Capitolo primo
Determinazione delle principali forme di linguaggio
Nelle funzioni logaritmiche (1) si dimostra che esiste un sistema, per definizione, di elaborazione e di calcolo diretto. Per la semantica dei sistemi logici, definiamo funzioni circolari, che sono il calcolo diretto di limiti fondamentali nel grado più elevato. Il sistema di due equazioni, quindi, prevede diverse fasi di calcolo numerico: sia portandolo al numeratore, attraverso il procedimento principale del calcolatore, sia al denominatore, estraendone la radice (in logica matematica si afferma che può esistere un sistema di elaborazione in base al quale applichiamo il teorema di Lowenheim-Skolem oppure il teorema di Church, che è comunque una programmazione del teorema di completezza debole. (2) In teoria, per modelli elaborativi di secondo e terzo ordine in matematica facciamo riferimento ai teoremi del calcolo di un limite, alle funzioni circolari, alle funzioni esponenziali, e alla funzione vettoriale. In logica matematica, partendo da un assioma del calcolo in geometria piana, che comprende le coordinate cartesiane, è possibile stabilire che, a differenza dei piani, la funzione presenta un grado esponenziale quando si tratta di una funzione composta al limite di funzione dato dal teorema del limite. Questo è il principale problema dei modelli multipli in matematica e dei quantificatori in logica matematica.
Si parla quindi, nella teoria generale dei sistemi, di matematica della logica, ma è giustificato affermare che essa è anche la logica applicata alla matematica, ma se in logica vengono trattate variabili dismesse, la logica è matematica delle grandezze fisiche se noi escludiamo la variabile matematica e logica. Quindi la distinzione tra matematica e logica è molto importante per dedurre molti fenomeni fisici e chimici, ma anche in fenomenologia per astrarre delle importanti conseguenze, per esempio, come il sistema permette una funzione continua, e se queste vengono sempre analizzate secondo modalità matematiche sistematiche (naturalmente di natura non-quantitativa). Mentre lo sviluppo della logica pone importanza alla forme delle argomentazioni, l'atteggiamento della logica matematica moderna potrebbe essere riassunto con la frase studio combinatorio del contenuto, e ovviamente, la prima viene ritenuta più importante per la sintesi paritetica. In termini di programmazione logica, si intende che si deve pervenire a dei risultati fondamentali, il primo per quanto riguarda l'analisi breve, il secondo per quanto riguarda il sistema formale. Quindi:
1) le dimostrazioni putative della validità universale delle formule della logica del primo ordine possono essere sottoposte alla verifica algoritmica della loro validità. Con un'espressione tecnica si dice che il linguaggio delle dimostrazioni è ricorsivo primitivo. Essenzialmente questo equivale al teorema di completezza di Godel; esso però in genere viene formulato in modo da chiarire che esso non ha nulla a che fare con gli algoritmi.
2) Il linguaggio delle formule valide della logica del primo ordine non è decidibile, bensì semidecidibile, questo implica che esiste un algoritmo in grado di valutare la validità di una formula. Nel caso in cui la formula sia valida l'algoritmo è in grado di terminare (in forma analitica) restituendo come prova la dimostrazione della sua validità, in caso contrario, se la formula non è valida, l'algoritmo non è in grado di accorgesene e continua a eseguire calcoli (si dice che diverge) senza mai fornire una risposta. Per questo il linguaggio delle formule è ricorsivamente enumerabile, senza escludere alcun elemento alla logica del secondo ordine.
3) Se noi distinguiamo due insiemi, uno in matematica, e l'altro in fisica molecolare, il linguaggio enumerabile si annulla a causa della programmazione logica dei primi termini.
Il principio della relazione è una regola matematica per le scienze pure e per le scienze applicate. Ovviamente, si tratta, di un quantificatore e di una misura relativamente al problema statistico-induttivo, alla combinazione, ai diagrammi. Si tratta di relazioni studiate dalla matematica attraverso nessi di inferenza che completano la descrizione, per esempio, in Frege e in Russell, non sono quantitative, ma sono qualitative, però bisogna escluderne le variabili esemplificative. Si pone, per esempio, il ragionamento della formalizzazione delle relazioni (1).
Analizzandone i vari criteri sulla terminologia, avremo soprattutto la posizione per cui anche per Cantor lo studio della matematica è innanzi tutto uno studio delle relazioni che possono essere di diversa natura. “Innanzi tutto possiamo considerare reali i numeri interi nella misura in cui, sulla base di certe definizioni, essi occupano nel nostro intelletto un posto assolutamente determinato, sono esattamente distinti da tutte le altre parti costitutive del nostro pensiero, stanno con esse in relazioni determinate e modificano quindi la sostanza del nostro spirito in maniera definitiva; mi sia concesso di chiamare intrasoggettiva o immanente questa specie di realtà dei nostri numeri. Ma si può anche concedere una realtà ai numeri nella misura in cui essi sono da considerare espressione o immagine di processi e relazioni del mondo esterno che sta di fronte all'intelletto.[..] Chiamo transoggettiva o transiente questa seconda specie di realtà dei numeri interi (Cantor, 1992: 97). Per Cantor, “la teoria degli insiemi appartiene alla matematica pura e non a quella applicata perché secondo lui ogni applicazione richiede dei presupposti metafisici e, visto che la teoria degli insiemi non deve controllare la “verità transiente” delle proprie asserzioni, cioè non deve appoggiarsi a nessuna metafisica, essa è libera o “pura”; per Peirce, invece, l'applicazione comincia con l'inserimento della logica, cioè non appena si formula un paragone tra due grandezze implicando una concettualizzazione o una generalizzazione del puro “gesto matematico”: l'applicazione comincia dalla definizione di insieme e dal fatto che esso abbia una certa grandezza”. (2)
Abbiamo quindi periodi sintagmatici di primo e secondo tipo, ottenibili tramite un processo di analisi delle variabili nascoste. Un sistema, infatti, può essere di tipo computazionale oppure di tipo meccanico o dielettrico. Bolzmann, a proposito, pone due o tre alternative possibili: la divisione nella meccanica herziana (1), oppure la nomenclatura chimica (2). I composti chimici (con densità o variabili di approssimazione) costituiscono millesimi nella scala altimetrica sia per il principio del moto, sia per la sottodeterminazione di complessi di atomi descrivibili in termini di composti superstrutturati, di cui parla anche Herbart per la classificazione tra la fisica delle particelle e la chimica macromolecolare verso la QCD, che descrive la cromodinamica quantistica o la quantocromodinamica, così come alcune sostanze in ottica, nel primo caso di analisi abbiamo una fisica matematica e computazionale, nel secondo caso un modello di analisi chimica. Nel terzo caso, l'elaboratore è ridotto a una scala di funzioni algebriche e altimetrico-notazionale, (3) che compie un processo ordinario, il calcolatore rileva quindi l'elaboratore informatico in maniera analitica, secondo la metodologia induttiva o secondo quella ipotetico-deduttiva. Per la rifrazione, Cartesio si ispira anche a Cassirer, (4) ma elabora soprattutto considerazioni sugli elaboratori di serie aristotelica con proprietà estensive, (5) basate su proprietà sintagmatiche, che furono noti nel Manierismo per la Diottrica dei calcolatori notevoli. Infatti, il metodo usato in chimica, riduce la scala di una frazione al minimo grado di misurazione per la chimica macromolecolare e considerandole proprietà chimiche deflative, in quanto proprietà della materia. Quindi, il metodo di analisi algebrica, di tipo baconiano, prevede un tipo di dati molto veloci. Il secondo metodo, di programmazione logica, prevede un metodo transitivo, di tipo scalare, oppure di tipo ipotetico-deduttivo e analitico, mentre il metodo di ricerca in serie prevede due soluzioni: la logica della elaborazione standard, e l'elaborazione di modelli casuali (6) di sistemi complessi sul modello dell'algebra di Heyting, le regole di inferenza del principio di bivalenza, la programmazione logica.
In aritmetica analitica utilizziamo serie di numerazione e serie di numerazione di funzioni aritmetiche., del tipo r1 (n) → π (in forma normale) che, in base al tipo di partizione, effettua una distribuzione in parti o semi-interi entro il periodo indotto nel coefficiente di partizione 0, se esiste, calcolando da una parte il coefficiente intero e dall'altra il rapporto del semiasse. In forma di numerazione, possiamo ottenere un insieme in serie di numerazione in modo “prestabilito”, sia che esso sia di matrice ortogonale sia che esso sia di matrice ortosferica. Infatti, se la serie dei numerari calcola, ovviamente, numeri di frazioni, bisogna classificare in ordine le serie di matrici e le sequenze dei record. Per questo compito, esistono classi monovarianti in trigonometria e geometria dell'integrazione indefinita. Quindi, in curva logaritmica, calcoliamo i livelli di risultanze di oscillazioni di un punto di partenza, che può essere un calcolo di fase nei dati oppure una variazione. Per esempio, in misurazione quadrangolare, l'oggetto fisico deve prevedere un errore statistico che deve essere corretto in più possibile, come ad esempio nella fotoplanimetria, ottenendo dati in serie, oppure dati maggiormente rilevanti per obiettivi quadrangolari noti, che fa parte dell'asse di distorsione, che può essere anche un semiasse. (1)
Prendiamo la costruzione di Weierstrass, che è costituita su una retta perpendicolare agli assi e può essere la risultante di una relazione di due semiassi noti, può esistere allora un qualsiasi punto in modo da congiungere la retta con la misurazione ottenuta tramite il diottro sferico. In ottica, infatti, esistendo una rifrazione in un punto, non si ottiene un dato qualsiasi, ma un metodo di calcolo che va applicato all'oggetto in fase di costruzione geometrica, se questo oggetto non possiede determinate caratteristiche. Nelle tecniche di composizione, per esempio nell'acceleratore ciclico “drift-tubes” a fasi binarie, in base a tipi di variazione, distinguiamo lo statore dagli elettrodi collettori, le unità di reazione dagli elettrodi di carica. Questo avviene perché esiste comunque una parte geometrica, ma la direzione può variare a causa della distanza. Per seguire il processo inverso, utilizziamo diversi tipi di angolazione, soprattutto nella teoria delle partizioni, poi nell'ultimo teorema di Fermat del sistema equivalente, nell'ipotesi cartesiana, e nella meccanica quantistica (QM) in base a partizioni decimali oppure in base a numeri standard, per esempio, da 20-24. In fisica molecolare, esistono comunque, anche in questo caso, delle costanti, perché si misura la variabile in base al periodo di accelerazione avendo un flusso di dati, oppure una frazione del sistema nel Bremsstrahlung. Il problema resta quello di determinare quale informazione parte da un punto di scambio dei dati, sulla retta di scambio, e ogni atomo contiene delle angolazioni minime e dei valori antecedenti al minimo comune multiplo. Infatti, A invia le informazioni lungo la colonna verticale definita dai suoi valori x e y, fino alla stessa distanza massima.
Negli Studi galileiani di Koyré, curatore degli Studi newtoniani, vengono confrontate la fisica di Cartesio e quella di Galileo, qui l'autore sostiene che Cartesio è riuscito a formulare il principio di inerzia tramite principi di stazionarietà, ovvero facendo un confronto tramite un principio logico di inferenza tra mezzi di trasmissione di un corpo, come per esempio in ottica, e studiandolo attraverso proprietà geometriche, questo problema, era stato affrontato anche da K. Popper, nella Logica della scoperta scientifica, a causa della rilevanza del sistema fisico oggetto dell'analisi. Cartesio parla della natura come “deve” essere, a differenza di Galileo, che continua a domandarsi come “è”. (1) In pratica, Cartesio formula l'ipotesi di un calcolatore largamente accettato per le applicazioni teoriche e pratiche, utilizzando, per esempio, la sezione conica. A causa del problema, Popper da un sistema di decisione del calcolo delle velocità, oppure attraverso un'ipotesi di geometrizzazione, il che è maggiormente plausibile, applichiamo il metodo della logica attraverso delle sottosezioni, che non sono altro che l'explicandum delle regole matematiche. (2) Esiste quindi il problema di come determinare per l'explicansla frequenza di un calcolatore (3) determinandone la calcolabilità attraverso metodi razionali, che possono determinare la frequenza, il luogo oppure il dato istante in cui viene registrato un sistema sequenziale. (4) È possibile determinare, infatti, come la frequenza viene assunta come base per la serie statistica, equiprobabile, ma non è possibile determinare il risultato della selezione di proprietà geometriche assunte dal sistema come calcolabilità del dato. Sia questo il risultato di una selezione, di un indipendenza o un'irrilevanza di due frequenze, resta il problema di come assumere, se si tratta comunque di numerazioni stabili, (5) quale sia il rapporto tra serie statistiche che variano dal sistema di numerazione alla denominazione in rapporto equidistante oppure tramite elevazioni a 1/14, che permettono all'informazione di “isolare” il dato meccanico da una proprietà fisica o geometrica secondo un metodo adattabile. Queste informazioni valutative sono importanti per i sistemi complessi sia per il “grado di corroborazione” previsto da Popper, sia per la funzione adattativa del calcolatore. Esistono, infatti, metodi a sequenza finita per i dati informatici e di elaborazione, (6) adattati tramite il teorema della moltiplicazione per i metodi di identificazione dei numeri pari. (7)
Partendo da presupposti teorici e fisici riguardanti gli aspetti filosofici, logici, epistemologici, e metafisici delle teorie fisiche, in filosofia della fisica, che definiscono l'entità di materia, energia, spazio e tempo, partiamo dalla nozione di spazio in fisica, e quindi le questioni filosofiche riguardanti lo spazio comprendono il problema dello spazio assoluto o puramente relazionale, e se lo spazio possiede una geometria intrinseca, oppure la geometria dello spazio è solo una convenzione. Allora, esistono tre sistemi fisici per compiere una formalizzazione dello spazio in filosofia e in fisica. Da una parte la geometria euclidea, dall'altra la geometria non euclidea, che esclude alcune geometrie euclidee, oppure i sistemi fisici. A partire dalla prima analisi, il sistema cartesiano posto in matematica infinitaria è un sistema di coordinate, dette cartesiane, che si allontanano dalla retta. Da un sostrato di mutamenti, allora in filosofia della fisica possiamo avere due entità relazionali, che in meccanica statistica chiamiamo variabili, che sono alla base del determinismo. Da una parte, in meccanica statistica, abbiamo un sistema decoerente (logica), dall'altra l'analisi di un complesso di fenomeni, linguaggi e relazioni. Per esempio, utilizziamo per l'analisi un metodo di enumerazione, oppure metodi che sono descrittivi e quindi si avvicinano alla geometria. Per i sistemi di comparazione legati a questi fenomeni complessi, occorre una definizione d'ordine. Gauss affermò che da un sostrato della geometria, e quindi della meccanica analitica, si può passare a criteri fisici. Einstein affermò, invece, che è necessario capire cosa assegniamo alla relatività tramite sistemi fisici e cosa ai sistemi fisici tramite sistemi meccanici. In meccanica, infatti, onda e particella fanno parte di sistemi fisici. (1) Si ottiene comunque un sistema fisico e un sistema binario attraverso cui compiere una misurazione. Il problema sta nel fatto che i sistemi in fisica applicata prevedono diversi tipi di classificazione e di distinzione, per esempio, a partire dalle funzioni di Maxwell-Boltzmann, dalle funzioni di Bose-Einstein alla legge fisica di Fermi-Dirac. Questo indica che esistono ambiti della fisica applicata, come la fisica computazionale, in cui calcolare le relazioni matematiche di insieme.
(1) Karl R. Popper, Logica della scoperta scientifica, Il carattere autocorrettivo della scienza, pag. 225. Logica della scoperta scientifica, pag. 156 “Un collettivo è, per usare un linguaggio inesatto, una sequenza di eventi o di accadimenti che è passabile, in linea di principio, di essere continu...