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J.K. Rowling. L'incantatrice di babbani
L'incantatrice di 450 milioni di lettori. Saggio biografico non ufficiale sulla creatrice di Harry Potter
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J.K. Rowling. L'incantatrice di babbani
L'incantatrice di 450 milioni di lettori. Saggio biografico non ufficiale sulla creatrice di Harry Potter
Informazioni su questo libro
La vicenda artistica di Joanne Kathleen Rowling non ha precedenti nella storia dell'industria libraria. Mai, prima di lei, un autore era assurto a fama e ricchezza così velocemente e, al tempo stesso, in maniera così estesa e capillare. Nel giro di una dozzina d'anni la scrittrice è passata da un sussidio di disoccupazione pari a 278 sterline al mese a una fortuna stimata in 530 milioni di sterline, diventando un fenomeno editoriale, cinematografico e mediatico. A uno sguardo più attento è possibile scorgere, tuttavia, il sottile filo «magico» che lega gli eventi e capire come i 32 anni che vanno dalla sua nascita alla pubblicazione di Harry Potter e la Pietra Filosofale non siano altro che un lungo terreno preparatorio per tutto quello che verrà superficialmente etichettato dalla stampa anglosassone come una semplice storia «dagli stracci alla ricchezza», ma che in realtà ha tutti gli appassionanti connotati di un racconto fantastico. Un racconto che questo saggio biografico narra in dettaglio grazie a scrupolose e ampie ricerche, dimostrando la fondatezza del vecchio adagio: «Attenti a ciò che desiderate. Perché potrebbe avverarsi...».
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Informazioni
Argomento
LiteratureCategoria
Literary BiographiesParte VII
LA COMMEDIA
Capitolo 14
Tutti i bambini del mondo conosceranno
il suo nome!
Torniamo ora alla catena degli eventi lasciata in sospeso...
Se, come abbiamo visto, l’assedio mediatico si sta facendo troppo stretto, sul fronte lettori le notizie sono invece ottime: il 2 giugno del 1999 La Camera dei Segreti è uscita anche in Usa e il già notevole quantitativo di missive si sta ora ingrossando paurosamente, al punto che Joanne inizia davvero a pensare di assumere un’assistente per farvi fronte.
Non tutti, però, sono entusiasti del secondo volume: se, da un lato, la critica gli aggiudica nuovamente la medaglia d’oro del Nestlé Smarties Book Prize, così come il secondo Galaxy Books Award quale miglior libro per bambini, dal pubblico giungono le prime disapprovazioni. La scrittrice ricorda in particolare una lettera al fulmicotone: in essa, una madre si lamentava che il finale del nuovo romanzo fosse molto inquietante e si professava sicura di come una scrittrice della sua abilità avrebbe saputo trovarne uno diverso per il volume successivo. La missiva chiudeva con la promessa di farsi risentire se fossero emersi, in futuro, altri elementi inaccettabili. Ma nessun artista, in nessun campo, desidera sentirsi dettare le linee guida del proprio lavoro e la Rowling non fa eccezione: così risponderà all’arrogante lettrice semplicemente consigliando di non leggere il resto dei libri, perché si sarebbero fatti sempre più oscuri.
Anche la fazione oscurantista del mondo cattolico inizia a scagliarsi contro la serie, sottolineando come la sua esaltazione della magia – che è una pratica proibita dalla Bibbia – porti i bambini sulla via di Satana. È un aspetto che esamineremo più diffusamente nel capitolo 15, ma è già un segnale tristissimo di come la limitatezza di certuni non riesca a comprendere la letteratura fiabesca e, soprattutto, l’importanza dell’immaginazione per lo sviluppo della mente umana, agitando dogmi che nulla hanno a che vedere con essa.
Nel frattempo Joanne è impegnatissima nella attività promozionali per il libro e coglie l’occasione per mantenere la promessa fatta al personale del Nicholson: elegge infatti quest’ultimo a proprio quartier generale fissandovi la maggior parte delle interviste con la stampa.
Allo stesso tempo partecipa a una serie di sessioni di firma autografi e di letture nelle librerie e nelle scuole della Gran Bretagna, affidando Jessica a coppie di amici con figli della stessa età, in modo che la bimba non soffra troppo la sua mancanza. E in effetti, pare proprio riuscire in questo intento, almeno a giudicare dagli aneddoti raccontati da lei stessa ai giornali: una volta, per esempio, dopo essere tornata a casa stanchissima e piena di regalini, ottenne da Jessica solo una mite accoglienza, perché la piccola era ancora troppo distratta dall’esperienza del letto a castello e della collezione di giocattoli di Batman di cui aveva appena usufruito come ospite di un amichetto. Quella sera, nemmeno il tentativo di farle sentire alla radio la voce della mamma sortì l’effetto di sorprenderla, perché Jessica, con la logica disarmante dei bambini di quell’età, spiegò candidamente a sua madre di conoscere già il suono della sua voce...
Disconoscimenti filiali a parte, l’esperienza dei book tour permette a Joanne di iniziare a incontrare direttamente i suoi lettori. I bimbi le mostrano timidamente i racconti che hanno scritto e le consegnano letterine, mentre i genitori non fanno che descriverle come i loro figli non siano riusciti a deporre il libro se non alla fine. Addirittura, una signora le confida, fra lacrime di commozione, che Harry Potter è stata la prima lettura portata a termine in autonomia dal suo bambino dislessico. Come mamma e come insegnante, Joanne non può fare a meno di commuoversi a sua volta, ma anche di inorgoglirsi.
Tuttavia, qualche volta il pubblico riserva anche cattive sorprese, è il caso, per esempio, di due maestre che, in mezzo a una sessantina di piccini in religioso ascolto, trascorrono tutto il tempo della lettura a chiacchierare. Al ricordo, Joanne dichiarerà:
«Volevo fermarmi e dire ad alta voce: “Aspetteremo fino a che non avete finito la vostra conversazione, vero?”, ma sono una codarda, perciò mi sono semplicemente messa a leggere più forte»1.
In questi happening non manca neppure un’altra categoria di spettatore, quella dell’autore frustrato perché non ancora pubblicato. Da quel tour la Rowling ne ricorda ancora uno in particolare che, dopo averle raccontato di come Bloomsbury avesse rifiutato il suo manoscritto, la tempestò di domande per capire come lei fosse riuscita, invece, a entrare nelle grazie della casa editrice. Alla fine, evidentemente insoddisfatto della risposta più ovvia, la qualità del libro, passò a occuparsi della capo-marketing di Bloomsbury, la quale dovette sorbirsi, per filo e per segno, tutto il piano promozionale che l’aspirante autore aveva già elaborato in anticipo per il proprio «capolavoro».
Gli impegni pubblici non frenano comunque il fronte della scrittura, che si sta facendo, al contrario, sempre più convulsa, al punto che Joanne ha già iniziato a lavorare al terzo romanzo, Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, il giorno dopo aver terminato La Camera dei Segreti. È una corsa che, come vedremo, le presenterà il conto all’appuntamento con il quarto libro, ma fino a questo momento le cose filano ancora in modo liscio, se si eccettua il fatto che la ragazza ha ripreso a fumare per stemperare la tensione.
La straordinaria «levigatezza» di questo terzo lavoro non è certo frutto del caso: nasconde infatti innumerevoli revisioni, al punto che, nel corso del carteggio con l’editor Emma Matthewson, Joanne dichiara di non aver mai riletto così tante volte i romanzi precedenti e si lamenta del fatto che, una volta pubblicato questo, le risulterà difficile sorridere leggendolo in pubblico. In particolare, fra le modifiche al testo sollecitate dalla casa editrice, c’è la richiesta di una presenza più massiccia dei Dissennatori, geniale intuizione di cui si è parlato nel capitolo 9, e la necessità di accorciare la lunghezza della storia.
Il terzo volume esce l’8 luglio 1999 in Gran Bretagna, dove già nei primi due giorni vende quasi 70.000 copie. Meno di due settimane dopo è già andato in ristampa una decina di volte, per un totale di 270.000 copie. Poiché il nuovo romanzo ormai cammina con le proprie gambe e Joanne non ama molto le interviste con i media, ella chiede all’editore la possibilità di diradarle al minimo. Una tendenza che si consoliderà in futuro e che a volte indispettirà le testate rimaste a bocca asciutta: come vedremo meglio in seguito, qualche anno dopo una di loro giungerà persino a inventarsi un’esclusiva operando un «taglia e cuci» fatto con dichiarazioni precedenti.
L’8 settembre dello stesso anno Il Prigioniero di Azkaban esce anche in Usa. La distanza fra i tempi di pubblicazione dei due Paesi si sta accorciando sempre di più, perché Scholastic si è accorta che, per quanto riguarda La Camera dei Segreti, una fetta del proprio parco lettori si era già rivolta alla più tempestiva edizione britannica, con una conseguente perdita di vendite stimata sulle 20.000 copie.
Frattanto, nel mese che intercorre fra le due uscite, Joanne trova l’assistente che andava cercando, grazie a una comune conoscenza che lavora in Bloomsbury: si tratta di Fiddy Henderson, che dopo un incontro preliminare al mitico Nicholson’s Cafè viene assunta part time. L’accordo prevede che Fiddy si porti a casa la posta dei fan e, una volta alla settimana, incontri Joanne per fare il punto della situazione e prendere in carico la nuova posta. Tuttavia, alla fine dell’anno, le due saranno costrette a progettare un vero e proprio ufficio, con estremo sollievo della Henderson, la cui casa si stava avviando ad assomigliare sempre più a una succursale di Hogwarts proprio a causa dell’invasione di materiale potteriano di ogni tipo.
Due settimane dopo la pubblicazione americana, Harry guadagna addirittura la copertina di Time Magazine e la seguente didascalia:
«La magia di Harry Potter. Eroe di tre bestseller, non è solo per ragazzi. Ecco perché i libri hanno catturato la nostra immaginazione».
Il relativo articolo dà conto del varo di iniziative che, negli anni successivi, diventeranno parte integrante del lancio promozionale della serie: alcune librerie hanno aperto infatti alla mezzanotte del giorno di pubblicazione, altri hanno offerto agli intervenuti piccoli rinfreschi a base di té e focaccine, altri ancora hanno allettato i lettori con forti sconti. In proposito, Jamie Broadhurst, vice-presidente marketing per la Raincoast Books (casa editrice di Harry Potter in Canada), ha acutamente sottolineato:
«Prima di Harry Potter, i libri erano visti come soggettivi e la lettura era un’esperienza solitaria. Ciò che la generazione di Harry Potter ci ha mostrato, certamente attraverso i social media, ma anche attraverso gli eventi reali, è che essa vede la lettura come un’esperienza collettiva. Loro vogliono celebrare la lettura in comune»2.
L’impatto del nuovo volume su quello che ormai, nel complesso, è già un fenomeno editoriale assoluto è ben riassunto dalla seguente dichiarazione rilasciata alla CBS da Eden Ross Lipson, redattrice del New York Times per i libri per l’infanzia e autrice della Guida genitori del New York Times ai migliori libri per ragazzi:
«Non ci sono precedenti nel mercato americano dei libri per bambini, non ci sono precedenti nel mercato britannico dei libri per bambini, non c’è niente di comparabile alla velocità del successo di Harry Potter [...], non ci sono precedenti per tre libri che coinvolgano lo stesso protagonista e siano contemporaneamente nella lista dei best seller per adulti del New York Times»3.
E Christopher Little, che nel frattempo sta ricevendo fra le trenta e le quaranta richieste giornaliere per la concessione di licenze relative al merchandise più disparato, è di analogo parere:
«Nella storia editoriale non abbiamo mai visto nulla come Harry Potter. I lavori di Tolkien e di C.S. Lewis possono essere paragonati come tono, ma il loro successo è stato costruito nel corso di molti anni»4.
I Paesi che hanno comprato i diritti di traduzione sono diventati intanto ventotto e il numero è destinato a salire vertiginosamente, mentre si inizia a parlare anche di audiolibri. Le file ai book signing sono sempre più lunghe e sono prese d’assalto anche da moltissimi adulti. Paradossalmente, è proprio quest’ultima tipologia ad annoverare i piantagrane, quando invece l’età dovrebbe far supporre il contrario. L’autrice stessa ha raccontato alla stampa5 di una sessione per la promozione del Prigioniero di Azkaban tenuta in Gran Bretagna, in cui si era trovata davanti un tizio pieno zeppo di «potterate» assortite che pretendeva la firma su ognuna di esse. Alla replica che tale richiesta avrebbe impedito alla dozzina di bambini dietro di lui di avere il proprio autografo, il tizio aveva rimarcato la legittimità della propria pretesa, sottolineando che avrebbe potuto vendere quegli articoli autografati su eBay. Una risposta che, comprensibilmente, aveva fatto perdere completamente la pazienza a Joanne.
Un mese dopo l’uscita americana i libri della saga hanno già venduto in totale, nei soli Stati Uniti, oltre otto milioni di copie, mentre sono ben diciassette milioni le copie vendute complessivamente in tutti i Paesi che hanno acquistato i diritti di traduzione. Secondo i calcoli dei tabloid, il conto corrente della scrittrice veleggia ormai sui due milioni e mezzo di sterline. Grazie ai guadagni ormai lauti, Joanne può permettersi di investire 425.000 sterline in una maggiore privacy: nel quartiere residenziale di Merchiston, al numero 1 di Abbotsford Park, c’è una villetta vittoriana bifamiliare di cui ella acquista la parte superiore. Più avanti, quando gli introiti cresceranno ancora, convincerà il vicino a cederle anche la parte inferiore e potrà così unire i due appartamenti, che poi circonderà con un ferreo sistema di sicurezza.
A ottobre 1999 l’autrice si imbarca intanto in un secondo booktour oltreoceano, della durata di tre settimane, che la vedrà protagonista in trentun librerie del Paese, distribuite su otto città. Anche in questo caso si può valutare la portata che il fenomeno potteriano sta assumendo: la prima data è Boston, dove è prevista una signing session a cui Joanne viene condotta in auto, accompagnata da una rappresentante di Scholastic. A pochi isolati di distanza dal luogo dell’appuntamento la scrittrice nota una lunga fila di persone in attesa e le viene spontaneo domandare se ci sia in corso una vendita promozionale di qualche tipo. La risposta della sua accompagnatrice suona incredibile: quella è la coda dei suoi ammiratori in attesa. Quel giorno firmerà circa 1400 volumi.
Qualcosa di analogo accade anche a Manhattan, dove quasi un migliaio di persone inizia a radunarsi fin dall’alba dinanzi alla saracinesca di Books of Wonder – il più grande e antico negozio newyorkese specializzato in libri per ragazzi – in modo da assicurarsi di partecipare all’evento previsto per le undici di quella mattina. Ma nemmeno Joanne ha dormito molto, perché è già al terzo appuntamento della giornata: alle 7 è stata ospite del programma della NBC Today Show condotto dalla giornalista Katie Couric e due ore dopo era dinanzi alle telecamere del Rosie O’Donnell Show. Anche a Manhattan verranno firmate oltre 1000 copie in un paio d’ore. A Santa Rosa, in California, 2500 persone la accolgono alla Maria Carrillo High School con una standing ovation e un assordante rumore di piedi battuti sul pavimento. E così di tappa in tappa, ovunque è un trionfo, anche se in qualche città come Livingston, nel New Jersey, si registrano problemi organizzativi che si ripercuotono sul livello di soddisfazione degli astanti.
Come già è accaduto in patria, anche i bambini americani le portano in dono disegni e letterine e qualcuno arriva addirittura a farle dei regalini. Per esempio, a Washington riceve, da due ragazzini accompagnati dal papà, una scopa nera a imitazione di una Firebolt usata per giocare a Quidditch, mentre la novenne Anna Hulkower di Reston, accompagnata dalla mamma, le dona un fagottino contenente dei regalini assortiti: cioccolatini svizzeri, un libro di Calvin & Hobbes, un fazzoletto con stampata la mappa della California e uno spray alle erbe per dare sollievo alle mani dopo la firma di centinaia di autografi. Qualcuno azzarda timidamente anche i primi travestimenti da Harry Potter o da Hermione Granger.
Ma non si...
Indice dei contenuti
- Prefazione. Alla scoperta di J.K. Rowling di Paolo Gulisano
- Introduzione
- Prologo. Le sette vite di J.K. Rowling
- Parte I. LA CERCA
- Parte II. LA TRAGEDIA
- Parte III. VIAGGIO E RITORNO
- Parte IV. VINCERE LA BESTIA
- Parte V. LA RINASCITA
- Parte VI. DAGLI STRACCI ALLA RICCHEZZA
- Parte VII. LA COMMEDIA
- Epilogo. La maestra di Pozioni
- Bibliografia
- Ringraziamenti
- Indice