Voi non sapete che cos'è l'amore

Saggi, poesie, racconti

Raymond Carver

• Editore: minimum fax
• Anno: 2017
• eBook ISBN: 9788875218058
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Collezioni letterarie

Nel 1984, all'indomani del successo di Cattedrale, Raymond Carver volle riunire in questa raccolta saggi, poesie e racconti perlopiù inediti. Proprio la sua varietà fa di questo libro (che prende il nome da una lunga poesia dedicata a Charles Bukowski) un grandangolo sull'intera produzione carveriana, attraversata da fittissime corrispondenze e da un'esemplare coerenza di toni, idee, intenti. «Carver è lo scrittore che più di ogni altro ha influenzato la letteratura di lingua inglese degli ultimi vent'anni. Le sue cadenze si ritrovano ovunque, e così le sue ambientazioni, i suoi personaggi», scrive Rick Moody. «Ma l'aspetto più sorprendente e rivoluzionario di questo libro è sicuramente l'eredità che ci lascia in termini di compassione: dopo aver letto Carver diventa pressoché impossibile, per uno scrittore, sottrarsi alla responsabilità della compassione nei confronti dei propri personaggi. È una rivoluzione per la quale dovremmo tutti essergli grati. Così come gli siamo grati per il puro piacere che ci viene dalla lettura di queste pagine».

POESIE

DRINKING WHILE DRIVING

It’s August and I have not

read a book in six months

except something called The Retreat From Moscow

by Caulaincourt.

Nevertheless, I am happy

riding a car with my brother

and drinking from a pint of Old Crow.

We do not have any place in mind to go,

we are just driving.

If I close my eyes for a minute

I would be lost, yet

I could gladly lie down and sleep forever

beside this road.

My brother nudges me.

Any minute now, something will happen.

BEVENDO E GUIDANDO

Agosto. In sei mesi

non ho letto un libro

a parte una cosa intitolata La ritirata da Mosca

di Caulaincourt.

Comunque sono contento,

vado in macchina con mio fratello,

beviamo una pinta di Old Crow.

Non abbiamo in mente nessuna meta,

andiamo e basta.

Chiudessi gli occhi per un momento

ecco, sarei perduto, ma

potrei stendermi e dormire per sempre

sul ciglio della strada.

Mio fratello mi dà di gomito.

Tra un minuto, chissà, accadrà qualcosa.

LUCK

I was nine years old.

I had been around liquor

all my life. My friends

drank too, but they could handle it.

We’d take cigarettes, beer,

a couple of girls

and go out to the fort.

We’d act silly.

Sometimes you’d pretend

to pass out so the girls

could examine you.

They’d put their hands

down your pants while

you lay there trying

not to laugh, or else

they would lean back,

close their eyes, and

let you feel them all over.

Once at a party my dad

came to the back porch

to take a leak.

We could hear voices

over the record player,

see people standing around

laughing and drinking.

When my dad finished

he zipped up, stared a while

at the starry sky — it was

always starry then

on summer nights —

and went back inside.

The girls had to go home.

I slept all night in the fort

with my best friend.

We kissed on the lips

and touched each other.

I saw the stars fade

toward morning.

I saw a woman sleeping

on our lawn.

I looked up her dress,

then I had a beer

and a cigarette.

Friends, I thought this

was living.

Indoors, someone

had put out a cigarette

in a jar of mustard.

I had a straight shot

from the bottle, then

a drink of warm collins mix,

then another whisky.

And though I went from room

to room, no one was home.

What luck, I thought.

Years later,

I still wanted to give up

friends, love, starry skies,

for a house where no one

was home, no one coming back,

and all I could drink.

FORTUNA

Avevo nove anni.

Ho vissuto con l’alcol

tutta la vita. Bevevano

anche i miei amici, loro però lo reggevano.

Prendevamo le sigarette, la birra,

un paio di ragazze

e andavamo via, al fortino.

A fare gli scemi.

Certe volte si fingeva

di svenire, così le ragazze

dovevano curarti.

Ti mettevano le mani

nei pantaloni mentre

tu te ne stavi lì cercando

di non ridere, o magari

erano loro che si mettevano giù,

chiudevano gli occhi e

ti l...

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