Rifugi e bivacchi. Gli imperdibili delle Alpi
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Rifugi e bivacchi. Gli imperdibili delle Alpi

Architettura, storia, paesaggio

Roberto Dini, Luca Gibello, Stefano Girodo

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  1. 352 pagine
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Rifugi e bivacchi. Gli imperdibili delle Alpi

Architettura, storia, paesaggio

Roberto Dini, Luca Gibello, Stefano Girodo

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Una selezione di oltre 50 strutture sull'intero arco alpino, introdotte da un saggio storico-critico e approfondite attraverso schede monografiche, corredate da un ricco materiale iconografico, in gran parte inedito. Collocati in contesti estremi dal punto di vista ambientale, gli 'imperdibili' condensano molteplici valori: storici, alpinistici, geografici, paesaggistici, architettonici, tecnologici, sociali. Un patrimonio collettivo da conoscere e valorizzare, per una frequentazione consapevole e per uno sviluppo responsabile della montagna.Indice dei rifugi: Rifugio Piero Garelli (1990 m) - Rifugio Vallanta (2450 m) - Rifugio Quintino Sella (2640 m) - Refuge du Glacier Blanc (2542 m) - Refuge du Promontoire (3092 m) - Refuge de l'Aigle (3450 m) - Rifugi al Col de la Vanoise (2515 m) - Rifugio Vittorio Emanuele II (2732 m) - Refuge des Conscrits (2580 m) - Refuge de la Tête Rousse (3167 m) - Refuge de L'Aiguille du Goûter (3835 m) - Refuge Joseph Vallot (4387 m) - Refuge des - Grands Mulets (3057 m) - Refuge du Couvercle (2687 m) - Refuge d'Argentière (2771 m) - Rifugio Francesco Gonella (3071 m) - Rifugio Franco Monzino (2590 m) - Bivacco Giusto Gervasutti (2835 m) - Rifugio Cesare Dalmazzi (2590 m) - Bivacchi tipo Ravelli e Apollonio - Bivouac du Dolent (2667 m) - Grassenbiwak (2650 m) Stockhornbiwak (2598 m) - Bivacco Bruno Ferrario (2184 m) - I rifugi dell'Heimatschutz - I rifugi di Jacob Eschenmoser - Cabane Eugène Rambert (2580 m) - Cabane du Vélan (2642 m) - Wildstrubelhütte (2793 m) - Cabane de Tracuit (3256 m) - Mischabeljochbiwak (3855 m) - I rifugi del Cervino - Rifugio Ottorino Mezzalama (3036 m) - Monte Rosa Hütte (2883 m) - Capanna Osservatorio Regina Margherita (4554 m) - Finsteraarhornhütte (3028 m) - Dammahütte (2439 m) - Planurahütte (2947 m) - Grünhornhütte (2448 m) - Capanna Cristallina (2575 m) - Capanna Cadagno (1987 m) - Terrihütte / Camona da Terri (2170 m) - Rifugio Damiano Marinelli - Luigi Bombardieri (2813 m) - Rifugio Marco e Rosa De Marchi - Agostino Rocca (3609 m) - Tschiervahütte / Chamanna da Tschierva (2584 m) - Rifugio ai Caduti dell'Adamello (3040 m) - Rifugio Mantova al Viòz (3535 m) - Rifugio Francis Fox Tuckett - Quintino Sella (2272 m) - Rifugio Tommaso Pedrotti - Tosa (2491 m) - Rifugio Vajolèt (2243 m) - Rifugio Ponte di Ghiaccio / Edelrauthütte (2545 m) - Rifugio Venna alla Gerla - Europa / Landshuter Europahütte (2693 m) - Rifugio Monzoni - Torquato Taramelli (2046 m) - Rifugio Nuvolau (2574 m) - Olpererhütte (2389 m) - Stüdlhütte (2802 m) - Schiestlhaus am Hochschwab (2156 m) - Bivacco allo Stol (1580 m) - Bivacco al Kotovo Sedlo (2000 m) - Bivacco Pavle Kemperle (2104 m) - Bivacco allo Skuta (2070 m) - Bivacco al Kanin (2260 m).

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Informazioni

Editore
Hoepli
Anno
2018
ISBN
9788820385248
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In apertura: Foto studio Bertarione
RIFUGIO PIERO GARELLI (1990 m)
Pian del Lupo, Valle Pesio, Alpi del Marguareis (Alpi Liguri), Chiusa Pesio (CN), Italia
 
FONDAZIONE/RISTRUTTURAZIONI/RIEDIFICAZIONI: 1949 – 1962 – 1968 – 1990
POSTI LETTO: 90
PROPRIETÀ: Club Alpino Italiano – sezione Mondovì
ACCESSO: da Pian delle Gorre (Chiusa Pesio), 2 ore, E
Sorge in punto panoramico su un pianoro prativo a cavallo tra il Vallone del Marguareis e la Valletta di Sestrera, nel territorio del Parco naturale del Marguareis, al cospetto dell’imponente versante nord del gruppo omonimo che, per la composizione calcarea delle proprie rocce, richiama in parte un ambiente dolomitico. Nonostante la quota relativamente bassa, infatti, lo scenario vive del contrasto tra i ridenti declivi a pascolo e i severi contrafforti rocciosi, su cui sono tracciati itinerari alpinistici e sci-alpinistici, oltre a numerosi percorsi escursionistici e speleologici assai frequentati.
In memoria dell’avvocato alpinista, presidente del CAI Mondovì e attivo durante la Seconda Guerra Mondiale nella Resistenza (morto nel 1945 nel campo di concentramento di Mauthausen), nel 1949 la sezione locale del CAI assembla in loco e riatta, nella caratteristica forma di semibotte, un prefabbricato metallico residuato bellico in grado di ospitare 18 persone. Ristrutturato nel 1962, il rifugio è considerevolmente ampliato nel 1968, inglobando la struttura preesistente in un sistema di due volumi a capanna, dalla falda molto spiovente.
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A destra: Prospettiva (Gian Mario Bertarione)
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Sezione trasversale (Gian Mario Bertarione)
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Pianta primo piano (Gian Mario Bertarione)
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Prospetto est (Gian Mario Bertarione)
Prospetto sud (Gian Mario Bertarione)
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Il rifugio del 1968
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Nella pagina a fianco: Foto studio Bertarione
Completamente distrutto da un incendio nel 1987, è ricostruito dall’anno seguente su progetto dell’architetto Gian Mario Bertarione. Con diverse altezze di colmo, una serie di volumi prismatici a sezione triangolare quasi equilatera – dunque dall’accentuata pendenza, date le abbondanti nevicate nella zona – richiamano i frastagliati profili circostanti, conferendo valenza iconica al manufatto. Le falde, di cui quella settentrionale è unica, sono rivestite di lamiera e poggiano sull’unitario basamento in pietra, rientrato rispetto agli spioventi della copertura. Una struttura in vetro e acciaio funge da serra solare e filtro d’ingresso che ospita le scale e i guardaroba, separando i locali invernali posti a est (spazio cucina al livello inferiore e 12 posti letto a quello superiore) dal corpo principale, a ovest. Gli spazi interni sono prevalentemente rivestiti in legno.
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Foto studio Bertarione
 
DELLO STESSO PROGETTISTA
Allo studio cuneese di Gian Mario Bertarione si devono molti progetti di ristrutturazione e ampliamento per diversi rifugi del territorio provinciale: oltre al Quintino Sella al Monviso (cfr. scheda), quelli per il Rifugio Dante Livio Bianco nel Vallone della Meris (1910 m) – in più riprese, dal 1970 al 2002 – e, in alta Valle Gesso (Valdieri), quelli per il Rifugio Lorenzo Bozano (2453 m) nel 2000 e per il Rifugio Franco Remondino (2430 m) nel 1999. Anche in quest’ultimo caso, ritorna il tema del volume vetrato che funge al contempo da ingresso, snodo distributivo, serra solare e fulcro tra preesistenza e ampliamento.
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In apertura: Foto Maurizio Momo
RIFUGIO VALLANTA (2450 m)
Lago della Bealera Founsa, Vallone di Vallanta, Alpi del Monviso (Alpi Cozie), Pontechianale (CN), Italia
FONDAZIONE/RISTRUTTURAZIONI/RIEDIFICAZIONI: 1988
POSTI LETTO: 75
PROPRIETÀ: Club Alpino Italiano – sezione Saluzzo
ACCESSO: da Castello (Pontechianale), 2:30 ore, E
In testata al vallone omonimo, ai piedi dell’imponente parete nord-ovest del Monviso, si trova uno dei più significativi interventi contemporanei per qualità architettonica nelle Alpi occidentali, punto tappa per il frequentatissimo tour del Monviso e avamposto per diverse ascensioni classiche nell’area. Progettato dagli architetti torinesi Maurizio Momo e Giuseppe Bellezza, il rifugio è completato attraverso un cantiere durato più di dieci anni, dalle fasi preliminari di progetto del 1977 fino all’inaugurazione avvenuta nel 1988. Una traiettoria che mostra come la realizzazione dei ricoveri in quota scaturisca spesso da volontà e processi partecipati “dal basso”, attraverso iter lunghi e intrinsecamente complessi per diversi fattori, come il reperimento di risorse, la mediazione tra le esigenze operative, le sollecitazioni imposte dal contesto, le possibilità della committenza. Il cantiere, grazie al lavoro sistematico nei mesi estivi delle maestranze e dei molti volontari, è portato avanti con tecnologie costruttive tradizionali, padroneggiabili anche da operatori non specializzati: la muratura perimetrale portante è realizzata con pietra reperita sul posto; la maglia strutturale interna, gli orizzontamenti e il tetto sono composti da calcestruzzi e malte i cui inerti vengono estratti direttamente dal piccolo lago artificiale adiacente. Lo specchio d’acqua è ricavato in precedenza proprio per l’approvvigionamento dell’energia necessaria al cantiere e alle utenze del rifugio attraverso una cen...

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