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Trasforma la tua vita attraverso il movimento
Informazioni su questo libro
Oggi il troppo benessere ci sta uccidendo: molti di noi conducono una vita sedentaria e piena di eccessi, caratterizzata da un'alimentazione artificiale e soprattutto abbondante rispetto a ciò di cui abbiamo realmente bisogno per vivere. Alla lunga tutto questo porta alla malattia, facendoci accumulare chili di troppo e sentire sempre più sfiduciati e a disagio con il nostro corpo. Le persone sane e sportive hanno, invece, delle abitudini completamente diverse: si nutrono, si muovono e pensano diversamente. Lo scopo di questo libro è quello di renderti consapevole dello stato fisico e mentale in cui ti trovi e di far emergere in te la motivazione necessaria alla tua trasformazione. Imparerai strategie semplici e pratiche da applicare subito alla tua vita, per rimetterti in forma e recuperare autostima e sicurezza di te. Segui i consigli per nutrirti correttamente e per prepararti a correre: scopri come aumentare resistenza, flessibilità, tonicità e sfidati con l'obiettivo della mezza maratona. Diventa chi vuoi essere.
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MOTIVAZIONE
Essere in forma non significa per forza essere in salute. Anzi, una buona forma fisica potrebbe nascondere qualche insidia in quanto presuppone, infatti, l’abilità di svolgere attività atletica. La salute è definita, invece e in modo meno specifico, come lo stato in cui tutti i sistemi del nostro corpo funzionano in condizioni ottimali. Se riuscirai a essere in forma ma non in salute, probabilmente non vivrai abbastanza a lungo per apprezzare in toto le tue capacità fisiche.
Fermo restando che una è la conseguenza dell’altra, a quale delle due dài la precedenza?
“La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.”
Arthur Schopenhauer
I rischi della sedentarietà
Le statistiche parlano chiaro: siamo troppo sedentari.
Considerando la popolazione dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, si riscontra che i bambini in sovrappeso sono 14 milioni, mentre quelli obesi sono 3 milioni. L’Italia detiene il primato dei bambini più obesi d’Europa che poi diventano adulti obesi, se non sono educati in modo opportuno.
Un’alimentazione corretta e una giusta quantità di attività fisica sono alcune delle soluzioni necessarie per vivere meglio. L’automatizzazione di molti processi ha apportato grandi progressi nel campo industriale e non solo, ma ha ridotto sensibilmente le opportunità di movimento quotidiano svolto spontaneamente.
È stato stimato che in un anno la telefonia cellulare ci porta a percorrono circa 16 chilometri in meno ogni anno, che l’uso del telecomando della televisione comporta circa 1.800 movimenti in meno e che l’apertura automatica di un garage ci evita di entrare e uscire dalla nostra auto dalle 700 alle 1.400 volte. Purtroppo la riduzione del movimento spontaneo è sempre più profondamente radicata nelle abitudini quotidiane delle famiglie ed è stato possibile verificare come lo stile di vita sedentario dei genitori sia in grado di ripercuotersi negativamente su quello dei figli. L’obesità infantile è infatti favorita anche dalla pratica di giochi sedentari e dal tempo libero dagli impegni scolastici trascorso guardando la televisione o usando videogiochi e computer: è accertato che esiste un rapporto diretto tra ore di esposizione alla televisione e comparsa dell’obesità nelle fasce di età giovanile. In tal senso è stato possibile verificare che le nuove generazioni ignorano quasi del tutto i giochi tradizionali, basati sul movimento, che in passato impegnavano gran parte del tempo libero dei ragazzi e delle ragazze e che da piccola praticavo anch’io (Massacesi, 1995).
Il movimento è una delle capacità dell’essere umano, che negli ultimi decenni si è però ridotta notevolmente a vantaggio della sedentarietà. L’adozione di uno stile di vita sedentario, al pari delle errate abitudini alimentari, del fumo e dello stress, è uno dei principali indiziati tra qui fattori ambientali che favoriscono e causano le malattie del metabolismo.
Con l’eccezione di atleti e sportivi, sembra che tutti o quasi abbiano un buon motivo o una scusante per non fare attività fisica, e non mi riferisco ad allenamenti estenuanti da olimpionico, ma della minima attività salutare che garantisce al nostro organismo quel movimento che ne ha caratterizzato l’evoluzione. Possiamo frenare questo regresso iniziando a fare le scale invece di usare l’ascensore, muovendoci a piedi, per quanto possibile, anziché usare l’automobile anche per percorrere pochi metri. Chissà quante volte hai già sentito tali raccomandazioni e, se già soffri di piccole patologie legate all’ipocinetismo (mancanza oppure scarsità di movimento) le avrai sicuramente sentite dire anche dal tuo medico. Indubbiamente vi sono persone realmente indaffarate, che hanno famiglia, figli e anziani da accudire oltre a pressanti impegni lavorativi. Sono problemi reali che, in alcuni periodi della vita, rendono più difficile salvaguardare il proprio benessere. Sta di fatto, tuttavia, che l’italiano medio passa davanti alla Tv tre ore al giorno! E se ne impiegasse solo una per il proprio benessere?
Potrebbe essere un buon esempio da trasmettere, in primis ai propri figli. Fare qualcosa per il proprio ben-essere non è né faticoso né complicato, e a volte può bastare persino una passeggiata nel bosco più vicino a casa. Le domande giuste che ti puoi porre sono: “Come posso fare in modo che il mio sistema cardiocircolatorio resti sempre attivo e funzionante e che la mia muscolatura sia sempre tonica e forte? Come posso rifornire ogni cellula del mio corpo con l’ossigeno e il nutrimento necessari e come posso equilibrare lo stress?”.
La maggior parte delle persone è consapevole della necessità di fare movimento, ma continuano a procrastinare: “Da domani inizio”. Sono coloro che chiamo simpaticamente gli “sportivi del domani”.
“La pigrizia non è altro che l’abitudine di riposarsi prima di essere stanchi”.
Jules Renard
Lo sport come farmaco
Ti capita mai di essere pervaso da una sensazione di leggerezza, di benessere, di rilassamento dopo una bella camminata, una corsa o, comunque, dopo un bell’allenamento nel tuo sport preferito?
Il tuo corpo ha un suo modo di incrementare il proprio benessere e di suscitare una sensazione di felicità. Possiamo provare a stimolarlo noi dall’esterno attraverso mezzi poco legali e molto problematici dal punto di vista della salute (per esempio, le droghe) oppure ricorrere a un metodo più semplice, con cui il tuo corpo ti fa capire quanto stia bene ogni volta che lo tieni in movimento. Negli ultimi tempi si parla molto delle cosiddette endorfine – gli “ormoni della felicità” – e vi sono diversi studi scientifici che dimostrano come l’attività fisica sia in grado di stimolare la loro produzione.
Un mio amico quarantenne è un triatleta che si diverte ad andare in giro per il mondo competendo in gare fisiche estreme, i cosiddetti Ironman. In questo momento, proprio mentre stai leggendo queste pagine, ne ha già portati a termine ben dieci. Un giorno gli ho domandato: “Ma perché ti alleni e ti metti alla prova così tanto?” e la sua risposta è stata: “Perché mi piace faticare”. È un bell’esempio degli effetti prodotti dall’attività sportiva ed è la scintilla che dà il via alla maggioranza degli sportivi, come runner, ciclisti, sciatori, nuotatori. In generale, non si aspettano di sicuro una medaglia o un premio per il loro impegno, che spesso è ammirevole. perché il loro compenso è una sensazione di benessere fisico, nonché il piacere di avere movenze armoniche e fluide, il gusto della velocità e quello di realizzare quei minimi miglioramenti che corrispondono di volta in volta a una piccola vittoria.
Quante volte corro anch’io per il semplice piacere di farlo! Il più delle volte capita molto presto nella mattina, quando la corsa ha un effetto che trovo energizzante, mentre riservo gli allenamenti specifici al tardo pomeriggio o alla pausa pranzo. E pensare che da piccola ero una bambina davvero molto pigra!
Oltre all’effetto sulla psiche e sul benessere in generale, lo sport e l’attività fisica agiscono da veri e propri farmaci al pari dell’alimentazione. L’osteoporosi, l’ipertensione, l’obesità, la iperglicemia, la ipertrigliceridemia e le malattie cardiovascolari possono essere trattate e tenute sotto controllo attraverso un’attività fisica moderata e costante che, in alcuni casi, può addirittura risparmiare l’uso e abuso di farmaci.
È una realtà che ho vissuto in prima persona: lo sport mi ha permesso di ritrovare una buona forma fisica dopo essere partita da una prima situazione di sovrappeso piuttosto critica e, in seguito, da un’altrettanto – o forse ancor più grave – condizione di sottopeso. Soprattutto, mi ha permesso di ritrovare una buona salute e un ottimo equilibrio con me stessa. Anche per questo me ne sono innamorata e ho deciso di trasformare questa mia passione in professione. Inoltre, vi sono molti esercizi e attività usati nella riabilitazione medico-sportiva oppure a scopo preventivo: ne è un esempio la ginnastica posturale, importantissima sia per la persona sedentaria sia per lo sportivo.
Ti capita mai di accorgerti che una parte del tuo corpo – per esempio, il bicipite del braccio destro – è più forte della sua controparte sinistra? La ginnastica posturale, come anche l’allenamento funzionale, ha il compito di ristabilire gli equilibri muscolari e la funzionalità articolare di tutto il corpo.
La medicina è concorde nell’affermare che i rischi connessi all’attività sportiva sono ampiamente inferiori rispetto a quelli del non praticarla.
Lo sport e la corsa per alleviare lo stress
Lo sport fa bene al corpo e alla mente. Migliora il tono dell’umore perché il nostro corpo libera endorfine e serotonine capaci di contrastare l’ansia e la depressione. Si riarmonizza il battito del cuore che, come sappiamo, tende ad accelerare nei momenti di stress causando ansie e paure.
In seguito ai miglioramenti fisici del corpo, la mente tende ad allontanare i problemi rendendoli meno assillanti e, allo stesso tempo, tende a vedere con maggiore tranquillità le preoccupazioni di tutti i giorni in modo da poterle affrontarle con serenità. È come se vi fosse un maggior senso di sicurezza.
La corsa spesso aiuta a trovare soluzioni e opportunità, perché è un momento che trascorri con te stesso per pensare, mentre il tuo corpo è impegnato in un movimento automatico e quasi istintivo. L’ho sperimento io stessa più volte: quando esco di casa e corro per il puro piacere di farlo, rientro con un’idea nuova, con un nuovo video da preparare, con una nuova soluzione da attuare.
Lo sport e la corsa permettono di regolarizzare il respiro, che invece nei momenti di ansia e di paura tende a farsi corto e superficiale. Quando si fa attività fisica si scaricano le tensioni muscolari accumulate nei momenti di stress, senza il rischio di strappi o di stiramenti.
Lo sport per l’autostima
Tutte le attività sportive che ho praticato fino ad oggi hanno contribuito allo sviluppo della mia personalità dal momento in cui ho iniziato a viverle come parte integrante della mia vita.
Da ragazzina sono sempre stata una “secchiona” a scuola e questo era per me l’unica fonte di soddisfazione e di autostima in una fase della mia vita piuttosto difficile: ero una persona estremamente timida, isolata, depressa e anoressica. In sintesi, ero sola.
La corsa mi ha fatto capire che è bello mettersi alla prova anche in altri ambiti oltre a quello dello studio. Ho capito di avere molte risorse che potevano emergere, ho capito di essere fisicamente forte e ciò mi ha aiutato a fortificare anche la mia mente.
Lo sport come “palestra di vita” è un importante strumento educativo, che permette sia di mettersi in gioco nel rapporto con gli altri secondo modalità espressive genuine e autentiche sia di scoprire le proprie risorse e oltrepassare i propri limiti. È anche una forma di “educazione sociale” che aiuta a inserirsi nella società e a rispettarne le regole, i valori e i comportamenti attesi.
“Il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie a essa.”
Alex Zanardi
Lo sport: lezioni per la vita
Non sono le medaglie che colleziono a casa a motivarmi nel continuare a gareggiare. Sono le esperienze e le lezioni imparate che fanno sì che io continui a mettermi alla prova.
Non serve correre 42.195 metri per poter applicare alla nostra vita quotidiana alcune delle importanti lezioni che la corsa ci regala.
Quando corri a lungo può succedere di tutto: dalla vocina interna che ti dice: “N...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Prefazione di Roberto Cerè
- Introduzione di Luciano Rizzo
- Premessa
- Pilastro 1 - Motivazione
- Pilastro 2 - Nutrizione
- Pilastro 3 - Preparazione
- Conclusione
- Bibliografia e indirizzi utili
- Ringraziamenti