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Economia delle Scritture. Per un'economia etica-estetica
Informazioni su questo libro
Il testo è redatto in dialoghi di cui gli attori principali sono Gesù e Socrate, ma non solo. I contenuti sono diretti a scoprire se vi siano e quali siano i principi economici presenti nella Scrittura, nei due Testamenti con qualche accenno in nota anche alla tradizione orale ebraica. Oltre a tali principi vi è la ricerca diretta ad alcuni suggerimenti che permettano un'economia universale che non escluda parte della popolazione del pianeta e che rispetti il pianeta stesso.
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Informazioni
Argomento
Teologia e religioneCategoria
ReligioneL’INCONTRO58
“Il trucco dei valori nominali
e la svalutazione del potere d’acquisto
ingannano le parti deboli,
illudendo d’onestà le parti forti”.
Il tempo sperato da Socrate è giunto, finalmente può incontrare l’uomo che come lui nulla ha scritto, che ha vissuto vicende di morte analoghe e che è stato “scritto” e descritto da un discepolo “amato”, quel Giovanni paragonabile in qualche modo a Platone. Il dialogo inizia dalla sospensione di risposta avuta da Ludwig riguardo all’eredità ed alla “possibilità” estetica di quest’ultima con riferimento alle Scritture e al matrimonio.
Socrate: Salve “buon” uomo.
Gesù: Perché mi dici buono? Solo D-o è buono.
Socrate: Finalmente!
(Gesù lo fissa in silenzio e lo ama[59]).
Socrate: Perché mi guardi in tal modo?
Gesù: Perché nei tuoi occhi leggo un’onestà rara, la vidi solo in Natanaele tra i miei discepoli[60].
Socrate: Tu sei Gesù, l’uomo di cui mi parlò Adam. Aveva ragione sulla probabilità imminente di incontrarti.
Gesù: So che hai delle domande da pormi, domande d’economia.
Socrate: Sì, aspetto ancora quelle risposta di Scritture sull’eredità che avrebbe dovuto soddisfare le necessità di Ludwig.
Gesù: Vuoi dire la risposta sull’eredità possibile nel matrimonio?
Socrate: Sì. Io avevo una risposta di ragione, ma Ludwig ha insinuato nella mia mente una ricerca di parole di paradosso, le sole che possono dire della verità sull’unità matrimoniale e sui legami che quest’ultima ha con la vita, anche con l’economia e l’eredità.
Gesù: Se ti ascolti attentamente la risposta l’hai già trovata.
Socrate: Ho bisogno della tua luce per chiarirla.
Gesù: Vedi Socrate, l’uomo e la donna uniti in un matrimonio di verità sono una cosa sola, dunque l’eredità in tal caso è solamente apparente, in quanto non vi è morte totale di tale unità fino a quando non tornano alla polvere entrambi i coniugi. La loro unità è inoltre espressione di quella somma bellezza creata al culmen dell’inizio d’Universo narrata nelle Scritture, un’unità estetica che si rompe proprio a causa del disordine di quest’ultima.
Socrate: Credo di comprendere, Adam mi parlò di tale bellezza estetica, forse riflettendo sul disordine causa di rottura si trova anche un inizio di risposta a ciò che è normalmente definito come omosessualità[61]. Ma tornando a quanto hai appena detto sull’eredità coniugale non posso non rilevare come il mondo abbia centrato l’eredità sulla prole.
Gesù: Anche tale fatto proviene dalle Scritture, la stessa parola[62], infatti, descrive sia l’eredità di generazione sia l’eredità economica. Nelle Scritture non esiste “rottura” in tal senso, ma io ho chiarito tale differenza. I figli “lasceranno il padre e la madre”[63], lì inizia la fine dell’eredità economica.
Socrate: Ho bisogno di saperne di più.
Gesù: Hai letto gli scritti che alcuni uomini che hanno creduto in me hanno lasciato su quanto ho detto?
Socrate: Certo. Ma ho trovato proprio quella parola greca a testimoniare eredità trattate in modi diversi, mi riferisco alla parabola del Padre Buono[64] ed alla risposta che desti sulla richiesta di giudizio d’eredità tra gli uomini[65]. Credo che tale Padre rappresenti D-o, ma Lui diede l’eredità al figlio, mentre tu ti sottrasti a tale giudizio.
Gesù: Hai detto bene Socrate. Il giudizio, anche sull’eredità, non spetta a me. Inoltre, come ti ho detto l’eredità significa anche l’essenza del figlio stesso nei confronti del padre che lo ha generato, quel figlio è l’eredità del padre.
Socrate: Ciò è paradossale… dunque è la risposta che cercavo.
Gesù: Non ho ancora finito Socrate. La risposta che diedi all’uomo che incontrai riguardava una “divisione” tra fratelli, mentre ti ho detto chiaramente che l’eredità è possibile solamente in un’unità vera.
Socrate: Già… ascoltandoti sento tutti i limiti della ragione di fronte alla verità.
Gesù: Anche per questo ci siamo incontrati.
Socrate: Ti credo sulla parola. Ho comunque altre domande da porti.
Gesù: Ti ascolto.
Socrate: Ho riletto le pagine che hanno preceduto il nostro incontro ovvero i tuoi dialoghi con Smith, le parole di Ludwig…
Gesù: Ebbene?
Socrate: Mi sembra di aver compreso che solamente un’economia buona e bella possa produrre una realtà vicina alla verità.
Gesù: Parole sagge, Socrate. Forse però sarebbe bene che tu le spiegassi a chi le sta ora leggendo.
Socrate: L’economia buona e bella è quella che produce beni che toccano positivamente la sanità dell’uomo in tutte le sue componenti, siano esse fisiche, psicologiche o spirituali.
Gesù: Continua.
Socrate: Chiamerei tali beni “alimenti universali”, perché cibano il corpo, l’anima e lo spirito dell’uomo.
Gesù: Fammi qualche esempio.
Socrate: Il cibo in ogni sua forma naturale, la filosofia priva delle sue forme sofistiche e l’arte, in particolare la musica.
Gesù: Dunque tali alimenti sono “realmente” vicini alla verità?
Socrate: Sì, anche se…
Gesù: Hai qualche dubbio?
Socrate: Li percepisco attraverso differenti gradualità, quasi che fossero ontologicamente distanti.
Gesù: Dunque?
Socrate: Ho riletto la cena d’acqua che trasformasti in vino, lì verità e realtà coincidono così come cibo di corpo e di spirito.
Gesù: Sei sulla strada vera, Socrate. Quanto hai detto sugli alimenti prodotti dall’economia buona e bella è “vero”, ma la tua logica, la tua ragione li esprime attraverso un ordine di divisione, questo è il limite di tutta la filosofia. Infatti, leggendo il gesto che feci a Cana non hai nominato il cibo d’anima, perché esso è assunto e compreso nel paradosso dello spirito, è presente nell’unità.
Socrate: Ora comprendo anche i limiti d’etica, eppure ho creduto in tali limiti.
Gesù: Quei limiti sono fondamentali per un uomo di terra che cerca di salire nei cieli, dunque hai fatto bene Socrate a spendere la tua vita in tale filosofia, ma un altro passo avresti dovuto compiere.
Socrate: Forse lo sto compiendo ora.
Gesù: Ho detto bene riguardo alla verità in cui ti sei incamminato. Hai altre domande da porre?
Socrate: Per la verità molte, ma forse esulano dal nostro discorso.
Gesù: Se riguardano le nostre vite sono fondamentali anche in tal senso.
Socrate: Hai centrato la sostanza delle questioni che vorrei porti, Gesù.
Gesù: Parla pure.
Socrate: Ho letto la mia vita e ho riletto più volte le descrizioni di Scritture sulla tua.
Gesù: Dunque?
Socrate: Ho scoperto che abbiamo subito processi simili.
Gesù: Processi… credi veramente che degli uomini possano processare l’Uomo?
Socrate: Non so se abbiano tale potere, ma se non ricordo male tu stesso dicesti a Pilato che il suo potere giungeva dall’alto[66], dunque un potere lo deteneva… in qualche modo.
Gesù: Ricordi bene, Socrate. Ma proprio nelle parole che dissi a Pilato abitava la verità di polvere di ogni uomo, quella verità che rivela l’assenza di ogni potere vero nelle mani dei figli di Adamo[67].
Socrate: Eppure, non hai finto la tua sofferenza, il tuo urlo di croce. Se conoscevi tutto ciò come mai ha gridato la tua solitudine?
Gesù: Coloro che dicono di annunciare il vangelo nel mio nome, quelli che si sono organizzati in molteplici chiese, hanno riflettuto su tale fatto[68]. Una risposta “ragionevole” l’hanno data, anche se il vero paradosso di comprensione è ancora lontano, anche in tali parole “concilianti”.
Socrate: Dammi tu la risposta vera, dimmela ora!
Gesù: Ricordi il silenzio che dissi a Pilato quando mi chiese cos’è la verità?
Socrate: Certo.
Gesù: Solo nel silenzio si trova la verità, il resto sono parole...
Indice dei contenuti
- DIALOGHI SULL’ECONOMIA NARRATA NELLE SCRITTURE
- INTRODUZIONE
- PROLOGO
- L’INCONTRO
- SUGGERIMENTI CONCLUSIVI
- SOMMARIO