CAPITOLO 1
I GRAFICI
COS’È UN GRAFICO
Il grafico dei prezzi riassume in un’unica immagine l’andamento del prezzo di un titolo e presenta:
•un asse orizzontale → asse dei tempi;
•un asse verticale → asse dei prezzi.
Titolo: in senso generico qualsiasi strumento finanziario, ovvero azione, obbligazione, valuta ecc.
I tipi di grafici maggiormente utilizzati sono:
•grafico lineare;
•grafico a barre;
•grafico a candele o “candlestick”.
Figura 1.1 Asse dei prezzi e asse dei tempi in un grafico dei prezzi
GRAFICO LINEARE O DI SOLA CHIUSURA
Descrizione
Il grafico lineare è costituito da una linea che unisce una serie di prezzi di un titolo rilevati in momenti successivi e presenta un solo valore nell’unità di tempo, dove per “unità di tempo” s’intende generalmente una seduta di Borsa (si veda anche, in questo stesso capitolo: Il timeframe) e per “valore”, normalmente, quello di chiusura della giornata di scambi.
Aspetto grafico
Nella figura 1.2, viene riportato un grafico lineare dei prezzi. Osservandolo è possibile facilmente farsi un’idea dello sviluppo dei prezzi nel tempo.
Figura 1.2 Grafico lineare dei prezzi di chiusura dell’indice Ftse Mib (realizzato con Visual Trader di Traderlink)
Come si costruisce
Il grafico si costruisce unendo fra loro, mediante una linea, i prezzi di un titolo; generalmente quelli di chiusura della seduta borsistica. Il risultato è una descrizione immediata dell’andamento di un titolo.
Come si utilizza
Il grafico lineare ha il vantaggio della semplicità e dell’immediatezza, poiché attraverso la sola successione delle chiusure di seduta di un titolo è possibile individuare subito la sua tendenza (si veda Capitolo 2: Cos’è un trend), scoprire se i prezzi stanno salendo o scendendo, individuare i punti di svolta e la presenza di formazioni grafiche (si veda al Capitolo 6: Cos’è una formazione grafica).
Il grafico lineare non è adatto ad analizzare in dettaglio i movimenti di breve termine, in quanto, mostrando un solo valore per ciascuna giornata di contrattazione, non dà modo di percepire come si è sviluppata e di vedere con precisione a che livello di prezzo si sono avute le inversioni di tendenza: il suo utilizzo migliore è nell’osservazione degli andamenti di lungo termine.
GRAFICO A BARRE
Descrizione
Il grafico a barre è costituito da una linea verticale che unisce il prezzo massimo e minimo rilevati in un certo periodo di tempo. Due brevi segmenti orizzontali indicano i valori di apertura e di chiusura. Questo tipo di grafico dà risalto all’ampiezza dell’escursione di prezzo tra massimo e minimo, ponendo poca evidenza ai valori di apertura e chiusura di seduta.
Aspetto grafico
Figura 1.3 Grafico a barre dell’indice Ftse Mib (realizzato con Visual Trader di Traderlink)
La figura 1.3 mostra un grafico a barre dei prezzi. A differenza di quello lineare, è possibile apprezzare ulteriori dettagli, come l’escursione dei prezzi nell’unità di tempo.
Come si costruisce
Il grafico a barre si compone di una successione di barre di prezzo. Generalmente, ciascuna di queste rappresenta l’evoluzione dei prezzi durante una singola giornata di contrattazione e si costruisce unendo fra loro il prezzo massimo e il prezzo minimo di giornata mediante una linea verticale. Normalmente, alla linea verticale si affiancano due brevi segmenti orizzontali: uno a sinistra, che individua il prezzo di apertura (inizio giornata), e l’altro a destra, che segnala invece il prezzo di chiusura (fine seduta). Il risultato d’insieme è un grafico che non solo descrive l’andamento del prezzo nel tempo, ma fornisce anche un’utile indicazione sulla volatilità di ciascuna seduta.
Volatilità: è l’ampiezza di variazione dei prezzi. Le sedute in cui la differenza dei prezzi tra massimo e minimo è superiore al normale (la barra verticale è più lunga della media delle barre) si definiscono “a elevata volatilità”; quelle in cui la differenza dei prezzi tra massimo e minimo è inferiore al normale (la barra verticale è più corta della media delle barre) si definiscono “a bassa volatilità” (per maggiori dettagli si veda il
Capitolo 4).
Nella figura 1.4, si possono osservare due barre verticali. Entrambe sono della stessa lunghezza. Ciò significa che la distanza tra massimo e minimo è la medesima. A differire è la posizione dei segmenti orizzontali:
•nella barra a sinistra, il trattino a sinistra è posto in basso, mentre quello a destra è posto in alto;
•nella barra a destra, il trattino a sinistra è posto in alto, mentre quello a destra è posto in basso.
Le due barre rappresentano:
•barra a sinistra → chiusura maggiore dell’apertura = seduta rialzista;
•barra a destra → chiusura minore dell’apertura = seduta ribassista.
Per riassumere: pur avendo massimi e minimi uguali, le due barre descrivono due sedute speculari; nella prima i prezzi sono saliti, dando luogo a una chiusura rialzista, nella seconda sono scesi, dando luogo a una chiusura ribassista.
Figura 1.4 Esempio di una barra rialzista e di una barra ribassista
Come si utilizza
Nel grafico a barre sono facilmente individuabili i punti d’inversione dell’andamento dei prezzi. È possibile anche comprendere con quale intensità si è sviluppata l’inversione e apprezzare lo sviluppo delle formazioni grafiche di breve, di medio e di lungo termine (si veda al Capitolo 6: Cos’è una formazione grafica). La lunghezza delle barre verticali consente, inoltre, di osservare la volatilità e individuare le sedute d’indecisione.
Con il passare del tempo, una volta acquisita una certa familiarità con questi grafici, sarà anche possibile apprezzare gli andamenti caratteristici ricorrenti di ciascun titolo, imparando a conoscere la loro personalità.
Nel corso di questa Guida s’incontrerà spesso il riferimento alla “personalità” dei titoli. Il paragone con il carattere umano non è una casualità, in quanto ogni titolo presenta nei suoi movimenti di prezzo delle caratteristiche uniche, che possono dipendere sia dagli aspetti legati all’andamento dell’attività sottostante (per esempio, business aziendale e ciclicità stagionali) sia dal comportamento degli operatori che sono soliti negoziare quello stesso titolo. Come le vicende della vita possono cambiare le persone, anche la personalità di un titolo non necessariamente manterrà inalterati nel tempo i propri tratti caratteristici.
Il grafico a barre è adatto ad analizzare con un buon livello di dettaglio i movimenti di medio/breve termine. È invece sconsigliato nell’osservare gli andamenti di lungo termine.
GRAFICO A CANDELE O “CANDLESTICK”
Descrizione
Il grafico a candele o “candlestick” vede le sue origini nel XVII secolo in Giappone, quando era utilizzato dai mercanti per annotare i prezzi di vendita del riso.
La parte principale è costituita da una zona verticale di maggiore spessore, che unisce il prezzo di apertura e di chiusura rilevati in un certo periodo di tempo e che, normalmente, corrispondono al prezzo d’inizio e fine giornata. Questa parte, che assomiglia molto a una candela, viene chiamata corpo, in inglese “body”, o “real body”, oppure talvolta “main body”.
Al di sopra e al di sotto del corpo si possono trovare due linee verticali, che uniscono apertura e chiusura con il massimo e il minimo di seduta e che vengono chiamate ombra superiore, o “upper shadow”,...