Street photography. Attenzione! Può creare dipendenza.
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Street photography. Attenzione! Può creare dipendenza.

Sara Munari

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Street photography. Attenzione! Può creare dipendenza.

Sara Munari

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La street photography cattura istantanee del quotidiano, pone l'attenzione sull'ordinario e sullo straordinario della realtà che ci circonda, ferma immagini, presenti ma impercettibili a un occhio distratto, che spontaneamente raccontano i cambiamenti sociali, l'estetica contemporanea e il mondo in cui ci muoviamo ogni giorno.Sara Munari ricostruisce, per la prima volta in Italia, la storia della "fotografia di strada" rintracciandone le origini e i possibili sviluppi attraverso una rassegna dei più importanti autori italiani e internazionali.Un nuovo prezioso manuale per fotografi completamente dedicato alla street photography, naturale sviluppo dell'interesse di Sara Munari per le tecniche fotografiche e per l'uso della fotografia nella comprensione della realtà, scritto con l'accuratezza e la semplicità comunicativa che la caratterizza e ricco di suggerimenti pratici per i fotografi e per chi desidera avvicinarsi a questo popolare e complesso genere fotografico.

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Informazioni

Editore
emuse
Anno
2020
ISBN
9788832007244
Argomento
Kunst
Categoria
Fotografie

Sara MunariStreet photography Attenzione! Può creare dipendenza

Capitolo 1 STORIA DELLA STREET PHOTOGRAPHY

Se avete paura della strada e di chi la vive, non potete fare street photography.
Sara Munari

Street photography: dalle origini a oggi

Come è cominciata questa faccenda della street photography che oggi tutti pensiamo di fare ma che non fa quasi nessuno?
Prima di iniziare, tenete presente che il termine “street photography” si è evoluto nel tempo. In internet si susseguono frustranti e spesso inutili discussioni su cosa sia o cosa non sia. Meglio uscire a scattare, va’!
Qualcuno sentenzia addirittura che questo genere non esista, sostenendo che rientri, più in generale, nel reportage di documentazione. E io che penso da dieci anni di fare proprio questo, che illusa!
La fotografia di strada nasce sicuramente come sottogenere del fotogiornalismo e della fotografia documentaria ma, oggi, il suo contenuto non è necessariamente un fatto di cronaca o un evento che possa essere riconducibile esclusivamente ad accadimenti sociali specifici e non sempre si riconduce a forme più espressioniste ed estetiche della street photography contemporanea. Lo vedremo nel dettaglio più avanti.
Non appena viene brevettata la fotografia, nel 1839, nasce la fotografia di strada. Se vogliamo, anche prima.
Charles Nègre, Organ Grinder at 21, quai Bourbon, Parigi (Francia), tra marzo e maggio 1853
Nel 1838 Jacques Daguerre realizza la famosissima immagine con il lustrascarpe in Boulevard du Temple, la prima immagine conosciuta con una figura umana. Sempre a Parigi Charles Nègre produce immagini molto contemporanee delle strade della città. I soggetti sono in posa, a causa della necessità di avere tempi d’esposizione lunghi.
Nella seconda metà dell’Ottocento, la strada è soggetto spesso rappresentato e approfondito dai pittori impressionisti. Molti di loro utilizzano fotografie come base da copiare per la produzione dei loro dipinti.
Grazie allo sviluppo delle tecnologie e alla riduzione dei tempi di scatto, nella seconda metà dell’Ottocento prende piede la fotografia documentaria o concerned photography, con un focus particolare sul sociale e sull’ambiente, con lo scopo di sensibilizzare su questioni pubbliche e collettive, spesso problematiche.
Thomas Annan, The back street, Glasgow (Scozia), 1899
Nel 1868 Thomas Annan fotografa i vicoli di Glasgow per una ricognizione necessaria a una società di assicurazioni che avrebbe dovuto demolire le strutture fatiscenti.
Da Street Life in London, di John Thomson e Adolphe Smith, Londra (Inghilterra), 1877
Il primo libro pubblicato su quella che allora poteva essere considerata street risale al 1877 a cura del fotografo scozzese John Thomson, dal titolo Street life in London. Interessante notare che quasi tutti i soggetti posavano per lui, dal momento che il procedimento al collodio utilizzato non permette tempi di scatto brevi e richiede che i soggetti stiano immobili a lungo. Questo è in contrasto con l’approccio moderno che prevede, quasi sempre, che lo scatto sia candid, cioè senza messa in posa.
Jacob Riis, Bandit roost (59 Mulberry Street in New York City), New York (U.S.A.), 1888
Jacob Riis, a New York, fotografa le strade della città già dal 1887, utilizzando un flash al magnesio. Anche questo lavoro viene raccolto in un libro dal titolo How the Other Half Lives del 1890, un libro fondamentale, non soltanto per la storia della fotografia e della città di New York, ma per la storia della società in generale. Il libro descrive le condizioni di vita e di lavoro delle comunità d’immigrati (italiani, cinesi, russi, polacchi, boemi, ungheresi) che vivono nella metropoli newyorkese negli ultimi decenni del XIX secolo. Riis porta alla luce soprattutto le vicende umane, ma anche architettoniche e urbane.
Come scrive Gisèle Freund in Fotografia e società: «Per la prima volta la fotografia diventa un’arma nella lotta per il miglioramento delle condizioni di vita degli strati poveri della società».
Nei due anni dal 1889 al 1990, Samuel Coulthurst e suo cognato James Higson, entrambi membri del sindacato fotografico del Lancashire e del Cheshire, portando la macchina fotografica in un carrello a causa delle sue grandi dimensioni realizzano molte fotografie che oggi sono considerate documenti fondamentali sulla città di Manchester.
Durante gli anni Ottanta dell’Ottocento il mercato propone le prime fotocamere portatili, con otturatore a tendina e tempi di scatto intorno al millesimo di secondo. Questo permette a Paul Martin di scattare quelle che oggi vengono considerate tra le prime istantanee candid, senza posa dei soggetti.
Nel 1899 nasce poi la prima Graflex, con mirino a pozzetto, precedendo le successive Rolleiflex e Hasselblad.
Ed è con la Graflex che Lewis Hine, nei primi del Novecento, ritrae lavoratori e immigrati a New York.
Fino agli anni Venti, sempre a New York, Alfred Stieglitz e Edward Steichen, due esponenti prima del Pittorialismo (movimento della fine del XIX secolo nato per elevare il mezzo fotografico al pari della pittura o della scultura) e poi della fotografia diretta (straight photography) riprendono scorci urbani della città.
La straight photography è un “movimento” fotografico della prima metà del Novecento che nasce in op...

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