Me la vedo brutta
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Me la vedo brutta

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Me la vedo brutta

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Diario 2016 di un saggista con la passione della politica e della religione

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Ottobre

1° ottobre
Ieri al telegiornale ho visto le lacrime dei due vecchietti (marito e moglie) costretti a lasciare il loro appartamento in condominio, a causa degli incessanti rumori provenienti, giorno e notte, dall’alloggio vicino occupato da immigrati africani.
Credo che non serva essere populista, xenofono e razzista per capire che questa situazione è profondamente iniqua e debba terminare.
Lo so: si dirà che è un caso isolato.
Ebbene, a mio avviso, anche se fosse un episodio isolato, sarebbe un caso di troppo.
Pensate se fosse successo o succedesse ai nostri genitori!
La realtà è facile da leggere : il prefetto, o chi per lui, semplicemente non può acconsentire che, all’interno di un unico palazzo, possano convivere cittadini italiani che hanno conquistato la loro posizione nella società passo passo, nel corso di decenni (acquisendo piena coscienza dei loro diritti e doveri), con quella di immigrati che, senza averne colpa, non abbiano maturato analoga esperienza.
Anche a me capitava, quando ero piccolo, di leggere sul treno “Non gettate oggetti dal finestrino” e, sul tram, “Vietato sputare”.
Adesso questi cartelli in Italia non si leggono più. Ma certamente, se continuiamo così, bisognerà ripristinarli.
1° ottobre
Ho visto in TV il duello verbale Renzi/Zagrebelsky sul quesito referendario ed ho notato due cose:
1. Sul versante dell’eloquio, non c’è confronto: Renzi ne esce di gran lunga vincitore. Ma, a mio avviso, è stato troppo arrogante. Per cui penso che si sia attirato più dissensi che consensi. (Sono curioso di vedere cosa diranno i giornali a questo proposito.)
2. Sul piano dei contenuti, Renzi, a mio avviso, ha torto marcio, perché ha presentato la sua riforma come l’unica possibile. Prendere o lasciare.
E’ vero che della riforma costituzionale se n’è parlato per decenni e non si è mai concluso nulla, ma questo non vuol dire che, ora, non se ne possa fare una migliore di quella proposta.
Forse vuol solo dire che, fino a questo momento, non era maturata la consapevolezza di doverla fare.
E siccome (grazie anche al fatto che se ne parla ogni giorno) la volontà politica di farla ora c’è, facciamola.
3. Non si capisce perché, mentre per fare un’altra riforma costituzionale, servirebbero anni, per modificare la legge elettorale basterebbero poche settimane.
E’ vero che, mentre per riformare la Costituzione servono due letture, per fare una nuova legge elettorale ne serve una sola.
Ma c’è un piccolo dettaglio: che le posizioni ideologiche su come rifare la legge elettorale sembrano molto più distanti di quanto non lo siano in materia di revisione costituzionale.
Tant’è che il Parlamento ha recentemente manifestato l’intento di modificare la legge elettorale ma si è guardata bene dal dire come.
3 ottobre
Roma è sì la capitale d’Italia, ma non la rappresenta per niente.
Ieri ho visto la neo sindaca di Roma mentre saliva le scale del Campidoglio. C’erano i soliti tre vigili davanti e tre dietro. Più quelli che hanno avuto ordine di nascondersi.
Poi la TV ha ripreso i sindaci di Torino e Parma. Nessuno di loro aveva la scorta.
Eppure appartengono tutti allo stesso partito.
L’unica differenza è che Torino e Parma stanno al Nord, dove la politica è l’ultima spiaggia di chi cerca lavoro, mentre a Roma è l’unica e tutti ci si buttano.
Cercando, artatamente, di conferirle un po’ di dignità.
Pensate che, fino a qualche decennio fa, anche i generali in pensioni venivano chiamati “eccellenza”!
E ce n’erano alcune centinaia.
3 ottobre
Renzi ha ammesso di aver sbagliato personalizzando la campagna referendaria.
Ma continua la sua battaglia a favore del Sì con la foga di sempre.
Segno evidente che la sua ammissione di colpa era solo di facciata.
Se così non fosse, egli starebbe tranquillamente a casa a godersi i dibattiti in poltrona.
Lasciando che a sostenere le ragioni del Sì e del No siano i costituzionalisti delle due parti.
Anche nell’interesse della simmetria.
3 ottobre
Renzi sa benissimo che, se indicesse un referendum sull’opportunità di proseguire con l’attuale politica in materia di immigrazione, gli italiani risponderebbero con un perentorio: Basta !
Lo dice persino il sondaggio promosso e pubblicato (immagino obtorto collo) da Repubblica.
Figuriamoci come risponderebbero gli italiani, se venissero interpellati circa l’opportunità, non di salvare i vivi, ma di andare in fondo al mare a ripescare i morti.
Eppure è proprio quanto il governo Renzi sta facendo per sua autonoma decisione, con i soldi degli inascoltati contribuenti.
E la chiamano democrazia.
3 ottobre
Mi sembrava strano che, con il mare tornato calmo, né ieri né oggi ci fossero stati sbarchi di emigranti in Sicilia.
Eppure nessuno TG di mezza giornata ne aveva parlato.
Allora, preso dalla curiosità, sono andato su Internet e ho digitato, su Google, una sola parola: “sbarchi”.
La risposta è stata sorprendente.
Essa dice che, nelle ultime 36 ore, ne sono sbarcati circa 4000!
E’ come se l’elenco dei comuni italiani si sia arricchito (arricchito per modo di dire) di un’unità, visto che, con le frontiere chiuse, fuori d’Italia non si va (o non si dovrebbe andare).
Per quanto si tratti di un avvenimento eccezionale, la RAI non ne ha ancora parlato.
E’ chiaro a questo punto che l’ente televisivo sta rispon-dendo ad una direttiva governativa.
Del resto lo stesso Renzi parla di tutto, salvo che di emigranti.
Evidentemente sa che i cittadini non sono con lui su questo tema e quindi evita di parlarne, per non perderne il residuo consenso.
3 ottobre
La politica del mugugno, per quanto molto diffusa, non è produttiva.
E’ la politica che persegue questo governo nei confronti dell’Unione Europea.
Sono anni che ne denuncia le manchevolezze, ma non avendo né la forza di eliminarle, né la volontà di sbattere la porta, si rifugia nel più comodo mugugno.
3 ottobre
Se ricordo bene, una volta, su un giornale, c’era una rubrica intitolata “Sgarbi quotidiani”.
Adesso ce ne vorrebbe una dal titolo “Sbarchi quotidiani”.
4 ottobre
Mi devo correggere: i TG di ieri sera non hanno ignorato gli sbarchi, ma ne hanno parlato in questi termini:
1. Intanto le persone “salvate” non erano 4000, ma 6000 e si sono presentate ai loro salvatori in una formazione di circa quaranta imbarcazioni;
2. un canale Mediaset (Rete 4) ha dedicato all’episodio una trasmissione di circa 3 ore;
3. le emittenti RAI ne hanno parlato per meno di un minuto, in coda ad un servizio dedicato alla memoria di un naufragio avvenuto tre anni fa, per cui non risultava chiaro a quale dei due episodi le poche immagini fornite appartenessero.
4 ottobre
Molto di quanto so circa gli usi e costumi vigenti nei paesi musulmani dell’Africa e del Medio Oriente li debbo ai miei viaggi di lavoro.
Specialmente i primi che intrapresi senza la minima prepara-zione.
Le ditte per cui lavoravo mi mandarono letteralmente allo sbaraglio.
Figuratevi che quando, in Arabia Saudita, vedevo tutte quelle donne in vestito nero, mi veniva spontaneo salutarle con un “Sia lodato Gesù Cristo”, come mi avevano insegnato a fare con le suore.
Meno male che mi trattenevo, altrimenti sarei finito nei guai.
E che quando invece vedevo gli uomini con in mano il tasbih, pensavo stessero recitando il rosario.
4 ottobre
Qualche rara volta Renzi parla anche di emigrazione.
L’ultima volta che ne ha parlato è stato per dire che lui un piano per eliminare il problema ce l’avrebbe:
Si tratta di aiutare i migranti a casa loro.
Proposta interessante.
Quelle che mi preoccupano sono le misure da attuare nei prossimi vent’ anni; quante ne servono perché il piano di aiuti locali cominci a produrre i suoi effetti.
4 ottobre
La riforma costituzionale proposta da Renzi contiene certamente delle pagliuzze di verità, ma uno si chiede perché mai, per averle, sia necessario comprare tutto il pagliaio.
4 ottobre
Ho fatto un sogno che, alla fine, si è trasformato in incubo.
La parte “ sogno” era che i nostri partner europei si erano finalmente decisi ad accettare le loro quote di immigrati.
La parte “’incubo” era che questi partner, venuti in Italia per ritirare le loro quote, non avevano trovato abbastanza immigrati, perché, nel frattempo, la maggior parte di loro era sparita senza lasciare traccia.
4 ottobre
L’accoglienza offerta ai migranti è una virtù solo se è gratuita.
Se essa diventa un business non è più una virtù.
Lo è ancora meno se diventa un lavoro sporco (come pare sia diventata).
Credo che su questo siamo tutti d’accordo.
Ma se è ineluttabile che in un Paese non ricco come il nostro anche l’accoglienza possa finire con l’essere una fonte di guadagno, magari illecita, allora perché demonizzare chi, come Orban, vuol tenersene fuori?
4 ottobre
Anche tra i miei amici c’è chi pensa che Renzi faccia bene a voler ripescare dal fondo del mare i resti dei migranti affogati nel naufragio del ...

Indice dei contenuti

  1. Me la vedo brutta
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Introduzione
  6. Gennaio-Febbraio
  7. Marzo
  8. Aprile
  9. Maggio
  10. Giugno-Luglio
  11. Agosto
  12. Settembre
  13. Ottobre
  14. Novembre-Dicembre
  15. Appendice