Il cammino della Tecnologia
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Il cammino della Tecnologia

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Il cammino della Tecnologia

Informazioni su questo libro

La storia della tecnologia è iniziata nel momento in cui un nostro lontanissimo progenitore ha pensato di scheggiare una selce per ricavarne un utensile. Da allora e per milioni di anni la tecnologia ha segnato in modo determinante, nel bene e nel male, il cammino della civiltà: dalla pietra scheggiata al computer, dalla clava alla bomba atomica. Nonostante l'evidente ovvietà, non sono molti in Italia i libri che trattano l'argomento in termini divulgativi. Questo libro in particolare non è destinato a specialisti ma a lettori semplicemente curiosi della straordinaria avventura dell'homo faber, l'uomo artefice.

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Informazioni


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LA PREISTORIA
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In mancanza di documenti scritti, la ricostruzione delle vicende umane durante la Preistoria, il lasso di tempo che va dalla comparsa dell'uomo sulla Terra fino all'invenzione della scrittura, è compito dell'archeologia. Un tempo lunghissimo se rapportato alla durata della vita umana, brevissimo se rapportato ai circa 4,6 miliardi di anni della Terra. Per avere un'idea, ponendo l'età della Terra pari ad un anno solare, la comparsa degli ominidi risulterebbe la mattina del 31 dicembre.
A sottolineare l'importanza dei materiali e degli utensili nell'evoluzione dell'uomo, nella Preistoria si considerano generalmente tre età: Età della pietra, Età del bronzo, Età delferro; con un periodo di transizione fra l'età della pietra e l'età del bronzo detto Età del rame.
Nell'Età della pietra si distinguono comunemente tre periodi: il Paleolitico, dalla comparsa dell'uomo a 10mila anni fa; il Mesolitico, da l0mila a 8mila anni fa; il Neolitico, da 8mila anni fa fino al IV millennio a.C. Si tratta però di una cronologia del tutto convenzionale, oltre che non lineare, perché in ogni epoca hanno convissuto, e convivono tutt'ora, popolazioni in condizioni di sviluppo molto differenti. In Mesopotamia, ad esempio, il Neolitico è terminato molti secoli prima che in Europa e in America, mentre permane ancora in alcune tribù che vivono in località sperdute.
Il Paleolitico
A Fort Ternan, nella regione dei laghi del Kenya, fra i resti fossili di un animale e di un Ramapithecus, il probabile capostipite degli ominidi, è stato ritrovato un ciottolo che presenta segni di scheggiature provocate da percussioni. Per gli archeologi si tratterebbe della più antica testimonianza giunta fino a noi di un utensile realizzato, circa 12 milioni di anni fa, da un nostro lontanissimo antenato, usato per strappare brandelli di carne e per rompere ossa. E' del tutto logico pensare che, prima di arrivare a scheggiare dei ciottoli, i primi ominidi abbiano usato, per un tempo indefinito, bastoni e pietre per frugare nel terreno, scuotere rami, cacciare animali, colpire i nemici. Ma i primi utensili di pietra realizzati intenzionalmente segnano l'inizio di un “saper fare” tecnico. Una prima sostanziale differenziazione dell'operare dell'uomo rispetto agli altri animali. In ultima analisi l'origine del pensiero, del processo di astrazione, e quindi, a lungo andare, della religione, dell'arte, della filosofia, della scienza.
E' detto Paleolitico o Età della pietra antica il periodo di migliaia e migliaia di anni durante i quali i progenitori dell'uomo, pochi e sparsi, hanno fabbricato e usato rozzi utensili di pietra scheggiata, di osso e di corno. Impegnati tutto il tempo a procurarsi il cibo, con la caccia, la pesca e la raccolta di erbe, radici e frutti selvatici.
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Bifacciale (o amigdala) di selce paleolitica. (Wikipedia)
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Manufatti di osso del Paleolitico superiore. (World Imaging)
Stando al ritrovamento di alcuni resti umani in una grotta nei pressi di Pechino, circa mezzo milione di anni fa l'uomo assomigliava ancora alle scimmie, ma aveva già imparato ad usare il fuoco: per scaldarsi, fare luce nella notte, cuocere la carne, tenere lontani gli animali feroci. Una scoperta di straordinaria importanza nel cammino dell'uomo verso il controllo della natura. Iniziata, forse, partendo dall'osservazione dello spettacolo pauroso della savana e degli alberi incendiati dal fulmine; con la temeraria raccolta di un ramo in fiamme e la conservazione del fuoco in un luogo protetto, forse già in forma rituale.
Risalgono a circa 200mila anni fa le prime tracce dell'Homo sapiens, ritrovate in una valle dell'odierna Etiopia. Caratterizzato dalla postura eretta, viveva ancora solo di caccia, pesca e raccolta. Oltre a costruire semplici strumenti litici e di osso, aveva imparato ad accendere il fuoco mediante la frizione fra due legni secchi e con la percussione di selci e piriti di ferro, a indurire sul fuoco le punte delle lance di legno, a realizzare lance e giavellotti con punte di pietra o di osso per cacciare i grandi animali, a utilizzare le pelli degli animali cacciati per coprirsi, a proteggersi i piedi con calzari muniti di stringhe.
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L'accensione del fuoco facendo ruotare una bacchetta di legno appoggiata su un altro pezzo di legno, fino a produrre segatura e calore, e quindi l'incendio della segatura, è una tecnica rudimentale e antichissima, ancora praticata da alcune comunità primitive che vivono in regioni isolate dell'America meridionale, in Africa e in Australia. (Nabibia Travel)
L 'Homo sapiens sapiens, l'uomo moderno, che ha probabilmente convissuto con l'Homo sapiens in Africa durante un lungo periodo, ha cominciato a diffondersi in Europa circa 40mila anni fa.
Dai ritrovamenti archeologici si deduce che nel Paleolitico superiore i nostri più diretti antenati hanno imparato a fabbricare utensili e strumenti sempre più raffinati, di pietra (asce, lame sottili, raschiatoi, bulini) e di osso (arpioni, ami da pesca, zagaglie, aghi con la cruna). La prima rappresentazione grafica conosciuta dell'invenzione dell'arco, per colpire le prede a distanza, risale a circa 3 Ornila anni fa. I più antichi reperti di aste utilizzate come propulsori, per moltiplicare la forza di lancio di una zagaglia, risalgono a meno di 20mila anni fa, ma era uno strumento, ingegnoso, quasi sicuramente in uso da molto tempo prima.
Durante un amplissimo arco di tempo, i nostri remoti progenitori impararono a realizzare ripari più confortevoli delle caverne; nelle zone paludose costruirono capanne su pali infissi nel terreno; addomesticarono i cani per la caccia; dall'osservazione dei tronchi galleggianti trassero ispirazione per la realizzazione delle prime canoe. Con un linguaggio giù articolato, cominciarono ad occuparsi anche di attività non strettamente legate al cibo e al riparo, a realizzare recipienti, statuette, pitture rupestri.
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Pittura rupestre del Paleolitico superiore. (Grotta di Altamira - Spagna)
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Venere paleolitica.
Il Mesolitico
Il Mesolitico, o Età della pietra di mezzo, segnato da un generale addolcimento del clima dopo l'ultimo periodo glaciale, è il tempo durante il quale molti territori verdeggianti del Nord Africa e del Vicino Oriente antico si trasformarono in deserti; mentre le regioni dell'Europa, prima ghiacciate, si ricoprivano di grandi foreste. Per sopravvivere, le popolazioni delle zone desertifícate furono costrette in gran parte a concentrarsi nella regione compresa fra l'Egitto e la Mesopotamia, principalmente nelle oasi verdi della Palestina e della Siria e nelle vallate irrigate e rese fertili dagli straripamenti dei grandi fiumi.
I raggruppamenti umani impararono gradatamente non più solo a cacciare ma anche a catturare e ad allevare animali addomesticabili, e non solo a raccogliere ma anche a coltivare alcuni tipi di piante utilizzabili per l'alimentazione. Si verificarono così le condizioni per il passaggio da un sistema di vita nomade, basato sulla caccia e la raccolta, ad un sistema di vita sedentario, basato principalmente sull'allevamento e le prime forme di agricoltura. Un passaggio decisivo nell'evoluzione umana, che cambiò radicalmente il rapporto dell'uomo con la natura.
A capire il meccanismo della riproduzione vegetale, dopo migliaia di anni, in luoghi e tempi diversi, furono probabilmente le donne. Mentre gli uomini andavano a caccia, le donne raccoglievano vicino agli insediamenti frutti e bacche commestibili, per integrare l'alimento principale, la carne proveniente dalla caccia. Ebbero così occasione di osservare come dai semi caduti casualmente in terra crescessero piante simili a quelle originarie; e di cominciare a rendersi conto del nesso esistente fra i semi e le piante. Le più intraprendenti provarono a interrare volontariamente i semi; prima con le mani, poi con l'ausilio di bastoni adatti allo scopo: in questo modo ha avuto origine l'agricoltura.
Dopo i cani, addomesticati per la caccia, i primi animali allevati, nel Vicino Oriente e in Asia, furono i più facili da catturare, le pecore e le capre, per la carne e il latte. Poi toccò ai bovini e agli equini, utilizzabili anche per i trasporti e il lavoro. La prima domesticazione dei maiali pare sia invece avvenuta in Cina.
La necessità di conservare le vivande portò alla realizzazione dei vasi di argilla, inizialmente essiccati al sole. Le terrecotte ebbero...

Indice dei contenuti

  1. Il cammino della Tecnologia
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Introduzione
  6. Prefazione
  7. 1 - La Preistoria
  8. 2 - Le prime civiltà urbane
  9. 3 - Alle origini delle civiltà europee
  10. 4 - La tecnologia nell'antichità classica
  11. 5 - Il Medioevo
  12. 6 - L'età moderna
  13. 7 - La Rivoluzione industriale
  14. 8 - Anni di grandi progressi
  15. 9 - Il XX secolo
  16. 10 - Problemi e prospettive
  17. Appendice