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Capire e superare il trauma
Una guida per comprendere e fronteggiare i traumi psichici
- Italian
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Capire e superare il trauma
Una guida per comprendere e fronteggiare i traumi psichici
Informazioni su questo libro
Sei terrorizzato alla sola idea di uscire di casa e passi le tue
giornate a disinfettare gli oggetti perché temi di contrarre il
COVID? Sei stato coinvolto in un incidente stradale e da allora
non hai più avuto il coraggio di guidare la tua auto? Ti capita
di avere improvvisi scoppi d'ira o attacchi di panico quando
vedi persone o oggetti che ti ricordano un evento traumatico?
Hai fl ashback, ricordi off uscati del tuo passato che compaiono
all'improvviso, ti fanno stare male e non riesci a gestirli?
Viviamo in un'epoca di grandi cambiamenti, spesso
drammatici, che ci portano a sperimentare livelli
importanti di incertezza e fragilità e ci espongono al
rischio di manifestare reazioni traumatiche agli eventi
diffi cili. Questo libro ti aiuterà a ottenere un aiuto
concreto e delle risposte effi caci alle innumerevoli
domande che ti poni e potrà essere utile anche a
familiari, parenti, amici e operatori nel campo medico
e psicologico. Vuole fornirti anche delle indicazioni utili
rispetto agli interventi psicologici più effi caci per il trauma
oggi disponibili, che permettono di ottenere risultati
signifi cativi relativamente veloci e duraturi. Chi ha
vissuto un evento traumatico vive in una sorta di limbo,
intrappolato fra passato e futuro, in un presente che
lo imprigiona in una gabbia di soff erenza. Attraverso
queste pagine potrai cominciare a vedere la strada
da percorrere per uscire dal tunnel dell'esperienza
traumatica e riappropriarti della tua vita.
Domande frequenti
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Informazioni
Argomento
Crescita personaleCategoria
Miglioramento personaleCapitolo primo
Capire il trauma e le tue reazioni ad esso
Improvvisamente, nel corso della vita, determinati eventi traumatici possono stravolgere l’esistenza delle persone, influendo profondamente su come si sentono con se stesse e gli altri nel loro ambiente, e a volte modificando la loro visione del mondo. Le persone possono provare enorme confusione e spesso terrore per come si sentono e si comportano dopo un improvviso evento traumatico.
Carlo, che era sopravvissuto a un grave incendio, mi disse un giorno: «Dopo che sono sopravvissuto a quel trauma ho pensato che fosse tutto finito — ma fu allora che in realtà tutto cominciò».
Per diversi mesi fu incapace di tenere lontano dalla mente le immagini dell’evento traumatico.
Carlo mi disse: «Era come se ogni giorno parti del trauma ricomparissero nuovamente. Io volevo lasciarlo alle spalle, andare avanti nella mia vita, ma era come se il trauma non volesse lasciarmi. Quel che è peggio è che non solo le mie giornate erano piene di ricordi terrificanti su ciò che mi era successo, ma anche quando cercavo di trovare un po’ di tregua di notte attraverso il sonno i ricordi non mi lasciavano stare. Ero perseguitato da ripetuti e ricorrenti incubi che sembravano così reali che spesso mi svegliavo urlando e piangendo, convinto di essere ancora in mezzo all’incendio. Qualsiasi cosa facessi, sentivo in quel momento di non riuscire a muovermi, ero totalmente intrappolato nell’evento. Lo sentivo così reale che in quel momento ero convinto di stare impazzendo».
Per diversi mesi fu incapace di tenere lontano dalla mente le immagini dell’evento traumatico.
Carlo mi disse: «Era come se ogni giorno parti del trauma ricomparissero nuovamente. Io volevo lasciarlo alle spalle, andare avanti nella mia vita, ma era come se il trauma non volesse lasciarmi. Quel che è peggio è che non solo le mie giornate erano piene di ricordi terrificanti su ciò che mi era successo, ma anche quando cercavo di trovare un po’ di tregua di notte attraverso il sonno i ricordi non mi lasciavano stare. Ero perseguitato da ripetuti e ricorrenti incubi che sembravano così reali che spesso mi svegliavo urlando e piangendo, convinto di essere ancora in mezzo all’incendio. Qualsiasi cosa facessi, sentivo in quel momento di non riuscire a muovermi, ero totalmente intrappolato nell’evento. Lo sentivo così reale che in quel momento ero convinto di stare impazzendo».
Molte persone hanno reazioni uguali, o molto simili, a quelle di Carlo. Sentono che la loro vita è completamente cambiata e laddove prima sembrava esserci gioia e piacere, ora vedono un mondo di ombre, una nuvola scura. Inoltre, molti hanno l’impressione che, nonostante i loro sforzi di essere forti e di fronteggiare le situazioni al meglio delle loro possibilità, di fatto non riescano a cambiare il modo in cui si sentono. La loro vita semplicemente sembra non essere più la stessa.
Le reazioni e le risposte dopo un trauma spesso sono vissute in modo così intenso e opprimente che non di rado le persone si sentono come se «stessero impazzendo» o «perdendo totalmente il controllo della loro vita».
Potrebbe essere una sorpresa per te e darti un po’ di sollievo leggere che non sei da solo nel vivere queste sensazioni. Sono reazioni comuni e comprensibili a un trauma e non significano che stai «impazzendo». Fortunatamente, con gli attuali progressi della scienza, ora sappiamo che esse sono alcune delle risposte di sopravvivenza del nostro organismo di fronte a eventi di vita incontrollabili e travolgenti. In ogni caso, tali risposte possono essere modificate e le persone aiutate a riprendersi e guarire dal loro trauma attraverso un trattamento psicoterapeutico efficace. Alcune persone riescono a riprendersi spontaneamente, senza alcun aiuto professionale.
Lavorando sulla tua esperienza traumatica con modalità particolari (spesso attraverso l’aiuto di una terapia specifica) puoi superare il trauma e ricostruire la tua vita. Spesso, dopo aver attraversato questo processo, le persone sentono di essere cresciute interiormente e di avere trovato in sé una forza che non sapevano di avere.
Questo libro si propone come un punto di partenza. È stato ideato come una guida per aiutarti a capire le varie reazioni, sensazioni ed emozioni che stai vivendo. Questo può aiutarti a fare un po’ di luce sulle varie zone «oscure» e di incertezza che potresti vivere in questo momento. Attraverso questa comprensione potresti trovare in te stesso la fiducia e il coraggio per cominciare o continuare un percorso di elaborazione del trauma. Se non lo hai già fatto, il libro può anche fornirti il coraggio di cominciare a mettere a fuoco ciò che senti, e di condividere le tue emozioni con una persona che può offrirti un aiuto più specialistico per sostenerti nel tuo processo di recupero. Questo libro non deve essere utilizzato in sostituzione della terapia o della consulenza psicologica, ma può aiutare e potenziare la loro efficacia. Nelle ultime pagine viene fornita una lista di centri e associazioni che possono aiutarti a trovare un terapeuta qualificato nel trattamento del trauma.
Questo libro può anche essere molto utile per i membri della tua famiglia, il tuo partner o per qualsiasi amico che ti piacerebbe capisse di più ciò che stai attraversando in questo momento. Il libro può permettere loro di sostenerti durante questo percorso.
Il processo di recupero richiede tempo ed è diverso per ogni persona.
Che cos’è un trauma?
Sebbene nel corso della vita si vivano molte situazioni stressanti, non tutte sono veri traumi. Di solito gli eventi traumatici avvengono all’improvviso e lasciano poco tempo per prepararsi o per pianificare una risposta. Per questo compromettono la nostra capacità di rispondere in modo adeguato. Un trauma è un qualsiasi evento stressante che, nell’esperienza di chi lo vive, stravolge totalmente le normali risorse di fronteggiamento. Come conseguenza la persona vive un senso di impotenza, paura intensa o terrore. Un trauma può riguardare una minaccia reale, o percepita, alla nostra o altrui integrità fisica o anche una minaccia di morte. Spesso un’esperienza traumatica comporta ferite fisiche reali o il decesso. Anche l’essere stati testimoni di un evento traumatico accaduto a un’altra persona può portare a reazioni traumatiche in colui che ha assistito.
Vediamo un esempio di trauma.
Venerdì 8 luglio 2005, Anna termina il suo lavoro in banca intorno alle 5 di pomeriggio. È una sera d’estate limpida e piacevolmente calda. Mentre sta guidando la sua auto rossa verso casa insieme alla collega Pamela, iniziano a parlare del prossimo week-end. È stata una settimana intensa ed entrambe sono impazienti di prendersi un po’ di relax fuori dal lavoro. Pamela sta dicendo ad Anna che non vede l’ora di giocare con suo figlio di tre anni quella sera. Mentre si stanno avvicinando a una curva stretta, Anna rallenta. Improvvisamente, vede Pamela alzare le braccia e la sente urlare: «Ferma, ferma… Oh no!». Anna vede un’auto uscire dalla curva ad alta velocità e deviare bruscamente verso la loro corsia. È terrorizzata e pensa: «Sto per morire!». Subito dopo sente un rumore tremendo, quasi un’esplosione. Poi un silenzio assoluto, che ad Anna sembra durare in eterno. Gradualmente, Anna comincia a rendersi conto di un dolore acuto al naso, alla fronte e al petto. Sente come se la cintura di sicurezza la schiacciasse e non riesce a tirarsi su. Quando riesce a girare la testa di lato, vede Pamela stesa all’indietro sul suo sedile, con il sangue che cola dal naso e da una profonda ferita sulla fronte. Sente Pamela dire: «C’è stato un incidente. Sei viva? Puoi sentirmi Anna?».
Sia Anna che Pamela hanno vissuto un evento che può essere definito traumatico, in particolare un incidente stradale. L’incidente è accaduto all’improvviso e in modo totalmente inaspettato. Sia Anna che Pamela hanno pensato e sentito che c’era una reale possibilità di morire, ed entrambe sono rimaste ferite. Per questo motivo l’incidente ha implicato una minaccia di morte e di ferimento (probabilmente grave) per entrambe ed esse hanno risposto con terrore e paura intensa mentre si rendevano conto che stava per avvenire lo schianto. Le due donne inoltre si sono sentite impotenti perché hanno capito di non poter impedire l’evento.
Per gli scopi di questo libro, la storia di Anna e Pamela termina qui. In realtà, tuttavia, le operazioni di soccorso successive all’incidente, le esperienze vissute in ospedale, le reazioni dei medici, del personale e delle persone care e spesso anche le conseguenti procedure legali possono essere fonti di ulteriore traumatizzazione.
A volte anche commenti espressi con le migliori intenzioni o a fin di bene da parte di altre persone, per esempio da coloro che sono coinvolti nelle operazioni di soccorso — come «È un miracolo che sei sopravvissuta: considerando il danno alla tua auto dovresti essere morta!» — possono causare ulteriore traumatizzazione per il sopravvissuto. In certi casi questi effetti secondari di un trauma risultano perfino più traumatizzanti dell’evento traumatico iniziale.
Diversi tipi di trauma
Quello appena descritto è un esempio di un tipo di trauma specifico, un incidente stradale. Ci sono molti altri tipi di eventi traumatici specifici. Spesso, nell’ambiente medico-psicologico, i singoli eventi traumatici specifici vengono definiti traumi di tipo I. Gli eventi potenzialmente traumatici possono essere classificati in tre gruppi. Il primo si riferisce a traumi prodotti da azioni umane volontarie: sono i casi di danno creato dall’uomo di natura intenzionale o dolosa e frequentemente malvagia, come la guerra, la violenza, i crimini e il terrorismo. Questi eventi possono includere:
- guerre, combattimenti, guerre civili, lotte di resistenza, come ad esempio la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra in Vietnam, la Guerra del Golfo, la Guerra Civile nell’ex Yugoslavia, la Guerra in Iraq e molti altri;
- atti di terrorismo, come la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, l’attacco dell’11 settembre 2001 al World Trade Center a New York e al Pentagono, gli attacchi terroristici dell’11 marzo 2004 a Madrid e del 7 luglio 2005 nella metropolitana e in un autobus a Londra;
- bombardamenti, come quello di Omagh nell’Irlanda del Nord nel 1998 o quello di Hiroshima e Nagasaki durante la Seconda Guerra Mondiale;
- atti di abuso, inclusi atti di violenza domestica, come ad esempio:
- abuso sessuale: incesto, stupro, esibizionismo, pornografia forzata, compresi quelli con bambini, contatti fisici o baci inappropriati;
- abuso fisico: percosse, calci, maltrattamenti, tentativi di soffocamento, essere legati, inseguimenti, essere forzati a mangiare o bere qualcosa, minacce con armi;
- abuso psicologico ed emotivo: isolamento, minacce di abbandono o di tradimento, intimidazioni, comportamenti minatori o degradanti, gravi umiliazioni, minimizzazione o negazione dell’abuso, privazione di potere o controllo, distruzione di proprietà personali, trascuratezza o tortura verso animali domestici;
- aggressioni criminali, come crimini violenti, accoltellamenti; rapine a mano armata, aggressioni per furto e rapine;
- assistere a un omicidio, aggressioni sessuali, maltrattamenti o torture;
- sparatorie o attacchi da parte di un cecchino, come ad esempio le sparatorie nella scuola di Dunblane in Scozia nel 1996 e nella scuola di Erfurt, in Germania, nel 2002;
- risse;
- atti di disumanità, come una detenzione in stato di isolamento e/o torture.
Il secondo gruppo di eventi traumatici si riferisce ad azioni umane involontarie. Ciò significa che, anche se è stato causato un danno, esso non è dovuto a un intento deliberato. L’evento traumatico accade a causa di un errore umano, di una macchina o di un sistema di procedure progettati dall’uomo. L’incidente automobilistico descritto in precedenza, che Anna e Pamela hanno vissuto, entrerebbe nella categoria dei traumi causati da azioni umane involontarie. Il secondo gruppo include:
- incidenti automobilistici (indicati come IA), che includono anche incidenti con la motocicletta e la bici;
- disastri su mezzi di trasporto, come treni, metropolitane, pullman, come il disastro ferroviario di Paddington nel 2000, o quello di Selby nel 2001; disastri aerei, come l’incidente all’aeroporto di Milano nel 2001; disastri marittimi, come il disastro del traghetto a Zeebrugge nel 1987;
- incendi, esplosioni, ustioni, gravi shock elettrici, come incidenti causati dalla rete elettrica;
- incidenti industriali: crollo di un edificio, come ad esempio quello di una parte del nuovo terminal all’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi nel 2004; il crollo di una diga, come il disastro del Vajont nel 1963 o quello in Siria nel 2002;
- disastri ambientali, come fuoriuscite accidentali di petrolio o di sostanze chimiche;
- disastri nucleari, come a Tokaimura in Giappone nel 1999 o Chernobyl in Ucraina nel 1986;
- incidenti medici; danno chirurgico a qualche parte del corpo; perdita (amputazione o mutilazione) di una parte del corpo.
I disastri naturali rappresentano la terza categoria di eventi specifici potenzialmente traumatici. Generalmente avvengono senza che l’uomo possa in alcun modo intervenire e alcuni esempi di eventi di questo tipo sono:
- terremoti, come quello in Friuli, nel 1976, che ha provocato più di 1.000 vittime, o quello in Irpinia nel 1980 con 2.800 morti, o il terremoto a Izmir in Turchia nel 1999, in cui sono morte 17.000 persone, o quello in Iran nel 2004 con 43.000 vittime;
- gli tsunami o maremoti, come lo tsunami del 2004 nell’Oceano Indiano, che ha causato la morte di più di 200.000 persone, o lo tsunami alto 10 m nel 1998 a Papua Nuova Guinea;
- alluvioni e nubifragi, come le alluvioni in Liguria del 1992 e 1993, in Piemonte del 1994 (68 morti), in Toscana e Calabria nel 1996 o in Val di Sarno nel 1998 (147 morti);
- tempeste, come quella a sud della Germania nel 1999; tornado; uragani, come i 4 grandi uragani Charlie, Frances, Ivan e Jeanne e l’uragano Katrina nel 2005 in Florida, che hanno provocato centinaia di morti e danni incalcolabili;
- incendi boschivi, come i gravi incendi in Sardegna nelle estati del 2004 e del 2005;
- eruzioni vulcaniche, come quella del vulcano colombiano Nevada del Ruiz, che ha ucciso 25.000 persone nel 1985;
- carestie, come quelle, provocate dalla siccità, che hanno colpito i Paesi del Corno d’Africa nel 2006, in particolare la Somalia, il Gibuti, l’Etiopia e il Kenya;
- attacchi da parte di animali, come serpenti, cani, pesci, felini.
La lista presentata è evidentemente incompleta, ma ci dà un esempio dei molti eventi che potrebbero costituire esperienze traumatiche per le persone che li hanno vissuti. I traumi generati da una chiara intenzionalità altrui sono i più difficili da elaborare e superare, e in tali casi il trattamento può risultare più problematico rispetto ai traumi causati da eventi casuali e non intenzionali. È più facile accettare le conseguenze di un disastro naturale che il dolore apparentemente evitabile che può essere causato dagli errori umani e, ancor peggio, da una volontà cosciente di arrecare un danno fisico o morale.
Non tutti i traumi rientrano nelle categorie indicate sopra. Eventi della vita — quali un divorzio, la disoccupazione, un aborto spontaneo, il parto di un figlio nato morto, o la scomparsa improvvisa di un congiunto o di una persona amata — possono essere vissuti come esperienze traumatiche, la relativa gravità delle quali potrà dipendere dalle particolari circostanze in cui si sono verificate. Ognuno, nell’arco della vita, può vivere più esperienze che potrebbero costituire dei traumi personali. Quando una persona ha vissuto più eventi traumatici, ognuno dei quali viene ricordato separatamente, possiamo parlare di trauma di tipo II A.
A chi si rivolge questo libro?
Qualsiasi tipo di esperienza traumatica può causare profonde ferite emotive, che possono avere effetti durevoli e generare varie difficoltà nell’affrontare la vita in modo efficace e adeguato. Questo libro si rivolge in particolare alle persone che hanno vissuto un trauma derivante da un evento unico, specifico e improvviso, o da eventi multipli del medesimo genere. Qui includiamo le catastrofi e i disastri di vasta scala, ma anche eventi traumatici specifici quali incidenti stradali, incendi, atti di violenza con danno alla persona, e altri tipi ancora. Il libro è stato scritto per ogni tipo di trauma che viene definito nell’ambito sanitario come appartenente al tipo I oppure al tipo II A.
Anche le persone che hanno subito traumi prolungati e reiterati (come violenze ripetute all’interno della famiglia), abusi, atti di crudeltà, quali la tortura, o traumi infantili, anche gravi, di tipo sessuale, fisico o emozionale, potranno trovare in questa guida delle informazioni utili.
Tuttavia, desideriamo ricordare al lettore che questa guida non può trattare il problema del trauma in modo del tutto esaustivo, e non verranno discussi certi effetti specifici risultanti da tali esperienze. Chiunque abbia subito traumi prolungati nel tempo troverà utile consultare i testi che trattano tale problematica in modo specifico, alcuni dei quali sono indicati in fondo a questa guida.
È opportuno, per chi soffre degli effetti di un trauma prolungato, rivolgersi a un professionista qualificato, specializzato nel trattamento di casi di traumi più complessi talvolta categorizzati come il tipo II B. A volte il medico di famiglia sa indirizzare la persona che ha subito un trauma allo specialista più adatto.
Il trauma nei bambini
I traumi possono avere un effetto devastante sui bambini e pregiudicare gravemente il loro benessere. Rispetto agli adulti, i bambini possono essere più facilmente vittime di eventi traumatizzanti, perché hanno relativamente poche risorse con le quali interpretare in modo adeguato gli eventi che vivono. Sebbene le reazioni dei bambini sopravvissuti ai traumi siano simili a quelle degli adulti (poiché tali reazioni derivano dagli stessi processi psicofisici), la loro manifestazione può essere diversa. A seconda dell’età in cui è avvenuto il trauma, i bambini potrebbero non avere ancora acquisito le conoscenze linguistiche necessarie per parlare ed esprimere il loro disagio; possono però rivelare i loro sentimenti attraverso comportamenti insoliti, come un forte ritiro sociale, l’apatia, o anche l’iperattività o perfino l’aggressività. È molto importante non sottovalutare l’effetto delle esperienze traumatiche nei bambini. Anche se alcune parti di questo libro possono aiutare i genitori o i tutori a capire l’esperienza dei bambini traumatizza...
Indice dei contenuti
- Gli autori
- Ringraziamenti
- Presentazione
- Introduzione
- Prefazione
- 1. Capire il trauma e le tue reazioni ad esso
- 2. Come affrontare il trauma
- Indirizzi utili
- Bibliografia