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Trai i fossi e le stoppie
Informazioni su questo libro
L'autore Domenico Digiorgio racconta con le sue poesie e fotografie, i suoi momenti lucani, l'amore in tutte le sue forme, le sue emozioni e sensazioni, i suoi pensieri e le sue proteste contro chi distrugge la nostra terra.
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Informazioni
Capitolo 1
MOMENTI LUCANI
Il vecchio paese
Giù nel paese, nel vecchio quartiere,
Rumori di zoccoli sulle strade rotte dagli anni.
Belle fanciulle e donne in nero
Alle fontane a lavare i panni.
Al tramonto tra il castello e il muro,
Il sole bacia le colline verso Matera,
E il contadin col mulo
Dalla campagna stanco torna la sera.

Oltre il frantoio
Filari di basse case, bianche arcuate,
Forcelle tra le pietre piantate,
Tendono fili di ferro,
Nelle strade sterrate.
Panni neri bagnati,
Mattoni rossi e nudi,
Intonaci gonfiati e staccati,
Di malta bastarda dai muri.
Pergole storte, gechi e chiodi tra i rami,
Uva appassita e marcita.
Cuoce un sole africano,
Tra suoni d’incudine di un martello artigiano.
Donne alle fontane a riempire secchi con l’acqua che scorre.
Bambini nei prati con delle fionde in mano,
Che osservano lontano,
Tra albe e tramonti la fanciullezza che corre.

Spighe di grano
Accarezzerò di nuovo le mie spighe di grano
E le raccoglierò mature tutte in un pugno.
Come allora nel mio campo dorato,
Che si confonderà col tramonto nei giorni di giugno.
Le lancerò in aria tra riflessi di sole,
Gustandone ancora l’intenso profumo,
Che donerà umilmente al sapore del pane.
Quest’odore non si ferma solo tra le nostre mani,
Proviene da una storia antica
E continua oltre la nostra vita.
Lavoro sudore e ricordi nei campi,
Dove nella paglia lucente volavamo nei sogni.
Il pane è un pezzo di cuore,
Arriva tra noi senza dimenticare la sofferenza e la fame.
Acqua, farina di grano e lievito madre,
Trasformati dal fuoco del nostro ardore.
Anche noi siamo tante piccole briciole
Unite da una grande scorza,
E il pane ci fa ricordare da dove veniamo.

Ritorno al castello
Sul colle dei pini il castello
Volti sul muro e sulle soglie
Una donna i vestiti raccoglie
Bambini e un cavallo da solo
Stridi di rondini in volo
Un nonno si abbassa il cappello
Per il forte sole negli occhi
La chiesa batte gli ultimi tocchi
Sul corso le luci e le palme
I sacchi son pieni di grano
I carri son colmi van piano
Il prete col rosario in mano
Il lattaio e la cassa di forme
Un fischio di treno lontano
Il cane sull’uscio che dorme
Una mamma che aspetta o che muore
Una voce emigrante li sveglia
L’abbraccio del figlio è più forte
Il ritorno più dolce e più lieve
È del pianto.

Graffi sui muri
Una via di artigiani, li vedo ancora.
Le risate, il vocio, e i saluti col cuore,
Chi ferra il cavallo tra odor di bruciato.
Il martello che batte, deciso,
Un suono metallico è il tempo del giorno.
Le galline svolazzano, il cane che guarda
Sdraiato, c’è tanta gente ma sono ricordi.
La strada è deserta, le porte sbarrate,
I legni invecchiati, non c’è più nessuno.
E scappa … l’unico gatto rimasto,
Ha paura degli uomini, abituato a star...
Indice dei contenuti
- Capitolo 1 - MOMENTI LUCANI
- Capitolo 2 - ANALOGIE