Cani e gatti sono da sempre gli amici dell'uomo ma, nonostante ciò, soprattutto quelli che vivono allo stato selvatico possono riservare qualche sorpresa perché possono attaccare l'uomo e morsicarlo. Anche gli animali domestici possono però avere reazioni insospettate e sarebbe buona regola evitare di accarezzarli, a meno che non ci sia il padrone a garantirne la totale mansuetudine.
E' facile essere morsi da un cane anche nel caso in cui si entri senza saperlo nella sua proprietà , durante una passeggiata. Non è infrequente, infine, essere attaccati anche da animali che non farebbero sospettare reazioni strane o la capacità di mordere l'uomo: conigli, cavalli, capre, per esempio.
Come intervenire
La prima cosada fare è lavare molto accuratamente la ferita con acqua e sapone, allo scopo di eliminare ogni residuo. Questa operazione deve durare almeno 5 minuti.
Bloccare un'eventuale emorragia premendo laparte lesa con una garza sterile: la compressione va mantenuta finché la fuoriuscita di sangue non si arresta.
Coprire la lesione con una garza sterile.
Fare la vaccinazione antitetanica oppure uneventuale richiamo: ogni morso d'animale, infatti, può provocare la malattia del tetano, perché questa infezione può essere passata all'uomo dai germi che sono presenti nella bocca dell'animale.
Ricorrere alla vaccinazione antirabbica se ilmorso è stato provocato da uno di questi animali: volpe, ghiro, camoscio, capriolo, martora, faina, puzzola, donnola, pipistrello.
Nel caso il morso sia quello di un cane si interviene in modo diverso a seconda che l'animale abbia un padrone o sia allo stato selvatico: nel primo caso, se l'animale è vaccinato, non è necessario che l'infortunato esegua il vaccino.
Se l'animale non è vaccinato, invece, va tenuto sotto controllo poiché potrebbe avere la malattia in incubazione: il vaccino va inoculato all'uomo qualora l'animale mostri i primi segni della malattia.
Vaccinazione immediata, invece, se il cane è selvatico ed è scappato dopo aver morso l'uomo, o se Io ha attaccato senza essere stato disturbato: questo tipo di comportamento è particolarmente sospetto e può far pensare che l'animale sia colpito dalla rabbia.
MORSI DI VIPERA
Nonostante sia un incidente molto temuto, in Italia sono più numerose le morti per punture di api di quanto lo siano quelle provocate dalle vipere. Le specie nostrane, fortunatamente, non hanno un veleno molto potente e raramente il loro morso è letale. Nel 50 per cento dei casi, per di più, la vipera non inietta veleno e, quando lo fa, con il suo morso ne inocula solo una parte.
Quali sono i sintomi
Il morso di vipera è riconoscibile per i caratteristici due forellini, distanziati l'uno dall'altro di 6-8 millimetri, che l'animale lascia sulla parte lesa e, se ilmorso è molto velenoso, nel giro di un'ora la zona si gonfia e diventa dura e dolente.
Se l'avvelenamento è serio, invece, generalmente dopo qualche ora dall'incidente compaiono anche disturbi di carattere generale: vomito, nausea, dolori addominali, ansia, aumento della temperatura del corpo, dolori articolari e ai muscoli. Nei casi più seri, si possono manifestare mal di testa e collasso cardiocircolatorio.
Se entro 4 ore non compare alcun sintomo, si può escludere un'intossicazione da veleno.
Come intervenire
Sfilare bracciali e anelli dalla parte lesa, prima che questa si gonfi e diventi impossibile toglierli.
Lavare la parte lesa con acqua corrente e disinfettarla.
Coprirla con un panno asciutto e pulito e, se sitratta di un arto, immobilizzarlo eseguendo una fasciatura (non molto stretta, ma neppure eccessivamente larga) partendo dalle dita dell'arto colpito e risalendo sino al di sopra del morso. Sui lati dell'arto e a contatto di pelle, vanno prima inserite delle stecche in modo da impedire qualsiasi movimento.
Raggiungere il più vicino pronto soccorso.
Da evitare
Non incidere la ferita perché in questo modo si rende ancor più veloce l'immissione in circolo del veleno.
Non cercare di succhiare il veleno perché, se nella bocca del soccorritore ci sono piccole ferite, il veleno viene assorbito.
Non camminare, se il morso è localizzato a una gamba, per evitare di mandare più velocemente in circolo il veleno.
Non somministrare assolutamente il siero antivipera: può provocare una reazione allergica ben più preoccupante del morso dell'animale. Il 20 per cento della popolazione italiana è soggetta a queste reazioni e in un caso ogni 300 si può manifestare uno shock anafilattico, una reazione che coinvolge l'attività del cuore e della respirazione e che mette a repentaglio la vita stessa. Se necessario, il siero va somministrato in ospedale, sotto lo stretto controllo medico.
PUNTURE DI INSETTI
Esistono numerose specie di insetti che possono rivelarsi dannose. Il tutto è ancora più facile se si indossano vestiti colorati o essenze profumate, perché questi elementi attirano gli insetti. Ecco come affrontare le punture di questi animaletti, a seconda dell'insetto in questione.
API, VESPE E CALABRONI
La puntura di questi imenotteri rende immediatamente rossa e bruciante la pelle e, immancabilmente, sulla zona si forma un rigonfiamento (il pomfo) dolente. Se l'insetto in questione è una vespa, le punture possono essere numerose perché l'imenottero è dotato di un pungiglione liscio che l'animaletto riesce a estrarre dalla pelle per pungere anche ripetutamente. Le api, invece, hanno un pungiglione uncinato che resta infisso nella pelle insieme con il sacco velenifero e, solo se gli animali sono in sciame, si può essere punti in più zone.
COME INTERVENIRE
1-Estrarre il pungiglione usando una pinzetta cheva manovrata con estrema delicatezza. Se si fanno manovre troppo brusche, si rischia di frantumarlo e di liberare dalla sacchettina velenifera ulteriore veleno che fa reagire la pelle.
2-Rimuovere subito bracciali e anelli, soprattuttose la parte lesa è una mano: il gonfiore successivo potrebbe rendere impossibile la loro eliminazione e questi gioielli funzionerebbero come un involontario laccio emostatico in grado di bloccare la circolazione.
3 -Disinfettare la parte con una soluzione a base di benzalconiocloruro.
4-Applicare un impacco freddo sulla parte, o uncubetto di ghiaccio, frapponendo però una tela di cotone tra questo e la cute, per evitare di peggiorare ulteriormente i disturbi cutanei. Il freddo riduce il gonfiore e attenua il dolore.
5.-Ricorrere à cortisonici (prescritti dal medico) dastendere sulla parte se risulta particolarmente gonfia e arrossata. Molto efficaci anche i gel a base di antinfiammatori non steroidei, come per esempio il ketoprofene.
6-Applicare creme antibiotiche (sempre prescrittedal medico) se a distanza di giorni la puntura siinfetta.
7-Consultare immediatamente il medico se simanifestano sintomi che fanno sospettare una reazione allergica: la pelle si arrossa e si gonfia in modo generalizzato e non solo nel punto di inoculazione, si associano difficoltà respiratorie, o la persona si sente mancare.
8-Consultare immediatamente il medico anche nelcaso le punture siano multiple poiché la quantità di veleno inoculato risulta elevato e si possono avere risposte di tipo tossico: nausea, vomito, mal di testa, diarrea.
Da evitare
Non tentare di estrarre il pungiglione di un'ape con le mani: l'imenottero inietta circa un terzo del suo veleno e, con questa manovra, si rischia semplicemente di iniettare la restante quantità di veleno.
FORMICHE ROSSE
Attraverso le loro punture, questi insetti inoculano una sostanza particolarmente irritante: si tratta dell'acido formico, che rende immancabilmente rossa, pruriginosa e dolente la parte lesa.
COME INTERVENIRE
1 -Pulire e disinfettare la parte che ha subito la lesione.
2-Fare impacchi freddi per ridurre il dolore causato dalla puntura.
3-Stendere una crema antistaminica nel caso ilprurito sia molto intenso. Se l'infortunato è un bambino il prodotto non va steso in zone del corpo delicate o che possono essere successivamente portate alla bocca: mani, zone della cute vicine agli occhioalla bocca.
4-Consultare il medico nel caso si manifestino m disturbi di carattere generale (debolezza, pallore, sudori freddi, difficoltà respiratorie, per esempio): anche se in casi rari, il veleno delle formiche rosse può scatenare reazioni allergiche in chi è sensibile.
MILLEPIEDI E CENTOPIEDI
Ilsolo contatto con questi animaletti è sufficiente per far reagire la pelle, poiché millepiedi e centopiedi rilasciano una sostanza irritante: se il colpevole è un centopiedi la zona cutanea coinvolta risulta rossa, dolente e leggermente gonfia. Se il colpevole è invece un millepiedi, sulla cute lesa possono comparire anche piccole bollici-ne sierose e il bruciore può durare anche per 24 ore.
COME INTERVENIRE
1-Pulire e disinfettare la parte che ha subito lalesione.
2-Stendere una crema a base di cortisone o diantinfiammatori non cortisonici se la parte è particolarmente rossa e dolente.
3- Se sono stati colpiti gli occhi, lavare la parte alungo con acqua corrente, cercando di mantenere le palpebre aperte.
RAGNI
I ragni nostrani, salvo rare eccezioni, non sono assolutamente pericolosi e l'unico effetto di una loro puntura è irritazione, dolore e gonfiore della parte, effetti legati al veleno iniettato da questi insetti che è lo stesso che serve loro per immobilizzare le prede.
Non fa eccezione neppure la temutissima tarantola, un ragno diffuso nell'Italia meridionale che gode di una cattiva fama, decisamente immotivata: il suo morso, infatti, anche se doloroso non mette assolutamente a rischio la salute.
L'unico ragno a rischio è invece la malmignatta, che vive prevalentemente in Toscana e che è riconoscibile perché sul dorso ha 13 puntini rossi.
Quali sono i sintomi
Il morso della malmignatta lascia un segno distintivo sulla pelle: una macchia bluastra, a volte accompagnata anche dalla comparsa di bollicine. La zona lesa risulta inoltre afflitta da crampi e da intenso dolore.
Se si è particolarmente sensibili al suo veleno, possono inoltre comparire sintomi generali: salivazione abbondante, naso che gocciola, crisi convulsive.
COME INTERVENIRE
1- Pulire e disinfettare la parte lesa.
2-Stendere una crema al cortisone o una pomata antinfiammatoria per ridurre i disturbi.
3-Consultare il medico, se si sospetta o si è certiche il ragno in questione sia proprio la malmignatta: esiste la possibilità di ricorrere a un antidoto che annienta gli effetti tossici del veleno di questo ragno.
SCORPIONI
La loro puntura è molto temuta, anche se gli scorpioni nostrani non provocano grandi conseguenze alla salute: il loro aculeo, che è posto sulla coda, crea infatti un intenso dolore che è simile a una trafittura, ma che scompare e si risolve abbastanza rapidamente in modo spontaneo.
La ferita provocata dall'insetto, inoltre, è molto piccola e si richiude in breve lasciando però insensibile e indolenzita la parte per qualche ora.
Rischi, invece, se a essere punto è un bambino al di sotto dell'anno e se lo scorpione in questione è molto grosso. Solo in questo caso si possono manifestare disturbi che coinvolgono il sistema nervosoo il cuore: fatica nella deglutizione, crampi muscolari, crisi convulsive, aumento della pressione arteriosa e del battito cardiaco.
COME INTERVENIRE
1 -Pulire e disinfettare la parte che ha subito lalesione e stendere eventualmente una crema al cortisone: questa operazione contribuirà a ridurre il bruciore.
2-Consultare il medico solo nel caso in cui lavittima sia un bambino molto piccolo.
ZANZARE, TAFANI E PAPPATACI
Le femmine di questi insetti succhiano il sangue umano per alimentarsi e, mentre lo fanno, iniettano nel cor...