La sicurezza sul lavoro spiegata a lavoratori e datori di lavoro.
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“Dedico questa produzione a tutti coloro che lavorano non potendo conoscere i loro diritti o che pur conoscendoli non possono farli espliciti.”
Prefazione
Il lavoro è per definizione secondo Treccani “qualsiasi esplicazione di energia (umana, animale, meccanica) volta a un fine determinato” e più comunemente “l’applicazione delle facoltà fisiche e intellettuali dell’uomo rivolta direttamente e coscientemente alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale”. A fronte di queste due definizioni è possibile affermare che lavorare significa “fare qualcosa” per ottenere “qualcosa di utile”, pertanto in questo discorso prettamente materiale do ut des (do per avere) non è contemplata la problematica relativa al contesto e alle modalità del dare e dell’avere; ovvero alle condizioni di lavoro, ai tempi di lavoro e soprattutto, argomento trattato in questa sede, alla salute e sicurezza del lavoro che si svolge.
L’azione del lavorare per ottenere un utile (economico per chi effettua il lavoro) nel corso della storia non sempre è stato favorevole al lavorare senza che abbia sofferto, o si sia fatto male o che ci abbia rimesso la vita. Sono noti i casi di schiavismo nella costruzione di opere egiziane e romane in cui, persone che lavoravano senza ottenere l’utile del salario venivano costrette a sopportare fatiche eccezionali fino allo sfinimento e in molti casi alla morte. Oggi il sistema sociale attuale, concretizzato nella forma repubblicana, garantisce, tramite le leggi che sono state di anno in anno perfezionate, una forma di tutela tale da garantire al lavoratore obblighi normativi per il datore di lavoro, il quale è costretto ad applicarli verso chi presta la propria forza lavoro.
Quella che oggi viene chiamata comunemente “Sicurezza sul lavoro” è materialmente un insieme di leggi, norme e provvedimenti che se applicati determinano un lavoro sicuro in proporzione al lavoro stesso; però semanticamente assume un significato più astratto che comprende comportamenti e predisposizioni comportamentali che non possono essere legiferate ma che dovrebbero essere i prerequisiti di ogni lavoratore che ogni giorno desidera di “portare la pellaccia a casa”.
Con questa espressione molto comune si intende sottolineare come la “Sicurezza sul lavoro” sia, oltre tutto il complesso normativo e di obblighi derivati da applicare al lavoro, una predisposizione mentale che ognuno dovrebbe avere quando inizia ogni giorno il suo lavoro per generare quell’utile che si traduce in stipendio e che serve a far muovere l’economia delle nostre famiglie.
In questa pubblicazione cercheremo di spiegare il più semplicemente possibile i concetti base della sicurezza sul lavoro, necessari al lavoratore per conoscere i suoi diritti e doveri nei confronti del lavoro e del suo Datore, ma anche al Datore di Lavoro per conoscere i suoi doveri e i suoi diritti nei confronti del lavoratore.
I contenuti di questa produzione saranno il più possibile corrispondenti e attinenti a quelli imposti dall’Accordo Stato - Regioni del 2012 (di cui parleremo abbondantemente in seguito) in modo da poter considerare tale pubblicazione propedeutica e utile ad essere utilizzata come dispensa per i corsi di formazione “Base” svolti secondo l’articolo 36 e 37 Testo Unico sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro ovvero il D. Lgs. 81 del 2008, poi modificato dal D. Lgs. 106/09; e secondo l’Accordo Stato - Regioni del 2012.
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La vecchia sicurezza
È noto che in ogni Stato che si rispetti, il legislatore si impegna a rendere attuali ed a svecchiare quelle norme che cadono in disuso, vuoi perché la società si rinnova, vuoi perché si accorge di imperfezioni e/o errori che non fanno giustizia a coloro che ne sono soggetti.
Se si fa riferimento al 1800 è possibile vedere come in assenza di norme sulla sicurezza sul lavoro, il legislatore si sia applicato nel crearne delle nuove in base ai criteri di lavoro dell’epoca. Infatti nel 1886, con la Legge 3657 si vietava il lavoro dei fanciulli che non avevano compiuto a...