Breve storia della Russia
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Antonio Ferraiuolo

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Breve storia della Russia

Antonio Ferraiuolo

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La nazione più grande del mondo, la Russia, confina con Paesi europei e asiatici, oltre che con l’Oceano Pacifico e il Mar Glaciale Artico. I suoi paesaggi variano dalla tundra alle foreste alle spiagge subtropicali. È famosa (tra le altre cose) per le compagnie di balletto che si esibiscono al Bolshoi di Mosca e al Mariinskij di San Pietroburgo. A San Pietroburgo, fondata dallo zar Pietro il Grande, si trova il barocco Palazzo d’Inverno, che fa oggi parte delle collezioni artistiche del museo di stato: l' Ermitage. I mini-ebook di Passerino Editore sono guide agili, essenziali e complete, per orientarsi nella storia del mondo A cura di Antonio Ferraiuolo.

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Informazioni

Editore
Passerino
Anno
2020
ISBN
9788835888291

Breve storia della Russia

La Russia è la nazione più grande del mondo con una superficie di 17.100.000 kmq. La sua popolazione è di ca. 144.500.000 (2018), ha per capitale Mosca (presidente: Vladimir Putin) e la sua valuta è il Rublo russo. Confina con i Paesi europei e asiatici, con l'oceano Pacifico e il mar Glaciale Artico. A San Pietroburgo, fondata dallo zar Pietro il Grande, si trova il barocco Palazzo d'Inverno, che fa oggi parte delle collezioni artistiche del Museo di stato: l'Ermitage. Nel dicembre del 1922 i territori dell'impero russo, che prima del 1914 aveva una superficie di 22.205.405 kmq, furono riorganizzati, tranne alcune regioni periferiche perdute in conseguenza della prima Guerra mondiale e degli avvenimenti rivoluzionari, nell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Russia viene dallo slavonico Rus', una parola di origine incerta, forse derivata da una parola significante "navigatori" o "vogatori", con cui i Finni chiamavano gli Svedesi e i Vikinghi scandinavi in genere.

Storia della Russia
Lo sterminato territorio compreso tra il mar Bianco e il mar Glacial Artico e il mar Nero e il mar Caspio, ricoperto da ininterrotte foreste a nord e di immense praterie e steppe a sud, per vastissime zone paludoso, era nell'antichità classica abitato, nelle regioni settentrionali, da tribù che praticavano una primitiva agricoltura e, in quelle meridionali, da tribù dedite alla pastorizia e alla guerra. Sulle rive del mar Nero, nell'area della Crimea e del mar d'Azov, vivevano forse i Cimmeri, citati dagli autori classici, ai quali succedettero gli Sciti e i Sarmati, due popoli d'origine iranica con i quali i Greci, che avevano fondato colonie e empori sulle loro coste, mantennero regolari rapporti commerciali. Ma l'influenza greca, come poi quella romana dopo la conquista della Dacia (Romania), non raggiunse mai le tribù della steppa. Secondo alcuni storici le tribù di razza slava vissero per millenni nella Russia. settentrionale e cominciarono ad emigrare a sud in un'epoca non facilmente determinabile. Nel I sec. d. C. alcune di esse. già da tempo attestatasi tra il Dnepr e la Vistola, discesero a sud-ovest, procedendo lungo il Danubio. Più tardi passarono nei Balcani, ricevendo il nome di Salvi meridionali (Serbi). Verso il VII sec. d. C., s'affermò nella steppa il dominio dei Khazari, ma presto giunsero altri popoli nomadi, di origine razziale diversa, tra i quali vi erano gli Ungari, che via via si spinsero verso ovest, fino a compiere feroci incursioni perfino nella pianura padana.

I Vikinghi
Intorno al IX sec. d. C. si verificò in Russia, fino ad allora rimasta nell'oscurità della preistoria, un fatto nuovo. Alcuni gruppi di Vikinghi della Scandinavia, chiamati Rus' (i Ros o anche Varangi o Vareghi dei Bizantini), penetrarono nella regione del lago Ladoga e del lago Ilmen, da dove durante l'estate cominciarono a ridiscendere, su leggere navi fatte d'un solo albero, i grandi fiumi che portano a sud (Neva, Volga, Dvina, Dnepr). Nel giro di pochi anni essi crearono una vera e propria corrente di commercio con Costantinopoli e vari altri centri orientali. Per sostenere i loro traffici stabilirono sui fiumi e, in talune parti, lungo le carovaniere stazioni d'appoggio, magazzini e anche forti destinati a difendere quella che poi venne chiamata la "Grande via acquea". I Vikinghi portavano a Costantinopoli pelliccie e schiavi, razziati nella steppa, scambiandoli con stoffe, seta, spezie, vino, frutta, oro.

Lo stato di Kiev
Furono proprio alcune famiglie vikinghe a far sorgere in Russia un primo potere politico unitario. In effetti i Vikinghi in pochi decenni avevano acquisito la lingua e i costumi slavi, mantenendo però l'attitudine al comando e le tradizionali doti di iniziativa e spirito organizzativo. Nel IX sec. uno di essi, il leggendario principe Rurik, divenne signore di Novgorod, pare per invito degli stessi abitanti. Dopo di lui il potere fu pres...

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