Arcobaleno di Musica

Raffaele Scalise

• Editore: Youcanprint
• Anno: 2012
• eBook ISBN: 9788866189640
• Argomento: Mezzi di comunicazione e arti performative
• Categoria: Musica

In questo ebook la musica è sempre presente, anche quando l'argomento è l'amore, oppure la morte, o la mancanza di soldi.

Raffaele Scalise

ARCOBALENO DI MUSICA

Raccolta di pensieri sulla musica, ma non solo.

1983-2011

Indice

PRESENTAZIONE

IL TEMPO

AFORISMI

IL TEMPO DELL’AMORE

LA FUGGITIVA

ALCUNI GRANDI UOMINI

BACH

BEETHOVEN

SCHUBERT

SCHUMANN

MOZART

IL SENTIMENTO DELLA MORTE

PENSIERI

PRESENTAZIONE

Chi ha avuto la fortuna di assistere ad una lezione concerto a Casa Boana di Sofignano, con il maestro Raffaele Scalise al pianoforte, ha sentito la suggestione che lega quel luogo e quella musica.

Un effetto straordinario nella stanza sotto la vecchia loggia, “aperta al mondo intero”, come dice Raffaele in questo percorso di scrittura, nel tempo e nello spazio, in cui le note lasciano il posto a pensieri che punteggiano l’esistenza di tutti i giorni e segnano una riflessione profonda.

La voce del pianoforte è la musica mobilissima di Mozart, il movimento possente di Beethoven, la magia di Schumann che fa ondeggiare il cielo.

La sera, la notte, l’alba, alla ricerca della densità dei suoni. Ed ora in un libro che Raffaele ci regala per imparare a seguire una fuga, per cogliere una voce da sola e tutte insieme, per essere anche noi memoria e interpreti di quanti ci hanno preceduto, e, al tempo stesso, testimoni di ideali e portatori di speranza, nel respiro che la cultura ci trasmette.

Annalisa Marchi

Sindaco di Vaiano

Quando trovo un momento di verità posso fare più cose: pensare e basta, oppure suonare, e chissà se resta qualcosa; comunicarlo a parole, e a volte resta più di quanto si pensi; scriverlo sembra la forma più duratura.

Ogni tanto ho scritto, dall’adolescenza in poi, ma non molto, forse perché i momenti di verità sono difficili da trovare.

IL TEMPO

Gennaio 1985

Di una cosa la musica parla sempre,

e cioè dello scorrere del tempo.

E del cambiamento e della trasformazione nel tempo.

E, di cambiamento in cambiamento, l’immaginazione va all’ultimo.

Così, mentre la gente si affanna per costruirsi un’esistenza sempre uguale, illusione di eternità,

il musicista mantiene un rapporto privilegiato con la morte.

8 novembre 1984

Vorrei fermare sulla carta i ricordi di ciò che ero,

quando torna da lontano quel fanciullo così triste e innamorato.

Vorrei scrivere, subito, perché quei momenti di presenza lascino per così dire una traccia.

Invece suono, e non resta mai niente.

13 giugno 1983

Esiste una memoria individuale?

Io so che la mia memoria non è mia.

Non dovremmo dire “Io mi ricordo”, ma “C’è un ricordo”.

Come possono essere comunicati i ricordi?

Attraverso ciò che si fa e ciò che si pensa, quando il pensiero è consapevole di sé.

Vorrei avere un fuoco.

Guardare un fuoco insegna molto.

Quel legno che brucia, prima era parte di un albero, e sta diventando

cenere; mai più tornerà a essere quello di prima.

E mentre quello brucia, anche io mi sto consumando, attimo per attimo.

Un fuoco insegna molto, se si osserva la cenere.

Come un brano di musica che, nota dopo nota, va inesorabilmente

verso la fine.

Tutto ciò che abbiamo può essere perso, e poi non resta che guardare le

ceneri di ciò che è stato.

Eppure il passato resta,

tutto ciò che si vive

lascia il segno

e quello del male

è sempre

il più profondo.

Nessuno può sperare di trascorrere

inosservato la sua esistenza.

Questo è il segno dell’immortalità:

liberazione e condanna

a un tempo.

10 settembre 1985

Riprendi coscienza del tuo posto nell’universo

Dello spazio che ti collega ai grandi del passato

Della creazione che si rinnova quando le linee

Musicali sotto le tue dita riprendono forma.

Primavera 1986

C’è una finestra, alta, da dove vedo molte cose:

il treno, le automobili, e mi ricordo di una

figurina in un libro delle elementari, dove tutte

queste cose, unite, significavano civiltà e progresso.

I rumori là giungono lontani, e mai come

in tali momenti sento di essere solo al mondo.

Il mondo mi appare senza troppo senso e mi

ricordo di avere altri destini.

Autunno 1986

Piangiamo, piangiamo e lamentiamoci,

perché un talento è andato perduto.

Dov’è più quello spirito libero,

che coglieva come saltando il modo di superare le paure,

e generosamente

offriva la sua giovinezza ai più alti

ideali,

amandoli?

Già vicino a volare

sembra un uccellaccio da cortile

che sgraziatamente abbozza qualche salto.

Oh piangiamo, piangiamo

ciò che è andato perduto e

il tempo sempre più allontana.

29 gennaio 1989

Un libro delle scuole medie distingue tra arti temporali, musica e poesia, e arti spaziali, pittura, scultura e architettura.

Parla anche della memoria in musica.

Diciamo anzitutto che la memoria svolge la stessa funzione di mettere in rapporto il particolare con tutta l’opera sia osservando un quadro, o una scultura, o un’opera architettonica che ascoltando un brano musicale; cambia la quantità di memoria, non la qualità.

Inoltre le cosiddette arti spaziali sono anche temporali, perché si osservano nel tempo e proprio per questo deve funzionare la memoria.

Infine la musica è spaziale.

Suoni bassi, suoni alti, più forti, più piano, che crescono e diminuiscono, si muovono in un certo spazio, mentale, certo, ma non in definitiva così diverso dallo spazio comunemente inteso. I cambiamenti di accordi, le modulazioni, non sono passaggi da uno spazio all’altro, da un...

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