Fabrizio Michele Galeotti
Il maresciallo
Copyright© 2020 Edizioni del Faro
Gruppo Editoriale Tangram Srl
Via dei Casai, 6 – 38123 Trento
www.edizionidelfaro.it
Prima edizione digitale: aprile 2020
ISBN 978-88-6537-660-7 (Print)
ISBN 978-88-5512-958-9 (ePub)
ISBN 978-88-5512-959-6 (mobi)
Ogni riferimento a persone, fatti e azioni contenute in questo romanzo vogliono essere del tutto casuali e completamente immaginarie. Eventuali concomitanze riconducibili a fatti, nomi e personaggi della realtà sono coincidenze del tutto involontarie e casuali di cui l’autore non si assume alcuna responsabilità.
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Il libro
In una calda giornata di fine agosto, all’improvviso appare un soggetto che gli ricorda un carissimo amico, Maresciallo dell’Arma, deceduto anni prima. La somiglianza è incredibile, sembra ricomparso dall’aldilà. Il susseguirsi nel tempo di queste strane apparizioni innesca il sospetto che sia ancora vivo. Inizia così l’indagine per la ricerca di spunti che possano avvalorare questa ipotesi. Una fortuita intercettazione di un messaggio cifrato via radio durante l’attività radiantistica, la sua passione, a poco a poco rivela una scomoda verità. Verrà così coinvolto in un intrigo internazionale in cui sarà protagonista attivo: fornisce proprie apparecchiature radio di logistica che saranno fondamentali per il compimento di azioni di antiterrorismo portate a compimento da truppe militari speciali. Dopo mille itrighi riuscirà a risalire alla vera identità di questa figura misteriosa.
L’autore
Fabrizio Michele Galeotti è nato nel 1951 a Carrara dei Marmi (MS). Oggi vive a Domegliara di Sant’Ambrogio Valpolicella (VR) dove, dal 1986, dirige un’infrastruttura di importanza strategica del comparto energetico nazionale alla quale ha partecipato alla progettazione e realizzazione. È alla sua prima esperienza editoriale, maturata per la volontà di pubblicare una storia radicatasi nel tempo nella sua mente. Altre esperienze parallele sono la scrittura di dispense e manuali per la formazione degli addetti ai processi industriali del settore energetico. Le sue passioni di sempre sono la storia del territorio coinvolto nel secondo conflitto mondiale, le radiotrasmissioni in onde corte, la radioastronomia e ricerca spaziale. Fa parte della grande famiglia dei radioamatori con il nominativo di IK3SCE.
Ad Alex, amico sfortunato
che mi ha lasciato con un grande vuoto dentro.
Il maresciallo
Premessa
Questo romanzo nasce da un’esperienza vissuta anni or sono ed è dedicato a un’amicizia nata da una simpatia immediata, sorta sin dal nostro primo casuale incontro.
Le esperienze condivise hanno lasciato segni indelebili nella mia memoria, i diversi momenti di coinvolgimento anche in situazioni dove ho avuto l’occasione di poter contribuire allo svolgimento del suo lavoro cui era particolarmente affezionato e dedito. Sappiamo che la vita è piena di incognite e, a volte, proprio l’essere estremamente concilianti e buoni può mettere in discussione i rapporti familiari, li può incrinare fino a provocare dispiaceri che possono arrivare ad avere non pochi effetti negativi sulla propria salute.
Il parrucchiere
Ormai non ne potevo più, erano settimane che Martina, in quella bollente estate, continuava a tormentarmi per portarmi dal suo parrucchiere unisex. Lo frequentava ormai da anni e mi descriveva con dovizia di particolari tutte le sue peculiarità e abilità professionali. In effetti era conosciuto da tutto il paese e anche nel mio ufficio tutti i colleghi, piano piano, erano divenuti suoi clienti con loro massima soddisfazione.
«Dai Martina, non esagerare! Lo hai sempre saputo che sono refrattario ai parrucchieri, non che abbia qualcosa contro questa categoria, ma da tempo non ho più la pazienza di andare, aspettare e sottopormi al loro taglio, quindi non tormentarmi così. Vorrà dire che se in futuro mi deciderò te lo dirò e mi prenoterai un appuntamento.»
Da anni oramai utilizzavo il mio barbiere del “reggimento” e mi trovavo molto bene. Il barbiere del reggimento al quale mi rivolgevo da qualche anno era mia figlia, Francesca, che interveniva periodicamente con una bellissima macchinetta tosatrice e faceva quello che poteva. Bene comunque, perché il mio look prevedeva capelli corti tagliati alla marines, come ero solito definirli, ma da qualche tempo lei era molto impegnata con il suo lavoro e quindi avere la sua disponibilità era divenuta cosa ardua. Non avevo nessuna intenzione di cambiare, un po’ per pigrizia e un po’ perché mi sentivo a disagio all’idea di andare da quel super parrucchiere. Pensai che, come accadeva spesso, le acque si sarebbero quietate poco a poco ma quella volta non fu così. Mi convinsi che fosse venuto il momento di dare una svolta epocale al mio aspetto salutando il caro barbiere reggimentale per affidarmi a qualcuno più alla moda.
Passarono alcuni giorni di calma nel caldo estivo che non voleva abbandonarci. Qui ai limiti della val Padana i bollettini meteorologici oramai erano diventati una continua ripetizione delle stesse cose: ulteriore ondata di caldo! Scrutavo continuamente le mie apparecchiature in stazione, ma anche queste non aggiungevano altro. Ma come? Neanche un piccolo temporale? Quell’anno stava marcando male con siccità e caldi estremi e iniziai a odiare il servizio meteo televisivo subodorando che mentissero per promuovere il turismo dei vacanzieri: weekend bellissimo, caldissimo e senza pioggia, confezionato su misura per coloro che lo vogliono passare al mare o in montagna e cercano la conferma che non siano previsti fenomeni temporaleschi o tutt’al più ci sia la possibilità di leggere spruzzatine rinfrescanti gradite anche nei luoghi di villeggiatura! Che barba! Aspettavo con Martina che calasse il sole impietoso per poterci sedere al fresco, si fa per dire, sotto il portico a scrutare l’orizzonte al tramonto con la speranza di individuare un qualcosa che il servizio meteo non avesse rilevato, ma nulla. Solo il canto dei grilli nella prima penombra serale e nulla più.
Anche quella settimana torrida stava volgendo al termine quando Martina annunciò, con quella sua solita aria di sfida che la caratterizzava quando prendeva una decisione unilaterale sapendo che non l’avrei presa bene: «Ho prenotato per domani mattina, andremo tutti e due da Piero e ti farai sistemare i capelli che ne hai bisogno. Vedrai com’è bravo e veloce, fidati!»
Sbottai.
«Martina, fa un caldo terribile e domani è sabato, non possiamo rimandare?»
«No, oramai è fatta e hai proprio bisogno di una bella tosata, quindi, ti prego, basta discutere!»
«Ok, va bene – sapevo che quando si intestardiva a quella maniera non c’era nulla da fare – l’orario dell’appuntamento?»
«Mezzogiorno.»
«Ma come? Ancor peggio, mezzogiorno di fuoco con quaranta gradi Celsius, da morire!»
«No, che dici? Hanno l’aria condizionata e ti troverai benissimo.»
Reclinai il capo sconfitto anche perché la situazione climatica faceva sudare le fatidiche sette camicie e decisi di desistere definitivamente.
La mattina seguente, ennesima giornata estremamente limpida e poco interessante per uno come me, appassionato di fenomeni meteorologici e, quindi, sempre in attesa di cambiamenti che possano annu...