stiamo lavorando per varie testate da Playboy all’Intrepido, dal Monello a L’Uomo Vogue, ci mancano La Pravda o l’agenzia Nuova Cina e poi abbiamo chiuso il giro.
A Magazine collaborano ovviamente i giornalisti sportivi assetati di «marchette», quindi tutti. Basta pagare puntualdignitosamente e possiamo mettere sotto anche Bocca o Montanelli. Lo so, non le pare strano…
C’è poi il settore delle cosiddette «iniziative speciali»: dal libro-strenna celebrativo del ventesimo scudetto Juventus, a uno «speciale» Monza in occasione del gran premio automobilistico, a rapporti con organizzazioni o sponsor per progetti di vario tipo con cui arricchire la loro presenza nel mondo dello sport. Come vede, caro Carraro, un gran casino destinato a ingigantirsi il giorno in cui qualcuno capirà che perfino nell’ambito dei giornalisti sportivi c’è da pescare qualche idea decente.
La scelta dei collaboratori viene fatta soltanto ed esclusivamente sulla base della mia (e dei miei tre soci) simpatia personale. In tanti anni di marciapiede sappiamo perfettamente (la associo) quali sono i giornalisti bravi, quelli modesti, chi becca la stecca e chi lavora seriamente e con competenza. C’è poi il discorso, non secondario, del linguaggio.
Non vengono ammessi coloro i quali scrivono «la palla attraversa tutta la luce della porta», «il centrocampista va a battere», «il ginocchio è in disordine» e via dicendo.
Magazine è nata nel febbraio scorso, senza sponsor, né grandi ambizioni se non quella di metterci in proprio per cavare qualche soddisfazione mantenendo le mani pulite. La metto al corrente soltanto oggi perché credo, dopo sei mesi, che si tratti di iniziativa seria. Prima non l’avrei giurato. Perché glielo dico?
Boh! Forse perché un domani potrebbe lavorarci anche lei, forse perché in tanti anni di conoscenza ci siamo (credo) sempre salutati cordialmente. Lo faccio un’altra volta.
Trenta domande a Sergio Zavoli
(Intervista mai realizzata)
1) Due che la conoscono bene (Federico Fellini e Adone Carapezzi) dicono di lei: ma chi gliel’ha fatto fare? Un compagno di infanzia e un vecchio collega non se l’aspettavano un Sergio Zavoli vestito da presidente. Sbagliavano?
2) È vero che da quando è «lì» pretende il lei anche dai vecchi amici?
3) Succede spesso alla Rai: quando uno è bravo, lo sistemano dietro una scrivania e buonanotte. Buonanotte anche per lei?
4) Perché non pronunciare anche in Tv la parola «puttana», visto che ormai è stata adottata anche negli asili nido?
5) Zavoli ovvero il socialista di Dio. E Craxi è il Dio dei socialisti?
6) Inchiesta sulla Rai-Tv, sceneggiatura di Sergio Zavoli. Da dove cominciano i tagli?
7) È più difficile realizzare un minuto di telegiornale sulla nebbia in Val Padana o un documentario sulla fame in India?
8) Mai pensato: se comandassi io… Voleva rivoluzione o riforme?
9) Nostalgia del video?
10) Meglio una serata con Vito Taccone o una cena con Emilio Colombo?
11) È vero che certi servizi devono piacere soprattutto alla moglie del Direttore?
12) Le Tv private: possono trasmettere tutto tranne le notizie. Dove la mettiamo la libertà d’informazione?
13) C’è qualche giornale in Italia che conta più della Rai-Tv?
14) In Italia si legge assai meno che in altri paesi cosiddetti evoluti. Allora, tanta radio, tantissima Tv. Ecco gli strumenti per raccattare voti, creare clientele. Così dicono i nemici e perfino qualche amico…
15) Una classifica dei più noti giornalisti italiani: Biagi, Montanelli, Scalfari, Bocca, Ronchey, Barbato, Bettiza. Chi altro?
16) In T...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Il libro
  3. L'autore
  4. Le parole nel silenzio di Marina Viola
  5. Sportivo sarà lei
  6. Personale 1
  7. Personale 2
  8. Trenta domande a Sergio Zavoli
  9. Quelli che…
  10. Sport è… (Ipotesi per una sigla)
  11. Risposte previste
  12. Ore 9: lezione di biliardo
  13. La moviola
  14. Ippodromo
  15. Dizionario della scommessa
  16. Milan 1
  17. Milan 2
  18. Inter 1
  19. Inter 2
  20. Quanto è bello fare il presidente nel calcio
  21. Secondo me la palla è ancora rotonda
  22. Tifosi
  23. Calcio
  24. Ciao «Bongio», ti ricorderemo
  25. Solo il regolamento ha sconfitto Marco Bollesan, gloria del rugby
  26. Il fotografo
  27. Zio Nick
  28. Il Meazza
  29. Dialogo tra due che non si vogliono compromettere
  30. Dialogo tra marito e moglie
  31. Il giornalista
  32. Leggenda
  33. Il baschetto
  34. Sardegna 1
  35. Sardegna 2
  36. Sardegna 3
  37. Il cacciatore
  38. Carpi
  39. Il camionista
  40. Disperazione
  41. Il calciatore
  42. La persona
  43. L’Angelo
  44. Voglia di tram
  45. Patetico 1
  46. Patetico 2
  47. Patetico 3
  48. Patetico 4 (terùn si diventa)
  49. Patetico 5
  50. Madrid
  51. La Stazione Centrale
  52. Cartoline
  53. La grana
  54. Il piedagogo
  55. Proposta per uno spot pubblicitario Ip
  56. Pallini
  57. L’uomo in fila
  58. La storia del Mago
  59. Nota ai testi
  60. Era lui. Un clamoroso sviluppo di Beppe Viola e Giorgio Terruzzi
  61. Se il giornalismo è di Marco Pastonesi
  62. Postfazione di Giorgio Terruzzi