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Eventi traumatici e mediazione
Informazioni su questo libro
Affrontare e gestire il dolore
La malattia, il trauma, la paura, il dolore. Affrontare questi eventi e le emozioni che fanno scaturire non è mai semplice, soprattutto quando questi fatti colpiscono un figlio.
Il testo nasce dall'esperienza traumatica di una delle autrici che fa nascere il desiderio di condividere quanto è successo per cercare di far conoscere come una famiglia possa affrontarla insieme riuscendo ad uscirne più forte di prima, trasformando così un evento traumatico in una nuova forza di vita.
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Informazioni
Argomento
PsicologiaCategoria
Psicologia cognitiva e cognizioneCAPITOLO 1
Famiglia ed evento traumatico
Se consideriamo la famiglia come un insieme di persone (sistema) interdipendente i cui bisogni e obiettivi comuni trovano risposta nell'interazione dei singoli comportamenti, allora i problemi legati alla malattia o alla disabilità si devono necessariamente trattare come problemi che coinvolgono l'intero nucleo familiare. Essere genitore di un bambino malato, non è un ruolo che una persona sceglie. Nessuno chiede di esserlo, né c’è chi è preparato ad una responsabilità così faticosa e impegnativa: è un compito difficile, che spesso atterrisce e demoralizza.
Che cosa accade nell’esistenza reale della famiglia in presenza di un evento traumatico come la disabilità congenita o acquisita di un figlio?
La nascita di un bambino disabile o malato oppure l’acquisizione di una disabilità o malattia costituisce un evento fortemente destabilizzante per qualsiasi famiglia, sovente distrugge con violenza gli equilibri preesistenti, impone problemi complessi e per lo più sconosciuti ai genitori.
Questo rappresenta un evento traumatico.
L’evento traumatico è di difficile categorizzazione, in quanto possono avere caratteristiche di traumaticità sia eventi particolarmente negativi ed eccezionali, quali morti, uccisioni, incidenti, sia eventi considerati di “minore” entità come separazione o perdita del lavoro.
Può essere considerato evento traumatico ogni evento che per essere affrontato e superato richieda la messa in atto di meccanismi di adattamento e di problem solving.
La presenza di una disabilità o malattia rappresenta un evento potenzialmente disadattivo per la maggior parte delle famiglie; rappresenta una delle esperienze più complesse da affrontare in quanto l’evento provoca sicuramente stress e le modalità con la quale verranno affrontate determinerà non solo il futuro della famiglia in quanto tale ma anche lo sviluppo del soggetto interessato direttamente.
Preferibilmente la reazione familiare alla presenza di un bambino malato o disabile può essere assimilata ad un “dolore morale cronico”, ma non è accettabile che le dinamiche familiari si cristallizzino in uno stato, irreparabile e irreversibile, di “disperazione controllata".
Nonostante le difficoltà e i rischi che può comportare, ciascun evento critico porta in sé una funzione positiva:
- può produrre processi evolutivi;
- può generare nuove variabili;
- può modificare positivamente le precedenti modalità di funzionamento della famiglia.
La famiglia in questo caso diventa protagonista del processo di adattamento e fonte di risorse attivabili.
Qualsiasi nucleo familiare, nel corso della sua evoluzione si trova ad affrontare eventi e compiti che richiedono un più o meno vasto processo di riorganizzazione.
Qualsiasi sia la modalità con la quale la famiglia come nucleo decida di affrontare questo compito non lascerà la famiglia uguale al cuore originario.
La famiglia quindi diventa protagonista di un processo di adattamento oltre che “vittima” di una situazione stressante.
Un elemento fondamentale per determinare il modo in cui la famiglia affronta una determinata fase di transizione e i relativi compiti è rappresentato dalle risorse di cui essa dispone e che riesce ad attivare in quel dato momento.
Possiamo distinguere tra:
Risorse personali
Biografia di vita individuale, caratteristiche di personalità, stato di salute, istruzione, disponibilità economiche
Risorse familiari
modalità di funzionamento interno e di integrazione dei vari bisogni
Risorse sociali
Risorse di cui la famiglia fruisce all’interno del suo ambiente sociale di appartenenza (inserimento nella rete sociale, contatti sul territorio).
La storia degli studi riguardanti le dinamiche familiari collegate alla malattia di un figlio è abbastanza recente e l'esordio di tali ricerche può essere collocato agli anni '50: è impossibile rintracciare opere valide scientificamente che affrontano l'argomento prima di questa data.
Uno dei primi significativi studiosi dell'argomento fu Farber{1}, autore di due importanti saggi del 1959 e del 1960, il quale ha il merito di aver prospettato la necessità di un approccio globale alla famiglia del bambino malato. Nei suoi saggi descrive le ripercussioni che la nascita di un bambino non sano produce rispetto alla stabilità della famiglia. Egli ipotizza che le famiglie passino attraverso vari stadi: il ciclo inizia con il matrimonio e la nascita del primo figlio, il secondo periodo comprende gli anni della scuola materna, il terzo comincia quando il figlio più piccolo è preadolescente. La sequenza si esaurisce quando tutti i figli sono diventati adulti e giunti al matrimonio.
Nel caso di un figlio malato, questo ciclo si arresta o rimane incompiuto; indipendentemente dall'età, il bambino malato assume il ruolo sociale di figlio più piccolo. In questa maniera, secondo Farber, la famiglia non riesce a superare lo stadio della preadolescenza e pertanto il processo di integrazione familiare rimane incompleto.
Il primo approccio alle famiglie dei bambini non sani, si riassume nella tesi che un bambino malato costituisce un fattore di stress di per sé ineliminabile, che non può non incidere negativamente sul benessere e sul funzionamento della famiglia.
Pertanto secondo questo approccio la malattia è vista come una variabile il cui peso rimane immodificato; la famiglia ne risulta dunque danneggiata e penalizzata irrimediabilmente.
Più recentemente gli studi sulle famiglie dei bambini malati hanno posto maggiore attenzione non tanto allo stress costituito dalla situazione di malattia infantile, quanto alle modalità di reazione e di risposta messe in atto dalla famiglia. È avvenuto così uno spostamento dell'analisi sull'adattamento, sulle dinamiche che la famiglia mette in atto per affrontare la situazione.
Avere un figlio malato può colpire i genitori in vari modi e le reazioni delle famiglie possono essere molto varie, ma è possibile, seppur molto difficile, prevederle.
Gargiulo{2} illustra come in alcune famiglie avere un figlio malato è una tragedia, in altre è una crisi che può risolversi, per al...
Indice dei contenuti
- Titolo pagina
- INTRODUZIONE
- CAPITOLO 1
- CAPITOLO 2
- CAPITOLO 3
- CAPITOLO 4
- CAPITOLO 5
- CAPITOLO 6
- CONCLUSIONI
- Bibliografia
- Le autrici