La Calabria nell'antichità
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La Calabria nell'antichità

Informazioni su questo libro

In questo libro si descrivono luoghi, personaggi e situazioni della città di Palmi e della Calabria. Non esiste un libro che offra la verità assoluta della vita di un popolo che fu sottomesso dai governi, dai feudatari, da gente senza cuore e reso schiavo con la prepotenza. Infatti, la Calabria, fu saccheggiata continuamente dai Saraceni, Goti, Visigoti e molti altri invasori. Si descrive in questo volume il percorso di storia di tanti secoli che conducono alM periodo del feudalesimo con Seminara e Palmi sempre in lite. Questo libro offre una severa analisi dell'antica Calabria, ma nello stesso tempo, tante profonde e lucide chiavi di lettura per capire e aiutare la Calabria di oggi a evolversi. Si vuole comunque rilevare che le storie narrate sono un esempio per formulare un'analisi oggettiva e accurata, a volte cruda, della realtà, con una grande capacità di cogliere gli aspetti più affascinanti che la vita offre e che l'autore percorre con amore per la sua terra. La nuova Calabria deve contrapporsi con un'evoluzione culturale forse rompendo con le vecchie tradizioni, ma con l'attenzione e il senso della continuità storica.

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Informazioni

Anno
2016
Print ISBN
9788892605787
eBook ISBN
9788892616028
Argomento
Storia
Prefazione
Negli anni 1998 pubblicai due volumi di saggistica in vernacolo calabrese, idioma di Palmi, città, dove sono nato e cresciuto, dal titolo: “Calabria Antica”, (storia tra miti leggende e poesia). Gli argomenti che tratto sono infiniti. I due volumi ottennero un largo consenso di pubblico e tuttora, a distanza di circa diciotto anni sono ancora richiesti e letti da molte persone. Alcuni capitoli, li avevo inseriti nelle pagine di Facebook e continuamente ricevo segnalazioni favorevoli con regolare richiesta di conoscere in quale libreria si possono acquistare. Purtroppo, al tempo furono stampate quattromila copie e l’Editore, non ha potuto o saputo commercializzare il prodotto, per cui, oggi, è introvabile. A me è rimasta qualche copia. Su suggerimento di un amico ho voluto tradurre i dodici capitoli dei due volumi in lingua italiana con versi a rime alternate, in parte endecasillabe. La lettura è scorrevole ed è piacevole. Coloro che sono alla ricerca di notizie del lontano passato della Calabria, qui troveranno tutto ciò che gli storici ci tramandarono, evitando, così, la consultazione di svariati testi che, anche volendo, di ogni notizia è indicata la bibliografia che ognuno può consultare per maggiori approfondimenti. Con l’occasione, intendo porgere un caro saluto a Monsignor Silvio Mesiti e un lieto ricordo al compianto Avv. Enzo Augimeri. Entrambi furono i presentatori dei due volumi in vernacolo, intitolati: “Calabria Antica”. Lo stesso vivo saluto e ringraziamento lo rivolgo anche agli altri amici, che scrissero molti articoli in varie testate giornalistiche. Qui, voglio ricordare e ringraziare il giornalista Avv. Girolamo Lazzoppina, il direttore del mensile: “La Piana” Dott. Damiano Tripodi, il Professor Giuseppe Parrello, il carissimo amico, giornalista e scrittore, Dott. Arcangelo Badolati che, grazie a lui, il noto giornalista Professor Luigi Carbone scrisse un interessante articolo e tanti altri che al momento non ricordo. Infine, per il presente lavoro, qui, pubblicamente, intendo porgere un grande ringraziamento e riconoscimento al Professor Pellegrino Mancini, nostro concittadino palmese, la cui cultura è smisurata, per l’immane sforzo che dovette affrontare nella lettura, in brevissimo tempo del presente lungo lavoro, onde ricavare gli argomenti di cui trattare nella lunga e sua articolata “PRESENTAZIONE” Salvatore Idà
Presentazione
Il racconto storico, nella finalità didattico-divulgativa, presenta, nella forma in prosa, la sua più usuale veste espositiva.
Eppure sono sempre esistite delle strategie per farlo acquisire, questo racconto, con studiata e relativa comodità ed esse si sono avvalse spesso di varie formule pubblicistiche: edizioni a fascicoli periodici, iconograficamente corredate con dovizia e gusto documentale, pubblicazioni a fumetti, persino, di lussuosa ed accattivante editoria, supporti elettronici, oggigiorno, che ne favoriscano un impatto audio-visivo di ormai collaudato successo, specialmente tra i giovani.
Salvatore Idà, invece, è ricorso, con intimo e profondo amore per la sua terra, in un primo momento al suo dialetto, quel vernacolo palmese che abbiamo goduto in strofe con rime alternate nella precedente edizione dei due volumi “Calabria Antica (Storia tra miti, leggende e poesia) Palmi: La sua storia e i suoi personaggi”, ed ora, quel medesimo lavoro, riproposto in questa nuova pubblicazione con quella indovinata formula, sempre in versi, ed anch’essi in rima alternata, ricorrendo però all’uso della lingua italiana che quegli eventi storici, quei miti, quelle leggende locali e palmesi, quelle caratteristiche descrittive da racconto familiare e colloquiale riproponessero con uguali, godibili risultati e finalità.
Un necessario accostamento, a questo punto, dei due modi narrativi, quello precedente in vernacolo e quello, ora, di questo ultimo lavoro, renderà bene analogie e differenze, di natura più che altro lessicale, tra le due fatiche affrontate dall’autore per tipi di lettori diversi, entrambi forniti di quel desiderio di approfondire su luoghi ed accadimenti delle nostre parti ma anche contraddistinti, tali lettori, da possibilità diverse di più o meno facile acquisizione dal testo anche se al primo, e in misura minore per le sole note lessicali anche al secondo, non mancano copiose ed erudite note esplicative, accudite da preciso e puntuale riscontro bibliografico ed anche iconografico.
“‘A vecchia Taurianum era ‘llocata / di lu Metauru ‘e rupi dà Tunnara, / dù mari dà scumarra era vagnata / e dill’acqua chi scindiva dà hjumàra/…..‘Nto centudicessètti Era Evangelica / ‘U ‘Mperaturi Adrianu ragiunàu, / cusà pecchì, ma nci giràu l’elica, / mi jàpri nu strhatùn ‘iddhu pensàu.”
“L’antica Taurianum era situata /dal fiume Metauro alle rupi della Tonnara,/dalla schiuma del mare era bagnata/e dall’acqua che scendeva dalla fiumara……………..Nel centodiciassette Era Evangelica/l’Imperatore Adriano aveva deciso,/come suol dirsi: gli girò l’elica /di aprire uno stradone all’improvviso.”
E’ uno soltanto tra i molteplici raffronti che si possono prospettare e non sempre la strada si presenta così agevole e lineare tanto da fare ammettere al Nostro che, certo, parafrasare in italiano dal vernacolo più stretto, obbedendo, per di più, agli obblighi della rima, ha presupposto adattamenti alla rinnovata forma pur non discostandosi dalle accezioni e concettualità rispondenti al letterale significato.
Valga per tutti un solo esempio là dove, a proposito delle popolazioni dei Bruzi Sabelloti che ebbero come capitale Mamertum, l’attuale Oppido, e che si scagliarono in armi contro i Greci della costa, i versi in dialetto nel II capitolo dell’edizione in vernacolo, riportano :
“cuntrh’a li Greci comu terramoti / si ettàru a corpu fittu ddhi ‘nimali”
che verranno resi, nella nuova edizione in lingua italiana:
“contro i Greci, come terremoti / ci fu un’aggressione generale.”
Necessità di rima hanno portato a quella “aggressione generale” che tralascia l’epiteto di “nimali” per gli invasori e la veemenza, da parte di questi, dell’attacco serrato “a corpu fittu”.
Nulla però cambia nel contenuto di questo passaggio che agevola comunque comprensione e intensa atmosfera descrittiva dell’evento.
Ecco perciò, e perché non ribadirlo, che le due edizioni si rivolgono a due tipi di lettori diversi e al contempo simili nelle istanze culturali che li motivano alla lettura e all’approfondimento: quelli che, forniti di quell’”humus” culturale per un substrato glottologico locale, apprezzano quelle forme espressive dialettali che attingono a descrizioni intense e rispondenti all’essenza stessa che il dialetto possiede per la sua perfetta descrizione dei fatti e per quel pizzico d’ironia o humor che ne caratterizza la forma espressiva e, a loro volta, quelli che, meno conoscitori del dialetto più stretto, ma anche più interessati ad una consultazione delle molteplici note storiche di commento, desiderano un quadro immediato e di più agevole acquisizione per il lungo percorso che si ha davanti e che conduce attraverso secoli interi di storia non solo palmese e calabrese.
Il panorama storico prende avvio dai primordi che porteranno alla fondazione e vita politica e sociale dell’antica Taurianum, dalla cui distruzione nel X secolo nasceranno tante altre realtà sociali, economiche e culturali, la Palmi di oggi compresa, nella vasta area dell’odierna Piana e di tutto quel contorno montano che ad essa fa da cornice.
Ma ancor prima, si potrà risalire a quegli insediamenti o passaggi di varie popolazioni che colonizzarono la terra calabra (Aurunci, Enotri, Osci, Morgeti, Lucani, Bruzii, Siculi sino all’arrivo dei Greci (leggende inerenti la Guerra di Troia con il giovane Oreste e la sua venuta presso il fiume Metauro, odierno Petrace, per purificarsi e trovar pace della sua sconvolgente tragedia familiare).
Le epoche storiche poi vedranno la dominazione romana, il passaggio ed il contrasto ad Annibale, i Visigoti fino alla presenza bizantina, longobarda e normanna.
Le zone costiere, angustiate dalla pirateria saracena, avranno intensi scenari, per questo racconto, in leggende come quella di Donna Canfora e i fulgori della Cristianità troveranno spazi narrativi nella vita e miracoli di San Fantino o negli apostolati di San Pietro che predicò il Verbo di Cristo a Medma, a Metauria e a Vibona, San Mercurio Martire, nativo di Tauriana, San Gerolamo bloccato a Tauriana nel 385 D.C. da un violento terremoto, uno dei tanti flagelli della natura che hanno da sempre costellato la vita ed i progressi di queste terre e ritornano, puntuali e cadenzati nel tempo, a segnare umane sorti e nuovi vigori ricostruttivi.
Le torri di scolta, che dovevano tutelare le popolazioni rivierasche, ci racconteranno, dalla loro muta testimonianza di odierni ruderi, dell’improvviso apparire all’orizzonte di flottiglie minacciose come quella di Dragut che la leggenda locale vuole giustiziato da impavidi Palmesi presso l’Acqualive, poco più sotto delle mura della Cittadella, antico insediamento fortificato della città di Palmi, prima che sul pianoro sopra di esso si estendesse, su terreni di feudatari seminaresi, l’odierno abitato più volte rimesso in sesto dopo violenti sussulti tellurici e finalmente giunto alle odierne bellezze di una cittadina modernamente progettata sì da farne una delle più belle di questa parte di Calabria.
E così sino alle storiche vicende che riguardano il Regno di Napoli e le annose lotte tra Angioini ed Aragonesi.
Tiene la scena anche una nutrita molteplicità di personaggi che hanno fatto la storia culturale, religiosa, politica in queste terre, e non solo in esse, per molti secoli oggetto di mire espansionistiche e teatro di conflitti lunghi e rovinosi ( Cassiodoro, Barlam di Seminara, Leonzio Pilato e veri e propri esportatori della cultura della Calabria verso il nord come Cecco Simonetta, Parrasio, Bernardino Telesio, Pomponio Leto, Tommaso Campanella “cospiratore acerrimo contro i Vicerè Spagnoli”.
Un percorso storico di secoli che ci porterà presso luoghi a noi familiari come la vicina Seminara ed il suo feudalesimo nei confronti di Palmi, l’imperatore Carlo V ospite tra le sue poderose mura di ritorno dalla Campagna d’Africa (luglio 1535) e così fino ai Piani Corona e alla Marinella di Palmi, tra i primi scenari, dopo quelli dell’ormai conquistata Sicilia, dell’impresa di Garibaldi e delle sue camicie rosse che porteranno alla fine dei Borbone nel Regno delle Due Sicilie e all’inizio dell’Unità d’Italia.
In tutto questo lui, l’autore, Salvatore Idà, i cui interessi di cultura ed arte trovano sempre nuove energie e spunti di indagine, approfondimento preciso, pedissequo di bibliografie copiose ed erudite visionate e, dove occorre, citate col piglio del vero filologo la cui spinta principale, come dicevamo all’inizio, è lo smisurato amore per la sua terra che, quando gli fa riporre momentaneamente la penna, gli fa altresì imbracciare o carezzare vari strumenti musicali in melodie, canti locali, testi intensi di quotidianità e documento importante di usi e costumi che lo vedono testimone e cultore esperto e motivato, nonché già imprenditore discografico di successo.
Un impegno costante, talora insonne, riteniamo o ci piace immaginare, poiché la ricerca non ha orari e riesce a farti sobbalzare, anche per un semplice appunto, un memorandum, in piena notte, se occorre, poiché la nota bibliografica o la particolarità sintattica o lessicale nonché l’aneddoto che si vuol riportare in maniera più elegante o rispondente di quello precedentemente utilizzato possono essere delle meteore di passaggio nella mente da trattenere per la coda e poi farne espressione artistica ovvero dotto puntello bibliografico o di riscontro in questo meraviglioso viaggio nel passato che ricostruisce prima nella sua mente poi nelle sue pagine, quegli scenari che la moderna computer grafica dei documentari storici multimediali ricostruisce visivamente su luminosi schermi affabulando il racconto storico ma che Salvatore Idà eguaglia, se non supera addirittura, con descrizioni intense, con costrutti sintattici calzanti poiché dettati da una consuetudine espressiva che il dialetto, ed ora questa sua trasposizione in italiano, rende austera, blasonata, godibile perchè rispondente alla realtà ed altamente descrittiva come tutto ciò che nasce dall’usato modo colloquiale della gente di qui.
Nell’ultimo capitolo, versi intensi e sentiti verso le personalità più eminenti dell’arte e della cultura della città di Palmi ed il lettore toccherà con mano questo anelito dello storico e poeta di riproporsi nuovamente ad un pubblico ancora più vasto e la fatica delle due monumentali, senza tema di smentita, edizioni non trasparirà minimamente poiché l’entusiasmo e la passione saranno stati il propellente per un infaticabile ed inesauribile cultore della storia, della leggenda, del mito di luoghi che ancora oggi respirano l’aura eroica dell’antica Taurianum e di tutto ciò che, intorno ai suoi odierni ruderi in contrada San Fantino di Taureana, continua a trasmettere ancora nei cuori dei più sensibili alla vicenda umana di queste parti di Calabria il necessario afflato a volerne approfondire la conoscenza.
Palmi, marzo 2016
Pellegrino Mancini
Capitolo Primo
SOMMARIO
Introduzione-- Palmi erede di Tauriana.—Le “Origines” di Catone il Censore.--Oreste (figlio di Agamennone).--Le tragedie di Eschilo e di Euripide.--Le origini.--I primi abitanti di Tauriana.--Lotte contro i Bruzii e le "Polis" greche di Reggio C. e Locri.--La prima guerra punica.-- Tauriana "Polis", Città Stato.--Tauriana in guerra contro Annibale.--Le Legioni di Roma contro Pirro.--Tauriana città federata a Roma.---L’artigianato a Taurina—Cassiodoro istruisce i giovani calabresi.---Barlaamo di Seminara e Leonzio Pilato maestri di Petrarca e Boccaccio.---Il Normanno Conte Ruggero detto il Guiscardo costruisce Templi e Cattedrali.---Il sarcofago di Eremburga, seconda moglie del Conte Ruggero seppellita a Mileto.--Tauriana porto commerciale.--Tauriana devastata dai saraceni musulmani.—I Normanni favoriscono lo sviluppo commerciale.—Cenno sulla dominazione francese--Conclusioni.
PROLOGO
Antico è il proverbio e ha attinenza
“chi nasce rotondo non morirà quadrato”
di zucca è fatta la testa che non pensa,
io ci pensai tardi e fu un peccato.
Scrivevo sempre versi di poesia,
con rima e senza rima li trattavo
e altri rivestiti di melodia
con la testa mia li improvvisavo.
Il mio cervello era nel trambusto,
la vita non mi offriva le certezze,
ma ero ansioso e provavo gusto
di scrivere di Palmi le bellezze.
Ogni notizia vera e affascinante
la cercavo come ago in un pagliaio,
con gli occhi spalancati e vigilanti
per non cacciarmi in un ginepraio.
Mi consumai gli occhi assai leggendo,
pe...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. 1) Prefazione
  6. 2) Presentazione
  7. 3) Capitolo Primo Sommario
  8. 4) Prologo
  9. 5) Palmi, erede di Tauriana
  10. 6) Le origines di Catone il Censore
  11. 7) Oreste, figlio di Agamennone
  12. 8) Le tragedie di Esclilo e di Euripide
  13. 9) Pitagora
  14. 10) Stesicoro
  15. 11) Ibico
  16. 12) Caronda
  17. 13) Lotte contro i Bruzi e le Polis greche di Reggio e Locri
  18. 14) La prima guerra punica
  19. 15) Tauriana polis città stato
  20. 16) Tauriana in guerra contro Annibale
  21. 17) Le Regioni di Roma contro Pirro
  22. 18) Tauriana città federata a Roma
  23. 19) Cassiodoro istruisce i giovani calabresi
  24. 20) Fra Baarlamo di Seminara e Leolonzio Pilato maestri di Petrarca
  25. 21) Il normanno conte Ruggero detto il Guiscardo e il sarcofago della moglie Eremburga
  26. 22) Tauriana devastata dai saraceni
  27. 23) Tauriana porto commerciale
  28. 24) Cenno sulla dominazione francese
  29. 25) Conclusioni
  30. 26) Capitolo Secondo Sommario
  31. 27) Descrizioni introduttive del sito di Tauriana
  32. 28) Tauriana assaltata dai Longobardi
  33. 29) Gregorio Magno scrive tre lettere al Vescovo di Messina
  34. 30) L’Esarca Olimpio va a Tauriana per sconfiggere l’Emiro Abdullòh
  35. 31) Devastazione di Tauriana
  36. 32) Il Beato Stefano, San Nilo e altri monaci scappano dal Monastero di San Fantino
  37. 33) La leggenda di Donna Canfora
  38. 34) I primi abitanti di Tauriana
  39. 35) Secondo Apollonio al tempo degli Astronauti
  40. 36) Derivazione del nome di Tauriana secondo Apollonio
  41. 37) Gli Ausonici a Tauriana allevano cavalli e buoi
  42. 38) Periodo della Magna Grecia, i Greci approdano a Taur
  43. 39) Le monete rinvenute a Tauriana
  44. 40) Periodo Romano, Pirro contro la terra Bruzia
  45. 41) Roma manda a Tauriana il Pretore Clepsina
  46. 42) Il Console romano Appio Claudio sconfigge i nemici nel mare di Tauriana e inizia la prima Guerra Punica
  47. 43) I Bruzi alleati con Annibale contro i Greci
  48. 44) Tauriana città federata a Roma
  49. 45) Ottaviano sfida a Sesto Pompeo ed è sconfitto nel mare di Tauriana
  50. 46) Periodo Imperiale attraversdo i rinvenimenti
  51. 47) Il busto di marmo dell’Imperatore Adriano trovato nella contrada Uscinà di Tauriana
  52. 48) Periodo cristiano al tempo di San Paolo
  53. 49) Vita e miracoli di San Fantino
  54. 50) San Mercurio martire, nativo di Tauriana
  55. 51) San Gerolamo bloccato a Tauriana da un viol. Terrem
  56. 53) I Visigoti di Alarico assaltano la terra Bruzia
  57. 54) Periodo Bizantino, diciotto anni di Guerra-Gotica
  58. 55) L’Esarca Longino abolisce la carica di Correttore della Lucania e della terra Bruzia
  59. 55) Capito Terzo Sommario
  60. 56) Descrizionio introduttive di Palmi, Tauriana e d’intorni
  61. 57) Tauriana, sede Vescovile
  62. 58) La Cappella di Porto Oreste
  63. 59) Le bellezze di Palmi, Tauriana e di’intorni
  64. 60) Del monte Aulinas, Sant’Elia
  65. 61) Sant’Elia costruisce il suo monastero e il diavolo lo ostacola
  66. 62) Le coste calabr. Assalt. da Halassan di casa Kelbita
  67. 63) Il primo Vescovo di Mileto
  68. 64) Il comand. Malachiano sconfigge i Saraceni a Nicoter
  69. 65) Roberto e Ruggero detto il Guisc conquist. la Calabria
  70. 66) L’Imperatore Michele Quarto aiuta i Bizantini contro i Saraceni
  71. 66) Il Conte Ruggero si pente dei misfatti compiuti
  72. 67) Ricostruzione di Palmi e sviluppo commerciale
  73. 68) Ritrovamento della statua della Madonna dei Poveri
  74. 69) Capitolo Quarto –Sommario
  75. 70) Nicotera e Palmi devast da un sudd. di Almuravide
  76. 71) Finita la dominazione normanna inizia quella Sveva con Federico
  77. 72) Il Regno riconquistato dagli Angioini
  78. 73) il Re Alfonso introduce la lingua italiana neo.latina
  79. 74) Nel 1234 un grande catacl. devasta Reggio Calabria
  80. 75) Muore l’Imperatore Federico II e gli succede Corradino di soli quattro anni
  81. 76) Il Conte di Catanzaro Ruffo tenta di appropriarsi del regno di Corradino
  82. 77) Manfredi reagisce e con un grosso esercito sconfigge il Conte Ruffo
  83. 78) Saccheggio di Seminara perpetrato dai Messinesi e loro disfatta
  84. 79) Lo zio di Manfredi il cap. Federico Lancia conquis la Sicil. a nome di Manfredi e le prop. Del Conte di Ruffo
  85. 80) Manfredi tradisce Corradino e a Palermo si fa incoronare Re della Sicilia
  86. 81) I Vespri Siciliani e fatto d’armi del Re Pietro d’Aragona contro i Francesi
  87. 82) Ruggero di Lauria colleg. con Aragona prende parte ai fatti d’armi
  88. 83) Pietro d’Arag. appostato sui Piani della Corona di Palmi
  89. 84) A San Martino il principe C. D’Angiò convoca un parlamento di nobili e prelati
  90. 85) Il Re Pietro lascia un forte presidio a Seminara
  91. 86) Il principe Carlo d’Angiò dalla Pianura di S. Martino si trasferisce alla marina di Nicotera
  92. 87) Ruggero di Lauria in una battaglia navale sconfigge gli Angioini a Sorrento
  93. 88) Il Re Carlo Primo muore e Ruggero di Lauria conquista tutte le Calabrie
  94. 89) Il Papa Michele Quarto fa liberare Carlo II dalla prigione e questi dich. guerra agli Aragon. in Calabria
  95. 90) Ruggero di Lauria, ambizioso si dà agli Angioini
  96. 91) Capitolo Quinto Sommario
  97. 92) L’importanza di Seminara alla fine del secolo XV
  98. 93) Palmi sottomessa a Seminara con la reggenza di Jacobus de Rota
  99. 94) Lotte tra Aragonesi e Angioini in Calabria e in Sicila
  100. 95) Fra Baarlamo di Seminara, monaco basiliano, uomo di grande cultura
  101. 96) Vallis Salinarum, oggi Piana di Gioia Tauro
  102. 97) il Re Ferrante II dona a Carlo Spinelli la città di Seminara e i suoi Casali “
  103. 98) Scesa di Carlo VIII in Italia, D’aubigny occupa e governa le Calabrie
  104. 99) Fernando II col cap. Consalvo rioccupa parte dell’estrema Calabria
  105. 100) Gli Spagnoli nel 1495 vincono i Francesi ed entrano in Seminara
  106. 101) Altro fatto d’armi avvenuto presso Seminara (battaglia della Figurella)
  107. 102) Battaglia tra Aragonesi e Francesi nel fiume Petrace, sul territorio di Seminara
  108. 103) Consalvo occupa le Calabria e quasi tutto il Regno
  109. 104) Ferdinando il Cattolico e Ludovico XII si accordano e spodestano Re Federico
  110. 105) Consalvo è nominato Duca di Terranova
  111. 106) Fatto d’armi tra il conte Onorato Sanseverino e Ugo di Cardona a Terranova
  112. 107) Fatto d’armi tra Francesi e Spagnoli schierati al di là del Petrace, vicino al Ponte Vecchio
  113. 108) D’Aubigny assediato in Angitola con altri capitani è imprigionato
  114. 109) Capitolo Sesto – Sommario
  115. 110) L’importanza di Terranova dal 1283 al 1600
  116. 111) I vari feudatari che si susseguirono nel dominio
  117. 112) Il territorio di Terranova e l’importanza strategica
  118. 113) Fatto d’armi tra Francesi e Spagnolo avvenuto nei pressi del Petrace
  119. 114) Sviluppo agricolo e commerc. della Piana di Terranova
  120. 115) Capitolo Settimo – Sommario
  121. 116) Progressi di Seminara nella prima metà del XVI secolo
  122. 117) Morte di Ferdinando il Cattolico succedono Giiovanna Terza e Carlo V
  123. 118) Dissensi e guerre tra questo Imperat. e Francesco Primo
  124. 119) Pirateria dei Turchi e degli Algerini nelle Calabrie
  125. 120) Fra Antonio Minarota costruistruisce il Convento dell’Annunziata, (l’attuale Chiesa del Monaci
  126. 121) Altre chiese e conventi a Palmi e d’intorno
  127. 122) Miracolo della Madonna del Soccorso
  128. 123) Fra Cappuccino Ludovico annuncia la roina. di Palmi ad opera di Dragut
  129. 124) Pirateria dei Turchi e degli Algerini nelle Calabrie
  130. 125) Saccheggi di Barbar e disfatta inflittagli da Andrea Doria
  131. 126) Ritorno di Carlo V dall’Africa e suo passaggio da Seminara e Palmi
  132. 127) Altre scorrerie di Barbarossa
  133. 128) il Re della Francia si unisce ai Turchi contro Carlo V e Barbarossa
  134. 129) Disposizione del Vicerè Pietro di Toledo per fortificare ed erigere torri di guardia
  135. 130) Il nipote di Andrea Doria, Giannettino và in Corsica e imprigiona il pirata Dragut
  136. 131) Altro sbarco dei corsari alla Marinella di Palmi
  137. 132) Capitolo Ottavo – Sommario
  138. 133) A Carlo Spinelli succede Pietro Antonio Spinelli che fece riedificare la Chiesa di San Fantino
  139. 134) A Pietro Antonio succede Scipione Spinelli che per debiti vende il suo feudo a don Fabrizio Ruffo
  140. 135) Palmi riscatta il feudo appellandosi al Regio Demanio
  141. 136) La Santa Madre Maria di Nazareth consegna agli Ambasc. messinesi una lettera e una ciocca di capelli
  142. 137) Il Senato di Messina dona ai marinai di Palmi un capello della Madonna
  143. 138) Ubicazione delle varie chiese di Palmi
  144. 139) Palmi s’ingrandisce con la costruz. di tanti nuovi rioni
  145. 140) Tremendo terremoto del 1626
  146. 141) Seminara affligge Palmi e questi reclama alla Corte di Re Filippo
  147. 142) La famiglia Conchubleth acquista il Casale di Palmi
  148. 143) Formazione della piazza del mercato e descrizioni della Fontana della Palma
  149. 144) Morte del marchese D’Arena in seguito a un duello col principe Spinelli
  150. 145) Muore Filippo IV e gli succede il figlio Carlo II di solo quattro anni
  151. 146) Nel 1671 i Messinesi si danno ad atti di pirateria
  152. 147) La pace di Nimega fra Spagna e Francia
  153. 148) Illustre uomo politico Diego Sgroi
  154. 149) Capitolo Nono – Sommario
  155. 150) Successione nei regni di Spagna, Napoli e Sicilia dal 1700 al 1734
  156. 151) Carlo III occupa le due Sicilie e và a Palermo per la sua incoronazione
  157. 152) Itinerario del viaggio e particolari del soggiorno dio Carlo III a Palme
  158. 153) Tremendo terremoto del 1783
  159. 154) Morte del feudatario e novero degli eredi fino alla soppressione del feudalesimo
  160. 155) Capitolo Decimo – Sommario
  161. 156) Cenno sulla Rivoluzione Francese e conseguenze in Italia
  162. 157) I perseguitati palmesi arrestati nel 1708)
  163. 158) Itinerario di Giuseppe Bonaparte del suo viaggio nelle Calabrie e sosta a Palmi
  164. 159) L’avventura della capitanessa Francesca La Gamba
  165. 160) Giuseppe Bonaparte Napoleone diventa Re delle Indie e di Spagna, lascia il suo regno a Gioacchino Murat
  166. 161) I borboni reagiscono contro i Franc. e inviano 14.000 soldati nelle coste calabre di Reggio C., Palmi e Gioia T
  167. 162) Gioacchino Murat sui Piani della Corona di Palmi
  168. 163) Nel 1812 un’armata inglese con venti cannoni si accosta alla Marinella di Palmi restando in agguato
  169. 164) Sconfitta di Napol. Bonap. a Waterloo ed esilio nell’isola di Sant’Elena
  170. 165) La santa alleanza fra Austria, Prussia e Russia nel 1815 1686 Il Generale Nunziante persecutore spietato dei carbonari calabresi
  171. 167) Muore Francesco Primo e subentra sul Trono Ferdinando II di venti anni
  172. 168) Ferdinando II visita le provincie del suo regno e arriva a Palmi
  173. 169) Epidemia di colera a Palmi nel 1837
  174. 170) Accenno sulle persecuzioni in Calabria della Società Segreta, La Giovane Italia di Mazzini
  175. 171) I martiri di Cosenza
  176. 172) I fratelli Attilio ed Emilio Bandiera
  177. 173) Il Generale Ferdinando Nunziante piomba a Palmi e la mette in stato di assedio
  178. 174) Nunziante da Gerace ritorna a Palmi e installa il suo Quartiere Generale
  179. 175) Premiazione degli assassini di Domenico Morabito nella piazza di Palmi
  180. 176) I palmesi accusati di cospirazione politica contro il governo borbonico
  181. 177) Capitolo Undicesimo – Sommario
  182. 178) Morto Ferdinando II il Trono passa a Franceschiello
  183. 179) Sbarco di Garibaldi in Calabria
  184. 180) Rocco De Zerbi giovanissimo indossa la camicia rossa
  185. 181) Le truppe borbon., nell’approssimarsi di Garibaldi a Palmi sgombrano la città lasciandovi un forte presidio
  186. 182) I cospiratori palmesi fugano il presidio borbonico e aprono le carceri ai detenuti politici
  187. 183) Trionfale accoglienza a Palmi del Generale Garibaldi
  188. 184) L’intrepido Rocco De Zerbi
  189. 185) Raffaele Piria, rappresentante politico del Colleggio di Palmi
  190. 186) Movimento demografico a Palmi e il suo traffico commerciale
  191. 187) Terremoto del sedici gennaio 1894 e miracolo di Maria SS del Carmelo
  192. 188) Capitolo Dodicesimo – i personaggi illustri palmesi
  193. 190) Nicola Antonio Manfroce
  194. 191) Il Pittore Domenico Augimeri
  195. 192) Ritratti
  196. 193) Gli emigranti
  197. 194) Nicola Oliva
  198. 195) Antonio De Salvo
  199. 196) Francesco Cilea
  200. 197) Luigi Parpagliolo
  201. 198) Leonida Repaci
  202. 198) Il Presidente Rèpaci
  203. 199) Al tempo degli almanacchi letterari
  204. 200) Il calabrese
  205. 201) Rèpaci amico
  206. 202) Vecchio amico
  207. 203) Quanti Rèpaci in un solo Rèpaci
  208. 204) Il lottatore
  209. 205) Vent’anni di uomini liberi
  210. 206) A Roma in viale Liegi
  211. 207) Rèpaci sincero
  212. 208) Sangue vivo
  213. 209) Ritrattino di Leonida Rèpaci
  214. 210) A Milano nel 1920
  215. 211) La furia d’essere vivo
  216. 212) Felice Battaglia
  217. 213) Antonio Altomonte
  218. 214) Francesco Salerno
  219. 215) Bibliografia