Breve storia dell'Unione Sovietica
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Breve storia dell'Unione Sovietica

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Breve storia dell'Unione Sovietica

Informazioni su questo libro

L' Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche,   acronimo URSS e in forma abbreviata Unione Sovietica fu uno Stato federale che si estendeva tra Europa orientale e Asia settentrionale, nato il 30 dicembre 1922 sulle ceneri dell'impero russo dopo la guerra civile russa e scioltosi ufficialmente il 26 dicembre 1991. Era composto di 15 repubbliche socialiste, la più grande delle quali era la Russia, a sua volta suddivisa in repubbliche autonome federate. I mini-ebook di Passerino Editore sono guide agili, essenziali e complete, per orientarsi nella storia del mondo. A cura di Antonio Ferraiuolo. 

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Informazioni

Editore
Passerino
Anno
2021
eBook ISBN
9791220832939
Argomento
Storia

Breve storia dell'Unione Sovietica

La Repubblica Sovietica Russa sorse nel 1917 con la fine del regime imperiale russo e dal 1923 sino alla sua fine prese il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, abbreviato in URSS o anche Unione Sovietica. Si estendeva su una gran parte dell'Europa orientale e su un'estesissima area asiatica. Complessivamente occupava il 15% dell'intera superficie terrestre e possiedeva immense ricchezze naturali. Dal punto di vista amministrativo era organizzata come una federazione di repubbliche, con una superficie totale 22.270.000 kmq e ca. 230.000.000 di ab. La capitale nazionale era Mosca.

Configurazione fisica
Il territorio dell'Unione Sovietica, in sé enorme, è caratterizzato da un'estrema varietà di aspetti geografici. Esso è limitato a nord dall'oceano Glaciale Artico; a sud-ovest dal mar Nero e dalla Turchia; a sud dal mar Caspio, dall'Iran, dall'Afghanistan, dalla Repubblica Popolare Cinese e dalla Repubblica Popolare di Mongolia; a sud-est dalla Manciuria (Repubblica Popolare Cinese); ad ovest da alcuni paesi europei (Romania, Ungheria, Polonia, Finlandia, Norvegia) e dal mar Baltico; ad est dallo stretto di Bering, dal mare di Bering, dal mare di Okhotsk, dal mare del Giappone. Ad ovest degli Urali, la lunghissima catena di piccoli monti o colline che si estendono in direzione nord-sud per oltre 1600 km e che, convenzionalmente, vengono presi quale elemento di divisione tra l'Asia e l'Europa, l'Unione Sovietica si presenta come una regione pianeggiante, nella quale si delineano grandiosi bacini fluviali, tra i quali quello immenso del Volga. L'uniformità del paesaggio è appena interrotta da formazioni moreniche (Rialto dei Valdai, tra Mosca e Leningrado), dai monti Timani, in realtà modeste alture poste ad ovest degli Urali, lungo la Peciora, e da diversi gruppi collinari, che spesso separano tra loro i bacini fluviali. A sud, tra il mar Nero e il mar Caspio, si innalzano i monti del Caucaso, divisi in catene e culminanti nell'El'brus. A sud del Caucaso vi è l'altipiano armeno. Continuando lungo la frontiera meridionale, si incontrano la depressione caspica, i monti del Turkmenistan e le gigantesche catene dell'Asia centrale e centro-orientale. Altri gruppi si elevano nella Siberia orientale (monti Sikhote, Dzugdzur, Kolyma, tutti lungo il Pacifico, e Cerskij e Verkhojansk nella Siberia nord-orientale) e in alcune regioni della Siberia artica.

Fiumi e laghi
L'Unione Sovietica è un paese ricco di fiumi e di laghi. Tra i fiumi a ovest degli Urali vi sono il Dnestr, il Dnepr, il Don, il Volga e l'Ural, che si versano nel mar Nero o nel Caspio; la Dvina occidentale, che raggiunge il Baltico; la Dvina settentrionale e la Peciora, entrambi sfocianti nell'oceano Glaciale Artico. Tutti questi fiumi, tranne in parte quelli artici, collegati tra loro da canali e uniti a enormi laghi (Ladoga, Onega, Rybinsk), costituiscono arterie acquee di straordinaria importanza economica ed hanno avuto un ruolo determinante nella storia della Russia. I fiumi siberiani, pur talora molto grandi, hanno minore rilievo, sia a causa della loro ubicazione geografica sia perché ghiacciati gran parte dell'anno. Tra i principali laghi dell'Unione Sovietica vi sono il lago d'Aral, ad est del mar Caspio, nel bassopiano turanico, il lago Balkhas, nel Kazakhstan orientale, e il lago Bajkal, a nord della Repubblica Popolare di Mongolia. Il mar Caspio è in realtà un lago, grande 438.000 kmq.

Coste
Hanno, rispetto alla grande massa territoriale, uno sviluppo relativamente breve e inoltre sono bagnate da mari chiusi o semichiusi. Le coste dell'oceano Glaciale Artico e quelle del mare di Bering sono quasi sempre bloccate dai ghiacci.

Geologia
Sono presenti nell'Unione Sovietica numerose formazioni geologiche, ma in generale il suo territorio appare come un'antichissima piattaforma, su cui hanno lasciato la loro traccia le differenti età e periodi. Si riscontrano in diverse regioni sedimentazioni marine del Quaternario, cui si alternano o si sovrappongono depositi d'origine glaciale (regioni tra gli Urali e il fiume Jenissei). L'azione della Glaciazione appare rilevante in tutta la parte settentrionale del paese, dove, secondo gli studiosi, si formarono varie volte giganteschi ghiacciai.

Clima
Gran parte dell'Unione Sovietica è soggetta ad un clima continentale caratterizzato da inverni lunghi e rigidi e estati lunghe e calde. Ciò appare dovuto non solo alla latitudine settentrionale d'una estesa sezione del paese e alla lontananza di vaste regioni dal mare, ma anche alla scarsa circolazione di aree di bassa pressione. Sia dall'oceano Glaciale Artico che dai massicci asiatici si dirigono verso l'interno masse d'aria fredda che determinano bassissime temperature. In inverno a Mosca e in altre città ad ovest degli Urali si possono avere temperature anche inferiori ai 20-30° sotto zero, mentre in Siberia i " poli del freddo " sono vicini ai -50° o -60°. La regione più fredda dell'Unione Sovietica sarebbe il bacino della Lena, in Siberia. Le notti invernali sono molto lunghe, mentre quelle estive sono estremamente brevi. Tale fenomeno aumenta via via che si va verso il nord. Lungo le coste del mar Nero, e in particolare in Crimea, si ha un clima mite, che tavolta ricorda quello del Mediterraneo. Nella parte meridionale dell'Unione Sovietica vi sono inoltre regioni con condizioni di clima subtropicale, sempre però caratterizzato dai fenomeni della continentalità. Le precipitazioni variano secondo le regioni. Sono in genere scarse nell'Asia centrale e sulle coste artiche, mentre raggiungono il massimo sulla costa orientale del mar Nero, specie nell'area di Batumi.

Flora
Si presenta estremamente diversa secondo la latitudine e la natura del suolo, per cui si va dalla vegetazione di tipo mediterraneo della Crimea meridionale e in genere delle coste settentionali del mar Nero alle zone desertiche dell'Asia centrale, alla tundra, tipiche delle regioni artiche. La tundra copre tutta la fascia del litorale artico. Ghiacciata per la maggior parte dell'anno, solo in estate si copre di muschi, licheni e bassi cespugli. Alla tundra segue la taiga, una vasta area fredda dove si estendono, ininterrotte, fitte foreste di conifere. Entrambe queste zone sono poco o per niente adatte all'agricoltura. A sud della taiga succede la steppa, erbosa e con boschi di betulle ad est e di querce ad ovest. Nelle regioni desertiche dell'Asia centrale e in alcuni tratti a nord della depressione caspica la vegetazione, molto rada, è costituita di cespugli e erbe basse. E' da notare però che nelle stesse regioni desertiche, dovunque si trovi l'acqua, la vegetazione diventa più abbondante e varia. Grandi foreste ricoprono fino ad una certa altezza i monti del Caucaso e quello delle altre regioni asiatiche.

Fauna
Vi sono nell'Unione Sovietica estesissime regioni dove, malgrado la caccia, esistono ancora condizioni di equilibrio che hanno permesso la conservazione di tutte le specie animali originarie. Nelle regioni artiche vivono l'orso e la volpe polari, ermellini e renne, in quelle immediatamente successive lupi, orsi bruni, roditori d'ogni genere, erbivori vari. Tigri, leopardi, pantere, cervi si trovano in diverse zone della Siberia meridionale e orientale. Ovunque sono numerosi gli uccelli, in gran parte di passo. Le acque fluviali e lacustri abbondano di fauna ittica, che in certi casi rappresenta una risorsa economica rilevantissima. Famoso è lo storione del Volga, le cui uova forniscono il caviale più pregiato che esista.

Le "Terre nere"
Un cenno a parte meritano le cosiddette "terre nere", che occupano estese aree dell'Unione Sovietica occidentale e sono tra le più fertili del mondo. Tali terre sono dette "nere" per il colore scuro, dovuto ad un humus molto ricco di sostanze organiche. La formazione di questo humus è in relazione, oltre che a una tipica vegetazione erbacea, ad un particolare regime di piogge e di temperature. Le terre nere si estendono su gran parte dell'Ucraina, il granaio dell'Unione Sovietica, e per una vasta fascia che, passando a nord della depressione caspica e del Kazakhstan settentrionale, giunge fino ad est dell'alto corso del fiume Jenissei.

Abitanti
Il censimento del 15 gennaio 1959 indicò che a quell'epoca l'Unione sovietica aveva 208.826.650 ab.; il primo censimento avutosi in Russia, risalente al 1...

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