Metamorfer. La gemma di Darwin
eBook - ePub

Metamorfer. La gemma di Darwin

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Metamorfer. La gemma di Darwin

Informazioni su questo libro

Golfo di Napoli. Aria fresca, mare un po' mosso, atmosfera sensuale. Subito un personaggio fosco e affascinante, Raf, assetato di vendetta. Subito una splendida giornalista, dai capelli color del grano maturo, Eva Nabokova. E subito una serie di misteriosi e intriganti interrogativi. Il romanzo di Pellegrino De Rosa non perde tempo: t'inchioda alla pagina e ti tiene sulla corda fino all'ultimo e sorprendente capitolo, con il ritmo incalzante e avvincente dei migliori action-movie. E, sullo sfondo, una Napoli misteriosa e affascinante: i suoi vicoli, i suoi odori, le sue leggende e i suoi coloritissimi personaggi.
Finalmente un fanta-thriller italiano che, per contenuti, suspense e humor, è in grado di competere degnamente con i colossi stranieri dello stesso genere, e con una marcia in più: la proposta di una inedita teoria evoluzionistica ideoplastica (il "Plasticismo evolutivo") che sta già facendo tanto discutere.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Metamorfer. La gemma di Darwin di Pellegrino De Rosa in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Scienze biologiche e Evoluzione. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2012
eBook ISBN
9788867510184
Indice
Prologo
Cap. 01
Cap. 02
Cap. 03
Cap. 04
Cap. 05
Cap. 06
Cap. 07
Cap. 08
Cap. 09
Cap. 10
Cap. 11
Cap. 12
Cap. 13
Cap. 14
Cap. 15
Cap. 16
Cap. 17
Cap. 18
Cap. 19
Cap. 20
Cap. 21
Cap. 22
Cap. 23
Cap. 24
Cap. 25
Cap. 26
Cap. 27
Cap. 28
Cap. 29
Cap. 30
Cap. 31
Cap. 32
Cap. 33
Cap. 34
Cap. 35
Cap. 36
Cap. 37
Cap. 38
Cap. 39
Cap. 40
Cap. 41
Cap. 42
Cap. 43
Cap. 44
Cap. 45
Cap. 46
Cap. 47
Cap. 48
Cap. 49
Cap. 50
Cap. 51
Cap. 52
Cap. 53
Cap. 54
Cap. 55
Cap. 56
Cap. 57
Cap. 58
Cap. 59
Cap. 60
Cap. 61
Cap. 62
Cap. 63
Cap. 64
Postfazione
Ringraziamenti
Note sull’autore
PROLOGO
L’uomo in muta da sub procedeva con circospezione lungo il corridoio in penombra che conduceva all’area della base segreta NATO riservata ai laboratori.
Udì un cigolio e vide l’anta di una porta dischiudersi, davanti a sé. Si appiattì alla parete e impugnò la pistola silenziata. Socchiuse gli occhi color ghiaccio e puntò l’arma contro la nuca del ricercatore in camice bianco che stava uscendo, a testa bassa, dal laboratorio di biologia marina. Trattenne il fiato, mentre il sangue gli pulsava forte nelle tempie e gli rimbombava nelle orecchie come un tamburo. Non gli faceva affatto piacere, tuttavia, se il giovane si fosse girato verso di lui, avrebbe dovuto eliminarlo e nasconderne il corpo.
Ma una mano affusolata afferrò il braccio dello scienziato, prima che si accorgesse di lui, e lo tirò nuovamente all’interno del laboratorio. «Dai, vieni qua, sciocco… ti farò vedere i fuochi d’artificio!» sussurrò una roca voce femminile proveniente dall’interno della stanza.
Raf Donovan rinfoderò l’arma e sorrise all’inconsapevole preveggenza di quelle parole - l’intuito femminile lo aveva sempre affascinato.
Aveva riconosciuto la calda voce della ragazza ed era sicuro che i due amanti sarebbero rimasti occupati per un bel po’.
La giovane era una ricercatrice ventisettenne dai seni poderosi e dai lunghi capelli rosso fuoco che, in meno di sei mesi, aveva sedotto circa un terzo degli uomini e delle donne della base. Si diceva che portasse un’araba fenice tatuata sulla natica destra e che, facendola sobbalzare a ritmo di bunga-bunga, avesse rivelato: «È un uccello di fuoco che si rianima continuamente… come piacciono a me!»
L’intruso passò oltre, badando a non fare rumore, e si fermò davanti a una porta blindata, sulla quale campeggiava un pannello luminoso con la scritta “RISCHIO BIOLOGICO”. Accostò un orecchio alla fredda porta d’acciaio e rimase in ascolto per un lungo istante. Appoggiò un calco di impronte digitali, in gelatina stabilizzata, al rilevatore della serratura elettronica e la porta si aprì con un ronzio.
Si ritrovò immerso nella penombra bluastra e sterile di un moderno laboratorio biotecnologico e l’odore penetrante del disinfettante, molto simile a quello dell’incenso, gli pizzicò la gola e lo fece tossire.
Accese una piccola ma potente torcia elettrica e la tenne tra i denti, in modo da avere le mani libere, e il fascio di luce illuminò in rapida successione i costosi e modernissimi sequenziatori di DNA che facevano bella mostra lungo le pareti, alternati a banconi refrigerati e a postazioni per l’osservazione microscopica.
Raf li ignorò completamente e si diresse con decisione verso la libreria addossata alla parete di fronte a lui.
Con la torcia ancora tra i denti, fece luce su alcuni libri allineati sul ripiano più alto e ne scorse i titoli: “La confutazione di Darwin”, “L’inganno dell’evoluzionismo”, “Dio e la fisica quantistica”.
Inarcò le sopracciglia, dubbioso.
Secondo il prof. Pedro, la soluzione dell’enigma evoluzionistico era talmente semplice che nessuno l’aveva compresa appieno e, per oltre un secolo e mezzo, il mondo scientifico era stato fuorviato da una teoria che, pur avendo avuto molti e indiscutibili meriti e pur presentando numerosi aspetti ancora validissimi, aveva trascurato di tener conto proprio dell’aspetto più importante.
E, a giudicare dagli ultimi eventi, il vecchio professore non solo era stato il primo a intuire la sorprendente verità, ma era riuscito anche a ricavarne una rivoluzionaria applicazione tecnologica - la stessa che, presumibilmente, era stata la causa della sua recente morte violenta.
Tirò fuori il volume “L’inganno dell’evoluzionismo” e lo appoggiò sulla mensola inferiore della libreria. Infilò, con cautela, una mano in fondo al ripiano ed estrasse una capsula metallica nascosta dietro di esso. L’involucro conteneva un piccolo chip nero e a forma di Y. Lo prese con estrema attenzione e lo infilò in un astuccio impermeabile agganciato alla cintura della muta da sub.
Tastò lungo il portante della libreria fino a incontrare una leggera rientranza, vi ci infilò il dito e premette con decisione; si udì un lieve ronzio e il pesante mobile ruotò su sé stesso, scoprendo l’ingresso di un locale segreto.
Quello era il laboratorio più importante della base, la cui esistenza - ne era più che sicuro - era nota solo a un ristretto gruppo di scienziati e di militari deviati, capeggiati da quel grassone traditore del comandante Michael Brown.
Si diresse rapidamente verso il Metamorfer - l’induttore mutageno che costituiva il modulo più rivoluzionario e importante del laboratorio - e lo osservò pensieroso: era formato da un nero e lucido piedistallo a forma di prisma, non molto più grande di un forno a microonde, sormontato da una piramide semitrasparente capovolta.
«La gemma di Darwin! Allora esiste veramente!» mormorò, come ipnotizzato dagli scintillanti riverberi, verde smeraldo, giallo e viola, che vibravano all’interno della piramide, quasi fosse animata da vita propria.
Quell’apparecchiatura - che avrebbe potuto essere scambiata per un oggetto decorativo - costituiva, probabilmente, una delle più importanti invenzioni della storia dell’umanità. E lui si trovava là per distruggerla!
Si passò le mani tra i corti capelli neri - improvvisamente titubante - poi, con rinnovata determinazione, sganciò un disco esplosivo dalla sua cintura e lo appoggiò alla parte superiore della struttura.
Una foto appesa a una parete richiamò la sua attenzione. Era ingiallita dal tempo e ritraeva il professore, da giovane, insieme a una ragazza dalla faccia pulita che, da come lo guardava, doveva essere sua moglie o una sua fidanzata.
Portò la mano alla fronte e accennò a un saluto militare. Gli aveva giurato di portare via il chip e stava mantenendo la promessa.
Ricordò, con un amaro sorriso, che era stato proprio il professore a spiegargli che quel saluto derivava dal movimento che eseguivano i cavalieri medioevali europei quando, sollevando la “celata” dell’elmo delle loro armature, mostravano il volto in segno di rispetto.
“Certo che un solido elmo metallico gli sarebbe stato molto utile, visto come gli è stato fracassato il cranio” rifletté, storcendo il naso.
Si scosse da quei pensieri e diede una rapida occhiata all’orologio subacqueo: aveva trenta secondi di ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Balzò verso una fila di dewar - i grossi thermos in acciaio inossidabile, simili a contenitori per il latte, utilizzati per conservare embrioni o campioni biologici nell’azoto liquido - ne svitò i tappi e li coricò a terra, senza far rumore. I bianchi vapori di azoto, più pesanti dell’aria, si adagiarono sul pavimento, formando una densa nuvola. Entro pochi minuti tutto quello che vi era conservato sarebbe stato irrimediabilmente danneggiato.
Si massaggiò il mento, ripassando mentalmente le operazioni effettuate, e annuì soddisfatto del lavoro compiuto.
Ma gli rimaneva ancora un’altra cosa da fare!
Entrò nella stanza accanto e ne uscì, subito dopo, tenendo in braccio qualcosa avvolto in una coperta.
Il fagotto emise un flebile gemito e Raf prese a muoverlo con maldestra delicatezza, come per cullarlo; poi uscì dal laboratorio e richiuse la porta dietro di sé. Girò alla sua sinistra e si incamminò nel corridoio buio e deserto, seguendo le indicazioni dell’uscita di emergenza.
Il fardello che portava in braccio emise un altro gemito, questa volta simile al verso dei gatti in amore.
«Ssshhhhhhhh…» sussurrò, e riprese a dondolarlo piuttosto goffamente. Il miagolio, però, non smise, anzi divenne ancora più forte e più acuto.
«Cavolo… stai zitto!» gridò.
Ma lo strillo aumentò ulteriormente d’intensità e di frequenza fino a sfociare nel campo degli ultrasuoni, al punto che fu costretto ad appoggiare a terra il fagotto urlante per coprirsi le orecchie dolenti con le mani, mentre alcune lampade del corridoio si frantumavano in mille schegge.
Il suono intermittente e nasale di una sirena si sostituì agli strilli emessi dalla piccola creatura: era stato scoperto, ma almeno il frastuono della sirena aveva distratto l’esserino che portava in braccio, facendolo smettere di urlare.
Da una serie di sibili idraulici e di scatti metallici, capì che erano entrate in funzione le misure di contenimento: tutte le porte, compresa quella che conduceva allo sbocco verso il mare, si erano bloccate e le poche luci rimaste integre si erano accese illuminando il corridoio.
Era in trappola!
Corse, slittando sulle lucide mattonelle, fino all’uscita di sicurezza in fondo al corridoio, estrasse la pistola e fece fuoco contro la serratura elettronica, facendola saltare. Il pannello emise crepitanti scintille, seguite da un acre fumo azzurrognolo, e la porta si aprì con uno stridio metallico. Fece per entrare, ma un uomo in divisa gli sbarrò il passo; era corpulento e calvo e con una brutta cicatrice che gli segnava la guancia destra dall’orecchio fino all’angolo delle labbra. L’uomo gli puntò contro una pistola, impugnandola con entrambe le mani, e gli intimò: «Muoviti lentamente e consegnami il piccolo!»
Raf balzò agilmente all’indietro, sganciò dalla cintura una bomba a mano e la lanciò in direzione del soldato, bisbigliando, a denti stretti: «No. È meglio se prendi questa!»
L’uomo con la cicatrice si mise in salvo tuffandosi con sorprendente agilità attraverso una porta laterale.
L’esplosione sollevò una soffocante nuvola di fumo ed entrarono in funzione gli ugelli dell’impianto antincendio.
Un attimo dopo si udì una deflagrazione ancora più forte: il laboratorio che Raf aveva sabotato era saltato in aria!
Frattanto, qualche stanza più all’interno, gli spruzzi d’acqua stavano bagnando la schiena nuda e liscia della giovane ricercatrice dai capelli rossi, impegnata a cavalcare, imperterrita, il suo frastornato amante.
La calda amazzone alzò lo sguardo verso l’ugello dell’impianto antincendio che le spruzzava il volto arrossato e ansimante, si sciacquò ...

Indice dei contenuti

  1. Metamorfer. La gemma di Darwin
  2. Metamorfer. La gemma di Darwin
  3. Colophon
  4. Metamorfer. La gemma di Darwin
  5. Metamorfer. La gemma di Darwin
  6. Metamorfer. La gemma di Darwin
  7. Indice