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Informazioni su questo libro
In molti, dal Diciannovesimo secolo a oggi, hanno profetizzato la morte del capitalismo, il “vampiro che si nutre di lavoro vivo” di cui parlava Karl Marx, il “sistema non intelligente, né buono, né bello, né giusto” e per di più “bugiardo” di cui scrisse John Maynard Keynes. La grande recessione seguita alla crisi dei subprime è sembrata così, a numerosi osservatori, segnare il fallimento del mercato e l’inizio dell’ultimo stadio del sistema capitalistico destinato, nell’era della crescente automazione del lavoro e della crisi della democrazia liberale, a declinare fino a scomparire del tutto, sostituito da “qualcosa di nuovo”. Tali osservatori stavano però trascurando una delle più peculiari qualità del capitalismo, quella di essere straordinariamente resiliente e capace, come il Proteo della mitologia greca, di cambiare continuamente forma. L’ultima mutazione stava avvenendo forse più rapidamente di quello che riuscivamo a immaginare, prima che scoppiasse la grande pandemia.
In questo libro Stefano Cingolani mostra come un nuovo paradigma di capitalismo DVR, “digitale, verde e responsabile”, potrà essere ancora una volta motore di cambiamento, forza capace di affrontare con efficacia i bisogni e le priorità che stanno emergendo nelle nostre società la salute, l’ambiente, il riequilibrio delle risorse e dei fattori di produzione. Se, come scrisse Milton Friedman, “la responsabilità sociale delle imprese è aumentare i propri profitti”, è urgente oggi chiedersi se non sia possibile farlo anche rispettando principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Siamo agli inizi di un’altra grande trasformazione, che guiderà un nuovo ciclo di sviluppo e cambierà la democrazia, anch’essa destinata a diventare digitale, verde e responsabile? La trasformazione è in atto e la risposta è ancora in sospeso: ma la riforma è necessaria e urgente per evitare che Proteo si trasformi in Uroboro, il serpente che divora sé stesso.
Domande frequenti
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Informazioni
Indice dei contenuti
- Il capitalismo buono
- Indice
- Prefazione di Giuseppe De Rita
- Introduzione. La vecchia talpa
- Capitolo 1. Apocalittici e disintegrati: il mondo tra crisi e catastrofe
- Capitolo 2. Di uomini e virus: scienza, libertà, prosperità
- Capitolo 3. Un diluvio di dati: dalla fabbrica alla piattaforma
- Capitolo 4. L’autodafé della turbofinanza: il nuovo orizzonte del capitale
- Capitolo 5. Rothschild e Bill Gates: perché la ricchezza è più distribuita e l’ineguaglianza più diffusa
- Capitolo 6. Il teorema delle due “p”: alla ricerca del nuovo paradigma
- Capitolo 7. Il Santo Peccatore: il capitalismo responsabile e il modo di produzione
- Capitolo 8. Verde ma non troppo: la riconversione ecologica tra bolla e nuovo ciclo
- Capitolo 9. La mano visibile: il Leviatano e il paradosso del macellaio
- Capitolo 10. L’uomo polare e i trattori di Tashkent: perché il comunismo non poteva funzionare
- Capitolo 11. La globalizzazione incompiuta: dal “just in time” al “just in case”
- Capitolo 12. La sconfitta del capitalismo politico: il Great Lockdown e il disordine mondiale
- Conclusioni. La zattera della Medusa