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Mariam di Gesù Crocifisso

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Mariam di Gesù Crocifisso

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Per la prima volta in italiano, la corrispondenza integrale di Mariam di Gesù CrocifissoSono 215 lettere dettate da Mariam di Gesù Crocifisso tra il 1867 (Carmelo di Pau) e il 1878 (Betlemme) che offrono di lei un ritratto dalle sfaccettature inesauribili, sia che viva le esperienze mistiche più alte sia che stia discutendo con le sorelle su questioni di vita ordinaria. La parola chiave per leggerle è entrare nella sua semplicità: con uno stile tutto orientale, spontaneo, pieno d'audacia e di humor, Mariam si rivolge ai grandi di questo mondo come alla cerchia dei suoi amici.Un documento ufficiale e una miniera d'informazioni su Mariam di Gesù Crocifisso da cui ricavare un messaggio di fondo: la storia degli uomini è attraversata dalla storia della salvezza, Dio vi è presente, si è legato alla nostra umanità nel suo Figlio Gesù, e i richiami alla conversione sono appelli a ritornare verso questa realtà fondamentale.

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Informazioni

Anno
2020
ISBN
9788872298442
LETTERE
ANNO 1867
Quest’anno 1867 segna l’inizio della corrispondenza di Mariam.
Mariam, dopo due anni trascorsi dalle suore di San Giuseppe a Marsiglia, non è ammessa alla vestizione, a causa delle numerose grazie mistiche che riceve e che sconcertano alcune sorelle. È allora che avviene l’incontro con madre Veronica: suora di San Giuseppe in India, torna a Marsiglia all’inizio di aprile in vista della fondazione di un terz’ordine carmelitano indiano che risponda ai desideri di padre Maria Efrem, vescovo carmelitano di Mangalore, come sostegno per la sua missione. Madre Veronica è molto apprezzata dalle suore di San Giuseppe. Ne è prova il fatto che, malgrado la sua prossima uscita dalla congregazione, le è chiesto di sostituire per un periodo la maestra delle novizie malata. Ciò rende possibile l’incontro con Mariam.
In giugno, madre Veronica lascia Marsiglia per il Carmelo di Pau dove conduce Mariam che fa il suo ingresso al Carmelo il 14 giugno 1867, e riceve l’abito il 27 luglio con il nome di suor Maria di Gesù Crocifisso. La priora è all’epoca madre Elia e la maestra della novizie suor Teresa Maria, mentre in noviziato si trovano suor Maria Giuseppina del Santissimo Sacramento e suor Maria Amata che fa la professione in agosto. Quanto a madre Veronica, dopo sei mesi di formazione lascia il Carmelo di Pau alla fine del 1867 per consacrarsi alla fondazione del terz’ordine indiano.
Le lettere di Mariam di quest’anno sono indirizzate a quelle che erano state le sue consorelle nella congregazione di San Giuseppe con le quali sarà legata fino alla fine della vita da un profondo affetto e da una grande stima. Le sue destinatarie principali sono suor Onorina e suor Battistina che Mariam ha avuto rispettivamente come maestra delle novizie e superiora a Marsiglia. Le altre suore destinatarie delle lettere o menzionate in esse sono suor Caterina, suor Agostina e suor Saveria, che erano tutte e tre in formazione con Mariam.
Nella Chiesa, quest’anno 1867 vede il 18° centenario del martirio degli apostoli Pietro e Paolo. Delle grandi celebrazioni sono organizzate a Roma, dando occasione a numerosi pellegrinaggi. È durante un pellegrinaggio in compagnia di suo padre che Matilde di Nédonchel si ammala e muore in modo improvviso il 27 giugno all’età di ventiquattro anni. La sua santità così semplice non tarderà a rivelarsi; diventerà in particolare una grande amica celeste di Mariam che l’aiuterà più di una volta.
1. A madre Battistina e suor Caterina, Marsiglia
Carmelo di Pau, estate 18671
Felicità di essere al Carmelo – Approfittare di tutto per servire Gesù – Pregate perché sia una buona novizia.
J.M.J.T.2
Mia buona madre Battistina,
Le chiedo davvero perdono di aver tardato tanto a scriverle, l’obbedienza non mi ha permesso di farlo prima, lei sa buona madre, l’obbedienza è la prima cosa per me. Lei desidera conoscere mie notizie. Ebbene! Sono molto felice e molto contenta fino ad ora, sono stata molto spesso malata, ma infine il buon Dio mi ha accordato la grazia di poter osservare tutta la Regola del Carmelo. Oh madre mia, non posso dirle la felicità che ho di essere al Carmelo, mi sembra che sono in paradiso e penso come sarò quindi in cielo, poiché è così [già] sulla terra. Oh che carità! Non è, no, la carità delle creature, è Dio. Mai da quando sono qui, ho sentito una parola di fastidio tra sorelle, né per me quando sono stata così spesso malata. Non si vede la creatura nelle sorelle, non si vede che Gesù. In ricreazione, sempre parlare del buon Dio, come fare per amarlo, servirlo, per imitare i santi, sempre e dappertutto la carità tra sorelle, c’è quella che prenderà tutto il lavoro, tutta la fatica per evitarla alle altre. Tutto il giorno si mantiene il silenzio, la solitudine, infine è il paradiso il Carmelo. Mi è impossibile di esprimerle tutto ciò che sento e tutta la verità. Siamo qui ventisei, ebbene, ciò non fa che un’anima, un’anima sola fra tutte. Madre mia che carità, che bontà di Dio avermi condotta qui, io povera miserabile, orgogliosa, sono confusa di tanta misericordia. Non posso scriverle, esprimere come lo sento tanto amore e bontà di Gesù per me.
Glielo dico ancora, non abbia pena per me, sono più felice di quel che posso dire, non la dimentico in alcun giorno, parlo di lei alle mie madri e alle mie sorelle, tutte la amano e preghiamo per lei e la sua comunità. Madre mia, si ricordi di questa parola che le dicevo sempre: «Il nostro santo padre Giuseppe mi ha dato alla nostra santa madre Teresa», è lui davvero,3 e lo capisco meglio ogni giorno. La prego, preghi molto per me, perché corrisponda alla grazia che il buon Dio mi ha fatto, sono sempre molto ignorante, molto miserabile.
La prego di presentare i miei rispettosi saluti a suor Onorina e a suor Agostina e a tutte le sorelle, dica loro che non le dimentico e che prego per loro. Adesso, madre mia, dirò qualche parola alla mia suor Caterina.

Mia cara suor Caterina,
Prego sempre per lei, non la dimentico, chiedo proprio al buon Dio che le faccia la grazia di essere una buona e santa novizia, perché lei sia una santa religiosa. Ah, quanto adesso, soffro per non aver approfittato delle occasioni che ho avuto! Lei, Caterina, ne ha, e molte. Oh, ne approfitti davvero, pensi che oggi siamo sulla terra per servire Gesù e domani non ci saremo, perché la vita passa come un giorno.
La supplico di dire a tutte le novizie che sono con lei mille co...

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