Kazakhstan. Centro dell'Eurasia
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Kazakhstan. Centro dell'Eurasia

  1. 224 pagine
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Kazakhstan. Centro dell'Eurasia

Informazioni su questo libro

Il Kazakhstan è il nono paese al mondo per dimensione territoriale. A cavallo tra Europa e Asia, si impone sulla scena internazionale per le sue immense riserve energetiche e per l'economia in crescita costante. Il libro di Indeo, riccamente illustrato, indaga ogni aspetto della storia delPaese soffermandosi in modo particolarmente approfondito sulla storia, la politica e il fascino dellesue peculiarità culturali. Il processo di transizione, inaugurato ventidue anni fa con l'indipendenza nazionale, ha consentito al Kazakhstan di crearesolide fondamenta istituzionali ed economiche.

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Informazioni

IV. SVILUPPO ECONOMICO E SETTORI PRODUTTIVI
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Le fasi dello sviluppo economico kazako
Analogamente alle altre ex repubbliche sovietiche, anche il Kazakhstan ereditò dall’esperienza bolscevica un’economia centralizzata e sostanzialmente inefficiente, fondata in questo caso non sulla diversificazione ma solo sull’estrazione e commercializzazione delle risorse naturali. Durante il periodo sovietico, il Kazakhstan era un mero fornitore di prodotti agricoli e di materie prime.
Con il raggiungimento dell’indipendenza, si venne a delineare uno scenario economico complesso, caratterizzato dalle distorsioni e dai disequilibri ereditati dal precedente sistema sovietico, con tassi annuali di inflazione superiori al 1000% e un reddito medio dei consumatori in rapido declino.
La priorità economica del Kazakhstan indipendente divenne la transizione da un’economia pianificata e centralizzata a un’economia di mercato, da perseguire con l’attuazione di un complesso di riforme politiche, economiche e sociali.
Questo sforzo è stato coronato da un innegabile successo, rappresentato dal fatto che oggi la nazione kazaka si erge nello scenario regionale come modello di sviluppo economico e di riuscita transizione economica, grazie a un profondo processo di liberalizzazione delle politiche economiche e di privatizzazione, supportato da un solido sistema bancario.
A seguito dell’indipendenza nazionale, soprattutto il comparto produttivo necessitava di interventi mirati, a causa dell’inevitabile chiusura di molte imprese sostanzialmente impreparate alla competizione all’interno di un’economia di mercato – sia in termini di offerta e qualità – in quanto mai interessate da un necessario processo di modernizzazione dell’organizzazione economica, poiché il precipuo interesse economico sovietico verteva sull’estrazione delle risorse naturali.
La specializzazione produttiva imposta all’interno del sistema economico sovietico imponeva alle imprese kazake la produzione di beni compatibili all’interno di un economia centralizzata che tuttavia non potevano competere da un punto di vista qualitativo nei mercati internazionali.
Dal 1992 il Kazakhstan ha attivamente perseguito un programma di riforme economiche mirate a creare un’economia di libero mercato attraverso la privatizzazione delle imprese statali – promuovendo lo sviluppo delle piccole e medie imprese, più flessibili di fronte ai cambiamenti – e un processo di deregolamentazione e liberalizzazione, come ad esempio la semplificazione delle procedure di privatizzazione, la liberalizzazione dei prezzi, l’introduzione di regole e criteri certi e trasparenti che permettessero agli investitori locali di accedere più facilmente ai capitali e di creare un ambiente finanziariamente più attraente per gli investitori esteri.
L’introduzione da parte del governo di un quadro normativo di riferimento ha creato le condizioni necessarie per attirare investimenti esteri e privati a supporto dei settori economici nazionali e della nuova imprenditoria.
Indubbiamente la condizione di stabilità politica che ha connotato la transizione kazaka è stato uno dei fattori di maggiore attrazione per i finanziatori stranieri, assieme alla stabilità della moneta nazionale e allo sviluppo di un mercato azionario. Ovviamente non può essere trascurato il fatto che lo sviluppo economico è stato in larga misura trainato anche dallo sfruttamento delle risorse naturali e degli idrocarburi.
I risultati e i successi di questa politica economica sono evidenziati da una serie di dati: dal 1995 al 2005 il volume degli Investimenti diretti esteri (Ide) raggiunse i 27 miliardi di dollari, metà dei quali sono stati investiti solo nel triennio 2002-2005. Queste condizioni hanno permesso al Kazakhstan di collocarsi tra i primi 20 paesi al mondo per capacità di attrarre Ide. Il Kazakhstan si connota altresì come hub degli investimenti in ambito regionale, capace di attrarre l’80% degli investimenti realizzati in Asia centrale nell’ultimo ventennio.
Inoltre i grandiosi risultati macroeconomici e la condizione di benessere finanziario hanno permesso al governo di ripagare – già nel 2000, sette anni prima della scadenza prevista – tutti i debiti contratti con il Fondo monetario internazionale, prima tra le nazioni post-sovietiche.
La politica di riforme e di liberalizzazioni ha incentivato una crescita economica annua eccezionale, a un ritmo del 10% nel periodo 2000-2008, per poi ridursi notevolmente a causa della crisi economica globale.
La diversificazione degli investimenti nei vari settori economici rappresenta il punto di forza della strategia economica kazaka, in quanto non si punta solamente sullo sfruttamento della pur redditizia industria estrattiva, ma anche sulla promozione di piccole e medie imprese per la produzione d’avanguardia e sulla creazione di poli tecnologici e di eccellenza.
Lo sviluppo del settore agricolo, di quello manifatturiero e dell’industria di trasformazione consentono al Kazakhstan di affrancare la crescita economica dalla pericolosa dipendenza connessa all’andamento dei prezzi delle materie prime e delle risorse naturali, condizione che invece attanaglia altre nazioni ricche di risorse naturali.
Il governo kazako ha adottato due importanti documenti volti a rafforzare il processo di modernizzazione economica e di liberalizzazione: nel 1997 venne adottato il documento strategico socio-economico Kazakhstan 2030: prosperità, sicurezza e miglioramento del welfare in Kazakhstan, mentre nel 2003 il Programma di innovazione e di industrializzazione dello Stato (valido sino al 2015).
Considerati i risultati raggiunti con la Strategia Kazakhstan 2030, nel dicembre 2012 il presidente Nazarbayev ha lanciato un nuovo corso politico per la nazione – la Strategia Kazakhstan 2050 – ampliando l’orizzonte temporale per affrontare le nuove sfide globali del XXI secolo (vedi approfondimenti). I successi economici hanno permesso di attuare una politica di redistribuzione, con supporto alle famiglie attraverso bonus governativi, aumento delle pensioni e fornitura di ulteriori servizi civici e pubblici.
Per fronteggiare gli effetti della crisi economica globale del 2007 – che si riverberò con effetti negativi sull’economia kazaka nel 2009 con prezzi bassi per petrolio e materie prime e in generale con le condizioni negative sui mercati internazionali che colpivano la fiducia, la disponibilità creditizia e il flusso di capitali stranieri – il governo introdusse un insieme di misure per mitigare gli effetti della crisi e la condizione di vulnerabilità economica, ponendo le basi per una ripresa della crescita economica.
Tra le varie misure, il supporto alla piccola e media impresa, lo sviluppo del settore agricolo, progetti infrastrutturali e la riorganizzazione e fusione nel fondo sovrano Samruk-Kazyna (vedi approfondimenti).
Con l’Iniziativa per la trasparenza dell’industria estrattiva il governo intende inviare un segnale chiaro alla comunità di investitori internazionali e alle istituzioni finanziarie, dimostrando l’impegno attivo e responsabile della nazione per la più ampia trasparenza nei mercati e migliorando ulteriormente il clima per favorire gli investimenti.
In quest’ottica, è stato recentemente introdotto un pacchetto di misure e incentivi per gli investitori (legge sul miglioramento del clima degli investimenti) finalizzato a garantire una maggiore tutela dei diritti degli investitori, in modo da attrarre e convogliare verso la nazione kazaka un volume crescente di investimenti internazionali.
Tra le misure maggiormente significative, l’esenzione dall’imposta sul reddito delle società per 10 anni, l’esenzione dall’imposta fondiaria per 10 anni e l’esenzione dalla tassa sulla proprietà per 8 anni (tutte e tre le misure dovrebbero entrare in vigore dal 1 gennaio 2015), oltre alle previste sovvenzioni del govern...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Introduzione di Aldo Ferrari
  3. I. GEOGRAFIA, POPOLAZIONE, CULTURA
  4. II. QUADRO STORICO
  5. III. PROFILO ISTITUZIONALE E SISTEMA POLITICO
  6. IV. SVILUPPO ECONOMICO E SETTORI PRODUTTIVI
  7. V. LE RELAZIONI BILATERALI TRA ITALIA E KAZAKHSTAN
  8. GALLERIA FOTOGRAFICA
  9. Bibliografia