SEO For Dummies

Francesco Antonacci

• Editore: Hoepli
• Anno: 2020
• ISBN:
  9788820398729
• Argomento: Business
• Categoria: Digital Marketing

La SEO rappresenta il canale evergreen del digital marketing e mantiene intatta la sua efficacia e utilità nonostante tecnologie e strumenti sempre nuovi entrino a far parte delle strategie web delle aziende. In questa guida potrete scoprire gli elementi indispensabili per posizionare un sito sui motori di ricerca, impostare un ciclo di attività continuative, monitorarne l'andamento e migliorare la strategia in corso d'opera. Un libro fondamentale per chi vuole aumentare la visibilità dei siti su Google e sugli altri motori di ricerca.

Capitolo 1

Cos’è la SEO e perché è importante

IN QUESTO CAPITOLO

»Cos’è la SEO

»Cosa sono i risultati organici

»Perché la SEO è importante

»Come funzionano i motori di ricerca

Cos’è la SEO

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization. La SEO include tutte quelle azioni finalizzate a ottimizzare un sito per i motori di ricerca e ottenere da essi traffico gratuito, definito anche come traffico organico. La prima doverosa premessa riguarda proprio i protagonisti principali di questo settore, i motori di ricerca. Come possiamo notare nella Figura 1.1, negli ultimi 10 anni Google ha mantenuto un’egemonia indiscussa con una quota di mercato stabile e vicina al 90% di tutti gli utenti web del mondo. L’alternativa a Google è Bing; in coppia con Yahoo!, raggiungono appena il 5%. Tutti gli argomenti che affronteremo in questo libro rifletteranno tale situazione e quindi saranno incentrati principalmente sul motore di ricerca più importante, Google.

FIGURA 1.1 Percentuale di utilizzo dei motori di ricerca nel mondo.

Ma perché tutte le persone del mondo che navigano in Rete scelgono Google? La ragione risiede nella qualità del suo algoritmo, che da sempre ha puntato a restituire agli utenti i migliori risultati in base alla query¹ digitata. Questo ha fatto sì che nel corso del tempo ognuno di noi acquisisse sempre maggior fiducia in ciò che Google ci suggeriva come risposta alle nostre interrogazioni, fino a diventare pressoché l’unica alternativa.

Ma come funziona un motore di ricerca? Alla base del complesso algoritmo di Google c’è Googlebot, ovvero lo spider, lo strumento che scansiona tutti gli elementi di ogni sito web aperto, cioè accessibile alla scansione (parliamo di pagine di un sito innanzitutto, ma anche di immagini, video o PDF). Googlebot effettua due tipi di scansione del web: la deep-crawl (fatta una volta al mese circa) e la fresh-crawl (quasi tutti i giorni). Dopo una deep-crawl Google impiega qualche giorno per aggiornare i suoi indici e propagarli in tutti i datacenter. La fresh-crawl invece aggiorna le pagine che già sono presenti nell’indice e aggiunge quelle eventualmente create dopo l’ultima deep-crawl.

Queste scansioni, o crawling, vengono fatte per comprendere meglio di cosa trattano i siti web. I risultati sono ordinati nella SERP² di Google secondo un ordine di importanza, pertinenza e autorevolezza della pagina di ogni sito che parla dell’argomento di interesse dell’utente.

Ma non è soltanto una questione di contenuti, perché Googlebot esegue la scansione di ogni sito anche per determinare quanto sia facile da navigare e leggere. Google, infatti, premia i siti di facile utilizzo attribuendo loro ranking più elevati nella propria SERP.

La SEO quindi è l’attività finalizzata ad assicurarsi che un sito arrivi nella famosa prima pagina (o, ancora meglio, alla prima posizione) nei motori di ricerca, per parole chiave e frasi pertinenti.

Questo processo ha un’importanza cruciale, perché vuol dire farsi trovare da una persona che in un determinato momento sta ricercando qualcosa, ovvero sta manifestando una necessità. Facendoci trovare daremo una risposta a ciò che l’utente desidera e creeremo con lui una connessione che, a seconda di quanto saremo bravi, potrà durare a lungo nel tempo. Questa risposta può manifestarsi in un contenuto come una pagina di un blog, un video o un’immagine se la ricerca dell’utente sul web è di tipo informativo; in una pagina di un prodotto o di un servizio se la ricerca, invece, ha uno scopo commerciale. In quest’ultimo caso, spesso quello degli ecommerce, la SEO può manifestare tutta la sua potenza e portare alle aziende che ne riescono a beneficiare enormi fette di fatturato.

Cosa sono i risultati organici

I risultati organici sono quelli che Google inserisce e ordina nella propria SERP in base al suo complesso algoritmo (che analizzeremo nei prossimi capitoli). Dal punto di vista dell’utente sono i risultati più rilevanti ovvero quelli su cui, con ogni probabilità, deciderà di effettuare un click. Tenete a mente che la maggior parte di noi non solo non va oltre la prima pagina ma si ferma nella parte alta, ovvero si limita a guardare, e cliccare su, uno tra i primi 4-5 risultati mostrati in pagina 1.

FIGURA 1.2 Il numero di click in base alla posizione su Google.

Addirittura più del 30% dei click registrati da Google viene effettuato sul primo risultato organico. Dal punto di vista di chi gestisce un sito e le sue strategie di digital marketing questo concetto ha una importanza eccezionale ed è proprio da qui che si origina ogni azione fatta per la SEO.

Non ogni parola chiave ha lo stesso peso per Google: esistono keyword molto digitate dagli utenti, per le quali sarà molto difficile ottenere buoni posizionamenti, e keyword più di nicchia, per cui scalare il ranking è relativamente più semplice. L’abilità di un bravo professionista SEO sta nel creare una strategia con l’obiettivo di “posizionare” parole chiave complesse dandosi un periodo di tempo lungo o molto lungo e parole chiave più semplici con un obiettivo di tempo più breve.

La modalità di visualizzazione dei risultati di una SERP può variare notevolmente a seconda della tipologia e dell’importanza di una keyword negli indici di Google. Sono infatti sempre più frequenti i casi in cui all’interno della prima pagina sono presenti tanti altri elementi, i più rilevanti dei quali sono: annunci pubblicitari, immagini e video, snippet e domande correlate, local pack.

Gli annunci pubblicitari

In particolar modo per parole chiave con finalità commerciali, ovvero di ecommerce, capita sempre più spesso di imbatterci in SERP di Google piene di annunci pubblicitari.

Nella Figura 1.3 i primi quattro risultati per la query “Etichette adesive a4” sono a pagamento, e Google riceve denaro ogni volta che un utente clicca su uno di essi.

Nel caso analizzato gli annunci occupano per intero la prima parte visibile dello schermo di un utente, sia da desktop sia da mobile. Ciò significa che per arrivare al primo risultato organico l’utente dovrà effettuare uno scroll con il dito (nel caso di navigazione da mobile) o con il mouse (nel caso di navigazione da desktop). A questo si aggiungono gli annunci con scheda di prodotto, nella colonna di destra, sempre nella parte alta della prima pagina.

Fino a qualche anno fa gli annunci a pagamento erano ben distinti graficamente dai risultati organici, mentre oggi Google tende a integrare i due tipi rendendo sempre meno visibile la differenza tra gli uni e gli altri.

FIGURA 1.3 I primi risultati di ricerca organici posizionati su una keyword molto competitiva come “Etichette adesive a4”.

Le immagini e i video

Sempre in Figura 1.3 notiamo che subito al di sotto degli unici due risultati organici c’è una striscia contenente immagini del prodotto digitato. In tanti altri casi vengono mostrati anche i video.

Affronteremo l’argomento nei prossimi capitoli, qui ci limitiamo a dire che le immagini e i video hanno una funzione importante ai fini SEO, anche se molto spesso viene sottovalutata.

Snippet e domande correlate

Google ha introdotto da qualche anno nella SERP elementi come gli snippet, ovvero delle caselle speciali di testo ...