Strategie per decidere e agire
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Strategie per decidere e agire

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Strategie per decidere e agire

Informazioni su questo libro

Un libro per tutti coloro che hanno bisogno di prendere una decisione e di capire perché si decide (e perché non si decide). Qui troverai 101 strategie che ti aiuteranno a fare le scelte necessarie e a dominare: i rimorsi per aver deciso; i rimpianti per non aver deciso; i dubbi per non sapere cosa decidere. In meno di due ore potrai padroneggiare le migliori strategie utilizzate da coloro che nella vita hanno avuto successo.

Domande frequenti

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Informazioni

INTRODUZIONE

QUAL È IL LIVELLO DI QUALITÀ DELLE TUE SCELTE?
Voglio proprio cominciare da questa importante domanda! Sì, perché se sei in grado di parlarti in questo modo, puoi prendere consapevolezza del punto in cui ti trovi ed è più facile capire dove vuoi andare.
A cosa dai più valore? Alla tua vita o a tutto il resto? Magari a un acquisto, a un viaggio, a una casa e così via? Comincia a ragionare come se dovessi fare una scelta ora.
Forse pensi che non sia il momento per prendere una decisione? In realtà lo hai già fatto: hai scelto di prendere in mano questo libro tra tutti gli altri che avevi di fronte.
E allora mi chiedo: “Perché lo hai scelto?”.
Forse hai letto la quarta di copertina o lo hai semplicemente visto e preso in mano, ma hai fatto una scelta nel momento stesso in cui hai compiuto quell’azione. È scattato qualcosa dentro di te, che ha mandato un impulso alla tua mano affinché prendesse proprio questo libro.
Cosa ha fatto scattare quell’impulso? Forse sei stato attratto dalla copertina o forse sentivi di aver bisogno di un aiuto esperto che ti facesse capire proprio l’“argomento decisioni” e ti ci sei imbattuto “casualmente”. Oppure è stato per via della tua esperienza passata, che forse non ti ha soddisfatto o l’ha fatto solo in parte dal punto di vista delle decisioni che hai preso e del come le hai prese. O forse questo è per te il momento in cui devi prendere una decisione proprio importante (Stai per divorziare? Non stai per divorziare? Tuo figlio va a scuola e vorresti aiutarlo a scegliere?). Può essere accaduta qualsiasi cosa: magari è un momento particolare della tua vita – che ti porta a dover prendere una decisione e quindi stai pensando come fare – e ti è capitato tra le mani proprio il libro giusto o infine può essere stato un puro caso.
Dove voglio portarti con questo ragionamento? A un livello maggiore di consapevolezza, che ti faccia capire come ogni momento della tua vita quotidiana è letteralmente costellato di decisioni e di scelte. Perciò mi chiedo se tu abbia chiara l’importanza di saper decidere e di saper scegliere.
Ma andiamo ancora un po’ avanti. Cosa significa “scegliere”? Semplificando al massimo, scegliere significa “perdere qualcosa”, “uccidere l’alternativa”: ogni volta che decidi qualcosa rinunci, infatti, a qualcos’altro. Sei d’accordo con me? Vai in vacanza al mare anziché in montagna, compri un’auto sportiva anziché una station wagon, vai a vivere in campagna anziché in città…
La tua vita è un insieme di “istanti di scelta”. Ogni volta che prendi una decisione, compi una serie di scelte. Ogni volta che sei di fronte a un bivio, scegli e l’insieme di queste scelte ti conduce esattamente al punto in cui ti trovi nel presente, che ti piaccia o no. Tuttavia, giuste o sbagliate per te, sono state decisioni comunque importanti, perché hanno contribuito a creare la tua esperienza e lo stesso vale per l’esperienza di tutti, anche nelle relazioni commerciali. Proprio per questo è importante saper comunicare bene la nostra unicità e le nostre caratteristiche (il brand), ossia saper spingere altri a voler conoscere chi siamo e cosa facciamo.
Tutto ciò riguarda direttamente anche te perché tra le decisioni più importanti per migliorare la tua vita ci sono senza dubbio quelle che riguardano la sfera economica, il denaro, perché a molti capita di avere il pensiero di come arrivare a fine mese.
Magari hai un sogno nel cassetto e vorresti decidere di fare della tua passione il tuo mestiere, oppure stai già lavorando bene ma gli affari non vanno più come prima, soprattutto se sei un imprenditore o un libero professionista, e non sai se le decisioni che stai prendendo per il tuo business funzioneranno.
Forse ti stai chiedendo come gestire al meglio il tuo marketing perché nell’era di internet, ed in particolare del video branding, il vecchio passaparola è morto.
Ma come fai a scegliere cosa fare e come farlo? Ti servono delle strategie semplici, rapide ed efficaci.
Detto questo, sarai curioso di sapere anche perché alcune scelte sono per così dire “automatiche” e altre sono mosse invece da qualcosa che forse potremmo chiamare libero arbitrio. Perché a volte decidiamo in maniera impulsiva e a volte dopo un ragionamento? E perché a volte alcune decisioni automatiche si dimostrano sbagliate, mentre altre volte risultano le più idonee rispetto a una decisione presa con un forte ragionamento, che poi magari non dà risultati?
Magia? No. Le scelte non sono qualcosa di magico.
E allora? Sono i nostri cervelli e le nostre esperienze che generano le scelte e possibili interferenze cerebrali possono mutare il modo in cui scegliamo e, di conseguenza, la nostra vita.
Ognuno di noi è infatti condizionato dal presente, dal passato e prende decisioni senza conoscere il futuro. Questo orientamento al passato, al presente o al futuro varia in funzione delle culture e probabilmente delle religioni, ma sta di fatto che tutti noi prendiamo le nostre decisioni (e qualche volta anche quelle di altri, a seconda del ruolo che ricopriamo) senza sapere quali possano essere poi le conseguenze future1.
Questo è un altro punto molto importante: ogni essere umano prende decisioni senza sapere con certezza quali saranno gli effetti futuri, mentre spesso è molto bravo a dire che la scelta è giusta o sbagliata a posteriori. Il pensiero che scatta di solito è una valutazione del tipo: “Se avessi deciso in questo modo anziché in quell’altro, allora avrei…”. Ti capita mai di pensarla così?
Attenzione, non tutti coloro che fanno questa riflessione sono necessariamente pentiti della decisione presa, ma magari si rendono conto, quando ormai è tardi, che avrebbero ottenuto risultati migliori se avessero deciso diversamente.
Insieme alla consapevolezza – che ora desideri acquisire – di come si prendono le decisioni, è necessario portare con te anche la flessibilità di pensiero oltre che di azione.
Il punto, tienilo bene a mente, è come diventare bravi nel prendere le decisioni migliori, riducendo il più possibile il rischio di prendere quelle sbagliate o di non saper gestire o sostenere le decisioni prese. Tutto questo perché per un essere umano scegliere non è affatto qualcosa di facoltativo!
Tutti i risultati, soddisfacenti o meno, tutte le azioni e “non azioni” sono frutto di una scelta! E ogni scelta è una decisione. Anche la “non decisione” è una decisione! O meglio: anche quando pensi di non decidere, stai in realtà decidendo di non decidere e perciò stai decidendo. Ci sei?
Spero di sì, perché non tornerò su questo punto. Voglio farti ragionare a un livello più alto e soprattutto più utile per te. Voglio darti dei suggerimenti pratici, che possano aiutarti in particolar modo davanti alle condizioni avverse nelle quali ti troverai a decidere. Per quanto mi riguarda, la decisione importante non è quella presa in situazioni normali e semplici, quando puoi ragionare con calma e hai tutto il tempo di compiere una scelta alle condizioni più vantaggiose. La decisione importante, con cui potrai sfruttare al meglio ciò che leggerai in questo libro, è quella da prendere in momenti più difficili, quando il vento soffia contrario!
Con questo libro voglio metterti in condizione di poter avere a disposizione tante frecce al tuo arco, tanti modelli decisionali da poter applicare a seconda delle interferenze che arrivano dall’esterno, cioè quando la vocina che è dentro di te ti dirà cose del tipo: “Non me l’aspettavo… Non ho tempo di prendere tutte le informazioni che vorrei… Adesso come faccio a decidere?”. Ecco, in quel caso sono pronto a scommettere che potrebbe esserti molto utile avere a disposizione tutte quelle frecce, per scegliere quella che può essere più utile per prendere una decisione con rapidità.
ALT! Rileggi l’ultima frase: scegliere quale delle frecce scoccare non è già forse una decisione presa rapidamente? Proprio così! È questo il segreto del fare pratica nella pratica. Affinché tu possa diventare sempre più abile nel prendere buone decisioni rapidamente, ricorda per ora che la rapidità decisionale è il primo pilastro fondamentale che sorregge una buona decisione. Ti piace l’idea? Ecco il motivo per il quale sono sicuro che apprezzerai come è strutturato questo libro, soprattutto nella parte delle sue 25 strategie per decidere.
Il secondo pilastro fondamentale è quello che sorregge una buona decisione presa rapidamente in condizioni particolari e difficili, come dicevamo. Ti prometto che non entrerò mai nel merito delle tue decisioni e non ti dirò mai cosa decidere. Avrai però a tua disposizione 25 “filtri” per farlo, strumenti concreti da poter usare a tuo piacimento per passare rapidamente da uno stato di indecisione a uno di decisione.
Spesso si prendono decisioni sbagliate perché non si hanno a disposizione tutte le informazioni di cui si ha bisogno e perché il futuro è pieno di sorprese. Se tu avessi la possibilità di studiare tutto dell’argomento sul quale devi decidere, sicuramente abbasseresti quel gap, quel differenziale di incertezza. Probabilmente non potresti annullarlo, ma se diventassi molto esperto avresti di sicuro maggiore autorevolezza2.
Se tornerai per un attimo alla prima domanda che ti ho fatto (“Qual è il livello di qualità delle tue scelte?”) scoprirai che molte non sono state proprio perfette. Se è così, fai pace con te stesso perché la perfezione non è possibile.
D’altra parte, se conosci il “metodo” con il quale si prendono le decisioni e le “trappole”, chiamiamole così, nelle quali potresti cadere nel prendere le tue, puoi diventare più abile nel decidere senza farti attirare nei trabocchetti più comuni. Partendo dal presupposto che ciò che hai deciso finora o che deciderai in futuro potrebbe non essere perfetto, potresti prendere decisioni diverse oggi e nel futuro se avessi un metodo e una conoscenza delle principali trappole in cui si può cadere, e nelle quali sei forse caduto anche tu in passato.
RICORDA, decidere è una delle attività che ognuno compie tutti i giorni e l’insieme delle tue scelte – compreso il non scegliere o far scegliere altri al posto tuo – determina molto del tuo destino.
Allora, se questa attività è così importante, è necessario capire perché molte persone – pur desiderando cambiare cose come lavoro, stile di vita, abitudini alimentari eccetera – decidono di non decidere. Quanti si riempiono di buoni propositi, soprattutto all’inizio dell’anno, e poi non muovono un dito per trasformarli in obiettivi concretamente realizzabili? Cosa si cela dietro a tutto questo? Qual è il fattore critico che sta alla base di una decisione? Qual è il vero problema? Perché certe decisioni sono immediate, istintive, e altre così complicate da prendere? Le decisioni intuitive (prese con l’emozione, a sensazione) si contrappongono a quelle ragionate (prese con la logica, per riflessione).
Per poter dare una risposta alle domande che mi sono posto, ho studiato come si sviluppa in noi il processo decisionale3.
Non voglio annoiarti con discussioni teoriche e scientifiche, ma permettimi soltanto di darti alcune informazioni, frutto degli studi che mi hanno condotto a maturare una convinzione molto profonda: il processo che scatta quando ogni essere umano si trova a decidere è generalmente ben scandito.
L’innesco è dato da uno stimolo, interno o esterno, che arriva e ci suggerisce il dubbio di voler cambiare qualcosa. In altre parole, il punto fondamentale di avvio del processo decisionale si trova nell’impulso che chiamerò “stimolo”.
Posso dire poi di essere d’accordo con quel filone di studi che ritiene che quello che chiamiamo “stimolo” passi attraverso due macroaree: la prima è l’area del problem solving (“soluzione del problema”) e la seconda è quella del decision making (“presa di decisione”).
Problem solving
Decision making
Ogni area si divide a sua volta in tre momenti chiave. La “soluzione del problema” prende avvio dalla percezione, prosegue nella diagnosi e termina nella ricerca. Quest’ultima è seguita dalla “presa di decisione”, che dalla valutazione conduce alla scelta e infine alla verifica.
Ti sto spiegando tutto questo per farti capire cosa fa fisiologicamente il tuo cervello in un istante, in maniera veloce e istantanea. È attraverso questo processo che anche tu prendi le tue decisioni senza rendertene conto. È questo il metodo con il quale un essere umano elabora un’informazione decisionale.
Data la sua importanza, cerchiamo allora di chiarire meglio il processo spendendo due parole su ogni fase. Iniziamo dal problem solving.
Problem solving
Percezione
Diagnosi
Ricerca
La percezione è la fase iniziale, l’identificazione del problema.
Il problema si riconosce nell’esistenza di un gap tra risultati attesi e risultati ottenuti, cioè di un differenziale – probabilmente generato da un cambiamento inatteso – verificatosi nella situazione da gestire. Quando si verifica questo gap, e l’individuo sente che oltrepassa una determinata soglia, allora sorge l’esigenza di dover prendere una decisione.
È chiaro che questa soglia è del tutto soggettiva ed è altrettanto vero che anche tu puoi lavorare per alzare o abbassare questo limite minimo, oltre il quale scatta anche in te l’esigenza di decidere (per esempio di uscire da una situazione e andare verso un’altra). A forza di lavorarci su, potresti diventarne esperto e l’esperienza può far diminuire in te l’identificazione di questo gap. La percezione del problema può essere consapevole o inconsapevole ovvero potresti già essere consapevole di dove si trova la tua personale soglia e capire dove si colloca di volta in volta il gap. È da questa soglia che scaturisce il riconoscimento di un problema che merita una decisione, poiché lo stimolo che ti è giunto ha sicuramente in qualche modo alterato un equilibrio.
Qui arrivano inesorabilmente le distorsioni della percezione, usate per ridurre l’incertezza.
In altre parole, l’essere umano è diventato talmente bravo in questo che “se la racconta un po’” e quindi, nel momento in cui deve prendere una decisione, comincia a distorcere quello che vede, sente e prova. Questo avviene perché attraverso la distorsione si riduce l’incertezza del gestire le decisioni. Poiché fuggi il dolore e cerchi il piacere, vorresti decidere una cosa che va bene per te e allora distorci. Ad esempio, potresti ancorarti a degli stereotipi, cioè alle passate esperienze di decisioni già prese, chiedendoti perché non farlo di nuovo, se in passato hai deciso in un certo modo ed è andata bene. Oppure potresti usare la “rappresentatività”, cioè decidere in base al ruolo, attribuendoti dei comportamenti senza guardare esattamente la realtà per come è.
La diagnosi non è altro che una raccolta di ulteriori informazioni per definire il problema in termini di cause, implicazioni e conseguenze. Non mi soffermerò su questo, perché la maggior parte delle persone prende decisioni lavorando molto sulla percezione del problema, piuttosto che sulla diagnosi e poi sulla ricerca delle alternative.
Cosa intendo per ricerca o generazione delle alternative? Le alternative di soluzione a un problema si basano sulla relazione causa-effetto che il soggetto crea una volta percepito e identificato il problema. Più il problema è ampio e...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Prefazione di Roberto Cerè
  3. Introduzione
  4. Strategia delle strategie
  5. Decidere in base a piacere e dolore
  6. Decidere in base ai bisogni
  7. Decidere in base alla varietà indispensabile
  8. Decidere senza il bisogno di decidere
  9. Decidere in base al vantaggio secondario
  10. Decidere in base a importanza e urgenza
  11. Decidere in base alla rapidità
  12. Decidere in base ai valori
  13. Decidere in base alle lezioni utili
  14. Decidere in base al “Ciclo del successo”
  15. Decidere in base agli obiettivi
  16. Decidere in termini assoluti e relativi
  17. Decidere in base al referente interno ed esterno
  18. Decidere in base a opzioni e procedure
  19. Decidere in base a “La mappa non è il territorio”
  20. Decidere in base alle risorse
  21. Decidere in base alle posizioni percettive
  22. Decidere in base alla conferma progressiva
  23. Decidere in base agli effetti su di te e sugli altri
  24. Decidere in base a ciò che desideri per te o che altri vorrebbero che decidessi
  25. Decidere in base al feedback
  26. Decidere in base ad azione e reazione
  27. Decidere in base alla tua passione
  28. Decidere in base allo spostamento del focus
  29. Decidere in base a emozione e razionalità
  30. Ultima strategia
  31. Concludendo
  32. Note al testo
  33. Bibliografia