
- 450 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Informazioni su questo libro
Medici che guidano i taxi, architetti che vendono birra agli angoli delle strade, istituti scientifici chiusi in mezzo a impianti industriali arrugginiti, esecuzioni capitali in favore di telecamera; ancora, il sentimento nazionale che cede il passo al ritorno di identità tribali, etniche e confessionali; le fake-news, onnipresenti, che si diffondono in tutto il mondo, grazie ai più potenti mezzi di comunicazione.Queste immagini viste insieme non sono casuali: sono alcune delle possibili manifestazioni della "demodernizzazione", un fenomeno complesso e sfaccettato, osservabile a ogni latitudine. Il progresso lineare guidato dalla ragione, la grande promessa del Secolo dei lumi, non ha retto alla prova del tempo: l'irrazionale si sta riprendendo la scena e vediamo così ritornare, in moltissime parti del globo, tendenze che credevamo confinate in altre epoche della Storia umana. Che cos'è allora la demodernizzazione? Un retaggio di un passato che ritorna o un esito possibile della modernità?I saggi di questo libro affrontano le contraddizioni del nostro tempo con gli strumenti della sociologia, della filosofia, dell'antropologia e della storia. Il concetto di demodernizzazione – pur con la sua ambiguità – permette di analizzare il mondo in cui viviamo attraverso una luce nuova, per provare a capire meglio il nostro tempo fatto di chiari e scuri.
Domande frequenti
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Informazioni
Demodernizzazione
Yakov M. Rabkin e Mikhail Minakov
Ringraziamenti
Il progresso e il suo contrario. Introduzione alla teoria della demodernizzazione
Introduzione per l’edizione italiana di Mikhail Minakov
- Il primo è l’età arcaica: in questo periodo non ci sono l’individuo e la società. Esiste invece l’individualità delle collettività arcaiche: la tribù, il clan e la famiglia. L’ordine comune è fondato su una tradizione inalterabile che vincola le esistenze dei vivi e dei morti. Indipendentemente dalla crisi attraversata dalla comunità arcaica, il “cristallo della tradizione”4 ha resistito per millenni alla pressione del caos. Zygmunt Bauman usa questa metafora per riferirsi alla tradizione, perché la struttura del cristallo è assoluta, solida e quasi permanente. I cambiamenti non sono possibili, e l’eroe è colui che è disposto a morire per ripristinare la tradizione quando qualcosa ne mette a repentaglio l’esistenza. Il principio fondante di questa età è la consuetudine, la norma basata sull’esistenza di un precedente: l’ordine giusto delle cose è identificato con il passato e con il mantenimento dello status quo.
- La seconda fase della storia umana coincide con la modernità. È l’età in cui ci si immagina che regni la ragione, dove esistono gli individui e la società, e dove il progresso avanza. E con questo immaginario, la solidità della tradizione non funziona più: la modernità è guidata dall’innovazione e dalla creatività umana. Colombo, Gutenberg, Cartesio, Lutero e Newton sono i nuovi eroi: irriverenti, sognatori razionali e creatori distruttivi. Distruttivi per la tradizione, e creativi per le nuove forme di vita: vita sociale, tecnologica, politica, economica e individuale.
Indice dei contenuti
- Demodernizzazione